Visita Castello della Manta in Piemonte | Bene FAI da non perdere vicino a Cuneo

Uno dei Beni FAI in Piemonte, la cui presenza è testimoniata già dal Duecento, anche se dall’aspetto molto diverso rispetto a quello che conosciamo noi oggi. Il Castello della Manta è ricco di saloni, scaloni cinquecenteschi, affreschi belli da togliere il fiato. A un’ora di auto da Torino, vicino a Saluzzo, organizzate una visita al Castello della Manta, per scoprire un pezzo di storia piemontese che non conoscevate, e uno dei due beni FAI presenti in Piemonte. Vi racconto come organizzare la vostra visita e cosa fare nei dintorni.

Castello della Manta in Piemonte: come raggiungerlo

Manta è un piccolo comune in provincia di Cuneo, con meno di 4000 abitanti e a poca distanza da Saluzzo. Il Castello della Manta si trova su una collina appartata, immerso nel verde e con un panorama invidiabile. Vi consiglio di parcheggiare in Piazza del Municipio e poi raggiungere l’ingresso del castello a piedi, dopo aver fatto qualche minuto a piedi nel boschetto che precede il cancello di entrata.

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Il Castello della Manta in Piemonte, uno dei due Beni FAI della regione

Castello della Manta in Piemonte: la sua storia

Era già documentata la presenza di un castello nel 1227, dove inizialmente si trovava anche il piccolo borgo. Il castello presente nel Duecento, era molto diverso nell’aspetto da quello che conosciamo noi oggi; probabilmente era un castello residenziale con una torre di avvistamento. L’edificio originario non è più riconoscibile a causa delle continue ristrutturazioni e dei rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei secoli, ma sono ben visibili i tre grandi palazzi che oggi formano la struttura completa del castello.

La storia attuale del Castello della Manta comincia nel 1400, quando il Marchese di Saluzzo Tommaso III dona il Castello a suo figlio, Valerano. Valerano era il figlio illegittimo che il Conte aveva avuto da una popolana della Manta, figlio illegittimo ma molto amato dal padre, uomo colto e illuminato, che trasformò la fortezza in una fastosa dimora di famiglia. Fu proprio Valerano a volere arricchire la Sala Baronale con i bellissimi affreschi a tema cavalleresco, che oggi costituiscono una testimonianza unica, ricostruita molto simile nel Borgo Medievale. Dopo la metà del Cinquecento il Castello venne rimaneggiato da Michele Antonio Saluzzo e successivamente da Valerio Saluzzo. Nel Seicento abbiamo ancora parenti e nipoti di Valeriano.

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Il Castello della Manta, con una storia che comincia nel Duecento

Alla fine del Settecento, con l’estinzione dei Saluzzo della Manta il castello viene abbandonato e per oltre due secoli diventa un ospedale militare. Il conte Radicati di Marmorito si trova questo patrimonio tra le mani e inizia i lavori di restauro, ma non riesce a fare molto. Così nel 1985 Elisabetta De Rege Provana, contessa che aveva ricevuto il Castello in eredità, lo dona al FAI – Fondo Ambiente.

Castello della Manta in Piemonte: la visita

La visita al Castello della Manta comincia con la dispensa, un luogo molto fresco in cui veniva conservato il cibo. Si conserva così bene il cibo perché è tutta ricoperta di roccia che mantiene la temperatura all’interno costante. La cucina cinquecentesca di Michele Antonio Saluzzo della Manta era collegata con scale interne alla sala da pranzo, che oggi è la biglietteria del Castello. Nella cucina c’è anche un pozzo, in modo che per cucinare potessero usare l’acqua senza dover uscire. Molto prestigioso e raro in Piemonte è lo scalone cinquecentesco, costituito da rampe sostenute da colonne di marmo, che collegavano il piano nobile e gli ambienti superiori del castello.

Una delle sale più belle è la Biblioteca del Castello, in cui sono presenti i libri dei Conti. Sulle pareti è presente la scritta Leit, motto di Valeriano che significa guida in tedesco, che doveva indicare il suo ruolo di guida e responsabile all’interno del Castello. I magnifici soffitti a cassettoni sono ancora quelli del Quattrocento. Un’altra stanza molto caratteristica è la sala degli alberi.

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La sala degli alberi, con grandissimi alberi dipinti sulle pareti
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Gli straordinari soffitti a cassettoni sono ancora quelli del Quattrocento

Il salone baronale del Castello della Manta

Gli affreschi dipinti molto simili nel Borgo Medievale del Valentino, a Torino

Dal vestibolo si accede alla Sala Baronale, fatta ristrutturare e affrescare da Valerano e usata da quest’ultimo come sala di rappresentanza dove il signore celebrava il proprio potere. Il Salone baronale, con tutto il suo ciclo di affreschi, venne ricostruito molto simile nel Borgo Medievale del Valentino. L’opera monumentale degli affreschi, probabilmente eseguiti nei primi decenni del Quattrocento da un’artista ad oggi sconosciuto, è suggestiva e favolosa.

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IL Salone Baronale è forse la sala più suggestiva del Castello della Manta, con il suo ciclo di affreschi del Quattrocento

Nell’affresco dei nove Prodi e delle nove Eroine, si può notare che mentre i personaggi maschili sono eroi pagani, cristiani ed ebrei, le nove Eroine sono tutte tratte dalla mitologia e dalla storia antica. Tra un personaggio e l’altro ci sono alberelli di essenze diverse, con scudi e tutti i personaggi vestono un’armatura, con sopra abiti di corte, secondo la moda del tempo.

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L’affresco dei nove Prodi e nove Eroine, con l’armatura e sopra i vestiti di corte dell’epoca

Di fronte alla parete dei Prodi e delle Eroine è presente l’affresco che racconta il mito medievale della Fontana della Giovinezza. La leggenda racconta che questa fontana ridava la giovinezza a chiunque, vecchi, re e regine, signori di Chiesa. Era in grado di restituire la verginità alle dame e preservare dalle malattie chiunque.

L’appartamento di Michele Antonio di Saluzzo della Manta

La camera da letto di Michele Antonio ha il soffitto in legno originale del Cinquecento. Di fronte al letto a baldacchino, originale e ben conservato, c’era il camino. Perché il letto era così piccolo? I motivi erano diversi: un motivo scaramantico, non si dormiva completamente sdraiati perché rievocava la posizione da tenere una volta morti, un motivo era invece legato al cibo, l’alimentazione era molto pesante e per questo motivo era preferibile dormire un po’ rialzati, in modo da favorire la digestione; l’ultimo motivo è di tipo difensivo, si pensava che dormire leggermente rialzati, permettesse di essere più reattivi in caso di attacco al castello.

L’ambiente più significativo dell’appartamento di Michele Antonio di Saluzzo della Manta è il Salone delle grottesche, così detto per i  motivi decorativi.

La Chiesa di Santa Maria al castello

Una parte imperdibile della visita è la magnifica Chiesa di Santa Maria, nei pressi del castello, raggiungibile tramite il parco. Non si conosce la data di costruzione della Chiesa, ma si presume che sia stata fondata negli anni in cui Valerano di Saluzzo resse il Marchesato intorno al Quattrocento. La Chiesa è dedicata alla Vergine e venne costruita per l’antico borgo della Manta. La vera particolarità è la Cappella, a pianta quadrata e incantevoli affreschi che rappresentano alcune scene della Crocifissione e della Passione. La Cappella e l’intera Chiesa, utilizzata per alcuni matrimoni reali, è stata data in comodato d’uso al FAI nel 1986 e completamente restaurata, perché in pessimo stato, nel 2004.

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Cappella della Chiesa di Santa Maria al Castello della Manta, con incantevoli affreschi con alcune scene della Crocifissione e della Passione

Il Parco del Castello della Manta

Molto semplice e in stile paesaggistico il parco che circonda il Castello della Manta è un bosco con grandi alberi secolari. È presente una piccola e romantica orangérie, dove in inverno vengono conservate le piante di agrumi.

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L’orangérie del Castello, dove in inverno vengono riparate le piante di agrumi
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Durante le giornate FAI era possibile fare una piccola degustazione di vini

Castello della Manta in Piemonte: cosa fare nei dintorni

Il Castello della Manta è distante una cinquantina di chilometri di Torino, è quindi visitabile in mezza giornata. Nei dintorni è possibile visitare numerosi altri siti interessanti. Se non siete ancora stanchi di castelli, a poca distanza vi consiglio di visitare il Castello del Roccolo di Busca o di non perdere una visita all’Abbazia di Staffarda.

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