3 kg in 3 giorni in Puglia con un salto a Matera, che poi potrebbe anche intitolarsi “5 kg in 5 giorni in Puglia, rotolando verso Matera”. Prendete questo post come una serie di appunti disordinati ma con indirizzi davvero validi per mangiare e bere a Brindisi, in provincia di Bari e a Matera.
Noi siciliani abbiamo la grande fortuna di essere nati in una terra baciata dal sole, ma proprio come legge del contrappasso (o legge di Murphy per i più indie) abbiamo la sfortuna di vivere in una terra interrotta dal sistema dei trasporti.
– Che poi di sventure ne abbiamo tante altre, ma non è il caso di parlarne adesso –
Uno dei problemi più grandi di un siciliano è: muoversi. Che sia all’interno dell’isola o tra l’isola e “il continente” o resto del mondo, abbiamo sempre da considerare una strada interrotta o un aeroporto di mezzo.
Tutto questo preambolo per dire che il diario di viaggio che leggerete è venuto fuori esattamente così: dovevamo andare in Puglia per lavoro per due giorni, ma “mentre siamo in Italia, ci fermiamo 3 giorni in più e visitiamo qualcosa”.
Presi dall’entusiasmo, abbiamo deciso di fare un salto anche a Matera, che di questi tempi è sulla bocca di tutti (e sull’instagram di tutti). La guida per ingrassare (mangiando bene ) è qua.
3 kg in 3 giorni: Brindisi
L’insenatura del porto di Brindisi è una delle immagini più incantevoli di questo viaggio. La città è chiamata, sin dall’antichità, Porta d’Oriente e anche oggi è punto di riferimento per traffici commerciali e turistici tra l’Italia, la Penisola Balcanica e la Turchia; ha un bellissimo centro storico con ardue scalinate che conducono verso il mare: basta seguire il profumo della salsedine per ritrovarsi davanti a un bellissimo specchio d’acqua. Qui siamo nelle Murgie e le caratteristiche naturali di questo territorio si esprimono nella straordinaria varietà vitivinicola: è terra di rosati e primitivo, di eccellenze che scopriremo insieme in questo breve viaggio.

3 kg in 3 giorni: mangiare a Brindisi, dove e perché
Numero Primo, La Vinoteca di Tenute Rubino
Proprio sul lungomare di Brindisi si trova questo wine bar. Che chiamarlo wine bar è riduttivo: qui è un viaggio nei sapori del territorio.
La vinoteca nasce come lo shop della cantina Tenute Rubino, espressione della Puglia che eccelle. La cantina ha il merito di aver ridato valore a vitigni storici come il susumaniello, lavorando con grande rispetto e amore per il territorio.
A Numero Primo si possono acquistare le etichette della cantina, si beve e si mangia guardando il mare, ascoltando buona musica, spesso anche dal vivo.

Il menù è una bellissima storia di amore e abbinamenti tra vino e cucina, solo piatti freddi, panini goduriosi, insalate, tartare freschissime, friselle, formaggi di incredibili bontà (ma del resto la zona è quella giusta), tutto proveniente da aziende che rispettano la filosofia dell’azienda.

Dove: Viale Regina Margherita, 46.
Iaccato
Non distante da Numero Primo, Iaccato è il ristorante più antico di brindisi, si trova in un quartiere storico ed è stato fondato da un pescatore.
Anche qui il mare è protagonista e le pareti in vetro svelano l’incanto, a cena le luci del locale si specchiano sull’acqua, a pranzo immagino sia uno spettacolo. L’ambiente è confortevole e molto accogliente, le proposte sono interessanti, il mare è protagonista, ma le incursioni di ingredienti inusuali è frequente.
Abbinamenti interessanti e ricercati, grande equilibrio e ricercatezza estetica. Il pane è fatto in casa, la pasta è fatta in casa, i liquori sono fatti in casa. Tre generazioni di ristoratori che dialogano tra passato e futuro.
Le cozze in tempura erano vivaci e croccanti, la seppia e i crudi semplicemente strepitosi. Ottima cantina.
Dove: Via Lenio Flacco, 32
3 kg in 3 giorni: tappa a Polignano a Mare e Locorotondo
Terminata la nostra permanenza a Brindisi, ci spostiamo in provincia di Bari per alcune tappe che desideravamo fare da tempo. Polignano a Mare è il nostro primo stop. Al mattino la cittadina ci appare già in fermento, con un centro storico vivacizzato dai preparativi del Natale. Pochissimi turisti, alcune botteghe chiuse, e un affascinante intreccio di vicoli fioriti. Il balcone sul mare è ciò che tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero vedere.

Ma qui non ci siamo soffermati a mangiare, abbiamo proseguito verso Locorotondo. Quella che ci troviamo a visitare è praticamente una città fantasma. In centro storico abbiamo incontrato meno di dieci persone, ma il bianco di Locorotondo abbaglia e incanta comunque, anche a novembre. Ci siamo persi tra le viuzze, abbiamo contato, uno dopo l’altro, i portoncini delle case e i negozietti chiusi. Ad arrivare al naso sono stati i profumi della cucina, alcuni locali erano aperti, ecco subito spiegato tutto: era ora di pranzo, tutti a tavola!

3 kg in 3 giorni: mangiare a Locorotondo
La Taverna del Duca
Siamo arrivati alla Taverna del Duca andando a naso, è proprio il caso di dirlo. Un piccolissimo locale, un’osteria tradizionale con cucina a vista, pochi posti e solo due addetti ai lavori, dai fornelli ai tavoli. La proposta è prettamente legata al territorio, pochi piatti semplici da vero comfort food. Vino della casa, un Primitivo della zona e un piccolo assaggio di salumi e formaggi per iniziare. Il nostro pranzo voleva essere più “leggero”, ma ci siamo concessi un piatto di orecchiette al ragù e il purè di fave e cicoria. Abbiamo saltato il secondo anche se lo stinco e verdure del tavolo accanto ci affascinava non poco. Per me questo locale vale una sosta, per un pasto genuino, senza pretese se non quella di stare bene. Il mio autista non aveva bevuto neanche un dito di vino e così ci siamo messi subito in viaggio verso Alberobello, sognavo di andarci da una vita!

Dopo una breve sosta al B&B ci siamo avvicinati alla zona Unesco dei Trulli: che emozione! Sono stata felice di vedere i trulli in questo periodo dell’anno, non c’era praticamente nessuno, pochi turisti, pochi negozi aperti, solo affascinanti stradine ripide (e scoscese). Il must del turista ad Alberobello è cenare in un trullo. In diversi gruppi dedicati ai viaggi avevo letto del “Trullo d’Oro”, fuori dalla zona Unesco.
Dove: Via Papatodero, 3.
Il Trullo d’Oro
Arrivati davanti al locale abbiamo subito notato la targa di “4 ristoranti”, il programma condotto da Alessandro Borghese e che noi adoriamo (il programma, non Borghese).
– A quanto pare però il locale non si è aggiudicato la vittoria. Il locale, il trullo, è carino, ma forse un tantino scialbo. L’approccio del servizio non è stato dei migliori, ma noi siamo un tantino pignoli, questo va detto.
La cucina però ci ha sorpreso: abbiamo preso due antipasti misti e ci ha sorpreso una carrellata di proposte di carne e pesce. Non tanto assaggini, ma veri e propri piatti interessanti, buoni, ben presentati e accompagnati da pane fatto in casa. Abbiamo accompagnato il menù con un rosato.
Breve nota sul rosato: noi non siamo abituati a berlo, non è proprio nella nostra cultura, ma in Puglia è un simbolo e in questa vacanza, in cui abbiamo avuto l’occasione di berne diversi, ce ne siamo anche un po’ appassionati.
Gli antipasti bastavano già a far cena, ma ignari di cotanta abbondanza c’eravamo fatti tentare dalla grigliata mista che comunque si è rivelata gustosa con salsicce e tagli di carne teneri. Dovevamo finire la nostra bottiglia di rosato e allora abbiamo proseguito con un dolce: panna cotta con latte di mandorla e croccante di mandorle. Wow!

A dispetto dell’impatto iniziale siamo stati veramente bene. Il nostro tour pugliese va in pausa per una tappa a Matera, eletta Capitale Europea della Cultura 2019.
Dove: Via F. Cavallotti, 27.
3 kg in 3 giorni: passando per Matera, Capitale Europea della Cultura 2019
La passeggiata dal Sasso Barisano al Sasso Caveoso passando per la Civita, è un viaggio nel tempo. La città ci appare come un piccolo presepe in cui, nonostante la presenza dei turisti, il tempo si ferma.

Di Matera abbiamo amato ogni singola pietra, ogni strada, ogni angolo panoramico. La visita alla casa grotta nei sassi ci ha fatto riflettere parecchio sulla vita dei materani fino agli anni ‘60. Satolli per i giorni passati in Puglia, abbiamo deciso di evitare una cena completa.
3 kg in 3 giorni: mangiare a Matera
Area 8
Abbiamo optato per un aperitivo nell’affascinante Area 8, agenzia di produzione e marketing di giorno, wine bar la sera. All’interno l’ambiente è hipster, ma senza eccessi: sedie differenti, credenze di riuso, tavoli di forme diverse. Tutto è curato nei dettagli. Tra le proposte alcoliche i cocktail hanno uno spazio dedicato, oltre ai cocktail proposti era possibile lasciar fare al barman con un risultato praticamente sartoriale.

Si poteva scegliere tra piatti da aperitivo abbinati a cocktail e poi ancora panini, insalate, piatti caldi e dolci. Noi abbiamo deciso di gustare i cocktail con salumi e formaggi e delle fantastiche chips di pane di Matera servite con salse diverse: una delle cose più goduriose di questo viaggio.
Dove: Via Casalnuovo, 15.
3 kg in 3 giorni: un salto ad Altamura
Lasciata Matera, un breve salto ad Altamura sotto la pioggia, giusto in tempo per acquistare un po’ di taralli, pane e focacce.
Ultima destinazione del nostro tour è Bari che ci ha stupito per l’elegante zona shopping, il caratteristico centro storico e la bellissima Cattedrale di San Nicola, luogo di culto contestualmente per i Cristiani Ortodossi e i Cristiani Cattolici.
Proprio il centro storico e le specialità locali erano stati oggetto di una puntata di “Unti e Bisunti” con chef Rubio. Proprio ripensando a quel video abbiamo cercato con attenzione dove consumare la nostra “ultima cena”.

La Tana del Polpo
Forse il più turistico tra tutti quelli scelti durante il viaggio, la tana del polpo è un luogo gettonato in città. Il menù non è particolarmente ampio, tutto di pesce.
Noi però abbiamo avuto una piccola (grande) fortuna. Non avendo prenotato ci hanno fatto accomodare nella piccola saletta dove preparano i panini di pesce da asporto.
Abbiamo ordinato due antipasti di pesce (crudità di tonno, salmone, insalata di mare e altre squisitezza) e abbiamo chiesto di poter ordinare un panino al tavolo (pratica di solito non consentita). Ma era una serata tranquilla e così la gentilissima ragazza ci ha fatti felici con un panino al salmone e burrata.
Tutto innaffiato da birra peroni fredda e uno chardonnay locale. Per finire in dolcezza una “tetta della monaca”. Il nostro tour può considerarsi concluso.

Dove: Strada Vallisa, 50.
Ah, la dieta è appena iniziata.
Scritto da Federica Barbera
Siciliana, socievole e curiosa – e pare anche un po’ ficcanaso. Ha a cuore e nella testa il suo passato, ma guarda al futuro con fiducia e ottimismo. Per lei serendipità è ritrovare per caso il profumo o il ricordo di un viaggio.
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