A meno di 10 km da Saluzzo, in provincia di Cuneo, l’Abbazia di Santa Maria di Staffarda di Revello è stata fondata più di 900 anni fa, costruita intorno al 1100, ed è oggi uno dei monumenti medioevali più affascinanti del Piemonte. Può essere visitata in giornata, partendo da Torino o dalla più vicina Saluzzo, in cui vi consiglio di fare una tappa per pranzo a I Quat Taulin. Anche se Saluzzo è così interessante da meritare una visita tutta sua, magari in un’altra occasione, in cui dedicarle al massimo due giorni.
L’Abbazia di Staffarda è oggi uno dei monumenti medievali più incantevoli del Piemonte e si trova in provincia di Cuneo, a una decina di minuti di auto da Saluzzo. Una gita imperdibile, una di quelle cose da vedere in Piemonte. Quando i monaci diventavano troppo numerosi nella stessa struttura, alcuni di essi partivano per andare a fondare altrove una nuova Abbazia. I cistercensi cercavano luoghi selvaggi e irraggiungibili, circondati da boschi e acquitrini da bonificare. E probabilmente l’Abbazia di Staffarda nacque inizialmente con una funzione di centro di bonifica della campagna circostante.

Visita Abbazia di Staffarda , la sua storia
L’Abbazia benedettina cistercense fu fondata tra il 1122 e il 1138 sui terreni che il Marchese Manfredo I di Saluzzo all’inizio aveva donato ai monaci dell’Ordine cistercense nel XII secolo. Venne donata ai cistercensi Staffarda, una selva incolta. Qui i monaci costruirono prima la Chiesa e poi il monastero. Disboscarono e bonificarono queste, a cui se ne aggiunsero altre donate dai feudatari vicini. In due secoli divenne un’azienda agricola ben avviata. I laici che lavoravano sui loro terreni potevano diventare uomini liberi, non più servi della gleba. Nel 1690 i Francesi invasero l’Abbazia distruggendo l’archivio, la biblioteca, parte del chiostro e del refettorio. Grazie a Vittorio Amedeo II, tra il 1715 e il 1734, vennero effettuati importanti lavori che modificarono in parte le sembianze dell’architettura gotica. Nel 1750, l’Abbazia ed i suoi patrimoni divennero proprietà dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.
Visita Abbazia di Staffarda: il refettorio e la sala capitolare
Il refettorio era costituito da lunghi tavoli in cui i monaci mangiavano in silenzio. Austerità e rigidità erano i dogmi a cui sottostare: i monaci non potevano mangiare carne e bere vino, nell’edificio non c’era riscaldamento, quindi il caldo arrivava solo dalla cottura del cibo. Si passava la giornata a pregare e lavorare. Nel laboratorio si filava, si tesseva, si conciavano le pelli, si lavorava il legno e la pietra, si produceva la carta per i libri, così che il Monastero fosse totalmente indipendente e autonomo. In questi lavori il tempo non aveva valore: non importava quanto ci mettevano i monaci nel loro lavoro, perché ogni cosa doveva essere fatta per Dio.

La sala più importante dell’Abbazia di Staffarda è la sala capitolare. Qui si svolgevano le riunioni del capitolo, dove non potevano partecipare i monaci conversi. L’abate aveva il compito di guidare gli altri monaci, e prendeva decisioni per gestire la vita dell’Abbazia
Visita Abbazia di Staffarda: la Chiesa
Il fulcro della giornata, scandita da meditazione e lavoro, era la messa. La Chiesa è semplicemente solenne, in stile romanico con particolari gotici. Ha un’architettura semplice, con pochi arredi. Il suo fascino è espresso dal suo materiale cromatico: il rosso dei mattoni, il bianco della calce e il grigio della pietra. La struttura è asimmetrica non a caso e ogni materiale sembra essere diverso dall’altro. Questo probabilmente perché i monaci volevano simboleggiare l’imperfezione umana rispetto alla perfezione La Chiesa con la sua struttura asimmetrica, simbolo dell’imperfezione dell’uomo rispetto a Dio.

Visita Abbazia di Staffarda: foresteria e chiostro
Il mercato coperto e la foresteria si trovano all’esterno. La costruzione di fronte alla biglietteria era il posto in cui veniva sistemato il grano, il riso e altri cereali e dove si svolgevano i commerci. Si producevano anche numerosi manufatti, questo perché Staffarda divenne una vera e propria azienda agricola nel 1100. La foresteria è una delle più belle del Piemonte: qui erano accolti e ospitati i pellegrini maschi, per riposarsi prima di ripartire. L’Abbazia di Staffarda conserva lo stile romanico-gotico.
Il chiostro, interamente circondato da un portico con piccole colonne, è incantevole e avvolgente. Rappresentava il centro della vita del Monastero e il collegamento alla maggior parte degli edifici, come la sala capitolare e il refettorio. Il Chiostro dell’Abbazia di Staffarda avvolge suggestivamente gli edifici con piccole colonne bianche. Perfetto esempio di monumento medievale, l’Abbazia di Staffarda offre scorci che incantano il visitatore e ammaliano il credente.

Visita Abbazia di Staffarda: biglietto unico per i Siti dell’Ordine Mauriziano
Il biglietto intero costa 6,50 euro e il ridotto costa 4,50 euro. È possibile acquistare un biglietto unico, che permette di visitare i tre siti dell’Ordine Mauriziano: la Palazzina di Caccia di Stupinigi, l’Abbazia di Staffarda e la Precettoria di San Antonio di Ranverso a una tariffa ridotta, avendo un anno di tempo.
Pranzo a Saluzzo da I Quat Taulin a Saluzzo
Per un pranzo piemontese indimenticabile non lontano dall’Abbazia di Staffarda, vi consiglio con il cuore I Quat Taulin a Saluzzo. Cucina tipica piemontese e alcune certezze settimanali, come il bollito misto tutti i mercoledì a mezzogiorno o la minestra di trippe il lunedì. Vino a bicchiere, servito nei magnum da un litro e mezzo. Un ambiente informale e una cucina indimenticabile.

Ma il fiore all’occhiello è il carrello dei formaggi, da gustare a fine pasto con le incredibili marmellate della casa. Raffinate tome piemontesi, come quella della Val Varaita, di Murazzano e di Bagnolo, numerosi formaggi stagionati e freschi, anche con latte di capra.


Sono contenta che si scriva di questa Abbazia, perchè è davvero stupenda da visitare! Bellissime le tue foto, complimenti!
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Grazie mille! ❤ Ne ho parlato molto volentieri, è stata una visita bella e interessante. Il nostro Piemonte è pieno di bellezze tutte da scoprire.
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