What I do in a month | Newsletter falsissima di Febbraio

La partenza verso non una, ma ben due isole e già qualche weekend pianificato per giorni di mare e sul lago. Tanti libri letti, che è la cosa che cerco di fare appena ho un attimo libero e non troppa stanchezza in corpo. Poche ma buone serie TV viste, una marea di film. È così la newsletter falsissima del mese di febbraio.

Febbraio, che è trascorso ben più denso e piacevole dei suoi solo 28 giorni, di cui io ne ho passati un quarto fuori casa, è stato mese di giretti in centro a Torino, di spettacoli teatrali e mostre, di cene con persone belle e di altre, con cose buone, di volate in libreria in cui ho trovato libri in offerta a cui facevo il filo da un po’, di nuove fragranze da spruzzare sulla pelle, che sanno di inverno che finisce.

Newsletter falsissima del mese di Febbraio

Meno social, arriverà il momento in cui cancelleremo il nostro account?

Questo mese mi sono imbattuta in un bello e inquietante e ricco di spunti articolo di Lorenzo Marone, dal titolo Meno social e più sguardi negli occhi. E ci rifletto sempre, rifletto molto su quanto pubblicare e “condividere”, come farlo e con quale obiettivo. Ma anche su quanto abbia ancora senso farlo oggi e su quanto in effetti sia interessata a quello che pubblicano gli altri. Poco. Quasi nulla.

A cosa porterà tutto questo? A quale cambiamento o non cambiamento sull’utilizzo e sull’esistenza, da sempre piuttosto travagliata, dei social? Non ne ho di certo idea, ma tant’è, l’articolo forse implicitamente mette di fronte a un interrogativo: se non avessimo più i social, saremmo più interessati agli altri? Avremmo, se non altro, qualcuno a cui interessarci?

Io che amavo partire e ora amo tornare

In principio amavo le partenze, quelle del “Mollo tutto così com’è”, quelle del “me ne preoccupo quando torno”, quelle anche “meno male che sto per partire”.

Poi la bellezza delle partenze, anche quelle scelte e gioiose, quelle verso posti nuovi e desiderati, hanno lasciato il posto al tuffo al cuore degli arrivi.

La mai voglia di non tornare, gli abbracci ritrovati e quel qualcosa che ci si fa (ri)amare come il primo giorno – ma che dico, il primo giorno mica ci si amava così tanto; la casa che sembra sempre più grande di come la ricordavo, le piante che mi hanno aspettato prima di decidere di farla finita, le cose lasciate proprio lì e quelle spostate perché vissute, il letto morbido che profuma di gelsomino, le cene interminabili passate a chiacchierare e quelle ribelli, passate sul divano a mangiare con le gambe che si incrociano e i piedi che si toccano, mentre si guarda un film – che chi ha detto che non si fa-non lo so.

Così ora, al bello di tornare a casa con qualcosa di nuovo negli occhi, coltivo soprattutto il bello di tornare a casa con quello che ho lasciato, proprio lì sorridente, che mi aspetta, e che quasi sempre mi ha cucinato qualcosa che amo, per ritrovarci. E dire che come un battito di ciglia è volato quasi un decennio, ma è proprio vero che quando ci si diverte il tempo scorre velocissimo.

Dire no. La fatica di farlo, l’impossibilità di impararlo da piccoli

” Non posso dire che non mi va “, ” Non posso neanche dire sempre no “, ” Se gli dici no, si offende “, ” Troppi no non portano a niente “.

Dire no ci sembra un’offesa nei confronti dell’altro, quasi una vergogna da tacere. E invece secondo Warren Buffet, genio della finanza e tra gli uomini più ricchi al mondo, la differenza tra persone di successo e persone di grande successo è che le persone di grande successo dicono no a quasi tutto. Questa parolina di due lettere, proprio come l’amica che ha significato opposto, pare sia la svolta per il successo.

Sto imparando a dire no. Con costanza, ricordandomi sempre che posso scegliere, che sono grande, che se gli altri si offendono, si dispiacciono, si arrabbiano, non è un problema di cui sono io a dovermi fare carico.

Dire no a un caffè perché ne ho presi già troppi, no a far tardi perché il giorno dopo ho delle cose importanti, no a qualcosa o qualcuno perché sento che è così che deve essere, no a come gli altri, con i loro sì e no, mi fanno stare. Se l’avessi fatto già 15 anni fa sarebbe stata la svolta. Ma non è mai troppo tardi per imparare.

E allora penso che invece che insegnare ai bambini che no, schifo, uff non possono dirlo, che a essere sinceri si fa male agli altri, sia più giusto insegnare che sì e/o no devono far stare bene, prima di tutto loro stessi. Forse così saranno adulti più felici e liberi? Non lo so, ma spero di sì.

È nata una nuova rivista culturale Lucy

Febbraio è stato il mese di uscita del primo numero di Lucy, rivista multimediale che raccoglie arte, letteratura, cultura e tutto ciò che accende la curiosità degli autori. Diretta da Nicola Lagioia, potete leggerla gratuitamente online, iscrivervi alla newsletter e ascoltare il podcast dedicato. Io, per non sbagliare, ho fatto tutte e tre le cose.

È nato anche un nuovo podcast di Dove Viaggi

Si chiama Weekend con Dove, esce ogni giovedì su tutte le piattaforme gratuite e ha lo scopo di dare qualche dritta per gite da fare durante il weekend. Ogni puntata è creata da un giornalista diverso, esperto della destinazione. La prima puntata è stata su Torino. L’ho inserita subito nel mio articolo di podcast di viaggi da ascoltare perché le puntate sono brevi, curiose e mi pare che abbiano tutte le intenzioni di toccare mete poco cool e un po’ più di nicchia, speriamo continui così.

A Torino sono arrivate un sacco di nuove mostre

Come a ogni inizio primavera a Torino sono arrivate nuove e interessantissime mostre da non perdere. Ne ho già viste una buona parte, proprio in questo mese, ma ve ne parlerò meglio nella prossima newsletter. Intanto, tenete d’occhio il blog perché sto preparando un articolo apposta.

Newsletter falsissima del mese di Febbraio

Due spettacoli a Teatro

Tra le cose che ho fatto davvero bene nel 2022 c’è l’abbonamento al Teatro Stabile Torino, per chi ha meno di 35 anni ci sono davvero degli abbonamenti con tariffe agevolate. Questo mese avevo due spettacoli in programma, entrambi al Teatro Gobetti, uno dei teatri più belli della città.

Così fan tutte

Così fan tutte è un’opera lirica in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart che non avevo mai visto a teatro e mi ha spiazzato, per la sua bellezza e anche per la bravura delle interpreti. Con musica dal vivo e cambi di abito divertenti, da vedere anche se non siete esperti di lirica.

Closer

Scritto nel 1997 da Patrick Marber, Closer è un testo che ha da subito calcato le scene, ottenendo clamore e riconoscimenti. Nel 2004 è arrivato sul grande schermo, con un cast di fronte al quale poter solo impallidire: Clive Owen, Natalie Portman, Julia Roberts e Jude Law. Parla d’amore, ma di quanto sia difficile esercitarlo, parla tanto di sesso, di superficialità, di bisogno, di inganno.

Un consiglio a Torino per colazione, pranzo e cena

A colazione da Tartatea Torteria

Entra di diritto a far parte dei posti che vi consiglio per fare colazione e merenda a Torino. Si chiama Tartatea Torteria ed è a pochi passi da Piazza San Carlo, ha le pareti color azzurro pastello e i tavolini rosa, un bancone stracolmo di qualsiasi prelibatezza e tanti sorrisi ad accogliervi.

A pranzo da 28 Food Ravioleria

Se vi trovate di corsa in centro e cercate un luogo per pranzo economico ma in cui sfamarvi con soddisfazione, l’indirizzo è Via Po 28. Per gli appassionati della cucina orientale è il paradiso: ravioli, noodles, jiao zi, bao di ottima qualità e prezzo piccolino. Anche l’ambiente ha il suo perché, elegante e rilassante allo stesso tempo.

A pranzo potete optare per una delle due opzioni di menu a soli 10 euro. Proprio per questo 28 Food Ravioleria è stato perfetto da inserire nel mio articolo su posticini in cui fare pranzo a Torino con meno di 10 euro.

A cena da Osteria Andirivieni

Che bello andare in un posticino dopo aver aspettato parecchio e poi rimanerne piacevolmente colpiti!

Accanto a Cascina Roccafranca, luogo che pullula di iniziative, eventi e laboratori potete mangiare all’Osteria Andirivieni. Ovviamente ho inserito questo posto in buona compagnia con gli altri che vi consiglio per mangiare a Torino, si parte dalla cucina piemontese ma con una ventata di contemporaneità.

Newsletter falsissima del mese di Febbraio

Libri

Anna

Dopo essermi immersa nell’ultimo romanzo di Ammaniti, ho deciso di recuperare Anna, pubblicato nel 2015, che non avevo ancora letto. Alla luce di ciò che è successo poi 5 anni dopo, nel 2020, Anna fa tremare e riflettere. Ambientato in una Sicilia distopica, un virus letale ha ucciso tutti gli adulti, lasciando i bambini in balia di loro stessi, a procacciarsi cibo e medicine, a cercare di sopravvivere. I bambini sono infatti immuni dal virus fino alla pubertà. La tredicenne Anna cerca di proteggere in ogni modo il fratellino Astor ma quando questo scompare inizia un viaggio struggente. Anna nel 2021 è diventata anche una serie tv, oggi presente su NOW.

La spinta

Un libro che mi ha profondamente colpito e turbato al tempo stesso. Scorrono veloce tra le dita le pagine, tanto che in un paio di giorni avevo finito di leggerlo nonostante le quasi 350 pagine. L’autrice prova a fare una cosa grandissima e indicibile, parlare di bambini per niente innocenti e candidi e di una famiglia, distrutta da quello che deve tacere.

La paranza dei bambini e Bacio feroce


Un libro feroce e violento, con un seguito altrettanto brutale. L’ambientazione è quella di una Napoli in cui i ragazzini, pur di diventare qualcuno e contare qualcosa, sono disposti a tutto. Li ho ascoltati entrambi su Storytel, con le voci coinvolgenti di Marco d’Amore e Lino Musella.

Dopo la pioggia

Cosa succede quando su Roma, a causa del cambiamento climatico, imperversa una pioggia che sembra non finire mai? Insieme al mondo che sembra crollare su se stesso, anche una coppia e un matrimonio giunto agli sgoccioli sembrano naufragare.

Il mondo esternamente sta cambiando e anche quello familiare di Elena e Ettore che possono solo guardare il loro matrimonio che naufraga come due attori esterni, senza poter o voler più far niente.

Una famiglia moderna

Sverre, che compie settant’anni e sua moglie Torril durante una vacanza in famiglia e alla conclusione di una cena tesa, annunciano ai tre figli la loro intenzione di separarsi, con il tempo ci siamo allontanati, aggiungono. I tre figli, adulti a loro volta, non la prendono bene. Ci scherzano su, si disperano, credono che sia solo un momento passeggero. Inizia così un racconto a tre voci in cui i tre fratelli fanno i conti con le loro insicurezze e le difficoltà a sentirsi ed essere individui adulti.

Tra le nuove uscite editoriali di marzo, una più paz-ze-sca-h dell’altra, ci sono questa di Chiara Gamberale, e questo nuovo libro di Antonella Lattanzi che aspetto come il Natale.

Serie TV

Mammals

Una coppia innamoratissima che aspetta un bambino. Questo è quello che appare a prima vista, poi le cose a poco a poco si svelano, entrano in scena altri personaggi secondari indimenticabili, come i cognati della coppia, e un gioco di menzogne e contraddizioni si disvela lentamente. Ironica, feroce, un bello spaccato dello stare insieme oggi.

Wolf like me

Una trama inaspettata e altamente metaforica. Sappiamo molto bene che una parte di noi forse non verrà apprezzata particolarmente dagli altri ed è meglio che rimanga nascosta. Gary e sua figlia Emma di 8 anni vivono in Australia da soli dopo che la moglie e mamma Lisa è morta di cancro. Conoscono inaspettatamente e in modo rocambolesco Mary, colma di mistero e magnetismo. La serie con me vince facile perché adoro Isla Fisher, tuttavia ve la consiglio spassionatamente.

Trovate entrambe su Prime Video. Ho iniziato a guardare alcune altre serie, tra pausa pranzo e i momenti serali liberi. Ma ve ne parlerò meglio in una prossima newsletter.

Film visti

  • Third person
  • Lamborghini
  • Licorice Pizza
  • Il tuffo
  • Sette donne e un mistero
  • Yves Saint Laurent

Viaggi

Febbraio è cominciato a spasso tra due isole, sparse nell’Oceano Atlantico, una è Madeira, di cui potete già sbirciare una buona quantità di articoli qui, un’altra è la vicina isola di Porto Santo, che mi ha letteralmente rubato il cuore e di cui stanno arrivando tanti articoli con una valangata di consigli organizzativi e tante buone ragioni per partire.

Gli articoli più letti del mese scorso

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2 pensieri riguardo “What I do in a month | Newsletter falsissima di Febbraio

  1. Grazie Elisa per i tuoi contenuti sempre molto interessanti che mi spingono a fare diverse riflessioni. Primo fra tutto l’articolo di Marone (scrittore tra l’altro da me amatissimo) che riguarda i social e questa noia che sta davvero imperversando su molte persone. Ero una creator, oggi non mi considero, e non voglio più considerarmi tale … ho sempre meno voglia di condividere su Ig, di seguire gli altri, di perdere tempo a fare scrolling. Non ho ancora disattivato il mio account, forse non lo farò o forse sì, ma sono certa che la mia presenza social sarà sempre più sfuggente. Occhi negli occhi e percepire quella sintonia di cui parla Marone è davvero la cosa più bella. Mi fa piacere sapere anche il tuo pensiero. E grazie

    Piace a 1 persona

    1. Ciao Elena, quell’articolo ha coinvolto molto anche me, che negli ultimi anni ho sempre di più un rapporto ambivalente con i social. Sono felice che tu possa cogliere qualcosa di interessante dalla newsletter, sto giusto iniziando a scrivere quella del mese di marzo. Ti abbraccio ❤

      "Mi piace"

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