Un magnifico e originale complesso architettonico, costruito verso la fine del 1700 per volere del Cardinale Angelo Maria Durini, sui resti di un convento francescano. Villa del Balbianello sorge su uno spicchio inaccessibile del lago di Como, nei pressi di Lenno, ed è di una bellezza incredibile. La costruzione della villa segue la formazione della roccia, questo la rende una costruzione unica e suggestiva.
La villa e il giardino di Villa del Balbianello intorno sono uno splendore, se vi trovate nei pressi del lago di Como non potete proprio perdervela.
Villa del Balbianello, qualche informazione utile
Villa del Balbianello e il suo Parco sono aperti al pubblico dalle 10 alle 18 tutti i giorni, tranne lunedì e mercoledì. L’ultimo ingresso al Parco è alle ore 17.
Non è possibile arrivare proprio nei pressi della Villa in auto. È necessario lasciare l’auto nel parcheggio pubblico gratuito in Via Comoedia, ex Via degli Artigiani, a Lenno. Dal parcheggio è sufficiente percorrere la panoramica strada di 1 km di distanza, percorribile in 25 minuti circa. Se quindi avete prenotato una visita guidata ad un orario preciso, considerate almeno una mezz’retta a piedi per raggiungere l’ingresso della villa.




Villa del Balbianello
La sua storia: da convento francescano ai diversi proprietari
Villa del Balbianello è un complesso architettonico formato da varie parti differenti, costruito verso la fine del 1700 per volere del cardinale Angelo Maria Durini. Il Cardinale Durini acquisisce il terreno e fa costruire la Villa. La Villa viene costruita dove prima era presente un monastero e dove erano presenti due Chiese e due campanili. Di questo complesso architettonico oggi resta solo la facciata dell’antica Chiesa. La Villa viene costruita mantenendo la struttura della roccia, per questo motivo il complesso architettonico è così originale.
Dopo il Cardinale Durini, la Villa viene acquisita dalla famiglia Arconati Visconti, che rimane proprietaria per circa un secolo.
Successivamente la Villa passa nelle mani di un proprietario americano, che la scorge da un traghetto mentre è in viaggio sul lago di Como e se ne innamora perdutamente. Dopo la sua morte, per i futuri 20 anni non vuole che venga venduta e viene scritto anche sul suo testamento. Spera che venga acquisita da qualche erede, anche se non ha figli.

Guido Monzino, l’ultimo proprietario che dona Villa del Balbianello al FAI
Nel 1954 Villa del Balbianello viene venduta a Guido Monzino, figlio del proprietario della Standa, che sarà l’ultimo proprietario e che alla sua morte, per suo volere, verrà donata al FAI nel 1988.
Nel corso dei secoli si sono alternati diversi proprietari che hanno adeguato l’edificio alle loro esigenze. L’ultimo proprietario, il conte Guido Monzino, restaurò l’edificio ed il giardino annesso, arricchendo le sale della villa con mobili inglesi e francesi, opere d’arte e cimeli delle sue spedizioni al Polo Nord e all’Everest. Guido Monzino era infatti un alpinista e un curioso esploratore.
Guido Monzino era il figlio di Franco, fondatore della Società anonima magazzini Standard, poi diventata Standa, e di Matilde Alì d’Andrea-Peirce, di nobile famiglia siciliana. Dopo gli studi iniziò a lavorare alla Standa, di cui divenne direttore generale fino al 1966, anno in cui il gruppo venne ceduto. Nel 1974 Monzino realizza un grande sogno: acquistare quella villa da cui era rimasto affascinato sin da ragazzo, ammirata durante le sue gite in barca, Villa del Balbianello. Monzino la restaura con cura e la fa diventare una grande valigia di ricordi e cimeli dei suoi viaggi e delle sue spedizioni.
L’11 ottobre 1988, a sessant’anni, Guido Monzino muore improvvisamente per una malformazione genetica cardiaca, di cui morì anche il padre. Alla sua morte, lo zio fonda il policlinico Monzino, specializzato in malattie cardiache. Come sue volontà Monzino viene sepolto a Villa del Balbianello e la Villa diviene patrimonio del FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano.

Villa del Balbianello: una dimora che racchiude le passioni del suo ultimo proprietario
Per volere del suo ultimo proprietario, Guido Monzino, la Villa viene arredata con importanti mobili inglesi, tappeti orientali, arazzi e boiserie provenienti dalla Francia. Tra i complementi d’arredo più suggestivi di Villa del Balbianello spicca senza dubbio la scala di legno di ispirazione navale: costruita senza l’utilizzo di chiodi e viti, è fatta tutta ad incastro.
Tutte le stanze della Villa sono abbellite con raccolte di stampe del lago di Como e oggetti di origine africana, maya, cinese e azteca.

Appassionato di viaggi e spedizioni, la sua prima spedizione fu in Patagonia all’età di 29 anni.
Proprio attraverso lo scalone navale si raggiunge il sottotetto, dove è allestito il Museo delle Spedizioni: fotografie, ricordi, abbigliamento, oggetti delle imprese più significative della sua vita, come il raggiungimento del Polo Nord e la salita sull’Everest, spedizioni avvenute tra il 1969 e il 1971. Al centro del sottotetto si può anche ammirare la slitta con cui fece la spedizione al Polo Nord, insieme a due guide italiane che l’hanno accompagnato in tutte le spedizioni.



Grande appassionato di pipe, ha una stanza dedicata al fumo, le fumoir. È la stanza più umida di tutta la Villa, che serve proprio per rendere buono il tabacco. Proprio nel fumoir è conservata una fotografia di Monzino proprio qui a Villa Balbianello un anno prima della sua morte. Le pareti sono polidipinte e ha uno stile maschile.

Molto riservato sulla sua vita privata, Guido Monzino non si sposò mai e non ebbe figli. Villa del Balbianello viene considerata la sua ventiduesima spedizione. Non sarà mai la sua casa principale, abiterà in modo continuativo a Milano, Villa Balbianello sarà invece qualcosa di diverso, la casa in cui raccoglie il materiale delle sue spedizioni. Per tutta la vita prepara questa Villa, sapendo che poi verrà lasciata al FAI non avendo eredi. Nel testamento scriverà che la Villa dovrà rimanere esattamente come l’ha lasciata e aperta al pubblico.
Il giardino di Villa del Balbianello
Una splendida cornice ( il lago di Como ) nella quale è inserita una meravigliosa cartolina ( Villa del Balbianello ). Il giardino che circonda la Villa è unico ed elegante, progettato alla fine del XVIII secolo sul pendio del Dosso di Lavedo.
Dall’acqua del lago sale su fino alla Loggia, un po’ come le piante rampicanti, come il ficus repens, che ricopre le pareti della biblioteca e dello studio come a formare dei disegni. Tra le potature più scenografiche ci sono senza dubbio i platani a a candelabro e un enorme leccio a ombrello.




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