Mi piace pensare che non esista qualcuno a cui non piace leggere, perché in realtà i libri non sono nient’altro che storie e le storie, si sa, piacciono a tutti. È vero però, che anche quando anche se si è mossi da una passione travolgente per i libri ci sono periodi in cui la mancanza di tempo e la stanchezza possono giocare brutti scherzi anche ai lettori più accaniti.
Ecco che allora il temuto blocco del lettore diventa reale, e arrivare al fondo di una pagina sembra un’impresa. In questo caso, secondo me c’è solo una cosa da fare: lanciarsi in una storia pazzesca, in romanzi da divorare, libri che tengono incollati alle pagine fino alla all’ultima riga.
Prescrizione: assumere con cautela, non iniziare la notte se il giorno dopo si hanno impegni importanti. Crea sicuramente dipendenza.
famelico
/fa·mè·li·co/
In preda alla fame, affamato.
Avido, bramoso.
Arrivano i pagliacci
di Chiara Gamberale
Un libro che si legge in un soffio. Ne ho letti diversi di Chiara Gamberale, ma a questo sono particolarmente legata, in grado di sbloccare qualsiasi blocco del lettore.
Allegra Lunare ha vent’anni e in questa lunga lettera che scrive ai futuri proprietari della casa in cui ha vissuto sin dalla nascita e che deve lasciare, racconta quello che la casa ha rappresentato per lei ed esorcizza la paura che prova perché tutto sta per cambiare. Un nuovo capitolo della sua vita, per forze di causa maggiore, dovrà iniziare e Allegra decide così di ripercorrere, in questo lungo monologo, tutto quello che la casa ha rappresentato per lei. Lo fa raccontando gli oggetti che l’hanno abitata e i ricordi legati a questi ultimi.

Ti prendo e ti porto via
di Niccolò Ammaniti
Ho letto questo libro di Niccolò Ammaniti diversi anni fa, ma ricordo bene la foga nello sfogliare le pagine per continuare a leggere le storie, intrecciate, che custodisce.
Questo, tra i più famosi romanzi di Niccolò Ammaniti, è ambientato a Ischiano Scalo, un’immaginaria cittadina maremmana a ridosso dell’Aurelia in cui il mare c’è ma non si vede. Proprio qui si svolgono due storie, quella di due ragazzini, Pietro e Gloria, lei figlia bellissima di un direttore di banca, lui insicuro e figlio di un pastore con problemi mentali e quella di Graziano e Flora, lui chitarrista dongiovanni tornato da poco a Ischiano Scalo e lei professoressa introversa che per prendersi cura della madre ha rinunciato alla propria vita.
Tra questi due mondi, destinati a incrociarsi, sembra non esserci possibilità di contatto e invece si scontrano in modo prepotente e nulla, dopo, sarà più lo stessp.

Questo giorno che incombe
di Antonella Lattanzi
Qui saremo felici, pensa Francesca accanto a suo marito Massimo e i suoi figli piccoli, varcando il cancello della sua nuova casa a Giardino di Roma, un quartiere che sembra costruito apposta per le famiglie.
Ma quando varca il cancello rosso di questo splendido condominio sente subito che qualcosa non va: un misto di angoscia e allerta che non riesce a spiegarsi. Magari sono le giornate tutte uguali chiusa in casa, magari sono le pressioni della sua amica editor quando lei invece non riesce a lavorare, magari le bambine che risucchiano tutte le sue energie, il marito preso dal lavoro che sembra distante. Anche la casa però le lascia delle strane sensazioni, sembra parlarle, sembra vegliare su di lei e inquietarla e anche i vicini, inizialmente affettuosi e accoglienti, sembrano macabramente invadenti. Tutti, tranne Fabrizio, il suo vicino di casa schivo e silenzioso.
Quando succede un evento tragico e improvviso, inspiegabile e gravissimo, proprio tra le mura del condominio perfetto, tutti gli equilibri vengono stravolti. I vicini sembrano dubitare di tutti, ma nello stesso tempo si alleano contro cui ritengono essere l’unico colpevole.
Ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto nel condominio in cui abitava l’autrice, questo romanzo incombe sul lettore, scardinando le sue certezze, mettendo alla prova la sua immaginazione.

Niente di vero
di Veronica Raimo
Letto in un battito di ciglia, riso di gusto, alla voce sensazioni però aggiungo anche tanta commozione e tanta empatia: uno di quei libri in cui ho pensato spesso potrei averlo scritto io, cavoli.
Ogni volta che mi allontanavo da questo libro, poi Verika mi mancava. E non vedevo l’ora di tornare a leggere le sue pagine, a conoscere meglio la sua famiglia superipernevrotica, sapere di più di sua mamma, di suo fratello, dell’amatissimo nonno. Ma anche dei suoi amori, di Berlino, di A., della prima volta al sesso e di tutte le altre, della sua vita.
La narrazione è spiccia e incalzante, la trama non ha nulla di incredibilmente originale ma è brillante, scorre rapida e divertente. L’unico difetto? Ne avrei voluto leggere ancora.

Oliva Denaro
di Viola Ardone
Una storia che ho letto in un attimo. 312 pagine trangugiate un po’ con il fiato sospeso, un po’ a “scattafiato”, perché a meno di questa storia non riuscivo a farne.
1960, piccolo paesino della Sicilia.
Oliva Denaro ha quindici anni e fin da piccola sa benissimo cosa la aspetta nella vita, cosa le è concesso, e cosa potrà solo immaginare o fare di nascosto. Ha ben chiaro che al matrimonio bisogna arrivare intatte. Ma quando il malato sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, perché è così che vanno certe cose, Oliva si ribella con il coraggio di una scelta che non è contemplata nella società in cui vive fino a quel momento.
La femmina è una brocca: chi la rompe se la piglia, così dice mia madre. Io ero più felice se nascevo maschio come Cosimino, ma quando mi fecero nessuno si curò del mio parere.
Oliva Denaro è un personaggio indimenticabile, fragile e deciso, delicato e coraggioso e vi ritroverete a fare il tifo per lei, a desiderare di poterle dare un abbraccio, a pensare meno male che qualcuna, prima di me, si è opposta. Ma anche i personaggi maschili della sua famiglia sono indelebili: il fratello Cosimino e il padre silenzioso e amorevole, che la lascia decidere e che c’è, con tutta la sua presenza.
Una storia di violenza e coraggio, di scelte e ribellione, che non potrà lasciare indifferenti, soprattutto se come me vivete nel privilegio della libertà e della scelta. Letto in un weekend!

Le nove vite di Rose Napolitano
di Donna Freitas
Fa malissimo, fa pensare, fa elucubrare, ma è necessario.
Quando superi i trenta, hai tutto quello che “dovevi guadagnarti”, hai un compagno da anni con cui stai bene davvero e con i bambini sei adorabile, intorno inizi a percepire tutta una serie di aspettative. Cosa aspetti? Cosa ti manca? Che cosa vuoi ancora? Quale viaggio devi ancora fare?
E l’orologio biologico inizia a ticchettare.
E l’orologio degli altri, perché è così che va il corso degli eventi per tuttE ( no? ) non concede più tregua.
E invece no sembra insegnarci Rose Napolitano, ipotizzando nove traiettorie che la sua vita da una scelta, o da un’altra, può prendere. Traiettorie opposte e diversissime, che richiedono più o meno coraggio, che dispensano più o meno felicità, insegnandoci una cosa essenziale: dalla vita e dal dolore non possiamo scappare, ma possiamo scegliere via via quali persone avere accanto, quali obiettivi prefiggerci e per quali battaglie lottare davvero fino in fondo.

Divorare il cielo
di Paolo Giordano
Ho divorato letteralmente l’ultimo romanzo di Paolo Giordano, pagina dopo pagina, riuscendo a stento a fermarmi. Ed è un libro che consiglio davvero a tutti, a chi è adolescente e la sta affrontando magari in questa estate caldissima ma libera, a chi adolescente lo è stato ma non lo dimentica.
Tre ragazzi liberi e senza regole si tuffano in piscina, nudi e di nascosto. Entrano prepotentemente nella vita di Teresa, torinese in vacanza in Puglia, che da quel momento e per i successivi vent’anni non riesce a fare a meno di loro, e soprattutto di Bern, fulcro del gruppo e presenza ingombrante e assoluta.
Tra Torino e la Puglia, una storia di formazione, di amore, di amicizia, di legami, di famiglie, di maternità, di vita. Questo libro è di una bellezza ruggente, iniziatelo per rimanerne travolti fino all’ultima pagina, lasciandovi incantare da una narrazione fitta e trainante.
Se avete bisogno di un libro che vi risucchi dalla realtà, 430 pagine da divorare in poche ore, fate ricadere la vostra scelta su questo, non ve ne pentirete.

Ninna Nanna
di Leïla Slimani
Siamo a Parigi, ma probabilmente potremmo essere in un contesto borghese, in qualsiasi metropoli europea.
Myriam e Paul sono una giovane coppia con due bambini piccoli. Quando arriva il secondo figlio, Adam, Myriam è insofferente, stufa di fare la casalinga quando ha studiato una vita per diventare avvocato. Come una giovane donna che desidera anche sentirsi altro oltre che mamma, sente forte il bisogno di ritornare a lavoro e una bella opportunità la convince a riprendere.
Che fare con i bambini? Per la giovane coppia comincia una minuziosa ricerca della baby sitter perfetta.
Non sembra semplice trovare la tata per i propri figli, ma ecco che arriva Louise, un innamoramento, un vero colpo di fulmine. La coppia si affida totalmente a lei, che diventa indispensabile anche nelle vacanze e nel tempo libero: solare, disponibile e soprattutto amatissima dai piccoli Mila e Adam.
Ma allora perché quel delirio malinconico che distrugge tutto per sempre? Dalle prime 3 pagine tutto viene ribaltato, tutto smette di sembrare quello che è. La verità viene sbattuta in faccia al lettore, che non può fare altro, pagina dopo pagina, che cercare una spiegazione. Che in nessun caso c’è.

Sembrava bellezza
di Teresa Ciabatti
Letto di notte con gli occhi appannati, letto di giorno in pausa pranzo e anche appena sveglia, a colazione.
Ne avevo sentito parlare, ma conoscevo solo superficialmente la trama e di Teresa Ciabatti ( di cui poi mi sono innamorata perdutamente ) non avevo letto niente. Il titolo mi aveva colpito però, e avevo come il presagio che questa lettura non mi avrebbe lasciata impassibile.
Così è stato. In questa storia narrata in prima persona, una scrittrice di successo ricorda e racconta a ritroso l’adolescente che è stata e la donna che è diventata. Ma soprattutto narra l’evento che ha segnato e sconvolto in modo irreversibile quello che era prima e quello che è venuto dopo.
Una scrittura tagliente, sincera, che non fa sconti a nessuno, soprattutto all’io narrante.
Una storia che prende un po’ a pugni lo stomaco ma fa un gran bene. Sembrava bellezza, non la era però.
Leggetelo leggetelo leggetelo. Io non sono riuscita a staccarmene fino all’ultima pagina.

Eva e le sue sorelle
di Tieta Media
La sua famiglia trabocca fertilità, mentre per lei diventare madre sembra una missione impossibile.
Rimanere – anche – con il proprio utero fuori da questa storia è impensabile, non sentirsi sempre più coinvolto via via che le pagine scorrono veloci sotto i polpastrelli è decisamente impossibile.
Una storia che parla di maternità è vero, ma forse parla ancora prima di ciò che si desidera ardentemente, di ciò che si sogna senza rimedio e che sembra sempre sfuggirci, un passo avanti a noi, fuori dalla nostra portata.
I bambini che non arrivano, poi che arrivano ma non restano, i sensi di colpa, la rabbia e la frustrazione, chiedersi se la persona che si ha accanto sia quella giusta, non sapersi dare una spiegazione, non sapere più cosa raccontarsi per andare avanti, comunque.
Fino alla fine, fino a Eva, che forse più che la fine è l’inizio di tutto.
Se vorrete leggerlo preparatevi a commuovervi, a una risata che vi scappa senza riuscire a trattenerla nel cuore della notte, a cominciare a voler troppo bene a Tieta Madia per averci donato una storia così.

Resto qui
di Marco Balzano
Siamo negli anni Cinquanta, in un piccolo paese dell’Alto Adige quasi al confine con l’Austra. È da poco finita la difficile seconda guerra mondiale quando, nonostante le aspettative, vengono completati i lavori di costruzione di una grande diga per la produzione di energia elettrica.
Per farlo però, il borgo di Curon Venosta viene inghiottito per sempre dall’acqua, spazzando via le case del vecchio paese, che vengono demolite una dopo l’altra, salvando solo il campanile romanico trecentesco.
Il romanzo di Balzano racconta con sapienza e tenerezza la storia di Trina, donna forte e caparbia nonostante le sofferenze che l’hanno solcata, ma anche degli abitanti che hanno lottato per salvare il loro paese e la loro identità, tra una guerra mondiale e una guerra personale. Una storia che ferisce con una lama sottile, che ho letto proprio durante il mio viaggio in Alto Adige.

Rieccomi! Anche questo è un libro che si divora in un baleno: https://wwayne.wordpress.com/2021/09/23/ricordi-di-scuola/. L’hai letto?
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No, non lo conosco.
Ciao e buon weekend!
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Allora sono onorato di avertelo fatto scoprire: è uno dei libri più belli che abbia letto nel 2021 (e fidati che ne ho letti tanti). Grazie per la risposta, e buon weekend anche a te! 🙂
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Il romanzo di Balzano è una vera chicca. Molto bravo. Scrive di una storia dura, estrema, eppure palpabile, riuscendo ad uscire dall’autobiografismo di molti suoi contemporanei che francamente ha stufato. Bello che lo hai citato.
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Ciao! Hai proprio ragione, ne parla in modo magistrale ed è impossibile non affezionarsi ai personaggi. Mi ispira moltissimo anche l’ultimo uscito, “Il figlio del figlio”. Buon pomeriggio!
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