Asti, cittadina pimpante a 40 minuti da Torino e a un paio di ore da Milano, è interessante da numerosi punti di vista: potete fare un itinerario enogastronomico, il calendario astigiano è ricco di eventi sul vino, oppure culturale, a passeggio tra le tante dimore e palazzi importanti che affollano il centro. Uno di questi è proprio Palazzo Mazzetti, famoso per ospitare numerose mostre nel corso dell’anno.
Proprio con la scusa di una mostra, quella di Giovanni Boldini, ho visitato Asti e in particolare Palazzo Mazzetti. Lo spazio destinato alle mostre è al piano terreno e nei sotterranei, mentre il primo piano nobile e il secondo sono quelli che vi porteranno tra le stanze di questo palazzo incredibilmente elegante appartenuto a una delle famiglie più influenti della città.

Visita Palazzo Mazzetti
Qualche informazione utile
Per un itinerario della cittadina astigiana partirei proprio da Palazzo Mazzetti, cuore pulsante della città e uno dei pochi luoghi di interesse con la biglietteria.
Se avete l’Abbonamento Musei Piemonte niente paura, l’ingresso a tutti i siti di Asti è incluso e quindi gratuito ( anche l’ingresso alle mostre, se ce ne sono ). Se invece non disponete dell’abbonamento regionale potete comunque acquistare il biglietto cumulativo. Ha un costo di 10 euro e consente l’accesso a 7 siti: Palazzo Mazzetti, Torre Troyana, Cripta e Museo di Sant’Anastasio, Domus Romana, Palazzo Alfieri, Complesso di San Pietro e Museo Guglielminetti.
Considerate che l’ingresso ad ogni singolo sito costa 5 euro, se ne vedete almeno due conviene comunque lo smart ticket che, inoltre, grazie alle biglietterie automatiche della Domus Romana, Torre Troyana e Cripta e Museo di Sant’Anastasio vi consentirà di accedere autonomamente, solo scansionando il biglietto.
La visita di Palazzo Mazzetti è disposta tra il primo piano, il piano nobile, e il secondo piano. Considerate almeno un’ora per vederli entrambi. Ogni mese vengono organizzati eventi, laboratori didattici e visite guidate a Palazzo Mazzetti e agli altri enti culturali astigiani.
Palazzo Mazzetti, una storia di più epoche
L’attuale struttura architettonica del Palazzo è il risultato dell’accorpamento di diversi nuclei abitativi medievali, avvenuto soprattutto nella seconda metà del Seicento, nella seconda metà del Settecento e infine nel Novecento. Dal 1937 precisamente, quando in seguito all’acquisto del palazzo da parte della Cassa di Risparmio di Asti, vengono coinvolti artisti astigiani e iniziato un grande lavoro di recupero degli spazi e restauro e ridecorazione del palazzo.
Palazzo Mazzetti è un palazzo barocco di Asti che prende il nome dalla famiglia Mazzetti, che per secoli è stata tra le più prestigiose e ricche della città e di tutto il territorio astigiano. Il palazzo nel corso della sua storia ha ospitato nomi importanti, come Giacomo Stuart III e il re di Sardegna Carlo Emanuele III.
Palazzo Mazzetti è oggi sede della Pinacoteca Civica
Oggi i piani primo e secondo del palazzo sono aperti al pubblico e visitabili e sono di una bellezza inestimabile: oltre al grande valore architettonico, qui è presente la sede della Pinacoteca civica, che custodisce dipinti e sculture. Il piano nobile, che erano le stanze dell’abitazione della famiglia Mazzetti, ospitano opere del periodo tra Cinquecento e Ottocento. Al secondo piano si trovano le collezioni di pittura e scultura del periodo Ottocento-Novecento tra cui i celebri ritratti di Michelangelo Pittatore.



Di incredibile bellezza è la Galleria Mazzetti, toccata in modo ingente dal grande restauro dello scorso decennio, a cui è seguita la riapertura al pubblico nel 2011. Se siete interessati all’argomento vi segnalo inoltre il libro Palazzo Mazzetti ad Asti, a metà tra un volume storico e un saggio edito da Silvana Editoriale, che racconta in modo dettagliato il grande lavoro di valorizzazione e ristrutturazione del palazzo. La Galleria appare raccolta, lussuosa ed elegante, con putti, dipinti allegorici e sfingi.
