Ci sono luoghi che la terra ha segretamente custodito per milioni di anni, nascondendoli dagli occhi dell’uomo, e la Grotta di Santa Barbara senza ombra di dubbio uno dei più preziosi.
Una meraviglia della natura, una testimonianza tangibile del passare del tempo e della capacità della Terra di dar vita a luoghi incantevoli, capaci di emozionare anche le persone più imperturbabili.
Nascosta nel sottosuolo Iglesiente, nel sud della Sardegna a solo un’ora da Cagliari, la Grotta di Santa Barbara è un luogo da visitare almeno una volta nella vita!
Sardegna sotterranea, visita alla Grotta di Santa Barbara
La storia
Siamo all’interno di quella che un tempo era la Miniera di San Giovanni, tra le più importanti della Sardegna. Ci troviamo a 4 km da Iglesias sul Monte San Giovanni, dal quale la miniera prende il nome, in una zona di grande estrazione mineraria, conosciuta sin dai tempi dei romani.
Nel 1867 la Gonnesa Mining Company Limited, una società mineraria inglese, ottenne la concessione per creare la miniera ed iniziarono la ricerca ed estrazione della calamina mista a galena argentifera, chiamata Santa Barbara.
Con il passare degli anni la miniera cambiò spesso proprietà, sempre società straniere e perlopiù inglesi, e continuò la sua espansione, diventando sempre più moderna e meccanizzata. Venne anche costruito un villaggio per i dirigenti e gli operai, oggi in stato di semi abbandono. Dopo un breve periodo di fermo durante le guerre, la Miniera di San Giovanni riprese il suo lavoro.


Nel 1952 durante la costruzione di un fornello, una galleria ascendente che serviva per l’aerazione dei tunnel, Luigi Mura il minatore che stava lavorando alla galleria, dopo aver abbattuto una parete rocciosa, scoprì per caso questo luogo incredibile. Una vera e propria cattedrale naturale ricoperta di cristalli e segretamente custodita dalla montagna, almeno fino a quel momento. Il direttore dell’epoca, che era un uomo illuminato e lungimirante, decise di preservare la grotta, cambiando la direzione degli scavi e chiudendone l’accesso per evitare i furti.
Nel 1985 venne inoltre scoperta una seconda grotta, più in profondità, la Grotta di Santa Barbara 2, che oggi non è più visitabile.
La miniera nonostante riuscì a superare la crisi degli anni ’60, nel 1969 venne abbandonata dalla società francese che la amministrava e venne acquisita da un ente statale, da qui iniziò un lento declino che portò alla chiusura nel 1998. Se siete interessati a questo argomento vi consiglio la visita al bene del FAI delle Saline Conti Vecchi a Cagliari, durante la visita si assiste ad un video che racconta proprio questo periodo storico in Sardegna.
Oggi ciò che resta della miniera fa parte del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall’UNESCO e la Grotta di Santa Barbara è aperta al pubblico.


Sardegna sotterranea, visita alla Grotta di Santa Barbara
La Grotta di Santa Barbara è la più antica d’Europa ed è unica nel suo genere. Si trova a 207 metri sul livello del mare ed è composta da una grande sala, molto ampia, su più livelli ed è presente anche un bellissimo laghetto, fondamentale per la sopravvivenza della grotta.
La sua formazione risale a 500 milioni di anni fa, nel nel Cambriano, ma la sua più grande trasformazione risale a 300 milioni di anni fa, nel Triassico, dove la grotta si è riempita di acqua termale, e tuttora è viva e in continua formazione. Per evitare di velocizzare la sua trasformazione la visita è consentita ad un numero limitato di persone, non più di 120 al giorno, con un riposo di almeno 8 ore che permettono alla grotta di ristabilire il suo equilibrio.
A renderla unica al mondo sono i cristalli tabulari bruni di barite, che ne ricoprono gran parte della sua superficie, inoltre nella grotta sono presenti le colonne più alte di tutta la Sardegna, di ben 25 metri di altezza!
La Grotta di Santa Barbara
La visita
La visita alla Grotta di Santa Barbara vi porterà nel cuore della terra, dove un tempo solo i minatori avevano accesso.
La visita guidata della durata di 90 minuti, è molto interessante e coinvolgente, ed è perfetta anche per i bambini. Le guide sono molto preparate e spesso sono accompagnate da persone che un tempo lavoravano nella miniera.
La visita parte dai locali tecnici della vecchia miniera, dove i visitatori vengono dotati di caschetto protettivo. In biglietteria viene assegnato un numero, che corrisponde al vagone del trenino che viene utilizzato per raggiungere il cuore della miniera.

Si percorrono infatti 700 metri all’interno della Galleria Lheraud a bordo del trenino storico che un tempo veniva utilizzato per il trasporto dei minatori e dei minerali. Successivamente si sale, grazie ad un ascensore, per 36 metri nel Pozzo Carolina, dove un tempo c’era una gabbia trainata da un argano. Ed infine si sale una scala chiocciola in ferro battuto e si ha finalmente accesso a questo luogo davvero surreale.

Informazioni utili per la visita
La Grotta di Santa Barbara è visitabile durante tutto l’anno, ma i giorni di apertura variano di mese in mese. Per verificare gli orari di apertura.
Il biglietto ha un costo di 15€ ed è disponibile una riduzione per i ragazzi.
Siccome la grotta è tra le maggiori attrazioni della zona ed il numero di visitatori è limitato vi consiglio di acquistare il biglietto online, o all’ufficio turistico di Iglesias, con un po’ di anticipo. Nel caso in cui non acquistiate il biglietto in anticipo è disponibile una biglietteria in loco.
In caso di maltempo è possibile che le visite non vengano effettuate o che salti la corrente nella grotta, ma niente paura siete circondati da professionisti che sapranno gestire la situazione.
La visita si svolge all’interno delle miniera, dove la temperatura è di circa 15 gradi tutto l’anno, pertanto è necessario indossare un abbigliamento consono e delle scarpe chiuse. Inoltre, è necessario presentarsi con almeno 20 minuti d’anticipo.
L’ingresso della grotta si raggiunge in auto, la strada per sfortuna non è ben segnalata, dove si trova un ampio parcheggio gratuito.
[ Post in Collaborazione con Ufficio del Turismo Iglesias ]

Scritto da Ezia Peano
Torinese, ma originaria di Cuneo. Sagittario con i piedi ben saldi a terra ma la testa fra le nuvole. Vive secondo obiettivi precisi, ma che cambiano in continuazione. Per lei la serendipità è Fuerteventura.