È stata una scelta pensata, ponderata, ragionata. Per una volta, avevo creduto che la serendipità non centrasse proprio nulla e che avessi scelto consapevolmente cosa fare e soprattutto come. Ero convinta di aver fatto una scelta consapevole, di aver messo da una parte i pro e dall’altra i contro e di aver deciso. E invece poi, mi sono resa conto che in verità, ancora una volta il caso mi ha messo di fronte ad alcune persone e alcune realtà che mi hanno fatto pensare che sì, quella che mi balenava in testa da un po’ ma che non avevo mai preso sul serio, potesse essere la scelta giusta.
E quindi adesso sono qui a raccontarvi come e perché, tra pochissimi giorni la famiglia di Viaggiare con Serendipità, si allargherà. Io non sto più nella pelle, ho in testa l’idea che un viaggio bellissimo sia proprio in procinto di cominciare!
La consapevolezza di non poter viaggiare sempre e tantissimo, in qualsiasi periodo di vita, la voglia di crescere e imparare, il desiderio di lasciare anche ad altre mani, talentuose e creative, la tastiera. E non una qualunque, proprio quella del mio blog.
Da qui è nata l’idea di allargare la famiglia, di cercare persone che vivessero la scrittura come un’urgenza, una liberazione. Più diverse di così non potevano essere, più complete neppure. E non escludo che domani la famiglia di serendipitose possa allargarsi ancora. Affido anche a voi le loro parole, la loro voglia di viaggiare e vivere.
Abbiatene cura.

Mi approccio agli altri come racconti da sfogliare, incognite da interrogare, labirinti da abitare. Nel valutare situazioni e persone cerco di non eccedere in indulgenza o severità, perché ho un forte senso della giustizia, che applico prima di tutto a me stessa. Ho a cuore la mia storia e le mie radici, ma respiro il futuro a pieni polmoni, con fiducia e ottimismo: il passato è il mio nido, non la mia gabbia.
Amo esplorare luoghi straordinari, ma anche lontano da casa inseguo l’ordinario: il cibo più tipico, i personaggi più caratteristici, le usanze più sentite, gli itinerari più rappresentativi.
Viaggiare mi dà sollievo. Come un buon bicchiere di vino condiviso con gli amici.
Per me serendipità è ritrovare per caso il profumo o il ricordo di un viaggio. Venire colta da qualcosa che non pensavo nemmeno di aver vissuto e che a un certo punto diventa l’essenza di un viaggio. Ma è anche ritrovare negli occhi degli amici di sempre, un’energia e un’emozione nuova.
Teresa Malacario
Allora come funziona in questi casi? No perché saranno mesi (sehlallero, anni in realtà) che le cose provenienti dalla mia penna e destinate a letture altrui, sono solo coverletter. Il resto lo scrivo per me, appunti – parole – post-it – pensieri illeggibili, che un po’ ricorda case- libri -auto – viaggi -fogli di giornale. Eppure al posto di Tiziano Ferro, vi dirò, io preferisco sempre Niccolò Fabi.
Ok, mettiamo ordine: Teresa, detta Scarola, 32 anni (quasi, eh!) e una testa molto più simile a un carrello della spesa che a un foglio di excel. Reflex, Spotify, e le mie adidas per cammicorrere (perché a correre non ci penso minimamente) e mi fai felice.
Con una fetta di torta oreo, possibilmente.
Viaggio quando posso e sogno spesso, e ogni volta ne scrivo di ogni forma, e colore. La brutta notizia è che stavolta vi tocca pure leggermi. E a deciderlo non sono stata io, perché in fondo dalle cose che faccio, preferisco farmi portare anziché pianificarle.
Come dice Niccolò “Lascio andare il destino.” perché “Per ogni tipo di viaggio è meglio avere un bagaglio leggero.” Ed è con questo bagaglio carico di poche cose e tanti sfarfallii nello stomaco che sono arrivata qui. E se non è questa la Serendipità, allora cosa?

Mi è sempre piaciuto scrivere, tanto che il mio sogno di studiare lettere inizia alle scuole elementari e all’età di 24 anni si è realizzato con la laurea in Letteratura e Linguistica Italiana. Durante l’adolescenza ho iniziato ad avvicinarmi alla fotografia, un canale che permette di esprimere tutte le sfaccettature del mio carattere. Ad oggi lavoro come fotografa e continuo gli studi universitari. I viaggi completano la mia vita, amo esplorare nuove realtà sempre in compagnia della mia macchina fotografica e di un buon libro da leggere.
La serendipità non l’ho mai cercata né all’interno dei miei viaggi né della mia vita. Eppure nonostante sia abituata a programmare tutto nei minimi dettagli, metà dei miei piani vanno sempre in aria ed è lì che accadono le cose più belle: bisogna reinventarsi e reinventandosi si scoprono luoghi inaspettati, persone deliziose e aneddoti nuovi. Alla serendipità non ci ho mai pensato eppure, ora che scrivo di lei, mi accorgo che c’è sempre stata. Il poeta Andrea Zanzotto scriveva: « Quando si scrive una poesia è frequente la serendipità: miri a conquistare le Indie e raggiungi l’America. » Ed effettivamente la vita, come la poesia, è un trionfo della serendipità!

Sognatrice incurabile e scapestrata, credo che non ci sia niente che il capitolo 34 di Orgoglio e Pregiudizio non possa curare.
È come se avessi due personalità. Una parte di me è determinata, polemica, precisa, vuole fare l’avvocato.
L’altra scriverebbe storie d’amore per tutta la vita, leggerebbe Jane Austen ogni giorno, come un rituale da rispettare, e a tempo perso, organizzerebbe viaggi impossibili per sé e per gli altri. Ma probabilmente in un mondo parallelo sono soltanto una bibliotecaria. Amo gli abiti vintage, le tazze da tè di epoca vittoriana e le canzoni di Otis Redding. Il mio sogno è viaggiare spesso e in treno, con il solo pensiero di abbandonarmi a un libro, alzando ogni tanto lo sguardo per guardare fuori dal finestrino. Serendipità è l’odore di torta di mele la domenica mattina, è perdermi nelle decorazioni di Natale in un negozietto di Rothenburg nel mese di agosto. È una tazza di tè mentre rileggo Madame Bovary, o un giro in scooter in Costiera Amalfitana mentre tramonta il sole.

Sono una sognatrice, sogno la notte ed il giorno, ad occhi chiusi ed aperti. Sogno talmente tanto che spesso la realtà ed i sogni si confondono tra loro. Sono un’anima solitaria, ma amo considerevolmente le persone che mi circondano. Sono determinata, vivo secondo degli obiettivi precisi, che però cambiano in continuazione. Sono solare, sorridente e ottimista. La vita, per fortuna, mi ha insegnato ad esserlo tra alti e bassi. Sono una nerd, di quelle che: “dammi una connessione veloce ed una serie tv, e non mi vedrai mai più!”. Sono terrorizzata dall’ignoto, non amo fare cose nuove, tipo questa, anche se poi alla fine mi piacciono. Sono una chiacchierona, perché il silenzio mi infastidisce, soprattutto quando son da sola. Sono visiva, infatti cerco di fotografare tutto ciò che posso, perché le immagini sono emozioni, e le emozioni sono ricordi. Sono una viaggiatrice, amo pianificare, partire, curiosare, conoscere, osservare e tornare. Sono una viaggiatrice perché credo che viaggiare sia sinonimo di crescere! La serendipità è il vento tra i capelli, il profumo di salsedine ed il mare negli occhi, per me la serendipità è Fuerteventura.
Torinese, 29enne. Per me il viaggio è il brivido che ti corre lungo la schiena nell’istante preciso in cui ti rendi conto che “sì l’ho fatto, ho prenotato un altro viaggio!” È far rinascere tutti e cinque i sensi, guardare posti nuovi e tornare in posti cari, e soprattutto gustare e odorare pietanze tipiche del luogo, ancora meglio se raccontate da chi le cucina. È tornare per apprezzare di più le persone è i luoghi del cuore. Viaggiare mi rende creativa, curiosa, propositiva, anche nella mia professione di giovane psicologa.
Sono godereccia di natura: la mia giornata torinese ideale è svegliarsi senza sveglia, colazione con una brioches profumata e caffè fumante, vestirsi con lentezza, mettere in borsa un buon romanzo o un libro di viaggi, fare un giro al mercato del Balon e pranzare tardi in uno dei locali di Borgo Dora. Tornare a casa allungando il tragitto per vedere un po’ di verde e un po’ di fiume e infine una cena conviviale e rumorosa con gli amici di sempre.
La Sicilia è il secondo luogo del cuore dopo Torino, dove ho imparato ad amare me stessa, la cucina, la gente, il caos e l’architettura. La cucina e il mare, già li amavo.
L’Argentina è stato il viaggio perfetto nel momento perfetto, con le persone giuste. Il luogo dove ho amato anche cose che normalmente odio vedi il freddo, la scomodità, l’imprevisto, lo smog. Il luogo dove forse non vorrei tornare per non intaccare di un millimetro il ricordo.
L’Africa, il posto che ho amato e odiato più intensamente, il posto dove ho amato e odiato più intensamente. Il luogo dove vorrei tornare una volta ancora.
Chiara Picca
Ho 23 anni, ne dimostro molti meno. Ho mani piccole e la voce da bambina.
Ho sempre voluto fare tante, troppe, cose, dal medico alla maestra, dalla veterinaria alla scrittrice. Poi ho pensato: perché non coniugare la mia voglia di aiutare alla mia passione per la penna? Ho deciso così che mi sarebbe piaciuto diventare giornalista. Mi sono laureata in Scienze della Comunicazione ed ora frequento la magistrale in Comunicazione e Cultura dei Media a Torino.
Cresciuta ai piedi del Monviso, tra alberi e animali, in realtà sono sempre stata attratta dalla vita frenetica della città, dalla possibilità di confrontarmi in continuazione con altre persone.
Amo infinitamente la musica: andare ai concerti mi permette di ricaricare le pile, è un vero e proprio bisogno. Sono una serie tv addicted, dimmi “L’inverno sta arrivando” e la nostra conversazione diventerà lunga, lunghissima, e molto probabilmente diventeremo grandi amici!
Mia mamma, siciliana, mi ha trasmesso l’amore per la cucina e per il cibo. Per me non c’è festa se non c’è almeno un piatto da mangiare insieme.
Viaggiare è un po’ una necessità per me, ma per mia sfortuna devo sempre fare i conti con il portafoglio! Paradossalmente, il mio viaggio inizia molto prima della partenza. Infatti, adoro programmare in anticipo e nei dettagli per non perdermi neanche un pezzetto del nuovo mondo che andrò a conoscere. Viaggiare è aprire la mente, ma anche il cuore, è riempirsi gli occhi di “diverso”, che poi è sinonimo di “bellezza”.
La serendipità per me è una pizza in riva al mare con i granelli di sabbia che ti scricchiolano tra i denti, è il sole tiepido ed il vento fresco della primavera, è il cuore che batte veloce quando per caso ti arriva alle orecchie una melodia che ti ricorda un momento in particolare.
Capisco perfettamente anche perché anche noi ci allargheremo presto ma non in grande stile come te 😊 sono felicissima di vedere anche una faccia nota 😍😍😍 sembrate proprio una bella combriccola! Non vedo l’ora di leggere le vostre avventure 😀
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Grazie Patrizia ❤ Per me tutti avevano pensato a un figlio o un cane in realtà! 😀 Ma chi è la faccia nota?
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