In Valle Varaita c’è un bosco incantato animato da esseri curiosi e dispettosi, i Sarvanot. Si nascondono tra le rocce e tra le fronde degli alberi, ci scrutano da lontano e proprio quando ce ne accorgiamo si immobilizzano, forse speranzosi di non essere scoperti. Ma è proprio quello il bello!
Vi assicuro che il vero divertimento per tutti, grandi e piccini, è andare alla scoperta di questi spiritosi abitanti del bosco, aguzzare la vista e cercare i loro nascondigli, stupirsi e a volte sobbalzare sorpresi dalla loro presenza.
Ma ai Sarvanot non è bastato il bosco: con l’aiuto degli abitanti del paese e dell’illustratore Marco Bailone, hanno trasformato tutto il borgo alpino di Rore in un manifesto alla tradizione popolare. Sono più di dieci le storie raccontate sui muri delle case dove loro, i Sarvanot, gli abitanti del bosco, sono i protagonisti.

Il Sentiero dei Sarvanot si trova a Rore, una splendida borgata nel comune di Sampeyre, in provincia di Cuneo, a solo un paio d’ore da Torino.
È la meta perfetta per una gita da fare con i bimbi, ideale per quegli adulti curiosi con la sindrome di Peter Pan e sicuramente una tappa imperdibile per un lungo weekend in Valle Varaita.
Il Sentiero dei Sarvanot di Rore
Il sentiero dei Sarvanot è una piacevole passeggiata ad anello immersa nel bosco che conduce all’incantevole, e forse incantata, cascata dei “Tumpi la Pisso” e prosegue fino a raggiungere uno splendido punto panoramico, dove si trovano la panchina gigante di Rore e all’albero della vita.
La passeggiata è pensata per i bambini, oltre ad essere molto divertente, è facile e sicura. La durata complessiva del Sentiero dei Sarvanot di Rore e di circa un paio d’ore.
Il Sentiero dei Sarvanot di Rore: alcune informazioni pratiche
Il Sentiero dei Sarvanot di Rore inizia nella piazza principale del paese, accanto all’albergo ed al negozio di alimentari. Qui si può lasciare l’auto.
Il sentiero è ben segnalato da cartelli e da rocce coloratissime che raffigurano dei folletti, non ci si può proprio perdere. É immerso nei boschi e sono presenti alcuni punti in cui ci si può fermare per fare delle pause.
Non è necessaria dell’attrezzatura particolare ma bisogna avere delle buone scarpe da ginnastica, meglio se da trekking. Sul percorso non ci sono fontane pertanto è meglio portare con sé dell’acqua.
Il Sentiero dei Sarvanot di Rore: il percorso
Il Sentiero dei Sarvanot di Rore inizia nella piazza principale del borgo, dove è presente una grande mappa che spiega il percorso. Da qui bisogna seguire i simpatici personaggi che sbucano qua e là tra le case ed i cartelli che indicano il sentiero.
All’inizio del percorso un cartello vi darà il benvenuto ricordandovi di portar con voi alcuni sassolini bianchi perché, se si dovesse perdere la strada, si possa tornare indietro senza cadere in uno scherzo dei Sarvanot.

Man mano lascerete alle vostre spalle il paese fino ad incontrare un bivio, all’inizio del bosco, proseguite seguendo le indicazioni.
Sulla strada incontrerete una piccola cascatella sul “Bial Ciantorane”, un piccolo rio che vi accompagnerà lungo il sentiero, e qui shh… c’è un Sarvanot intento a pescare, meglio non disturbarlo.
Proseguite lungo il sentiero e aguzzate lo sguardo, potrebbe esserci qualcuno in alto tra le piante che vi tiene d’occhio, chi lo sa!
Continuate a seguire il sentiero e le indicazioni guardandovi attorno, tra le fronde degli alberi e le rocce del ruscello.
In poco tempo giungerete ad una piazzola, qui ad aspettarvi ci sarà Titeto, il più ospitale di tutti, che si occupa dell’ufficio turistico. Ma attenti, le sentite le risate in lontananza, non è solo, c’è sicuramente qualcuno che ci sta osservando!

E se vi stavate chiedendo chi fossero questi Sarvanot questo è il luogo in cui scoprirlo, ebbene sì, qui come in ogni ufficio turistico che si rispetti ci sono tutte le informazioni per i più curiosi. Ma non vi svelerò il loro segreto, per scoprirlo dovrete arrivare fin qua.
Dopo una bella pausa all’ufficio turistico continuiamo la nostra passeggiata e una volta girato l’angolo c’è una lavandaia intenta a lavare i panni nel fiume, non la disturbiamo e proseguendo non incontriamo solo lei, ma scorgiamo qua e là sempre più Sarvanot. Alcuni si mostrano con i loro visi furbetti mentre altri si nascondono tra le rocce, c’è anche una coppia di fidanzati felici che ci osserva.
Attraversiamo il fiume su un bel ponte di legno e continuiamo a passeggiare, li sentiamo sussurrare attorno a noi, ci accompagnano questi Sarvanot ma non sempre li vediamo.
Continuiamo sul sentiero e sentiamo lo scroscio dell’acqua, arriviamo in un luogo davvero magico sullo sfondo la Cascata dei “Tumpi la Pisso”: per raggiungerla un bellissimo ponte in legno appoggiato tra le rocce, un vero spettacolo.

Attraversiamo il ponticello e arriviamo al punto panoramico per ammirare la bella cascata e proprio qui ci accorgiamo nuovamente di non essere sole. I Sarvanot sono intorno a noi, non troppo vicini, ma nemmeno troppo lontani per mimetizzarsi. Rimaniamo qua un po’ di tempo per goderci la pace del luogo, ci siamo solo noi… e tutti loro!
Prima di rientrare decidiamo di lasciare una firma nel quaderno del sentiero, per salutare chi passerà dopo di noi. Siccome siamo curiose di trovare tutti i Sarvanot rientriamo percorrendo la stessa strada e non proseguiamo lungo il sentiero, attraverso un’altra strada ci ricongiungeremo al sentiero.
La Panchina Gigante di Rore
Tornando verso Rore, una volta oltrepassato l’ufficio turistico nel bosco, sul sentiero incontriamo un’insegna che indica la panchina gigante e proseguiamo in questa direzione. In una decina di minuti dopo raggiungiamo un piccolo spiazzo, dove è presente un tavolo da pic-nic perfetto per una sosta ombreggiata.
Alle spalle del tavolo un piccolo sentiero conduce là dove un tempo c’era un castello, qui si intravedono ancora alcune pietre delle mura esterne ed in lontananza si scorge tra gli alberi la Cappella della Santa Trinità.
Torniamo allo spiazzo e proseguiamo lungo il sentiero che scende in direzione opposta da quella dal quale siamo arrivate e in pochi minuti giungiamo ad uno splendido balcone naturale.
Qui è stata posizionata una panchina gigante della Big Bench Community Project, dalla quale si può ammirare una vista spettacolare a 180 gradi sul paese di Rore. Qualche metro più in basso si può trovare l’albero della vita in ferro battuto e vetro colorato per ricordare Marianna, una giovane ragazza di Rore che ha perso la vita in un incidente stradale.

Da questo bellissimo punto panoramico si inizia la discesa verso il paese. Nella prima parte di questo tratto il sentiero non è bellissimo ed è un pochino esposto, pertanto bisogna prestare un po’ di attenzione soprattutto con i bambini ed in una quindicina di minuti si raggiunge nuovamente il centro del paese.

Scritto da Ezia Peano
Torinese, ma originaria di Cuneo. Sagittario con i piedi ben saldi a terra ma la testa fra le nuvole. Vive secondo obiettivi precisi, ma che cambiano in continuazione. Per lei la serendipità è Fuerteventura.
È un posto interessante da vedere:)
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Si assolutamente, un luogo che lascia incantati grandi e piccini! 💚
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