Amiamo i lunghi viaggi in auto, quelli da cui devi per forza tornare più stanco del giorno della partenza, quelli in cui paesaggi completamente diversi si affacciano dal finestrino, mentre i chilometri trascorrono lenti o più veloci, uno dopo l’altro.
Quando abbiamo scelto il Trentino Alto Adige per le vacanze della scorsa estate, lo conoscevamo pochissimo, ci eravamo stati appena. Abbiamo deciso di organizzare l’itinerario in Trentino Alto Adige di una settimana giorno per giorno, fidandoci come sempre del nostro istinto, ascoltando i consigli dei locali, lasciandoci trasportare il più delle volte dal caso.
Quando siamo arrivati tutti ci hanno più o meno detto la stessa cosa: è stata un’estate molto piovosa da queste parti e ha piovuto quasi ininterrottamente per tutto il mese di Luglio. Quando arriviamo noi, qualche giorno dopo l’inizio di Agosto, il sole splende alto e tranne qualche temporale estivo di notte abbiamo la fortuna di trovare sempre bel tempo.
Così siamo pronti a esplorare, giorno per giorno, questa regione con un fitto itinerario in Trentino Alto Adige che ci porterà verso tante valli differenti.
Itinerario Trentino Alto Adige
Giorno 1
Ci svegliamo nella nostra struttura, in cui siamo arrivati la prima sera. Piumino bianco, aria freschissima e il sole che lentamente di alza fuori.

Alloggiamo al Plose Parkhotel Residence, una struttura costituita da tante unità abitative. Il nostro appartamento ha una cucina fornita e una camera da letto, è tutta in legno e il pezzo forte è il grande balcone, che affaccia direttamente sulle vette. Siamo a 1890 metri slm, circondati da incantevoli paesaggi montani e il silenzio più assoluto. Da qui non si prosegue con l’auto e sono presenti tantissime passeggiate più o meno impegnative. A solo 80 metri dall’appartamento, è presente la nuova cabinovia Pfannspitz dell’area sciistica della Plose.
Dopo una bella e finalmente lenta colazione usciamo a piedi e iniziamo a camminare verso uno dei tanti sentieri pianeggianti che si inoltrano nel bosco.

Arriviamo al Rifugio Gasthaus Halslhütte, appena in tempo prima che cominci a piovere. Passiamo il pomeriggio a guardare la pioggia fuori e a mangiare strudel e crema alla vaniglia.

Quando smette di piovere camminiamo ancora un’oretta nei boschi, senza fretta e senza una meta precisa, girovaghiamo senza dover arrivare proprio da nessuna parte e questo primo giorno rimane nel mio cuore uno dei più bei ricordi di questo viaggio.
Giorno 2
Ci svegliamo di buon’ora questa mattina e andiamo a fare una bella camminata in Valle Isarco, vicinissima alla Val di Funes. Il sentiero panoramico di Eores è una camminata non difficile e davvero adatta a tutti, splendidamente panoramica e tutta per noi, dato che incontriamo pochissime persone.
Questa camminata è perfetta per ammirare il Sasso Putia in tutta la sua imponenza e per godersi una giornata di relax in mezzo alla natura, vi consiglio di portarvi il pranzo al sacco da consumare all’ombra del boschetto o distesi al sole.
Leggi l’articolo qui:
Dopo la camminata recuperiamo un po’ di forze e visto che è ancora molto presto abbiamo il tempo di andare al Lago di Carezza, uno dei laghi più celebri del Trentino Alto Adige. Il lago è davvero suggestivo e una volta arrivati lì potete anche decidere semplicemente di sedervi su una delle tante panchine presenti sul giro del lago e aspettare il tramonto: non è raro ammirare l’enrosadira in estate!

Giorno 3
Ci svegliamo e ci dirigiamo subito a Bressanone, che dista dal nostro alloggio una trentina di minuti ed è la cittadina più grande nei dintorni. Bressanone ha un centro storico davvero delizioso e una vita cittadina attiva a tutte le ore. Ci fermiamo a fare colazione in un posticino splendido, Alter Schlachthof, che scopro solo successivamente, era il vecchio mattatoio di Bressanone.

La seconda tappa della giornata è l’Abbazia di Novacella. Mi aspettavo molto da questo luogo di cui avevo tanto letto e sentito parlare, ma non pensavo fosse così bella. L’Abbazia di Novacella può essere visitata solo con visita guidata, che noi avevamo prenotato telefonicamente qualche giorno prima. La visita comincia all’esterno, con l’ammirazione di tutti per i giardini curatissimi e i vigneti, prosegue poi all’interno dell’Abbazia, che oggi produce dell’ottimo vino, acquistabile nella cantina accanto. Uno dei luoghi più sorprendenti è la Biblioteca dell’Abbazia con oltre ventimila manoscritti attentamente conservati.

Tornando verso casa decidiamo di fare una sosta a una chiesetta che sembra fatta di marzapane, in Val di Funes, dove ci troviamo a dormire. Si tratta della chiesetta di San Giovanni a Ranui, forse una delle chiesette più fotografate dell’Alto Adige, una piccola chiesa affrescata in stile barocco edificata nel 1744 per volontà di Michael von Jenner. Impossibile passare di qui senza rimanerne affascinati!

Itinerario Trentino Alto Adige
Giorno 4
Il quarto giorno è uno di quelli che aspetto con più trepidazione. Il cuore ci porta in Val di Non, una valle che secondo me si presta anche per un viaggio di più giorni, per conoscere tutte le meraviglie che custodisce.
La Val di Non profuma di buono, di ritmi rurali, di paesaggi montani che non ostentano semplicità, la rappresentano davvero. Valle famosa per le mele di alta quota, la Val di Non conserva piramidi di terra, eremi e meravigliosi laghi, come il lago di Tovel, famoso per il fenomeno naturale unico al mondo che lo colorava di rosso, principalmente nei mesi estivi, momento in cui avveniva la fioritura di tre alghe particolari che donavano la colorazione rosso vermiglio alle acque del lago.

La prima tappa è nei pressi delle piramidi di terra di Longomoso. Hanno 25000 anni e queste rocce dall’aspetto aguzzo, con un cappellino di pietra all’estremità, hanno la caratteristica di cambiare continuamente, in base agli agenti atmosferici.
Ci fermiamo a fare colazione, con una bella fetta di torta di grano saraceno e panna al Cafè Erdpyramiden, che vi consiglio perché ha una bella vista proprio sulle piramidi poco distanti e raggiungibili grazie a un sentiero.

Ci spostiamo a Collalbo e precisamente all’Hotel Bemelmans, dove ha alloggiato uno dei pensatori più influenti del XX secolo, Sigmund Freud. Venne al Renon con la sua famiglia la prima volta nel 1911. La breve vacanza si è trasformata in un soggiorno che si è protratto di diversi mesi e pare che proprio qui abbia scritto Totem e Tabù. Nella veranda dell’Hotel, che ancora oggi è intitolata a Freud, lui e sua moglie Martha celebrarono le loro nozze d’argento.

In onore di Freud, proprio a Collalbo inizia il sentiero di Freud, una facile camminata adatta a tutti che porta fino a Soprabolzano e alle altre piramidi di terra.
Finalmente ci lanciamo anche sui nostri primi canederli, per non sbagliare li prendiamo sia asciutti sia in brodo e devo dire che ho preferito di gran lunga i secondi. Rifocillati per bene, entusiasti di essere stati a pranzo in questo posto splendido, ci spostiamo per la seconda tappa della giornata.

Noi invece decidiamo di fare un’esperienza diversa e da Collalbo arriviamo a Soprabolzano a bordo del divertente Trenino del Renon, il Rittner Bahnl, come viene chiamato il trenino in dialetto altoatesino. Dico divertente perché il Trenino del Renon è un trenino di montagna, che va pianissimo, costruito sul modello svizzero in voga ai tempi della Belle Époque e progettato proprio quando si decise di aprire le montagne ai turisti benestanti.

Scesi a Soprabolzano iniziamo a seguire il sentiero per raggiungere le piramidi di terra di Soprabolzano, ancora più suggestive di quelle viste in mattinata. La passeggiata è di circa una mezz’oretta, non sempre è chiarissimo il sentiero da seguire, ma merita comunque tanto andare a vedere anche queste seconde piramidi.

Di ritorno verso casa decidiamo di fermarci ancora al borgo di Chiusa, uno dei borghi più belli di Italia. Ci sarebbe piaciuto fermarci a cena, ma purtroppo, forse proprio perché è Agosto, troviamo tutto chiuso. Chiusa, conosciuto forse di più come Klausen da queste parti, è un borgo medievale caratterizzato da un’atmosfera tipica altoatesina. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento diventa la dimora di numerosi artisti, provenienti soprattutto dalla Germania: i suoi stretti vicoli, le insegne dei negozi, gli stemmi dei locali e i suggestivi bovindi donano a questo borgo una bellezza delicata, da cui siamo rimasti incantati. Soprattutto se siete di strada, non potete perdervelo.

Giorno 5
Ci svegliamo di buon mattino e riempiamo l’auto. Oggi inizierà la nostra lenta discesa a valle e cambieremo anche casa, spostandoci in un monolocale davvero originale in pieno centro a Trento, che più avanti vi mostrerò.
Ci spostiamo in Val Venosta, in un posto specifico che, proprio dopo aver finito in questi giorni un romanzo, non vedo l’ora di vedere. Dopo circa due ore e mezza di auto arriviamo alla nostra destinazione tanto desiderata, il Lago di Resia, il lago da cui svetta il campanile trecentesco della Chiesa del borgo di Curon Venosta, distrutto e sommerso. Non mi dilungherò troppo sulla storia di questo luogo, trovate già un articolo in cui ve ne parlo approfonditamente e anche il titolo del romanzo a cui vi accennavo.
Leggi l’articolo qui:
Trascorriamo parecchio tempo nei pressi di un lago vicino, a sud del Lago di Resia, precisamente al Lago di San Valentino alla Muta, dove pranziamo anche con alcune cose che ci siamo portati. Il lago non è adatto alla balneazione, essendo la temperature delle sue acque abbastanza rigide. In inverno gela abbastanza presto e questo lo rende un punto d’attrazione imperdibile per velisti sul ghiaccio e per gli appassionati di snowkite.
Mentre siamo di strada verso Trento decidiamo di fermarci nuovamente a un borgo. Si tratta di Glorenza, uno dei borghi più belli di Italia, un gioiellino medievale risalente al XVI secolo, che ha continuato a formarsi all’interno delle mura e questo ha mantenuto particolarmente modesto il numero dei suoi abitanti. Glorenza è molto caratteristico e decidiamo di fermarci per una bella merenda a base di gelato.

Arriviamo a Trento verso il tardo pomeriggio e ci rendiamo subito conto di quanto le temperature siano diverse rispetto ai luoghi che abbiamo visitato fino ad ora. Trento si trova geograficamente in una conca circondata da montagne e a differenza di quello che si potrebbe pensare, è molto fredda in inverno ma molto calda e caratterizzata da un clima tipicamente afoso in estate, simile ad altre grandi città del Nord Italia. Vi consiglierei, quindi, di visitare la città nelle mezze stagioni, in autunno o primavera, ma è anche vero che essendo estate la città è quasi deserta e riusciamo a godercela senza folla. Scegliere di vivere poco il centro di Trento, ma visitare i dintorni.
La nostra casetta, in pieno centro ma comoda da raggiungere in auto, è una delizia. Alloggiamo a Casa Trentini, in uno dei tre loft ricavati da una dimora risalente al 1800. I tre loft contemporanei sono originalissimi nell’arredamento, caratterizzati da carta da parati realizzata da artisti di fama internazionale e molto confortevoli. Ci troviamo benissimo e sono perfetti per una coppia che vuole regalarsi un’esperienza particolare. Dopo una bella passeggiata nel centro di Trento andiamo a dormire nel nostro bellissimo loft.

Giorno 6
Il risveglio è lento, la colazione deliziosa, ma sentiamo già un po’ di nostalgia per questo viaggio ricchissimo che sta volgendo al termine.
Durante questa giornata ci dirigiamo precisamente a Fai della Paganella, a circa 40 minuti di auto da Trento, per fare un’esperienza che viene chiamata forest bathing e che ha origini giapponesi. Trascorriamo la mattinata a camminare nel Bosco del Respiro, tra sentieri all’ombra e suggestioni boscose. Un’esperienza vicino Trento che consiglio anche alle famiglie con bambini: i sentieri sono molto semplici, ci sono tanti cartelli che raccontano la flora e la fauna del luogo e il bosco è fresco e scenografico.

Per il pomeriggio ci spostiamo su uno dei laghi balneabili vicino a Trento, a solo un’oretta di macchina, il lago di Molveno. Il lago è molto turistico e frequentato in estate, ma un buchetto per rilassarvi e prendere il sole lo troverete sicuramente. Potreste fare più fatica a cercare parcheggio, ma essendo arrivati nel pomeriggio, tante persone stavano rientrando. Il lago di Molveno è incantevole, fermatevi sulla strada poco prima di raggiungerlo, per scattare una fotografia dall’alto.
Essendo balneabile potrete fare il bagno e nuotare, le sue acque sono limpide e il colore turchese intenso della sua superficie fa venire molta voglia di tuffarsi. Si possono anche noleggiare pedalò, canoe e sup.

Leggi l’articolo sui laghi del Trentino Alto Adige qui:
Giorno 7
Questa giornata decidiamo di trascorrerla interamente al lago, per leggere all’ombra, fare il bagno e riposarci dai tanti spostamenti giornalieri e far sedimentare un attimo le tante cose belle viste per la prima volta.
Scegliamo uno dei laghi balneabili non troppo lontano da Trento. Il lago della Serraia è circondato da una tipica atmosfera montana. Il lago della Serraia si trova nell’altopiano di Piné, esattamente nel comune di Baselga di Piné. Vasi colmi di fiori, passerelle per tuffarsi e riemergere facilmente, aree attrezzate per fare un picnic o per riposarsi.

La sera, essendo l’ultima, decidiamo di mangiare fuori, in centro a Trento. Tanti locali sono chiusi per ferie e altrettanti non hanno posto perché già colmi di prenotazioni. Finiamo seduti a un ristorante che non ci entusiasma in particolare, menù prettamente turistico e servizio un po’ deludente. Spero che voi sarete più fortunati!
Giorno 8
Siamo di ritorno verso Torino, ma avendo a disposizione ancora tutta la giornata compresa di viaggio, decidiamo di dedicarci a un’ultima tappa prima di ripartire alla volta di casa. Andiamo a visitare il MuSe, il Museo delle Scienze di Trento. Personalmente non l’ho trovato incredibile come me l’avevano descritto, ma sono certa che per i bambini sia molto interessante e sorprendente, oltre che educativo. Prima di allontanarvi, ammiratelo per bene da lontano, perché è davvero particolare l’architettura nel quale è ospitato il museo. Sicuramente una delle cose più sorprendenti è l’ingresso, circondati da decine e decine di scheletri animali e animali impagliati. L’esposizione è divisa su sei piani, considerate almeno 3-4 ore per visitarlo completamente.

Per pranzo decidiamo di fermarci all’Antica Birreria Pedavena, una delle più antiche birrerie artigianali di Italia. Dal 1921 è un punto di riferimento in fatto di birra per i locali e per i turisti. Nel 2002 il locale è stato ristrutturato completamente e all’interno si mangia in una grande sale con tavolate in legno e fusti in rame per la spillatura in bella vista.
Il nostro viaggio termina con questo ricco pranzo in questo antico birrificio, dopo siamo pronti per andare verso casa. Sono stati giorni intensissimi e ricchi di nuove scoperte e siamo prontissimi per il prossimo viaggio !
Sono stata per anni in Val di Fassa e il lago di Carezza lo conosco bene! Però è davvero un bel itinerario, vario e completo
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Grazie! Come viaggio per la regione mi andava di saltellare qua e là e vedere cose varie. Ho amato molto la Val di Non e la Curon Venosta 🥰
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