Camminata al Lago Serrù da Chiapili Sopra, camminata facile vicino a Torino tra marmotte, stambecchi e camosci

Siamo nella splendida Valle Orco ad un paio d’ore d’auto dal centro di Torino, a pochi chilometri dalla splendida località alpina di Ceresole Reale e dall’ imponente cascata di Noasca. Qui nel cuore del Parco del Gran Paradiso potrete inaugurare la stagione delle escursioni in montagna con una camminata semplice per vedere marmotte, stambecchi, camosci e panorami mozzafiato.

La camminata al Lago Serrù in Valle Orco è perfetta per ricaricarsi dopo il lungo inverno e fare il pieno di bellezza! 

Il Lago di Serrú è un lago artificiale a più di 2200 metri sul livello del mare, d’un azzurro indimenticabile. Nei mesi estivi è una meta frequentatissima dai torinesi in cerca di refrigerio, mentre nelle stagioni meno turistiche è un vero e proprio paradiso in alta quota. 

Lago Serrú: alcune informazioni pratiche 

Il percorso è di circa 14 chilometri con un dislivello di 650 metri, di per sé l’escursione è semplice e non presenta particolari difficoltà, fatta eccezione per alcuni brevi tratti. È perfetta in primavera, per inaugurare la stagione, o in inverno, con le ciaspole, ma in entrambe le stagioni è da fare solo con neve sicura, per via di alcuni canaloni pericolosi, e per questa ragione, in queste stagioni, non è consigliata ai principianti. Il percorso è per lo più sulla strada asfaltata, che è spesso ricoperta di neve, ma la vista e la presenza di marmotte, stambecchi e camosci lo rende unico ed estremamente piacevole. 

La camminata al Lago Serrù è l’ideale per poter vedere marmotte e stambecchi

Per un’escursione in sicurezza è necessario un abbigliamento tecnico, meglio se termico. 

Consiglio di parcheggiare a Chiapili Sopra, alla fine della borgata a pochi passi dall’inizio dell’escursione è presente uno spiazzo dove si può lasciare l’auto. 

Lago Serrú: il percorso

Una volta lasciata l’auto superate la sbarra che, nei mesi invernali, impedisce il passaggio alle auto e proseguite sulla strada principale. Dopo una ventina di minuti di camminata superate i caseggiati, che si trovano sulla vostra destra, e proseguite in direzione del Colle del Nivolet

Dopo un paio di tornanti sulla vostra destra incontrerete una casa, qua potete decidere di proseguire sulla strada asfaltata oppure imboccare la sterrata che passa davanti alla casa, prosegue su un versante della montagna più soleggiato e che si ricongiunge più avanti con la strada asfaltata. 

Noi, attratte da uno stambecco che bruca indisturbato sul ciglio della strada, continuiamo sull’asfalto. Ad inizio maggio la neve è ancora presente in alcuni tratti della strada e man mano che si sale aumenta. In circa una ventina di minuti incontriamo il punto in cui le due strade si ricongiungono, e sempre da qui parte il sentiero per i laghi Agnello e Losere. 

Continuate sulla strada asfaltata, in questo tratto la strada si inerpica su per la montagna. Questo è il pezzo più impegnativo, ma noi siamo fortunate, a distrarci c’è un branco di camosci che ci guarda in lontananza e sopra di noi, in volo, un gipeto curioso ci accompagna per un bel tratto. Se sulla strada è ancora presente neve, lungo questa salita, incontrerete il tratto più pericoloso ed esposto; la neve ricopre completamente un paio di tornanti e la pendenza in queste condizioni non è da sottovalutare, bisogna prestare estrema attenzione per non scivolare. 

Superato questo tratto proseguite lungo la strada superando una piccola cascata, che si trova sulla vostra sinistra, ed ad ogni passo verrete avvolti sempre più dalla neve. Fino ad arrivare al piccolo paese di Serrú dove sarete immersi un ovattato ed incantevole paesaggio invernale popolato solo da simpatiche marmotte. 

Prestando estrema attenzione cercate di seguire la strada per raggiungere, a quota 2275 m s.l.m., la cima della diga che crea il Lago di Serrú. Passeggiando sull’imponente costruzione in muratura potrete ammirare a valle la splendida Valle Orco.

L’imponente diga a quota 2275 m s.l.m

E a monte il Lago Serrú che, avvolto in un anfiteatro di cime, inizia a formarsi e a farsi spazio tra i cumuli di neve scolpiti dal vento invernale. Uno spettacolo di una bellezza incomparabile e che noi abbiamo avuto la fortuna di poter godere in assoluta solitudine. 

A malincuore lasciamo questo spettacolo della natura e rientriamo sui nostri passi, ma prima di andare facciamo una piccola tappa alla cappella che si trova nella borgata per ammirare la vista sulla Valle. 

Dalla piccola cappella potrete ammirare la vista sulla valle

Rientriamo sulla strada asfaltata fino ad incontrare la strada sterrata che si sposta sul versante più soleggiato. Qui abbiamo la fortuna di incontrare un gruppo di timidi camosci e, poco più in giù, un branco di stambecchi con tanto di cuccioli. Tutto dove guardiamo riusciamo a scorgere gli animali che ci fanno compagnia fino all’auto. 

Ma è proprio qui che accade l’impensabile, tra le baite di Chiapili Sopra iniziamo a scorgere un grande branco di stambecchi intenti a bere nel fiume, a brucare l’erba e a strusciarsi tra gli arbusti per liberarsi della lana invernale del loro manto. La perfetta conclusione di una piacevole escursione primaverile.

Durante il percorso abbiamo incontrato un bellissimo branco di stambecchi

Scritto da Ezia Peano

Torinese, ma originaria di Cuneo. Sagittario con i piedi ben saldi a terra ma la testa fra le nuvole. Vive secondo obiettivi precisi, ma che cambiano in continuazione. Per lei la serendipità è Fuerteventura.

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