Napoli Natale e Capodanno | 2 giorni di colori e poesia

Sì, so bene cosa starete pensando. Cosa c’è di più inflazionato e scontato di organizzare un weekend a Napoli nelle feste natalizie?
Perfetto, critica espressa, a me la risposta: nulla, probabilmente. Ma è lecito a questo punto chiedere “cosa c’è di più bello di fare qualcosa di tradizionale e, dunque, certamente poco originale in un periodo come questo?”
Siamo pur sempre ancora in giorni di luci, profumi, abbracci. E, si dà il caso che Napoli sia un luogo perfetto per farsi pienamente avvolgere da questo mood.
Come trascorrere, dunque, due giorni in clima natalizio nella città del sole?
E, soprattutto, al di là di presepi e mustacciuoli, su cosa concentrarsi?

Il primo consiglio per chi desidera vedere la Napoli natalizia è … non andarci a Natale. Sembrerà un paradosso, ma è più che altro un consiglio per la vostra incolumità.
Sia chiaro, la città è meravigliosa e l’aria che si respira è magica, ma se vorrete concedervi di superare il 25 dicembre e attendere oltre il giorno di Santo Stefano, o meglio, oltre il giorno di Capodanno, riuscirete a regalarvi due giorni con un’affluenza decisamente meno importante (ma non vi aspettate di trovare la città vuota eh!). Ecco allora cosa non può mancare in una tappa di fine anno – e oltre – nel capoluogo partenopeo.

lungomare
Il Castel dell’Ovo sulla splendida cornice del golfo di Napoli

Napoli Natale e Capodanno : i Mercatini e i presepi di Napoli

Napoli e il Presepe, si sa, hanno un legame molto forte se non esclusivo. Tanto che il presepe napoletano ha una tradizione tutta sua, diversa da quella delle altre città, e che viene vissuta tutto l’anno e non solo nel periodo natalizio.
Nel centro storico, la via di San Gregorio Armeno è la strada per eccellenza dedicata ai presepi, 12 mesi su 12, ma oltre alle botteghe dedicate all’arte presepiale, è possibile trovare accessori e decorazioni natalizie di tutti i tipi.

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Dettaglio della spettacolare San Gregorio Armeno, dove il Natale è vivo 365 giorni l’anno.

Dai classici personaggi del presepe legati agli antichi mestieri, sono ormai divenute famosissime le rappresentazioni di volti e nomi legati alla contemporaneità, del mondo dello spettacolo, della politica, della musica e del cinema. Da Belen Rodriguez a Trump, per intenderci. Uno spettacolare matrimonio tra sacro e profano.
Immancabili sono anche i presepi viventi, che spesso si realizzano in Piazza San Gaetano, mentre nella Chiesa di S. Lorenzo Maggiore, sono custoditi piccolissimi presepi all’interno di gusci di noce. Il Museo di San Martino al Vomero, invece, custodisce il Presepe Cuciniello del ‘700, uno dei Presepi più celebri della città.

Napoli Natale e Capodanno : tra sacro e profano

Ma questo incontro tra sacro e profano è un po’ il leit motiv della città partenopea, che ne rappresenta a pieno la popolazione. Basta pensare a come le persone più anziane vivono la religione con enfasi e allo stesso tempo siano fortemente superstiziose.

E proprio per questo motivo nel vostro tour festivo nel capoluogo campano, non può mancare un itinerario che dia importanza al curioso binomio sovracitato, e che vi guidi attraverso tappe abbastanza obbligatorie: Piazza San Domenico Maggiore, la Chiesa del Gesù Nuovo, e di conseguenza Piazza del Gesù, la Cappella di San Severo dove è custodito il Cristo Velato, il cimitero delle Fontanelle, luogo in cui veniva celebrato il noto “culto delle capuzzelle” e che celebra l’antico legame di Napoli con la morte. A seguire non possono mancare le seguenti tappe: il Pio Monte della Misericordia, il Chiostro di S. Marcellino, la Farmacia degli Incurabili, la Quadreria dei Girolamini, l’Archivio di Stato, il Borgo dei Vergini e il Palazzo dello Spagnolo.
Sono numerosi i tour in città che organizzano percorsi ben delineati, così da essere certi di non sprecare neppure un minuto. Un percorso che vale la pena di compiere per immergersi a pieno in questo clima profano, è quello dedicato alla jella, presenza imprescindibile del ‘sentire’ napoletano.
Insolita Guida organizza un percorso particolare e davvero coinvolgente in proposito, oltre a tanti itinerari diversi da quelli proposte dalle guide, per così dire, “mainstream”.

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San Domenico Maggiore, una delle piazze più belle di Napoli

Napoli Natale e Capodanno : i tramonti sul mare d’inverno

Il Centro Storico probabilmente risucchierà la maggior parte della vostra attenzione, poiché è lì che il cuore di Napoli pulsa con ancor più foga in questo periodo.
Ma non è questo un valido motivo per allungarsi a passo svelto e dedicarsi una passeggiata di appena 15 minuti correndo giù per Via Toledo sino a raggiungere Piazza del Plebiscito prima e Santa Lucia poi.

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L’abbraccio del tramonto di Napoli su Via Caracciolo

Da qui, lo spettacolo. Lanciatevi letteralmente verso via Caracciolo e godetevi il lungomare all’ora del tramonto. Un po’ di gente accanto a voi a rubarvi l’intimità ci sarà certamente, ma la miscela di colori che tingeranno il mare e abbracceranno Castel dell’Ovo è qualcosa di impagabile. E perché allora, non decidere di prolungarsi per l’ora di cena e regalarsi una pizza in una cornice del genere?

Napoli Natale e Capodanno : le pause dedicate al palato

E se di pizza si parla, conviene dedicare qualche parola in più all’argomento. Napoli non è solo pizza, bisogna dirlo, ma la mia religione mi impone di cominciare proprio da lì. È buona ovunque, va detto, ma forse certe cose vanno selezionate con attenzione e non sprecate così, attenzione! Dunque, se siete persone pazienti e temerarie, vale la pena tentare la fila dal famoso Sorbillo ( di cui vi ha parlato anche Federica nel suo articolo ). La strategia è questa: presentarsi massimo alle ore 19.30, lasciare il proprio nome al buon giovane all’ingresso che lo inserirà in lista, allontanarsi sulla stessa strada (Via dei Tribunali) da Di Matteo e ordinare una frittatina di pasta da mangiare al volo, in piedi, bollente. Dopodiché potrete scegliere se lasciar sì che il buon giovane di Sorbillo chiami il vostro nome a vuoto mentre voi avrete deciso di optare di prendere un tavolo proprio da Di Matteo o dai Decumani (poco più avanti), oppure tornerete lì da dove tutto era partito, con lo stomaco leggermente più pieno, e con un po’ di tempo trascorso. Se siete fortunati, l’attesa non sarà stata così lunga e terribile.

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Vista del Centro Storico da Piazza del Gesù, l’inizio di una meravigliosa passeggiata tra Spaccanapoli e Via dei Tribunali

Ah, nel frattempo potreste godervi anche un bicchiere di vino all’enoteca accanto! Ma la pizza doc è nche Starita, Michele, Vesi, o quella del lungomare. Scegliere è davvero impossibile, soprattutto se aggiungiamo anche la pizza fritta di Esterina o della Masardona. Per chi preferisce il pesce può, anche in questo caso, trovare conforto sul lungomare nella zona di Castel dell’Ovo, o a Posillipo, o se è la tipica trattoria quella che cercate, non potete rinunciare al famoso Nennella.
Ma non è finita. Immancabile, per concludere un pranzo o una cena coi fiocchi, è il caffè dal Bar del Professore o da Leopoldo, con la sfogliatella, riccia o frolla che sia.

Napoli Natale e Capodanno : il mercato del pesce

Immancabile tappa nella tradizione partenopea, soprattutto nelle feste natalizie, è il mercato del pesce di Porta Nolana. Bancarelle colme di pesce fresco, frutti di mare e ogni meraviglia che il vostro palato possa mai immaginare. Voci e profumi che prendono vita in piena notte, durante le Vigilie di Natale e Capodanno.

Napoli Natale e Capodanno : lo Schiaccianoci

Difficile fare tutte queste cose, non lo nego. Ma se avete una serata in più, non c’è Natale che si rispetti senza un dono tanto magico: lo spettacolo dello Schiaccianoci al Teatro San Carlo.

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Via Caracciolo, particolari in cui perdersi

I suggerimenti in queste righe non saranno tanto tipiche di una guida turistica quanto, piuttosto, di un cuore che freme e che ama questa città con tutto se stesso. È il cuore di chi ci è nato ed è costretto a lasciarla, e non con la voce di chi se ne lamenta, o chi perde ore preziose a raccontare quanto questa, sia la città più bella del mondo.
Non lo è probabilmente, se le avessi viste tutte per poterlo dire, sarei una Scarola fin troppo fortunata. E non è perfetta, non è migliore delle altre, e coloro che lasciano Napoli per lavorare altrove, non hanno in tasca ricordi più belli di quelli che lo fanno muovendosi da Brescia o da Palermo.
No, non è la fiera del luogo comune questo insieme di righe. Non sono le parole di una persona cresciuta qui, in quanto tale, ma di qualcuno che di questa città si sarebbe innamorata anche se fosse nata a Canicattì.

Sarà che io di cose/persone/luoghi/odori mi innamoro un po’ troppo velocemente. Sarà che lo sentivo, il profumo, quando tornavo da lavoro e arrivavo a casa stanca, e volevo solo fermarmi a prendere un caffè nel solito bar, nella solita strada, guardando il solito cielo.

Sarà che puoi sentirti solo ovunque, ma lì mai. Perché se ti volti, senti qualcuno cantare. Se ti fermi, scopri qualcuno sorridere. Se sei stanco, c’è la voce di un passante, forse un po’ troppo alta, che ti rallegra.

E sarà forse colpa dell’odore che ti sveglia e ti accompagna a casa, o della sensazione che le cose che vedi sono tanto meravigliose da strapparti gli occhi, e che quel caos così assurdo esiste solo in questa città, e lo detesti, ma in fondo ti mette in ordine il cuore.

Si, sarà proprio questo.

 

received_1908018542600640Scritto da Teresa Malacario

Detta Scarola, napoletana, quasi 32enne. Dice che la sua testa è molto più simile ad un carrello della spesa che a un foglio Excel, viaggia quando può e sogna spesso, e ogni volta ne scrive. La brutta notizia – dice lei – è che stavolta vi tocca pure leggerla!

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