La più piccola regione di Italia, la Valle d’Aosta, che copre solo l’1% del territorio nazionale, è comunque in grado di regalare delle vere e proprie epifanie, proprio quando si pensa di conoscerla tanto bene da non poterne più essere sorpresi.
E invece, anche in un territorio così piccolo non mancano particolarità e gioielli architettonici di cui mai avevo sentito parlare prima. Ecco allora che la visita al Ponte Acquedotto Romano di Pont d’Aël ha assecondato tutte le mie aspettative, arrivando al punto di dovervi dire che una visita, qui, non può proprio mancare.
Poco distante da Aymavilles, appare dal verde della vegetazione intorno Pont d’Aël: un minuscolo e curato villaggio che sembra un po’ ai limiti del mondo, dove il silenzio intorno è interrotto solamente dall’acqua che zampilla dalle fontane.

Ponte Acquedotto Romano di Pont d’Ael
Sotto scorre il potente e vigoroso torrente Grand-Eyvia, sopra si trova un’opera di ingegneristica e idraulica incredibile. Il Ponte Acquedotto di Pont d’Aël è una grandiosa opera in muratura e blocchi di pietra, alta circa 56 metri e lunga più di 50.

Perché viene chiamato Ponte Acquedotto?
Perché aveva una doppia funzione. Il Ponte Acquedotto Pont d’Aël si trova infatti su due livelli: sopra serviva per il passaggio dell’acqua e infatti il condotto era pavimentato con grosse lastre impermeabili, sotto invece era destinato al passaggio di uomini e animali, fondamentale per spostarsi da un lato all’altro del torrente.

Il passaggio inferiore era largo circa un metro, ben areato con delle apposite finestrelle e illuminato. Indubbiamente è la parte più suggestiva della visita: camminarete su un passaggio oggi in vetro trasparente.

Perché venne costruito il Ponte Acquedotto?
Costruito nel 3 a.C., il Ponte Acquedotto Pont d’Aël è stato finanziato da Caius Avillius Caimus, uomo padovano e facoltoso imprenditore, con ricche tasche, che gli permettevano di ambire alla gestione delle vicine cave di marmo. Molto probabilmente infatti questo Ponte Acquedotto venne costruito per canalare l’acqua necessaria a tagliare e lavorare il marmo bardiglio delle cave di Aymavilles.
Il marmo venne utilizzato per la costruzione di numerosi edifici in territorio valdostano. Poco prima della visita all’acquedotto di Pont d’Aël ero infatti stata a visitare il vicino Castello di Sarre. La guida ci ha mostrato i pavimenti originali del Salone dei Trofei, proprio di marmo bardiglio. Anche l’Aosta romana è stata quasi interamente costruita utilizzando il marmo bardiglio.
Ponte Acquedotto Pont d’Ael
Informazioni per la visita
La visita del Ponte Acquedotto è molto semplice e rapida e si svolge in autonomia, nonostante le guide presenti sul posto siano ben felici di raccontarvi la storia del ponte Acquedotto o qualche curiosità. Il progetto di valorizzazione della struttura ha ricostituito l’originario percorso ad anello. Dove oggi è presente la passerella in acciaio un tempo si trovava l’antica strada romana di servizio, ricavata nella roccia.
Il Ponte Acquedotto, dove un tempo scorreva l’acqua, può essere superato gratuitamente, anche perché oltre il torrente Grand-Eyvia cominciano numerosi sentieri segnalati.
Viene richiesto il pagamento del biglietto per accedere al secondo passaggio, che è anche quello in assoluto più suggestivo. Questo camminamento non è particolarmente, circa 50 metri, ma molto stretto; valutate bene se soffrite di claustrofobia. I cani non possono attraversarlo, l’ingresso non è consentito.
Il prezzo del biglietto è davvero piccolissimo: 3 euro per adulto, ma ci sono diverse convenzioni. Gratuito per i possessori della Tessera Abbonamento Musei.
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