A cavallo tra Piemonte e Valle d’Aosta, la Valle Orco offrono agli amanti della montagna un bel po’ di escursioni ed esperienze da fare. Regni indiscussi di ciclisti e appassionati di trekking e natura, la Valle Orco è spesso sottovalutata e messa da parte dal turismo. Forse perché un po’ più lontana dalle grandi città, forse perché meno conosciuta di altre valli piemontesi. Ci sono alcuni luoghi conosciutissimi, che godono di turismo tutto l’anno, perché hanno saputo attirare a sé interesse e suggestioni, altre mete altrettanto belle ma spesso sconosciute. Questo però la rende una meta privilegiata, lontana ancora dall’essere invasa dal turismo di massa, autentica e in perfetta sintonia con i paesaggi circostanti. I punti panoramici, le camminate, le borgate più caratteristiche, vi racconto i luoghi di interesse da non perdere in Valle Orco in Piemonte.
Valli Piemontesi, qualche consiglio pratico
Per un viaggio itinerante nelle valli, il mezzo più consigliato per spostarvi agilmente è la macchina, che vi permette di organizzarvi passo passo e raggiungere ogni luogo. Le strade sono tenute bene, ma sono strade di montagna, spesso strette e impervie, con scarsa visibilità. Sono itinerari che consiglio sempre a chi è un po’ esperto alla guida. Se siete appassionati motociclisti anche in moto troverete pane per i vostri denti, paesaggi e tornanti sono una dicotomia imperdibile. Tuttavia, per fare le escursioni e soprattutto le camminate, la moto non è il mezzo più comodo.
Il secondo consiglio da tenere a mente è di organizzare le visite, tenendo conto di giorni e orari. Molto spesso le chiese e i musei sono aperti solo di sabato e di domenica, il più delle volte solo uno dei due giorni. Conviene chiamare qualche giorno prima in Comune, quasi sempre vi metteranno in contatto con qualcuno del paese che ha le chiavi e potrete accordarvi per fare la visita.
Valle Orco quanti giorni stare
Per la valle Orco vi consiglio un itinerario di almeno un weekend, meglio se è un weekend lungo di almeno tre giorni, per godervi appieno le escursioni e le visite. Sono tantissime e varie, infatti, le camminate anche solo all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Il momento migliore per godervi la Valle Orco è la primavera inoltrata e l’estate, ma anche l’autunno quando il freddo soprattutto in quota inizia a farsi sentire può offrire panorami interessanti.
Cosa vedere e cosa fare Valle Orco in Piemonte
Siamo in provincia di Torino, nei pressi delle Alpi Graie, in un’ampia valle di origine glaciale, che stringe il Parco Nazionale del Gran Paradiso nel suo versante nord ovest. Non siamo lontani dalla Valle d’Aosta e in particolare la Valle Orco confina con la Valsavarenche, in un territorio ricco di paesaggi suggestivi e luoghi di interesse. Gli amanti della montagna saranno estremamente ripagati: tra panorami a perdita d’occhio, tornanti fitti soddisfacenti anche per i motociclisti, camminate di trekking tra parchi, boschi e chiese. Ma la vera magia crescerà man mano che macinerete metri di altitudine, quando sarete circondati da camosci, aquile e marmotte, fino agli oltre 4000 metri di altitudine del Massiccio del Gran Paradiso.
Cosa vedere e cosa fare Valle Orco in Piemonte
Regno di motociclisti e appassionati di trekking, la Valle Orco è un’ampia valle di origine glaciale, conosciutissima e frequentata per alcuni punti di interesse, totalmente sconosciuta per altri, che però sono altrettanto interessanti. Prima di raggiungere il cuore della Valle Orco vi consiglio una sosta caffè a Cuorgnè, con il suo centro storico di impianto medievale e poi di fare ancora una pausa a Pont Canavese. Ora vi spiego perché.
Museo del Territorio e Chiesa di Santa Maria a Pont Canavese
Pont Canavese, la porta del Gran Paradiso, non è il tipico borgo di montagna, preludio di casette basse in pietra e animali al pascolo, ma è l’esito dell’architettura spesso obbrobriosa che andava per la maggiore degli anni Sessanta. Eppure, sono due le tappe che vi consiglio qui. Una di queste si trova proprio in centro, è Torre Ferranda. Costruita nel Medioevo, è uno degli edifici più alti del centro storico e all’interno potrete trovare il Museo del Territorio delle Valli Orco e Soana.
La seconda tappa che vi consiglio a Pont Canavese è la Chiesa di Santa Maria in località Doblazio. Il navigatore tenderà a portarvi fuori strada, quando siete nei paraggi chiedete in giro. Pare che la Chiesa risalga alla metà del XIV secolo, pieve matrice di tutte le chiese delle Valli Orco e Soana, e parrocchia di Pont Canavese già nel 1879. La Chiesa si trova a circa mezz’ora dal centro storico e una leggenda narra che la sua costruzione proprio in questo luogo sia stata voluta da una mula. Piccola e dai colori scuri all’interno, fuori ha una meravigliosa terrazza panoramica, da cui si intravede la valle e gli obbrobri architettonici di cui vi parlavo prima. Ma è nella sua cripta che si nasconde la cosa più inquietante: un ossario, dove sono state raccolte le ossa rinvenute dai vari cunicoli, oggi chiusi perché pericolanti. Sotto questa Chiesa infatti si eseguirono sepolture fino all’Editto Napoleonico che vietò di seppellire i defunti nei centri abitati.
Chiesa di Santa Croce a Sparone
Una camminata in salita di una ventina di minuti, partendo dal paese, vi porterà dritti alla Chiesa di Santa Croce, in località la Rocca. Costruita nel X secolo, la piccola Chiesa è circondata dalle mura della Rocca in cui re Arduino resistette all’imperatore del Sacro Romano Impero ed è tuttora impiegata per spettacoli teatrali e rievocazioni storiche di quell’avvenimento.

La Chiesa, al suo interno, ospita un meraviglioso ciclo di affreschi del Trecento, recentemente restaurato.

La Rocca di re Arduino e la Chiesa sono raggiungibili autonomamente, con una bella passeggiata segnalata e allestita dal Comune di Sparone, ma per accedere alla Chiesa e godere della sua bellezza e del ciclo di affreschi, dovrete chiamare in Comune e accordarvi per un appuntamento.
Alpette e la piccola chiesetta in borgata Serai
Il Comune di Alpette è un piccolissimo comune nella Valle Orco, non lontano dai numerosi punti di interesse e per questo motivo anche ottima base di partenza in cui soggiornare. Alpette è stato devastato da un brutale e incredibile incendio il 17 febbraio 1962, che ancora oggi è vivo nel ricordo delle persone che in prima persona l’hanno vissuto. Oggi, nella piccola località Serai è ancora presente una bella e minuscola chiesetta che merita una visita. Circondata da rigogliose felci e bellissime piante di ortensie, viene frequentata soprattutto in estate dalle signore del paese, che si ritrovano qui per recitare il rosario insieme.

Il lago e le escursioni di Ceresole Reale
Ceresole è l’ultima località prima del Col del Nivolet, così tanto amata dai re che l’hanno abbellita con il vezzeggiativo Reale. È una meta turistica molto apprezzata, da vivere tutto l’anno, e forse la più famosa e frequentata della Valle Orco. Il fiore all’occhiello è il grande lago di Ceresole, che gode anche del primato del più in alta quota in Italia e nel quale si specchiano le vette delle Tre Levanne e gli amanti del windsurf e della vela si dilettano soprattutto durante il fine settimana.

Da Ceresole Reale partono numerosi sentieri e sono possibili scenografiche escursioni che si addentrano nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Una delle più semplici e altrettanto affascinanti è la salita al Rifugio Jervis, a 1732 metri di altitudine, della durata di un paio di ore. Altre escursioni imperdibili sono quelle ai Laghi di Bellagarda o al Lago di Dres. Neanche a dirlo, è durante la stagione autunnale che questi paesaggi si ricoprono di pepite paesaggistiche inestimabili.
Col del Nivolet e i Laghi del Nivolet
Da Ceresole Reale tirate dritto, verso le vette e oltre e dopo qualche minuto di auto vi sentirete catapultati in un paesaggio quasi lunare. Il Col del Nivolet è senza ombra di dubbio uno dei posti più belli e pazzeschi che io abbia visto così vicino a casa. Lascia ammaliati e sbalorditi, con la sua vegetazione sembra diversa, il manto rosa che ricopre alcune parti, piccole cascate che trovate tra i tornanti. Un luogo che fino a quando non si vede con i propri occhi, non si può capire.

Non perdetevi una sosta per vedere la piccola chiesetta dedicata alla Madonna delle Nevi e il paesaggio ai suoi piedi.

Ogni domenica in estate non è possibile raggiungerlo in auto e si può salire solo a piedi, in bicicletta o con una navetta dal Lago Serrù; in tutti gli altri momenti è invece possibile raggiungerlo in auto, parcheggiando in cima, nel punto panoramico più spettacolare, quello con davanti il Lago Serrù e il Lago Agnel.

I paesaggi sono fantastici. Le strade sono adattissime alle moto. E’ una valle poco conosciuta rispetto ad altre più famose ma ha tanto da offrire!
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Assolutamente sì, eppure è davvero un baule di meraviglie , da non perdere assolutamente ❤️
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