Le Case Museo a Milano e personaggi importanti che le hanno abitate

Museo Poldi Pezzoli, Villa Necchi Campiglio, Museo Bagatti Valsecchi, Casa Museo Boschi di Stefano. Ma anche Casa Manzoni e la Kasa dei Libri, che appartiene allo scrittore Andrea Kerbaker. Sono tutte case milanesi appartenute a personaggi illustri, celebri e addirittura sui libri di scuola o meno conosciuti. Sono case oggi aperte al pubblico, che introducono il visitatore tra le nicchie dei loro segreti e custodiscono gioielli. Tutte da visitare. Nessuna da perdere.

Le Case Museo di Milano

Quattro Case Museo e un’unica card

Il Museo Bagatti Valsecchi, Casa Boschi di Stefano, Villa Necchi Campiglio e il Museo Poldi Pezzoli sono riuniti nel circuito delle Case Museo di Milano che, attraverso un’unica card, permette di visitarle tutti.

Il Circuito Case Museo di Milano nasce nel 2008 con lo scopo di far conoscere e promuovere il patrimonio culturale milanese: le quattro case aperte al pubblico si trovano tutte nel centro città e raccontano, attraverso quasi due secoli di storia, alcuni dei personaggi più importanti di Milano.

La Casamuseocard ha un costo di 25 euro per adulti e 15 euro per bambini e ragazzi fino a 26 anni, ha validità 12 mesi dalla sua emissione per un solo ingresso ad ogni casa museo. È possibile acquistarla a questo sito.

Casa Museo Poldi Pezzoli


Dispongo che il mio appartamento e tutto il suo contenuto venga mantenuto a uso e beneficio pubblico e imperpetuo, con queste parole Gian Giacomo Pezzoli decise di lasciare la sua incredibile casa all’amico Giuseppe Bertini, con lo scopo di aprirla alla città. Nel 1879 Gian Giacomo Pezzoli morì all’età di 57 anni per una complicazione cardiaca. Per tutta la vita il nobiluomo e collezionista milanese aveva comprato opere e collezionato oggetti e armi negli ambienti di casa, che evocavano le epoche del passato, dal Medioevo al Settecento.

Viaggiatore attento e curioso, le armi furono il primo amore di Pezzoli: sfogliava tutte le riviste di armi europee e le acquistava per collezionarle. L’Armeria, andata quasi per intero distrutta durante la seconda guerra mondiale, è stata progettata da Arnoldo Pomodoro tra il 1998 e il 2000.

Al primo piano Ritratto di Dama è forse una delle opere più importanti della Casa Museo Poldi Pezzoli, ma quando passeggerete per i suoi ambienti vi renderete conto di quanto la bellezza di questo luogo sia esorbitante e non riassumibile.

Museo Bagatti Valsecchi

Il Museo Bagatti Valsecchi è una casa museo frutto di un progetto ambizioso di due fratelli, i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, che idearono e si dedicarono a una straordinaria collezione. I due baroni decisero infatti di ristrutturare in stile neo rinascimentale la dimora di famiglia nel cuore di Milano, raccogliendo una vastissima collezione di opere d’arte, tutte risalenti al periodo tra Quattrocento e Cinquecento. Aperta al pubblico dal 1994, la dimora è oggi una casa museo.

Il corridoio dell’armeria è uno dei luoghi più suggestivi della dimora, ma anche una parte della casa museo che, attraverso un sistema di cassetti interattivi è ricca di informazioni e oggetti dei passati proprietari.

Villa Necchi Campiglio

Nel quartiere dei palazzi liberty di Milano, Villa Necchi Campiglio è stata donata al FAI nel 2001 da Gigina Necchi Campiglio e Nedda Necchi, con la volontà di farne un luogo di incontro e di scambio, grazie ai numerosi eventi organizzati.

Progettata nei primi anni Trenta dall’architetto Piero Portaluppi su incarico delle sorelle Nedda e Gigina Necchi e di Angelo Campiglio, marito della seconda, la villa fu la prima abitazione milanese ad avere una piscina privata.

Il giardino è meraviglioso nella sua semplicità e accanto alla piscina è presente un bar caffetteria in cui ci si può fermare prima o dopo la visita. Oltre alla villa e alla piscina, erano presenti la casa del custode con la portineria, la serra, il garage, il campo da tennis, frutto di un gusto borghese colto e all’avanguardia.

Il piano rialzato fungeva da zona di rappresentanza, oggi ospita diversi ambienti luminosi e impeccabili. Il primo piano è quello più intimista e famigliare ed era infatti riservato alle camere private e ai bagni.

Casa Museo Boschi Di Stefano

Una delle Case Museo più recenti è proprio questa, visitabile dal 2003, abitata dai coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano. Nell’appartamento è possibile ammirare una selezione di circa 300 opere, delle oltre 2000 della loro collezione, donata al Comune di Milano nel 1974.

Fra le volontà testamentarie dei coniugi ci fu quella, alla loro morte, di aprire la porta di casa al pubblico. La collezione rappresenta una meravigliosa testimonianza dell’arte italiana del XX secolo, comprendente pitture, sculture e disegni, datate dal primo decennio del Novecento, fino agli anni Sessanta. L’ingresso a Casa Museo Boschi di Stefano è gratuito.

Altre Case Museo milanesi

Casa Museo Manzoni

Ci siamo imbattute nella Casa Museo di Manzoni decisamente per caso, mentre stavamo visitando le Gallerie d’Italia qualche civico più in là. Spinte dalla curiosità abbiamo deciso di fare la visita e non ce ne siamo pentite affatto! Una chicca milanese poco conosciuta e poco frequentata, visitabile con un percorso guidato che fa la differenza nell’esperienza di visita.

Acquistata nel 1813 per 107 mila lire, l’attuale Casa Museo Manzoni fu la residenza che il celebre scrittore scelse dopo il soggiorno a Parigi, nella quale abitò per quasi sessant’anni e dove morì, nel 1873. Lo studio a piano terra ospita circa tremila libri e volumi appartenuti a Manzoni e sono conservati ancora gli arredi originali, come la scrivania, dove scrisse i Promessi Sposi e la tabacchiera, dalla quale non si separava mai.

Kasa dei Libri

In un condominio come tanti, a poca distanza dalla Fermata Gioia della metro e a pochi passi dalla Biblioteca degli Alberi, vi basterà suonare il citofono per trovarmi letteralmente in una casa piena di libri. Si chiama infatti Kasa dei Libri, la casa che il suo proprietario Andrea Kerbaker ha aperto al pubblico per mostrare ( e condividere ) gli oltre 30 mila libri raccolti. In realtà sono tre appartamenti collegati tra loro, visitabili e aperti per mostre ed eventi letterari.

Kasa dei Libri non è propriamente una casa museo, ci tengono a sottolinearlo, ma è sicuramente una dimora privata aperta al pubblico, per spalancare le porte e la curiosità di chi ama il mondo della letteratura e non riesce a sottrarsi al profumo della carta.

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