Villa Cicogna Mozzoni, una splendida dimora di delizie del Varesotto

La villa è stata definita come una delle più celebri dimore di delizie del Varesotto e della Lombardia. E mettendo piede in Villa Cicogna Mozzoni, sin dal suo ingresso vi renderete conto che la magnificenza è davvero tangibile.

Ho avuto la fortuna di visitarla in una calda giornata di sole primaverile e soprattutto la bellezza dei suoi giardini mi ha travolto!

Ci troviamo immersi nella bellezza di Villa Cicogna Mozzoni a Bisuschio, un sonnecchioso e silenzioso comune con poco più di 4000 abitanti che si trova in provincia di Varese, in posizione leggermente collinare.

Villa Cicogna Mozzoni

Informazioni utili

Dopo qualche curva ecco infatti svettare l’ingresso di Villa Cicogna. Non è presente un parcheggio dedicato ma ci sono diversi posti in cui potete lasciare l’auto senza problemi.

La villa è visitabile e aperta al pubblico, così come i suoi giardini, dal 1957: il periodo di apertura va da inizio Aprile a fine Ottobre, sabato, domenica e festivi, e l’orario è dalle dalle 09:30 alle 12:00 e dalle 14:30 alle 19:00.

Le visite guidate sono possibili alle ore 10, 11, 15, 16 e 17. In periodi di Ponti e festività vi consiglio di prenotare il vostro posto tramite l’email info@villacicognamozzoni.it oppure telefonando al numero 347 2775981, in modo da essere sicurissimi di poter accedere, sarebbe un gran peccato non poterlo fare arrivati fin lì. Le visite guidate possono essere fatte anche in inglese, francese e tedesco.

Per gruppi superiori alle 20 persone è possibile visitare la villa anche in settimana, previa prenotazione con i sistemi che vi ho già fornito.

Durante la visita è possibile ammirare le 12 sale interne magnificamente affrescate ma purtroppo non fotografabili e i giardini all’esterno, che nella primavera inoltrata raggiungono il picco massimo del loro fascino e in cui sono rimasta incantata e persa per un bel po’ di tempo.

Il costo del biglietto per gli adulti è di 8 euro, per il solo ingresso ai giardini è 5 euro. I bambini da 6 a 14 anni pagano il biglietto ridotto, a 3 euro.

Villa Cicogna Mozzoni

La storia della villa e della casata Cicogna-Mozzoni

Villa Cicogna Mozzoni è un complesso architettonico progettato ed edificato durante il periodo del Rinascimento.

Il primo corpo di fabbrica, che aveva funzione di casino di caccia, fu edificato prima del 1440 e apparteneva alla famiglia Mozzoni, famiglia di Milano che costruisce la villa qui come casino di caccia, perché ricca di selvaggina e seguendo la moda del tempo. Alla Villa si svolgevano appassionanti battute di caccia all’orso bruno, che allora infestava i boschi dei monti circostanti.

Proprio un giorno accade un episodio memorabile, che cambierà per sempre le sorti dei suoi proprietari. Durante una delle battute di caccia è presente un ospite d’eccezione, Galeazzo Maria Sforza, Duca di Milano che si trova da solo a fronteggiare un orso ferito e inferocito.

Grazie all’intervento coraggioso di Agostino Mozzoni e del suo cane, il Duca viene salvato da morte certa e, per sdebitarsi con chi gli ha salvato la vita, i proprietari vengono esentati dal pagamento delle tasse di proprietà.

Questo fatto permette alla famiglia Mozzoni di accumulare in poco tempo un ingente patrimonio e nel periodo tra il 1530 e il 1560 viene aggiunta una seconda costruzione architettonica, annessa alla prima, così che da casino di caccia diventa una vera e propria villa di delizie, a cui fanno seguito numerosi ampliamenti e che viene circondata da magnifici giardini su più livelli.

Per capire quando la villa inizia ad appartenere alla casata Cicogna Mozzoni e non solo più alla famiglia Mozzoni bisogna andare nel 1559, quando due cugini di primo grado si sposarono, Cecilia Mozzoni e Ascanio Mozzoni. Il loro matrimonio fu anche l’anno in cui venne terminata la prima campagna pittorica degli interni e degli esterni della villa.

Angela Mozzoni, figlia dei due, nel 1580 sposa Giovan Pietro Cicogna, motivo per cui la villa oggi appartiene a questa casata che era tra le più importanti di Milano e della Lombardia, ancora oggi proprietaria della villa.

Gli interni di Villa Cicogna Mozzoni

La visita comincia dallo scalone d’onore e l’impatto è scenografico ed emozionante: con soffitto a botte ribassata, lo scalone è un tripudio di affreschi, con stemmi di famiglie importanti, tra cui quello della famiglia Mozzoni con tre aquile bianche. Si superano a mezza scala i due busti in marmo di Augusto e Francesco Mozzoni e si rimane ancora di più senza fiato: la tecnica del trompe l’oeil sembra far continuare lo scalone, nei medaglioni rettangolari e romboidali sono presenti le storie di Callisto.

Successivamente si passa alla biblioteca, che inizialmente era una cappella e poi divenne la sala degli intrattenimenti. Ci si divertiva con i giullari che intrattenevano ospiti e proprietari recitando poesie, suonando e ballando. Da quando a inizio Novecento questa sala venne trasformata in biblioteca, iniziò a contenere tutti i volumi della famiglia. Tanti sono in lingua francese, che un tempo veniva studiato come oggi l’inglese.

Si passa poi nella sala della musica dove è presente un ottocentesco fortepiano, l’antenato del pianoforte, costruito da Anton Walter a Vienna nel 1798. Sulle porte laccate in rosso è raffigurata in oro la Cicogna, emblema degli attuali proprietari.

Da questa stanza e nelle successive si notano tantissimi drappi damascati, drappeggi dipinti con la tecnica del trompe l’oeil alle pareti, con lo scopo di rendere il più possibile luminose le stanze, o viceversa, a seconda delle circostanze. Le loro colorazioni vanno dal dorato all’argento, al bronzo.

Si passa poi alla stanza padronale e alle stanze da letto, fino ad arrivare al grande salone di ricevimento, la sala più importante della villa, con il soffitto a cassettoni, molto elaborato. Alle pareti sono presenti cinque quadri raffiguranti antenati della casata Cicogna Mozzoni.

I Giardini di Villa Cicogna Mozzoni

La villa è a forma di U e sui suoi lati lunghi si apre un perfetto giardino all’italiana, scavato da nicchie e fiancheggiato da due peschiere. Il muro arriva all’altezza del primo piano della villa, così che il giardino si trova ad essere inglobato nella costruzione, tanto da sembrare anch’esso parte delle stanze: un grandioso salone ricevimenti a cielo aperto, arredato con sculture, fioriere e fontane, dove la bellezza del verde e il suono dell’acqua vi porteranno subito su nuvole leggere. Via via sono presenti più terrazze con giardini all’italiana, che il visitatore scopre piano piano salendo scale e scalinate.

Inizia come un giardino all’italiana dove l’ordine e la geometria vegetale sono fondamentali, per poi proseguire sfociando in un giardino all’inglese, con un bosco che si infittisce sempre più, dove inizia il parco romantico.

Per quanto la scalinata sia ardua, vi consiglio senza dubbio di incamminarvi lungo la scalinata con fontana del Leone, ripidissima ma che porta al tempietto, dal quale si possono osservare la villa e i giardini all’italiana da un’altra prospettiva. Alle spalle del Tempietto potete inoltrarvi nel bosco romantico, che si infittisce sempre di più, dove un tempo i proprietari e loro ospiti si divertivano a cacciare.

Sul lato nord della villa, dove un tempo di affacciavano le camere da letto degli ospiti, sono invece presenti i giardini terrazzati, che oggi sono chiusi al pubblico perché a uso esclusivo dei proprietari che ancora qui vivono in una più piccola abitazione distaccata, un tempo la casa del giardiniere.

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