Le Gallerie di Torino e le meraviglie che custodiscono | I passages torinesi che tutti amano

La pioggia inizia a battere insistente, anche se è piena estate, e allora improvvisando una corsetta ci si va a riparare in Galleria Subalpina, è quasi Natale e si va di fretta, ma si fa comunque una deviazione per ammirare l’albero elegantemente addobbato di Galleria San Federico. Dopo un giro al mercato di Porta Palazzo, si cerca un po’ di silenzio, lontano dal caos, in Galleria Umberto I. Tre frammenti di vita, tre racconti di vita tipicamente torinesi. Le Gallerie di Torino sono luoghi di cui non ci si stanca mai, posti speciali in cui ripararsi dal freddo o aspettare che cominci il film, pezzetti di Torino che la rendono unica: andiamo alla scoperta dei passages torinesi che tutti, ma proprio tutti, amano.

Una volta varcata la soglia di una delle tre Gallerie di Torino c’è chi sente avvolgersi da una calma inspiegabile, come se la frenesia della città fosse stata chiusa improvvisamente fuori, chi invece si sente trasportato in un’altra epoca, chi pensa di essere entrato in un giardino d’inverno. Quasi tutti, ogni volta che entriamo in uno dei passages torinesi, non importa che sia per la prima o la millesima volta, ci chiediamo come sia possibile essere riusciti a condensare in così poco spazio così tanta magia e regalità.

Le Gallerie di Torino tra austerità e magnificenza, è impossibile non amarle

I passages parigini costruiti anche a Torino

Lo loro storia

I passages, termine francese che significa passaggi, erano gallerie coperte costellate di negozi, nate a Parigi sul finire del Settecento. Fu con l’inizio dell’Ottocento, e soprattutto nella prima metà del secolo, che a Parigi ne vennero costruite numerose, frequentate soprattutto da borghesi e lavoratori.

A cavallo tra Ottocento e Novecento a Parigi si contavano circa 150 passages, mastodontiche gallerie in metallo e vetro, costruite secondo le mode e le conoscenze architettoniche del tempo. Con la nascita delle catene di negozi i passages parigini andarono incontro all’abbandono e all’oblio: oggi se ne contano solo più una trentina sparsi per la Ville Lumière. Ma la moda dei passages parigini ha influenzato anche il resto d’Europa ed è sbarcata oltralpe, ad esempio a Torino.

Le Gallerie a Torino che non ci sono più

Le Gallerie demolite per la costruzione di via Roma

Oggi sono tre le Gallerie che abbelliscono l’elegante centro cittadino, ma ci sono state altre gallerie torinesi che fanno parte del passato e che la storia e gli eventi non hanno portato fino a noi. Maestose e signorili, queste gallerie di cui rimangono solo alcune fotografie in bianco e nero, sono state abbattute per far spazio alla costruzione di via Roma, in anni in cui ricostruire era più importante di preservare.

La prima galleria a Torino infatti venne fatta costruire dal Marchese Natta d’Alfano nel 1856. Il lavoro venne commissionato all’architetto Barnaba Panizza, ma purtroppo nel 1930 per cambiamenti urbanistici fu distrutta. È del finire dell’Ottocento anche la Galleria Nazionale, che sorgeva nella centralissima via Roma, ma demolita, anche in questo caso, proprio per i lavori di costruzione di via Roma, come la conosciamo noi oggi. Galleria Nazionale sorgeva tra le attuali via XX settembre, via Amendola, via Buozzi ed era stata realizzata su progetto di Camillo Riccio: le vetrine in legno e in ghisa e la facciata decorata con stucchi erano tipici del gusto borghese della fine dell’Ottocento.

Le Gallerie di Torino e le meraviglie che custodiscono

Galleria Subalpina, la più sontuosa

Senza dubbio la più sontuosa e raffinata. Varcata la sua soglia respirerete un po’ le note floreali di un giardino d’inverno, e infatti nel disegno iniziale al suo interno doveva esserci un giardino poi sostituito dalle aiuole, e quelle storiche della Parigi dell’Ottocento. Costruita nel 1873 su progetto di Pietro Carrera, venne denominata Galleria dell’Industria Subalpina e, sulla scia dei passages parigini, venne dedicata allo svago borghese.

L’ingresso di Galleria Subalpina: varcata la soglia vi sembrerà di aver messo piede nella Parigi dell’Ottocento o di un grande giardino d’inverno

Distribuita su due piani, questo gigante di vetro e ferro e decorazioni è stato pesantemente danneggiata nel bombardamento dell’8 agosto 1943, durante la seconda guerra mondiale. Ricostruita quasi interamente, oggi la Galleria Subalpina è un trionfo di eleganza e regalità, silenzio e passato che rivive nella sua finezza architettonica.

Galleria Subalpina dal basso, con il suo giardinetto di aiuole al centro, che la rendono caratteristica e subito riconoscibile

Oggi al suo interno la Galleria Subalpina custodisce caffè storici, negozi di libri d’antiquariato, uffici e studi professionali. Baratti & Milano è uno dei caffè storici della città, fondato nel 1858 da Ferdinando Baratti ed Edoardo Milano: confetti, gianduiotti e cremini sono lì ad aspettarvi.

Baratti & Milano, uno dei caffè storici della città, fondato nel 1858

Ma la Galleria Subalpina ospita anche Galleria Gilibert, una libreria d’antiquariato aperta nel 1992: libri antichi, rari, stampe, manifesti. Qualche passo più in là, ecco il Cinema Romano, il cinema più antico della città.

Galleria Gilibert, libreria antiquaria dal 1992

Le Gallerie di Torino e le meraviglie che custodiscono

Galleria San Federico, la più elegante

Stretta tra piazza San Carlo, via Roma e via Viotti, la Galleria San Federico è la più elegante delle tre, custode anch’essa di uno dei cinema storici della città di Torino, il Cinema Lux. Un tempo l’isolato era chiamato San Federico e la galleria prese il nome del santo.

La Galleria San Federico, tra passato e presente

Edificata nel 1856 su progetto di Barnaba Panizza, ha una caratteristica forma a T. Durante la seconda guerra mondiale fu più volte bombardata e ricostruita in tempi record, dopo meno di un anno. Incrocio tra antichità e modernità: a fine Ottocento nasce qui il Caffè della Meridiana, aperto fino a tarda notte e frequentato principalmente da bohémiens, letterati e poeti. E la sua impronta letteraria resta anche quando il quotidiano La Stampa la sceglie come sede dal 1934 al 1968.

La Galleria di San Federico con una delle Luci d’Artista e l’uscita verso via Roma

Oggi la Galleria San Federico ospita negozi di abiti da sposa e abbigliamento, boutiques, profumerie e il Cinema Lux, uno dei cinema più storici della città. Progettato dall’architetto Eugenio Corte e dall’ingegner Giovanni Canova, il cinema venne inaugurato nel 1934 con il nome di Cinema Rex. All’epoca della sua apertura, negli anni Trenta, con i suoi oltre 1500 posti, era il più grande e moderno cinematografo di Torino. Rinominato Dux durante il periodo fascista, il Cinema assunse l’odierno nome Lux solo nel 1945 e oggi, con le sue architetture art-déco è ancora particolareggiato e imperdibile.

Il Cinema Lux, fiore all’occhiello della Galleria San Federico, inaugurato nel 1934 con il nome Rex

Le Gallerie di Torino e le meraviglie che custodiscono

Galleria Umberto I, la più eclettica

Una galleria vetrata che mette in comunicazione via Basilica e Piazza della Repubblica, con il mercato di Porta Palazzo. Costruita nel 1890, su progetto di Lorenzo Rivetti, nei suoi cento metri di lunghezza ci sono negozi, caffè, locali di recente apertura, una farmacia storica.

La Galleria Umberto I, la più eclettica, costruita nel 1890 su progetto di Lorenzo Rivetti

La Galleria Umberto I ha ospitato per più di tre secoli la sede dell’Ospedale Mauriziano, nato proprio qui e rimasto fino al 1884, anno in cui l’ospedale venne trasferito nell’attuale sede di Corso Turati. Se capitate in Galleria Umberto I per colazione o per un brunch, fate sosta in uno dei locali più instagrammabili di Torino, Avocuddle Café.

Tappa da Avocuddle Cafè, per colazione, brunch, merenda, in Galleria Umberto I
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