Visitare Castello Reale di Govone | Sulle colline del Roero, circondato dai vigneti

A metà strada tra Alba e Asti, il paese di Govone si trova nel Roero, in un territorio circondato da colline di vigneti, grazie ai quali si producono ottimi vini: Barbera, Nebbiolo, Bonarda, Arneis, Dolcetto. Ma il vero protagonista di questo territorio è il Castello di Govone, sulla sommità della collina, che domina e protegge l’ampia valle del fiume Tanaro ai suoi piedi. Presente su queste colline sin dai tempi del Medioevo, visitare il Castello di Govone è un tuffo nel passato per veri appassionati di antichi manieri, tappezzerie cinesi e storie di reali dal carattere difficile. Pronti a partire alla sua scoperta?

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Sulla sommità di una collina, il Castello di Govone domina l’ampia valle nel Tanaro, nel Roero

Visitare Castello Reale di Govone

La sua storia: da due piccoli castelli a Residenza Reale

La storia del castello comincia moltissimo tempo fa, quando il suo aspetto è molto diverso da quello che conosciamo noi oggi: inizialmente erano presenti due piccoli castelli, proprietà di due famiglie distinte e antagoniste. Sono i Conti Solaro, Signori di Govone, a dare al castello l’aspetto attuale intorno al XIII secolo: un’unica costruzione su due piani principali e su un terzo di minor altezza, tra loro collegati da eleganti scaloni e scale di servizio; intorno un grande parco all’inglese e un giardino pensile. Lavorano qui l’architetto Guarino Guardini e Benedetto Croce. Nel 1783 tutti i principi della famiglia reale vengono a Govone per farsi vaccinare dal vaiolo e decidono si trascorrere qui la quarantena. Siamo negli anni della Rivoluzione Francese e il castello rischia di essere abbattuto.

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Da due piccoli castelli di proprietari antagonisti, alla struttura che conosciamo oggi

Nel 1792, con la morte del Conte Amedeo Lodovico Solaro e senza eredi, il Castello diventa proprietà dello Stato. Sarà poi Carlo Felice, Duca del Genevese, a ereditare il Castello di Govone dal padre Vittorio Amedeo III Re di Sardegna. Carlo Felice, ereditato il castello, inizierà dei grandi lavori di ristrutturazione dei piani nobiliari, occupandosene attivamente. Ultima erede di Casa Savoia sarà Margherita di Savoia, principessa e prima Regina d’Italia. Dopo la sconfitta dei piemontesi da parte delle truppe francesi, il Castello venne abbandonato.

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Con Carlo Felice il Castello e il parco subirono importanti lavori di ristrutturazione

Carlo Felice è stato uno de Re più detestati: definito bigotto e retrogado, non aveva di certo un carattere affabile, ma duro e spigoloso. Si occupa lui stesso dei lavori di ristrutturazione di Govone, che elegge come sua residenza estiva e nella quale trascorre molti mesi all’anno. In una lettera destinata al fratello si lamenta dicendo che le strade che collegano Govone a Torino sono in pessimo stato, ma si compiace del fatto che probabilmente, proprio per questo, nessuno lo avrebbe raggiunto dalla città e disturbato. Il suo non amore per Torino, e i torinesi, totalmente reciproco, durerà fino alla sua morte, poco prima della quale si rifiuta infatti di essere seppellito a Superga. Alla sua morte il Castello di Govone passa di mano in mano; viene lasciato alla vedova di Carlo Felice, Maria Cristina, che a sua volta lo lascia in eredità a Ferdinando di Savoia Duca di Genova. Alla morte di quest’ultimo, nel 1855, il castello passa ai figli, il principe Tomaso e la principessa Margherita, ultimi eredi reali, che conservano la proprietà fino al 1870, anno in cui la vendono alla casa banchiera Tedeschi di Torino.

Nel 1897 il Castello di Govone venne messo all’asta e comprato dal Comune per 100.000 lire, cifra esorbitante per l’epoca. Il Comune riuscì ad aggiudicarselo mettendo all’asta, e cedendo, tantissimi pezzi di arredo, mobili e oggetti, in esso contenuti. Nel 1997 il Castello di Govone è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, in quanto Residenza Reale Sabauda.

 

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Le incredibili stanze cinesi

Una delle parti più stupendamente conservate del Castello Reale di Govone sono le stanze cinesi, con tappezzerie risalenti al 1774, non restaurate neppure da Carlo Felice. Le tappezzerie cinesi. molto voga in Piemonte e ritrovabili anche in altre Residenze Sabaude, arrivavano dall’Oriente e rappresentavano scene di vita quotidiana e i cicli del lavoro, come il ciclo della lavorazione della ceramica e di lavorazione del tè. I sovrapporte e gli zoccoli, con lo stesso motivo, non sono in realtà tappezzerie, ma sono veri e propri dipinti voluto da Carlo Felice.

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Le incredibili stanze con tappezzerie cinesi
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Le tappezzerie cinesi arrivavano direttamente dall’Oriente e andavano molto in voga nel Settecento

 

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Il parco del castello

Visitare il Castello di Govone trascurando il suo parco, è impossibile: l’intera residenza è completamente circondata da un vasto parco all’inglese e da un giardino con siepi e vialetti, che incorniciano una fontana centrale. Fu creato e allestito in due fasi differenti: una prima fase risale al XVIII secolo, quando i proprietari erano i Solaro, che dettarono le regole architettoniche del parco, tipiche del giardino classico. La seconda fase risale al XIX secolo, per committenza di Carlo Felice che commissionò il progetto al noto architetto paesaggista Xavier Kurten, che realizzò il parco all’inglese e cercò di imitare la preponderanza e la spontaneità della natura. Oggi le diverse fasi di progettazione non sono distinguibili e il parco è un meraviglioso modo per concludere la visita. All’interno del parco è anche presente un’antica Orangérie, restaurata negli anni Novanta e oggi utilizzata per eventi e convegni.

Il parco del Castello di Govone è visitabile tutto l’anno, con i suoi platani, querce, ippocastani; pervinche e muscari, che fioriscono in primavera, colorano di fiori il parco. Inoltre, verso fine Marzo, fiorisce una varietà di tulipani selvatico chiamato Occhio di sole, che cresce spontaneamente nel giardino all’inglese del Castello di Govone e che è in via di estinzione. La fioritura di questo tulipano particolare, studiato dal botanico Jean Florimond Boudon de Saint-Amans, che nel 1804 gli attribuì il nome Occhio di Sole, dura una decina di giorni.

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Un altro castello vicino a Govone

Se non siete stanchi di visitare castelli, eccone un altro imperdibile a 3 km di distanza da Govone. A meno di 5 minuti di auto, per quanto in due province differenti, ecco che nei pressi del borgo settecentesco San Martino Alfieri, svetta il Castello Marchesi Alfieri.

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Castello Marchesi Alfieri, a soli 3 km dal Castello di Govone

[ Post in collaborazione, in occasione del blogtour #aroundroero ]

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