Nel cuore della Valle Varaita, una tra le più belle vallate occitane ai piedi del Monviso, sorge il piccolo paese di Becetto. Una borgata alpina, ad una manciata di chilometri da Sampeyre, che con molto impegno sta cercando di valorizzare il suo territorio.
Nei pressi della borgata si possono percorrere moltissimi sentieri immersi nei boschi, tra questi anche il “Giro dei due mulini” volto a valorizzare due antichi mulini ad acqua testimonianza del passato, e passeggiare sospesi nel vuoto sul ponte tibetano di Becetto.
Il ponte tibetano di Becetto in Valle Varaita
Il ponte tibetano è una tappa imperdibile da inserire in un itinerario Val Varaita di più giorni o per chi trascorre anche solo una giornata in valle. Una vera e propria attrazione turistica gratuita per grandi e piccini!
Passeggerete in sicurezza ondeggiando nell’aria, per una cinquantina di metri, a circa 18 metri d’altezza sul Rio Crosa. É un’esperienza molto divertente che consiglio soprattutto per le famiglie con i bambini.
Il ponte tibetano di Becetto, la sua storia
Un cartello ai piedi del ponte racconta che un tempo qui si attraversava il fiume per fare il fieno, per recuperare dalla cava le pietre per le case e per i tetti a losa, per recuperare l’acqua alla sorgente e per catturare qualche camoscio; ed il fiume lo si attraversava in modo precario saltellando tra i massi o grazie a dei ponti rudimentali fatti di assi in legno e poco più, ma ad ogni piena del fiume, o inverno, questi ultimi venivano portati via dalla corrente o dalle valanghe.
Nel tempo gli abitanti di Becetto, che non vivevano più soltanto grazie al lavoro dei campi, consapevoli della bellezza del sentiero panoramico che parte da qui e dispiaciuti dell’assenza di un ponte stabile, hanno iniziato a sognare un ponte sospeso, che potesse far da collegamento e che, al tempo stesso, non venisse distrutto dalle intemperie.
Gli abitanti che sognavano ardentemente il ponte fecero passare di qui un rocciatore, un impresario della vicina Rore che si occupa di mettere in sicurezza le pareti rocciose e creare ponti sospesi, che con entusiasmo si propose per costruire gratuitamente un ponte tibetano. In meno di un anno ottennero i permessi e costruirono il ponte tanto sognato.

Il ponte tibetano di Becetto, alcune informazioni utili
Il ponte tibetano è facilmente raggiungibile tramite un’ampia strada sterrata, con una passeggiata di circa 20 minuti da Becetto.
Non si può raggiungere in auto, ma la si può lasciare in un piccolo parcheggio nei pressi dell’inizio del sentiero nella borgata Graziani di Becetto.
Il ponte è sicuro e per attraversarlo in completa sicurezza sono necessarie delle calzature adeguate.

Il Giro dei due mulini in Valle Varaita
Il Giro dei due mulini è un percorso poco conosciuto in Val Varaita, nella località di Becetto. È un giro ad anello, breve e panoramico, che si intreccia con la strada che porta al ponte tibetano. Il sentiero all’ombra dei boschi che avvolgono il Rio Crosa porta l’escursionista alla scoperta di due antichi mulini.
Giro dei due mulini, alcune informazioni pratiche
Il Giro dei due mulini è un percorso breve e con un dislivello minimo di circa 170 metri ma è da considerarsi impegnativo, classificato dal CAI come EE, per via di alcuni tratti impervi dove sono presenti catene e tratti esposti. Il tempo di percorrenza senza soste è di circa un’ora e mezza.
Il percorso ad anello è ben contrassegnato sia dalla classica segnaletica CAI con cartelli e tacche bianche e rosse lungo tutto il sentiero che da pietre dipinte con il nome del giro.
È un percorso perfetto per iniziare la stagione escursionistica. Prestando attenzione, con terreno asciutto e con scarponi da trekking è percorribile anche dai principianti.
Giro dei due mulini, il percorso
La partenza di questo sentiero si trova nel piccolo parcheggio che troverete nella borgata Graziani di Becetto.
Da qui seguite le indicazioni per il Percorso Botanico, uscendo dalla borgata passerete accanto all’azienda agricola dal Bessè per poi perseguire per una ventina di minuti su una strada sterrata tra i boschi. Troverete sul sentiero un’indicazione dell’anello con una piccola cartina e le indicazioni da seguire.
Proseguite in direzione del ponte tibetano, dove lungo strada incontrerete la deviazione al primo mulino, il Mulino di Rina.
Un tempo queste vallate riuscivano a sopravvivere in autonomia grazie ai prodotti ricavati dal lavoro della terra. Le borgate all’epoca erano molto popolate e non si poteva sempre scendere a valle per macinare il grano o la segale. Quindi si decise di sfruttare la forza motrice dell’acqua e si racconta che vi fossero ben 14 mulini ad acqua sul torrente Crosa, tra Becetto e Sampeyre. Sfortunatamente la maggior parte di questi venne distrutto durante un’alluvione a inizio secolo. Il Mulino Rina quando era in funzione serviva le borgate di Becetto e Serre.

Ritornando sulla strada in pochi minuti raggiungerete il simpatico ponte tibetano di Becetto che, in tutta sicurezza e con il massimo divertimento, vi permetterà superare il Rio Crosa dondolando sospesi in aria.
Attraversato il ponte imboccate il sentiero che sale sulla sinistra, indicato “Giro dei due mulini”, mentre quello che scende vi porterà al fiume.
Questo è il tratto un po’ più critico, dove il sentiero è stretto, ripido ed a tratti esposto, ma nei punti più brutti sono sempre presenti delle catene nel caso in cui si abbia la necessità di aiutarsi o sorreggersi. È però anche il tratto più piacevole grazie alle splendide viste panoramiche su Becetto e sulla valle che si scorgono qua e là dalla pineta.
Dal bosco di conifere si scende immergendosi in una faggeta ed in una mezz’oretta di passeggiata nel bosco si incontra nuovamente il Rio Crosa. Qui, sembra di ritrovarsi in una cartolina d’altri tempi, in un paesaggio quasi fiabesco dove, immerso nel bosco, il torrente scorre veloce saltando da una cascata fino a passare sotto ad un piccolo ponte in legno che vi permetterà di raggiungere l’antico Mulin Pagò. Lo spiazzo nei pressi del mulino è il luogo perfetto per fare una breve sosta.

Il Mulin Pagò è uno dei tre mulini sul Crosa rimasti in piedi ed al suo interno conserva, ancora ben visibile, la macina in pietra che serviva per lavorare la segale ed il grano. Questo mulino provvedeva alla creazione di farine per le località di Durandi e Civalleri.

Riprendendo la camminata in circa un altra mezz’ora potrete facilmente rientrare sulla strada che conduce al ponte tibetano e rientrare al parcheggio dove avete lasciato l’auto.

Scritto da Ezia Peano
Torinese, ma originaria di Cuneo. Sagittario con i piedi ben saldi a terra ma la testa fra le nuvole. Vive secondo obiettivi precisi, ma che cambiano in continuazione. Per lei la serendipità è Fuerteventura.
Waw mi hai dato l’idea per il prossimo percorso
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Ma che bello, a noi la camminata è piaciuta molto ed è perfetta per iniziare la stagione. Facci poi sapere se ti è piaciuta!
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Quel giro è uno dei miei preferiti perché ci sono paesaggi diversi senza ammazzarsi di fatica😂 e poi quando il giro è terminato vale la pena arrivare fino al delizioso paesino di Chiamale per un piatto di Ravioles…la dieta in montagna non esiste e il cuore è più leggero ❤️
@mo16anni
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Ahahahahha, verissimo. Il massimo del risultato con il minimo sforzo, niente di meglio! Soprattutto poi se si conclude con un bel piatto di ravioles. 🤭🤤
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Troppo bello, le foto sono stupende, un’idea che mi sono segnata, baci cara, ❤
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Ciao Laura, grazie mille! Questo è davvero un percorso piacevole!
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Ci credo, ciao Ezia, ❤
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Ottima idea per iniziare la stagione. Mi piace molto la valle Varaita!
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Assolutamente, come darti torto! La Valle Varaita è stupenda e questo è proprio un bel percorso per tornare in montagna dopo l’inverno.
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