What I do in a month | Newsletter falsissima di Dicembre e Gennaio

È stato un Natale ricco di amore e di sorprese, una fine dell’anno e un inizio dell’altro che è trascorso in uno schiocco di dita.

Sembra tutto accaduto ieri, poco fa, e invece realizzo proprio ora che scrivo che è trascorso più di un mese da quando, trepidante, aspettavo la notte di Natale e i giorni che sarebbero seguiti.

Sono state settimane di tanto, che a volte mi è sembrato troppo, situazioni che mi hanno sopraffatto e che con cura e pazienza ho cercato di disinnescare. Perché anche quando tutto è bello non per forza fila tutto liscio.

Verso la fine dell’anno ci siamo regalati lo spettacolo teatrale Whiskey e Soubrette a Le Roi – International Music and Art Hall, storico caffè torinese, che racconta agli spettatori il volto artistico di Torino dagli anni Venti agli anni Sessanta. Quasi due ore di balli, canti e recitazione dal vivo, molto emozionanti.

Qualche giorno dopo l’apertura invece, mi sono fiondata a visitare il Museo Regionale di Scienze Naturali che dopo 10 anni e tanti lavori è finalmente riaperto. Ve lo consiglio tantissimo soprattutto se siete con bambini!

Tra pranzi natalizi e cenette a due, perché a noi piace sempre avere una scusa per festeggiare, nelle ultime settimane mi sono imbattuta in diversi nuovi locali e conferme. Quindi vi consiglio:

  • Eataly, per mangiare ottima cucina e pizze invitanti. Io mi sono lanciata in un primo piatto di mezze maniche all’amatriciana a cui ancora penso.
  • Da Ciro, per gli amanti della pizza napoletana alta e ben lievitata ma anche facilmente digeribile. Si trova in Corso Vinzaglio, in una zona di Torino in cui soprattutto la sera è facile trovare parcheggio, cosa da non sottovalutare.
  • Sharazad Ristorante Persiano, per chi ama i piatti speziati e i gusti un po’ spinti. Io mi sono lanciata in un piatto unico con riso e pollo e non me ne sono pentita.

Menzione d’onore a un posticino che mi incuriosiva da tanto e che finalmente ho provato, il Donburi House, un angolino ino ino di Giappone in quel di Torino, in cui si mangia benissimo e si sta altrettanto. Il posto però è minuscolo, in pieno stile giapponese, e per questo vi consiglio di andare sul presto per evitare di dover aspettare.

Altra menzione d’onore a queste roselline di mele che invece ho preparato io in occasione di due cene con amici e che mi hanno fatto fare una gran bella figura. Sono semplicissime e velocissime da fare e anche molto scenografiche! La ricetta che ho usato è molto simile a questa.

In fatto di serie tv ho iniziato l’anno davvero alla grande, con due serie tv che mi hanno letteralmente tenuta incollata allo schermo come non capitava, ahimè, da tantissimo tempo!

The Last of Us

La pensavo lontana dal mio genere e invece The Last of Us mi ha accompagnata felicemente per i primi giorni dell’anno.

Infetti, mondo che finisce e pochi sopravvissuti sembrano il fil rouge di tante altre serie tv degli ultimi anni. Eppure ho trovato che questa, forse perché erano coinvolti due protagonisti atipici, un uomo già maturo e una ragazzina, avesse una marcia in più.

True Detective

Con la scusa di pubblicità che mi hanno raggiunta in ogni dove per l’imminente uscita della quarta stagione, ho cominciato dall’inizio questa serie tv crime in quattro stagioni, che mi ha letteralmente tenuta incollata allo schermo.

Fotografia fantastica, cast di attori memorabile e storie coinvolgenti. Se inoltre siete arci-stufi delle serie tv che portano vicende e personaggi fino allo sfinimento sarete accontentati perché ogni stagione è completamente scollegata dalle altre. L’unico punto in comune è un caso da risolvere sempre diverso e una coppia di detective con anche i loro drammi e fantasmi da affrontare. Bellissimi anche i salti temporali e le musiche.

Wish

Che bello andare al cinema il pomeriggio insieme a un nutrito gruppo di bambini che nella fila dietro dice ohhhhh per ogni scena. Il nuovo film della Disney, per la precisione il sessantaduesimo classico Disney, nato anche per festeggiare il centesimo anniversario, coinvolge e ammalia per la sua durata. Ma forse Wish rimane un po’ incagliato nel vorrei ma non posso, non riesce ad andare in profondità e il risultato è un bel film d’animazione che però si dimentica quasi subito. Tuttavia non sarò io a sconsigliarvi di vederlo.

C’è ancora domani

Di tutto altro genere è invece C’è ancora domani, che finalmente sono riuscita a vedere al cinema e che vede per la prima volta Paola Cortellesi nelle vesti di attrice e regista. Si è detto tantissimo su questo film campionissimo di incassi, con pareri decisamente entusiasti, non starò quindi a dilungarmi troppo.

Siamo a Roma nella seconda metà degli anni Quaranta e la protagonista Delia riveste esclusivamente il ruolo di moglie e madre: tutto cambia quando riceve una lettera misteriosa che le fa desiderare un futuro diverso per lei e per sua figlia. Da vedere e rivedere, con i ragazzi, nelle scuole, a casa, ovunque.

Anche per quello che riguarda i libri, l’inizio dell’anno si è rivelato parecchio fortunato, con due letture molto diverse di due autori molto conosciuti e apprezzati, entrambi Premi Strega.

La casa del mago

Di Emanuele Trevi non avevo mai letto niente fino ad ora, nonostante avessi seguito il suo lavoro negli anni. Quando però mi sono imbattuta nella trama di questo suo ultimo romanzo, ho capito subito quanto potesse essere nelle mie corde.

In questo memoir personalissimo e autobiografico, lo scrittore racconta il rapporto con il padre, Mario Trevi, celebre e riservato psicoanalista junghiano, che rappresenta il mago, il guaritore di anime del titolo. Alla sua morte il padre lascia un appartamento-studio che nessuno sembra volere acquistare, dove il figlio decide di trasferirsi a vivere, con il fantasma del padre e di tutti quelli che ha cercato di curare.

Giù nella valle

Il nuovo romanzo di Cognetti conserva due caratteristiche che avevo già apprezzato dei suoi libri precedenti: la brevità delle storie che però non significa mai superficialità -anzi- e l’ambientazione montana, anche se in questo caso ci troviamo più a valle.

Due fratelli diversi come lo sono gli alberi che il padre morto suicida ha piantato nel giardino della sua casa, legati a doppio filo con Elisabetta, la moglie di uno dei due che ha lasciato la città per trasferirsi in valle. Una storia che coinvolge moltissimo, nonostante la manciata di pagine e che lascia con la voglia di leggere ancora.

Se ultimamente i podcast ascoltati mi avevano lasciata tiepidamente indifferente, questi due mi hanno invece colpito parecchio. Li trovate entrambi su Spotify.

Bagliore

Un podcast che assomiglia a uno spettacolo teatrale, prodotto da OSuonoMio. Nina ha 17 anni e tanta voglia di scappare da una vita che non sembra fatta a sua misura.

In piena crisi esce di casa e prende una seggiovia per raggiungere la sorella Caludia che lavora in un rifugio in quota, ma la seggiovia su cui sale si blocca a metà della corsa.

L’ultimo cristallo

Lo scrittore Enrico Brizzi, con un team di esperti di montagna, si mette in cammino per raggiungere uno dei simboli delle Dolomiti, la cima della Marmolada.

Lo fa per parlare dell’emergenza che sta toccando sempre più da vicino e in modo sempre più impellente i ghiacciai alpini, raccogliendo voci, ricordi e testimonianze di chi la montagna la conosce bene. E delle cui sorti è preoccupato.

Qualche giorno prima di Natale ci siamo lanciati alla scoperta della capitale della Lituania, Vilnius, dove non ero mai stata e che mi è piaciuta moltissimo.

Non mi dilungherò troppo perché sul blog sono usciti tanti articoli dedicati alla città, soprattutto alle cose da vedere di Vilnius e dove mangiare a Vilnius. Ma anche un articolo tutto dedicato a Vilnius a natale.

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