Newsletter falsissima del mese di Gennaio

La parola del mese è desideri, i film che ho visto tra recenti uscite e film usciti da un po’ sono tantissimi, qualche serie TV e anche parecchi libri, ma vi consiglio solo i più belli. A fine mese sono partita per il primo viaggione dell’anno, ma la destinazione la scoprirete solo nella newsletter del prossimo mese – in questo momento sono proprio lì!

Intanto GRAZIE, perché il blog ha registrato un aumento di traffico del 74% nell’ultimo anno rispetto al precedente e stiamo volando verso il milione di visualizzazioni! Se hai letto tutto o solo qualcosa, grazie di essere ancora qui. Grazie di essere qui, adesso.

Quali sono i fatti più rilevanti di Gennaio? Troppi, davvero troppi. Alcuni da toccata e fuga di cielo con un dito, altri di calcio nel più profondo degli abissi. Ve ne narrerò solo uno, probabilmente irrilevante e fuorviante: ho affinato la mia nontecnica nel fare il Sudoku e sono diventata piuttosto bravina.

Gennaio a caccia di salsedine, di libri nuovi da aggiungere sul comodino e in cui infilare il naso. Gennaio di poco sole ma vitale. Gennaio di baci, cin cin e scelte ardite. Gennaio di firme e sogni da raccontare al mare.

Un’altra cosa che dimenticherò a fatica di questo gennaio è che nonostante una serie di sfortunati eventi siamo riusciti ad andare a Teatro Carignano a vedere Mine Vaganti, rappresentazione teatrale del film di Ferzan Ozpetek. Dirò solo: lacrime ed emozioni assicurate.

Newsletter falsissima del mese di Gennaio

La parola del mese : desideri

Nessun buon proposito per me quest’anno, nessun elenco, nessuna lista da depennare. Parto dai miei desideri, dalla spinta che danno per raggiungere qualcosa.

Ho preso un barattolo di vetro, ho attaccato un adesivo sopra con scritto 2023 e ho scritto tanti bigliettini colorati quanti sono i miei desideri per questo nuovo anno. Sono desideri nuovi, che mai avrei sospettato di sentire lo scorso anno di questi tempi. Ma non è proprio questo il bello della vita: riscriversi costantemente, riadattarsi a quello che diventiamo o vogliamo diventare? Lasciare aperta la fessura al nuovo, anche a quello che non avremmo mai immaginato.

Tra i bigliettini ce n’è in particolare uno che mai avrei immaginato di scrivere. Dice Viaggiare meno.

Negli ultimi tre quattro anni, nonostante una pandemia di mezzo, ho viaggiato tantissimo, passando anche interi mesi senza un pomeriggio per fermarmi, una giornata intera a casa da trascorrere in tranquillità. Mi sono sentita in un frullatore che quando finalmente smette di girare è difficile risalire a cosa c’era all’interno prima di premere il tasto START.

È nel momento prima di addormentarmi, prima che inizi uno spettacolo, durante i trailer del cinema, mentre aspetto che la cena finisca di cuocere che mi vengono le idee migliori, che nascono i progetti. Mi auguro più momenti così, momenti in cui i pensieri sono sospesi e ne nascono di freschi e inediti. Momenti in cui godermi davvero lo spirito di eccezionalità di un viaggio, attimi di bellezza e amore senza andare da nessuna parte.

La vita insegnata da un avocado

Qualche anno fa il mio amore per l’avocado è sfociato in una piantagione. Ormai è risaputo che una volta estratto il nocciolo, basta pinzarlo con qualche stuzzicadenti e poi immergerlo nell’acqua per, quanto meno, sperare che radichi e poi metta le foglie. Nessuna pretesa o illusione di mangiarne il frutto ma vedere crescere qualcosa è per me tra le cose più affascinanti di sempre.

Questa estate ho seguito il procedimento e l’ho messo sulla finestra della cucina, a prendere luce e guardare fuori. Non è stato facile per il povero nocciolo: me lo sono dimenticato più volte lasciandolo senza acqua proprio in estate, ad agosto è rimasto abbandonato a se stesso tutto il mese e una volta tornata, nel cercare di sistemarlo, gli ho anche staccato una metà, lasciandolo con un solo emisfero.

“Povero, è morto ormai” dicevano. E invece lui ce l’ha messa tutta, ha continuato a radicare, ha messo due foglie, si è preso una pausa di mesi in cui non sembrava avere una bella cera e, a gennaio proprio in pieno inverno, ha ricominciato a crescere: il fusto si è allungato e tante altre foglioline stanno crescendo.

Cosa mi ha insegnato questo avocado indifeso? Ogni cosa a suo tempo, non c’è fretta se sai dove andare, mai perdere la speranza o pensare che tutto sia perduto. La Vita ti stupisce sempre.

Newsletter falsissima del mese di Gennaio

I libri del mese

Nel mese di dicembre ho avuto tanto tempo libero forzato e pochissima voglia di leggere. Ho letto qualche riga con difficoltà e poi ho lasciato perdere perché non era proprio il momento. A gennaio di tempo ne ho avuto molto meno, ma molta più necessità di immergere il naso in storie diverse.

Ecco i libri che mi hanno colpito questo mese:

La vita intima di Niccolò Ammaniti

Uscito proprio nel mese di gennaio, ho ascoltato l’ultimo libro di Ammaniti su Storytel. Amo molto questo autore, che era da otto anni che non usciva con un nuovo romanzo e di cui ho letto quasi tutto e mi sono avvicinata al libro senza leggere troppo della trama, schivando gli spoiler e azzerando le aspettative.

Non ha deluso. La storia scorre veloce, mantenendo sempre alta la tensione, lasciando sempre il lettore sull’attenti. Maria Cristina e i personaggi che le ruotano intorno sono unici, come quelli di tutti i romanzi del grande autore. Leggetelo o ascoltatelo, vi incanterà!

Nuoto libero di Julie Otsuka

Una storia tra una madre e una figlia. Una figlia che accanto alla madre malata vede la vita e i ricordi che piano piano si perdono. Tutto sembra come sempre, poi basta qualche dimenticanza, qualche stranezza perché la frattura che si crea diventi sempre più profonda e irrisolvibile.

Delicato e tenero. Triste.
Sarà che da qualche mese ho ricominciato ad andare a nuoto, uno dei modi che preferisco per mettere in linea pensieri e paure, ma questo libro volato in una notte insonne è stata una carezza come acqua che fluisce.

Color Lucciola di Chiara Gamberale

Aleté ha ereditato un dono speciale, che potrebbe sembrare una maledizione per alcuni: davanti a lei tutti dicono esattamente quello che pensano, servendo la verità su un piatto d’argento a chi li ascolta. Dopo un’intervista che fa conoscere al mondo la capacità speciale di Aleté, quest’ultima viene ingaggiata da due genitori disperati, che non sanno più comportarsi con il figlio Paolo, che vive ormai da anni in un mondo in cui per nessun altro sembra esserci posto.

Sull’isola di Giannutri inizia la sua avventura, che si intreccia con quella di Ruggero e Sofia, i protagonisti della storia che Paolo sta scrivendo.

Accabadora di Michela Murgia

Fillus de anima significa figlio dell’anima ed è il nome che si dà ai bambini generati due volte, dalla povertà di una donna, solitamente la madre biologica e dalla sterilità di un’altra, solitamente una sorta di madre adottiva.

Maria Listru, figlia di Anna Teresa Listru è diventata figlia dell’anima di Bonaria Urrai all’età di sei anni e tra le due si è subito instaurato un rapporto molto simile a quello tra madre e figlia. Ma che cosa fa Bonaria Urrai? Perché la notte spesso rimane fuori casa? È una sarta, come crede Maria? Che cosa significa accabadora?

Newsletter falsissima del mese di Gennaio

I film ( al cinema e a casa )

Questo mese ho visto senza dubbio più film che serie televisive. Ed è stato un mese mooooolto proficuo in questo ambito, che soddisfazioni! Ho recuperato qualcosa di nuovo e qualcosa uscito tempo fa, che per un motivo o per un altro avevo rimandato.

  • The Menu: mi aveva incuriosito tantissimo durante i trailer al cinema. Visto su Prime Video e mi ha lasciata un po’ di sasso. Però poi ho continuato a pensarci dopo averlo visto. Preparatevi a qualcosa che è tutto il contrario di tutto: strambo, illogico.
  • Le nuotatrici: un film fortissimo e intenso, la storia di due sorelle siriane che fuggono dalla loro casa e dalla guerra a Damasco. Entrambe nuotano per ore nel mar Mediterraneo e riescono a salvare il gommone di fortuna sopra al quale ci sono altre persone in fuga come loro. Raggiungono la Grecia, l’isola di Lesbo e chiedono asilo. Una delle due sorelle riuscirà a partecipare alle Olimpiadi di Rio. Lo trovate su Netflix.
  • Baarìa di Giuseppe Tornatore. Come, come e ancora come ho fatto a non vedere prima questo film di uno, tra l’altro, dei miei registi preferiti? Baaria è l’antico nome fenicio della città siciliana di Bagheria, città natale del regista, che si trova a circa 10 km da Palermo. Attraverso le vicende di tre generazioni di un’umile famiglia siciliana, si conosce uno spaccato di Italia, dal periodo fascista fino al secondo dopoguerra e la storia della sinistra italiana. La colonna sonora di Ennio Morricone è da brividi, e ovviamente da allora la ascolto in loop: un affresco familiare tutto italiano e un omaggio al Cinema, nel film di Tornatore che lui ritiene il più personale. Da vedere. Amato profondamente. Lo trovate su Netflix.
  • The Rossellinis, all’età di 55 anni, Alessandro Rossellini, nipote del celebre regista Roberto, si mette in viaggio per incontrare gli altri membri della sua grande e allargata famiglia. Rossellini ha infatti avuto tre mogli e sei figli, di cui uno adottivo e un numero infinito di nipoti. Cosa significa portare il cognome Rossellini? Come si vive all’ombra ( o alla luce ) di un padre, un marito e un nonno così carismatico e amato? Un ritratto familiare impavido e scomodo, difficile e insolito.
  • La vita straordinaria di David Copperfield, un film perfetto per tutta la famiglia. Estratto dal grande classico di Charles Dickens, è il racconto della vita (s)fortunata di David Copperfield, dalla sua infanzia fino all’età adulta, durante il periodo della rivoluzione industriale inglese.
  • Argentina 1985, è la vera storia dei procuratori d’ufficio Julio Strassera e Luis Moreno Ocampo, che nel 1985 ebbero il coraggio di perseguire, nonostante minacce e intimidazioni, la dittatura militare più cruenta della storia argentina, che rimase in carica dal 1976 al 1983. Preparatevi a calci dove fa più male: le testimonianze dei sopravvissuti, la celeberrima arringa finale, ma anche una buona dose di ironia che stempera la storia, non togliendo nulla alla sua dignità e importanza. Lo trovate su Prime Video.

Le serie TV

Questo mese non ho avuto molto tempo e soprattutto voglia di buttarmi in serie TV troppo lunghe e complicate. Avevo voglia di qualcosa di nuovo, fresco, di massimo una stagione. Sono rimasta soddisfatta da queste serie TV viste; per motivi diversi ve le consiglio spassionatamente, vi dico anche dove trovarle.

  • Ragazze vincenti: questa serie TV è un remake di un film del 1992, uscito con lo stesso nome e si ispira a un fatto realmente accaduto, un campionato femminile di baseball tenutosi negli Stati Uniti nel 1943, a causa dell’assenza degli uomini, impegnati in guerra. Una storia di sogni, di caparbietà e di sport davvero bella, con musiche coinvolgenti e protagoniste indimenticabili. La trovate su Prime Video.
  • Reasonable Doubt: Jax Stewart è una brillante e all’apparenza invincibile avvocatessa di Los Angeles che in passato ricopriva il ruolo di difensore d’ufficio e adesso è socia di un importante studio legale. La serie scorre dinamica e non priva di colpi di scena, gli outfit della protagonista sono a dir poco fantastici! La trovate su Disney+, uscita da pochissimo.
  • In nome del cielo: basata sul romanzo Under the Banner of Heaven, questa serie TV di una sola stagione narra gli eventi realmente accaduti che hanno portato all’omicidio nel 1984 di Brenda Wright Lafferty e di sua figlia neonata in un sobborgo dello Utah. Il protagonista è un investigatore mormone che si trova a indagare all’interno della sua stessa comunità religiosa. La sua fede, che piano piano disvela luci e ombre, viene messa a dura prova. Una bella serie TV che racconta il fanatismo religioso e la difficoltà di rimanere lucidi quando una fede cieca è coinvolta. Su Disney+.
  • La vita bugiarda degli adulti: aspettavo con ansia l’uscita di questa serie TV, ispirata all’omonimo romanzo di Elena Ferrante. Questa serie TV ambientata a Napoli racconta la storia di una ragazza di sedici anni, Giovanna, e della sua famiglia, ma in particolare del rapporto ambivalente con zia Vittoria, una donna smaliziata e verace. Racconta la difficoltà di diventare adulti e di mantenere la parola a quell’idea di adulto che si è sempre sostenuta. La trovate su Netflix, uscita proprio nei primi giorni di gennaio.

Gli articoli che avete apprezzato di più questo mese

Ecco gli articoli che in questo primo mese dell’anno avete letto e apprezzato di più:

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