Il porto minerario Porto Flavia in Sardegna, di fronte all’isolotto del Pan di Zucchero

Avete presente quell’immagine ricorrente e iconica che appare ogni volta quando fate una ricerca sulla Sardegna; quella fotografia fatta dal mare dove accanto all’isolotto del Pan di Zucchero appare una balconata a picco sul mare, con scritto Porto Flavia. Lo sapevate che è possibile affacciarsi da quella balconata? 

Siamo a Masua sulla costa dell’Iglesiente, immersi in un paesaggio selvaggio e suggestivo, in Sardegna Sud Occidentale, a poco più di un’ora d’auto da Cagliari.

La visita a Porto Flavia vi porterà nel il cuore della scogliera fino al mare, attraverso le gallerie di quest’opera d’ingegneria,  unica nel suo genere, che ha completamente rivoluzionato il trasporto dei minerali della zona, e vi darà accesso al balcone più fotografato della Sardegna

Che cos’è Porto Flavia

Rispetto a quello che tutti pensano Porto Flavia non è una miniera ma bensì un vero e proprio porto minerario, con un centro di stoccaggio dei minerali, a più livelli, ed un sistema meccanizzato di carico per il loro trasporto. 

Qui i minerali, per lo più piombo, zinco ed argento, che giungevano dalle miniere di Masua e del Sulcis Iglesiente, venivano caricati su carrelli e, grazie ad una piccola ferrovia, venivano trasportati nel cuore della montagna per essere stoccati in silos, dove rimanevano in attesa di essere caricati sulle navi. Successivamente, grazie all’uso di un braccio meccanico posizionato su un pontile, oggi sul fondale marino, venivano velocemente caricate sulle navi pronte a partire alla volta del Nord Europa. 

Il porto minerario di Porto Flavia affaccia sul mare, di fronte all’isolotto del Pan di Zucchero

La storia

Il porto minerario di Porto Flavia venne realizzato in soli 18 mesi tra il 1922 ed il 1924, su commissione delle Fonderie belghe Vieille-Montagne, dal progetto dell’ingegnere veneziano Cesare Veccelli. L’ingegnere decise di dedicarlo alla figlia primogenita chiamandolo Porto Flavia. 

All’epoca le miniere del Sulcis Iglesiente non erano di proprietà sarda o italiana, ma bensì belga. Infatti, venne commissionata la costruzione del porto perché tutti i minerali estratti dovevano essere trasportati, via mare, fino al Nord Europa per essere lavorati nelle fonderie e rivenduti. 

Porto Flavia venne scavato all’interno della scogliera, dove vennero ricavate due gallerie una sopra all’altra, una a 16 metri sul livello del mare ed una a 37. All’interno delle gallerie venne installata una ferrovia Deucaville, a scarto ridotto, per trasportare i minerali. Tra le due gallerie vennero inoltre scavati 9 silos per lo stoccaggio dei materiali. I silos erano profondi 18 metri e potevano contenere fino a 1000 tonnellate di minerali cadauno. Dalla galleria superiore si caricavano i silos e da quella inferiore potevano essere facilmente svuotati, grazie ad una tramoggia. Successivamente dalla galleria inferiore un nastro trasportava i materiali sul pontile per essere caricato sulle navi. 

Questo sistema d’avanguardia rivoluzionò completamente la fase di trasporto dei materiali. Infatti, prima della costruzione di Porto Flavia i minerali venivano trasportati dalle miniere alla spiaggia di Masua con gli animali da carico, poi spostati a mano dagli uomini, che subivano pericolose ustioni con il contatto con le polveri sottili, e caricati a bordo di piccole imbarcazioni a vela in legno, che raggiungevano il porto dell’Isola di San Pietro, dove venivano stoccate in attesa di partire sulle grandi navi per il Nord Europa. 

Questo sistema rivoluzionò totalmente la fase di trasporto dei materiali

Questo sistema era molto pesante e pericoloso, soprattutto per coloro che trasportavano i minerali a mano, e comportava una grande perdita di tempo. Inoltre, la baia del Pan di Zucchero permetteva il carico diretto delle grandi navi, che in questo golfo erano riparate dalle intemperie, e questo consentiva una minor perdita di materiali. Ovviamente eliminando una fase di trasporto comportò, per l’azienda belga, anche un abbattimento dei costi a discapito dei Carlofortini, che fino a quel momento si erano occupati del trasporto dei minerali via mare, che così persero il lavoro. 

Porto Flavia rimase in attività per ben 39 anni, dal 1924 al 1963. Successivamente rimase in stato di abbandono fino a che non venne messa in sicurezza ed aperta al pubblico. 

Porto Flavia rimase in attività per quasi quattro decenni, dal 1924 al 1963

La visita

Le informazioni utili per la visita a Porto Flavia

La visita guidata a Porto Flavia, vi consentirà di entrare nel cuore della scogliera, percorrendo a piedi le gallerie, per circa 600 metri, seguendo il tragitto che un tempo facevano i minerali e gli operai. Potrete ammirare, grazie alle vostre guide, gli stadi della formazione geologica della scogliera dalle sue antichissime origini vulcaniche fino alle sue trasformazioni più “recenti”.

Scoprirete l’interessante storia mineraria della zona, le disastrose condizioni di lavoro dell’epoca, l’impatto positivo che Porto Flavia ed il suo innovativo progetto ebbe sul territorio e sui lavoratori. Apprenderete il funzionamento dei profondi silos e degli innovativi impianti di carico. Ma soprattutto dopo una lunga passeggiata nella penombra potrete lasciarvi incantare dalla vista panoramica sul meraviglioso golfo che si affaccia sullo scoglio del Pan di Zucchero.

La visita a Porto Flavia vi consentirà di percorrere a piedi le gallerie, per circa 600 metri, fino a sbucare sul mare
Un consiglio: se riuscite fate la visita al tramonto, non ve ne pentirete! 

Il sito è visitabile durante tutto l’anno, ma i giorni e gli orari di apertura variano in base al periodo. Ogni mese si possono consultare i giorni e gli orari di apertura sul sito ufficiale.

Porto Flavia è visitabile solo con delle visite guidate, a numero contingentato. Siccome è un sito molto frequentato, consiglio di acquistare i biglietti online in anticipo anche durante la bassa stagione, è comunque disponibile una biglietteria fisica in loco. 

Il costo del biglietto è di 10€, sono inoltre disponibili delle riduzioni per i ragazzi fino a 12 anni e per le persone con più di 65 anni. 

La visita si svolge all’interno delle gallerie pertanto è necessario indossare un abbigliamento consono e delle scarpe chiuse, anche per poter affrontare i 108 scalini che conducono alla galleria inferiore. Inoltre, è necessario presentarsi con almeno 20 minuti d’anticipo, per potersi munire dei dispositivi di sicurezza. 

Porto Flavia si raggiunge con una strada panoramica lungo la costa, per un breve tratto sterrato, e dispone di un parcheggio nei pressi della biglietteria. Nel periodo estivo da metà giugno a metà settembre è disponibile un servizio navetta che parte dal centro di Iglesias. Il biglietto va acquistato con quello di ingresso del museo.

[ Post in Collaborazione ]

Scritto da Ezia Peano

Torinese, ma originaria di Cuneo. Sagittario con i piedi ben saldi a terra ma la testa fra le nuvole. Vive secondo obiettivi precisi, ma che cambiano in continuazione. Per lei la serendipità è Fuerteventura.

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