Il borgo di Civitacampomarano | Castello angioino e street art per valorizzare i borghi molisani

Fino a qualche anno fa il destino del borgo di Civitacampomarano sembrava quello di molti borghi molisani e italiani: spopolarsi poco per volta fino a cadere nell’oblio. In particolare una parte del borgo è abbandonata e quasi completamente diroccata e per questo pericolosa: case abbandonate e distrutte probabilmente dopo il terremoto del 1805, vegetazione che ha preso il sopravvento, una storia che conosciamo molto bene. Per fortuna invece, un festival artistico ne ha cambiato le sorti e anno dopo anno lo sta trasformando nel borgo medievale più colorato del Molise. Non ci sono solo i murales ad abbellirlo però, venite a scoprirlo.

Il borgo di Civitacampomarano: la sua storia

In provincia di Campobasso, circondato completamente dagli ulivi, tanto che Civitacampomarano fa parte dei comuni molisani dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, imboccando la strada che da Luceto vi porta al borgo, vedrete, dopo uno dei tanti tornanti, il Castello Angioino che svetta dinanzi a voi. La meraviglia però non finisce qui e oltre alle mura del castello visitabile e recentemente restaurato, appena messo piede tra le vie del borgo non potrete smettere di stare con il naso all’insù, per i tanti murales colorati che troverete.

Civitacampomarano rischiava di scomparire, destino comune a tanti altri borghi molisani. Grazie ai murales che oggi lo abbelliscono, è rinato

Le origini del borgo sono medievali ma incerte. E incerta è anche l’origine del nome del borgo, questo nome così lungo e poco orecchiabile, per cui ho impiegato tutto il viaggio per tenerlo a mente.

Le prime notizie del borgo risalgono ai Sanniti che combatterono contro Roma. Nel Medioevo il borgo era poco più di un villaggio ed è proprio in questo periodo che prese il nome prima di Campomarano e poi di Civitacampomarano, quando il borgo si ampliò arrivando a conteggiare un buon numero di insediamenti. Per numerosi secoli passò di signore in signore, ma fu durante l’epoca angioina che il borgo visse il momento di massimo splendore.

Passò di signore in signore ancora per i secoli successivi, venne ceduto per eredità, tramandato da consorte a consorte, lasciato come donazione. Arriviamo poi alla storia più recente, quando nel XX secolo il borgo arriva a circa 3000 abitanti, numero che oggi è sceso considerevolmente, non arrivando a contare neppure 500 persone.

Il Castello Angioino di Civitacampomarano

La sua storia e la visita

L’origine del castello e la sua costruzione pare essere incerta, ma sembra risalire grosso modo tra il XIV e il XIII secolo. Il castello angioino è il monumento più importante di Civitacampomarano.

Nel 1979 è stato dichiarato Monumento nazionale e circa 10 anni dopo è stato acquistato dallo Stato. Alla fine degli anni Novanta è stato chiuso, andando incontro a un lungo e dispendioso lavoro di restauro, concluso solo pochi anni fa. Dopo un lungo restauro che ha interessato l’intero complesso oggi il Castello angioino di Civitacampomarano è aperto al pubblico e visitabile a un piccolo prezzo: il biglietto per adulti costa solo 3 euro.

Il castello di Civitacampomarano è stato restaurato in tutte le sue parti e oggi è aperto al pubblico e visitabile

Appena giunti al cospetto del castello non potrete evitare di ammirare la sua imponenza e il magnifico lavoro fatto grazie al recente restauro. L’abbiamo visitato durante una giornata nuvolosa di Agosto e proprio mentre giravamo tra le sue stanze si è abbattuto sul castello un temporale estivo, che ha reso ancora più suggestivo il percorso.

La passerella che ricalca probabilmente il ponte levatoio, le due imponenti torri angolari di forma cilindrica, il cortile interno ampio che collega le diverse parti e i piani del castello non lasciano il visitatore indenne dal fascino della storia che qui è stata calpestata.

Dal cortile interno inoltre si poteva accedeva alle stalle, alle prigioni e alle cantine. Al primo piano c’erano invece gli appartamenti dei signori che vivevano nel castello.

Purtroppo gli interni sono poco poco arredati e le stanze sono perlopiù vuote, ma la bellezza della struttura e il piccolo prezzo del biglietto, merita assolutamente una visita.

Il cortile interno collega le diverse parti del castello

I murales di Civitacampomarano

Come tanti borghi, anche Civitacampomarano rischiava di cadere nell’oblio, abbandonato dai suoi abitanti e dimenticato per sempre. Grazie a un festival artistico, CVTA’ StreetFest, dal 2016 Civitacampomarano è tornato a splendere, sotto i pennelli e i colori di tanti artisti.

Le pareti cieche di tanti edifici, le nicchie delle case, le porte, le vie si sono colorate di murales che anno dopo anno, festival dopo festival, abbelliscono il borgo rendendolo unico.

I murales del festival letterario CVTA’ StreetFest

La direttrice artistica è Alice Pasquini, affiancata da street artist italiani e stranieri, provenienti da varie parti di Europa e non solo, dalla Norvegia, dal Portogallo, dalla Germania, dall’Argentina, che hanno deciso di prendere parte al festival con le loro opere artistiche.

I murales di Civitacampomarano: guardatevi intorno, state con il naso all’insù ma all’ingiù
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