Itinerario di 3 giorni nelle Langhe | Filari di vigneti, borghi colorati, street art in Bassa Langa

Le Langhe sono il territorio piemontese di cui il mondo è innamorato, con i suoi vini armoniosi ma decisi, rossi e bianchi indimenticabili, filari di vigneti a perdita d’occhio e, tra loro, cantine che offrono degustazioni di vini e ne permettono l’acquisto in loco.

Siamo in realtà a poco meno di un’ora e mezza di Torino, anche se non sembra, meta ambita e frequentata anche da torinesi in cerca di un pranzo tipico con vista colline e un po’ di relax. Cosa fare in un itinerario di 3 giorni nelle Langhe? Eccovi servito un programma bello ricco, da seguire passo passo, giorno dopo giorno.

Quando andare nelle Langhe

In primavera inoltrata, perché potrete godervi giornate soleggiate, ma non eccessivamente calde, con anche la voglia e la possibilità di fare passeggiate e degustazioni senza che veniate colti da un impellente bisogno di sonnellino pomeridiano.

In estate per godervi il fresco che soprattutto l’Alta Langa sa regalare, con viste magnifiche, serate fresche da godersi con un bel calice di bianco e giornate ventilate. Ma anche perché in estate c’è Collisioni a Barolo, il Festival Agrirock con concerti da lasciarci il cuore, serate danzanti, eventi, tanta musica e tantissimo divertimento. Sono andata ormai un numero infinito di volte, e non smetterò di consigliarlo come una delle cose più belle da fare in estate in Piemonte. Se vi appassiona o potrebbe incuriosirvi vi segnalo anche l’adrenalinico Rally di Alba, nel quale recentemente mi sono ritrovata causa strade chiuse da tutte le parti.

In autunno anche, per i meravigliosi colori che il foliage e i vitigni rosso-arancioni sanno regalare, perché è ancora splendido godersi lunghi tramonti all’aria aperta, le sagre, gli eventi che volgono alla fine prima dell’inverno.

Itinerario Langhe

Giorno 1

Passeggiata Rocche dei Sette Fratelli

La nostra giornata comincia presto, per poterci mettere in cammino prima che faccia troppo caldo. La giornata nuvolosa è piacevole, vista la passeggiata semplice ma pur sempre passeggiata che andremo a fare. Ci troviamo a Treiso, a pochissimi km da Alba, cittadina più grande della zona e stiamo per imboccare il Sentiero delle Rocche dei Sette Fratelli, una camminata piacevole e molto panoramica, che permette di passare a piedi proprio a ridosso delle famose rocche, fenomeni naturali imponenti, e di conoscere da vicino i territori in sono andate in scena alcune delle drammatiche lotte partigiane per la liberazione dell’Italia.

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La camminata ci impegna fino al primo pomeriggio, con una bella pausa pranzo in una delle tante aree di sosta e di picnic. Non incontriamo nessuno lungo il percorso e possiamo goderci il sentiero tra i boschi e i vigneti in completa solitudine, tutt’uno con la natura.

Torre di Barbaresco

Nel tardo pomeriggio ci dirigiamo a Barbaresco, dove sicuramente una delle attrazioni principali è la Torre, risalente al dodicesimo secolo e a base rettangolare. La noterete appena arrivati nel centro storico. La Torre di Barbaresco è visitabile: una volta fatto il biglietto potrete accedere ai diversi livelli recentemente restaurati, che saltuariamente ospitano eventi, tramite un ascensore. Sicuramente la particolarità più suggestiva è la terrazza panoramica all’ultimo piano, con una bella vista sul paesaggio circostante. Devo ammettere che personalmente non l’ho trovata di una bellezza spiazzante, ma se capitate nei paraggi è sicuramente da fare in un itinerario nelle Langhe. Ecco, sicuramente fa la differenza salire sulla Torre all’ora del tramonto, quando il paesaggio circostante sembra avvolto da una foschia rosata.

Prima di andare via abbiamo preso due calici di vino da Koki Wine Bar, proprio con vista sulla torre, ma dal basso. Tanta scelta di vini e anche un ricco menù per spiluccare qualcosa prima di cena.

La vista dalla Torre di Barbaresco, verso il paesaggio circostante

Itinerario Langhe

Giorno 2

Coazzolo, Cappella e Vigna dei Pastelli

La nostra giornata comincia a Coazzolo, precisamente in Località Gallo, nei pressi di una delle due cappelle colorate visitabili, immersi in paesaggi bucolici circondati dai vigneti e dal silenzio, ma anche facilmente raggiungibili. Costruita nel Seicento, dalla cappella potrete avere una fantastica vista che spazia sulle colline del Moscato, fino a raggiungere il Monviso. Personalmente tra le due celebri cappelle, la Cappella della Beata Maria Vergine del Carmine di Coazzolo è quella che preferisco, con i suoi colori delicati e che ricordano la terra e la natura circostante.

La Cappella di Coazzolo, tra i filari del Moscato e la vista sul Monviso

Arrivati qui non potete assolutamente perdervi la bellezza di un luogo magico, la Vigna dei Pastelli, proprio a pochi passi dalla cappella colorata. Vi basterà lasciare l’auto sulla strada e incamminarvi su per i vigneti, fino a raggiungere la vigna dalle matite appuntite e coloratissime. Tante ceste di vimini in cui sedersi e godersi il panorama, ma quasi sempre anche una borsa frigo con bicchieri e il buonissimo Moscano prodotto grazie a questi filari.

La Vigna dei Pastelli, oltre ad essere bellissima, produce un ottimo Moscato che vi consiglio di andare ad acquistare nella vicina cantina

La street art di Camo e pranzo a Trés

A Camo, c’è un vero e proprio museo a cielo aperto, in cui siamo incappate quasi per caso. Si chiama MCA e si trova tra le stradine del piccolo borgo di Camo, nei cortili e nei giardini. Camo è una frazione di Santo Stefano Belbo, paese natale di Cesare Pavese e la sua storia legata all’arte ha inizio nel 2013, quando le porte del paese vengono spalancate ad artisti provenienti da tutta Italia. Da allora ogni anno vengono ospitati per eventi particolari ma non solo, lasciando via via le loro opere sparse per la frazione. Il Museo a Cielo Aperto di Camo è visitabile gratuitamente tutti i giorni dell’anno

Il Museo a Cielo Aperto di Camo è visitabile tutti i giorni tutto l’anno

Per pranzo andiamo nel Ristorante Trés, a Trezzo Tinella. Tutto è molto vicino, ci spostiamo per brevi tragitti in macchina, in questo caso siamo sempre a una quindicina di minuti da Alba. Trés è uno di quei luoghi in cui prenotare nei fine settimana per staccare la spina e fuggire poco distanti, ma abbastanza, dalla frenesia cittadina. Si trova al limitare di un bellissimo bosco, in un’atmosfera riposante per la mente e confortante per le papille gustative. Tra i piatti piemontesissimi a cui non rinunciare: Tajarin 42 tuorli e ragù oppure al Tartufo Bianco d’Alba e i plin al tovagliolo.

Neive e la Distilleria della Donna Selvatica

Nel pomeriggio ci dirigiamo a Neive, eletto uno dei borghi più belli di Italia. La parte alta del borgo è molto suggestivo, ma il borgo è anche particolarmente turistico. Sicuramente qui per bere, mangiare, fare degustazioni di vini, avrete l’imbarazzo della scelta! Tutto è molto invitante.

Se ne siete appassionati, sappiate che a Neive potrete anche trovare una delle Panchine Giganti, da cui si gode di una bellissima vista sul paesaggio che circonda il borgo.

La parte alta del borgo di Neive è tra i più belli di Italia nel Piemonte

A poca distanza da Neive, una tappa che vi consiglio di non perdervi è quella alla Distilleria di Romano Levi. Anche qui potrete fare una degustazione gratuita, ma di grappe! La distilleria fu costruita da Serafino Levi. Furono poi i figli Romano e Lidia che continuarono la tradizione familiare per oltre sessant’anni, continuando con il lo stesso procedimento artigianale. Romano Levi è considerato uno dei più importanti distillatori di grappe e le sue grappe tra le migliori al mondo. Oltre alla grappa, rimarrete incantati anche dalle etichette, uniche e incredibilmente particolari, custodite gelosamente da molti collezionisti. Potrete fare una visita alla distilleria e una degustazione delle grappe più buone, vi consiglio però di contattarli prima, tramite l’apposito form, per sincerarvi che possano accogliervi.

Itinerario Langhe

Giorno 3

Belvedere La Morra

L’ultimo giorno nelle Langhe comincia a La Morra. Per la sua posizione La Morra è anche stata soprannominata il balcone delle Langhe e questo itinerario nelle Langhe, che non si è sicuramente lasciato sfuggire tantissime viste dall’alto, non poteva che cominciare precisamente dal suo Belvedere, in Piazza Castello. A La Morra facciamo giusto un salto, ma se avete a disposizione almeno mezza giornata e volete fare una passeggiata altamente panoramica e per niente difficile, vi consiglio di fare l’anello La Morra-Barolo, di cui vi ho già parlato sul blog.

Leggi la passeggiata ad anello La Morra-Barolo qui:

Se siete a La Morra non potete perdervi un salto alla Panchina Gigante rossa e alla Cantina Comunale di La Morra, che propone degustazioni di Barolo e dove è possibile acquistare vini a prezzi assolutamente abbordabili.

A poca distanza da qui, inoltre, c’è la seconda cappella colorata immersa nei filari, la Cappella del Barolo, anche conosciuta come Cappella delle Brunate perché si trova in località Brunate, proprio di fronte alla Cascina Ceretto. Vi consiglio di lasciare la macchina sulla strada e di raggiungerla nell’ultimo tratto a piedi. Costruita a inizio Novecento per offrire un riparo a chi lavorava nelle vigne, nel 1999 la famiglia Ceretto ha commissionato agli artisti Sol Le Witt e David Tremlett di

I colori sgargianti e brillanti della Cappella del Barolo, in località Brunate

Poco distante da La Morra, un’altra tappa da non perdere, è il Cedro del Libano, il famoso albero secolare che si trova in Località Annunziata, nei pressi della Tenuta Monfalletto dei Cordero di Montezemolo. Sul navigatore mettete il nome della Tenuta per arrivare al posto giusto. Il Cedro del Libano è all’interno ma dall’esterno si riesce comunque a vedere abbastanza da vicino.

Barolo e i musei da non perdere

Dopo La Morra raggiungiamo Barolo, meta impossibile da non pensare quando si immaginano le Langhe, forse proprio la tappa più rappresentativa di questo angolo di Piemonte immacolato.

A Barolo ci sono tre cose che non potete proprio perdervi. La prima è almeno una serata a Collisioni, come vi ho già accennato nel paragrafo introduttivo, la seconda è il WiMu, il Museo del Vino, che sorge proprio nel Castello Falletti di Barolo e che possiamo definire uno dei musei più innovativi sul territorio nazionale che raccontano la storia del vino, il terzo è il minuscolo ma interessante Museo dei Cavatappi, nato dalla passione di un farmacista torinese.

Non ho ancora avuto il piacere di provarlo, ma l’atmosfera distesa e i piatti incredibili che ho scorto da Petti’t Bistrot mi hanno fatto venire una gran voglia di provarlo presto! Si trova proprio a pochi passi dal Castello di Barolo e non si può non mangiare sui suoi splendidi balconcini, si beve e si mangia nel ballatoio, appoggiando piatti e bicchieri alla ringhiera, con davanti una splendida vista sui vigneti che circondano il borgo.

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