Un giorno di marzo mi trovo a passare per Palazzo Reale, a Torino, e con la scusa di andare in una libreria poco distante lungo la Dora che ancora non conoscevo, ecco che mi imbatto in un palazzo di cui, sono certa, il grande portone marrone non è mai aperto.
E così, in uno dei miei tantissimi girovagare nel mondo mi ritrovo decisamente per caso a visitare una delle ultime Residenze Sabaude aperte al pubblico. Sto parlando di Palazzo Chiablese e della visita guidata gratuita che non potete perdervi.
Palazzo Chiablese, informazioni utili per la visita guidata gratuita
L’ingresso di Palazzo Chiablese si trova in Piazza San Giovanni, 2 a pochi passi dal Duomo di Torino, da Palazzo Reale e dalle Sale Chiablese, che fanno parte dello stesso nucleo architettonico e nei loro ambienti ospitano mostre per gran parte dell’anno.
Palazzo Chiablese è sede della Sabap-To, gli uffici della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino e per la prima volta nella storia apre le sue porte a visite guidate gratuite, per tutti i torinesi e i curiosi che si trovano in città.
Le visite al momento sono il lunedì, il giovedì e il venerdì nelle fasce orarie 14.30 – 15.30 – 16.30, a cura dei volontari dell’Associazione Amici di Palazzo Reale. La visita ha una durata di circa un’ora: ricca, dettagliata e interessante, racconta la storia di tutti gli inquilini che hanno abitato le tante stanze di questo palazzo sconosciuto ai più. La visita guidata è gratuita, ma è gradita un’offerta per il restauro a cui gli ambienti del palazzo dovranno andare incontro.



Palazzo Chiablese, la visita guidata
Di Palazzo Chiablese sapevo poco o niente, chiuso al pubblico da che ho memoria, distrutto per buona parte durante i bombardamenti del 1943 e interessato da una grande campagna di ristrutturazione, ancora in corso, a partire dagli anni Novanta. Non avevo neanche mai realizzato consapevolmente che Palazzo Chiablese e Palazzo Reale fossero collegati tra di loro attraverso un passaggio che da Piazzetta Reale conduce a Piazza San Giovanni, e viceversa, e qualche scalino, dato che i piani tra i due palazzi sono leggermente sfalsati.
Il nucleo abitativo di Palazzo Chiablese risale probabilmente al Medioevo ma di questo grandissimo palazzo che occupa buona parte dell’ala di Piazzetta Reale, Piazza San Giovanni e Via XX Settembre si sa molto poco cieca il suo passato.
La storia di Palazzo Chiablese
La sua storia, quella che noi conosciamo, risale alla seconda metà del Cinquecento, quando il palazzo venne concesso alla Marchesa Beatrice Langosco di Stroppiana e al suo consorte per servizi resi alla corte.
La sua storia vera e propria comincia poi nella seconda metà del Settecento quando Carlo Emanuele III affida all’architetto Benedetto Alfieri il progetto di trasformare il palazzo in una residenza reale per donarla al figlio Benedetto Maurizio, il Duca del Chiablese, da cui poi il palazzo prenderà il nome. Carlo Emanuele III sperava infatti in un matrimonio importante per il figlio dal punto di vista politico e strategico.
Nessun matrimonio politicamente rilevante però, il Duca del Chiablese nel 1775 sposò la principessa Maria Anna di Savoia, sua nipote, e il loro fu un matrimonio senza figli. Proprio per questo motivo, alla morte della vedova, il palazzo viene ereditato dal fratello di Maria Anna di Savoia, Carlo Felice, che elegge a sua dimora prediletta quando si trova a Torino.
Nel 1831, alla morte di Carlo Felice il palazzo viene ereditato da Ferdinando Duca di Genova e proprio per il matrimonio di quest’ultimo con Maria Elisabetta di Sassonia, gli ambienti e gli spazi di Palazzo Chiablese vengono rimaneggiati in stile eclettico.
Nel 1851 proprio nelle stanze di questo palazzo, nasce Margherita, futura prima regina di Italia. Tre anni più tardi, nel 1854 sempre a Palazzo Chiablese nasce anche suo fratello Tommaso.
Rimasti orfani di padre in tenera età, Margherita e Tommaso trascorrono l’infanzia e l’adolescenza a Palazzo Chiablese, con la madre.

Palazzo Chiablese rimane proprietà proprio del fratello Tommaso, divenuto Duca di Genova alla morte del padre, che sposa nel 1883 la principessa Isabella di Raviera. Dal matrimonio tra i due nasce il figlio Ferdinando, ultimo proprietario del palazzo.
Nel 1943 i bombardamenti durante la seconda guerra mondiale danneggiano in modo importante il palazzo. Nel 1946 Palazzo Chiablese viene acquisito dal Demanio dello Stato, divenendo sede degli uffici della Soprintendenza.
Purtroppo Palazzo Chiablese, pur avendone tutte le caratteristiche, non è stato subito riconosciuto come luogo di interesse architettonico, storico e artistico e non è stato trasformato in una sede museale, come forse sarebbe stato opportuno. È questo il motivo per cui il palazzo è sede di uffici e visitabile solo in alcuni giorni e orari. Quel che conta è che importanti lavori di recupero sono tuttora in corso e che possiamo, seppur con i limiti del caso, finalmente varcare le sue eleganti soglie.
Percorso di visita di Palazzo Chiablese e arredi interni
Si saliva quindi tramite un grande e imponente scalone e si accedeva agli appartamenti del Duca e della Duchessa.

Del suo passato glorioso sono conservati alcuni pavimenti, sovrapporte, arazzi lampadari e uno splendido camino girevole, che aveva lo scopo di poter scaldare, con l’utilizzo di un’unica canna fumaria, due stanze diverse.
Purtroppo e per fortuna, la maggior parte degli arredi e delle opere d’arte che abbellivano il palazzo sono stati trasferiti nel Castello di Agliè durante i bombardamenti del 1943 per essere salvati.
Di particolare importanza sono alcuni dipinti e ritratti degli abitanti che hanno vissuto in queste stanze; non sono di proprietà del palazzo ma dati in concessione dalla Fiat, che li aveva acquistati.

Il mobilio, ad esempio le poltrone che si trovano all’inizio del percorso, nei pressi della cappella completamente ricostruita provengono invece dalla Fondazione Accorsi-Ometto.

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