Trascorrere una notte in alta quota è sempre una grande emozione, ma in questo caso lo è un po’ di più! Questa escursione di due giorni in Valle Gesso, in provincia di Cuneo, vi permetterà di scoprire sette magnifici laghi tra i più iconici della valle, ammirare un tramonto ed un’alba mozzafiato, dei paesaggi selvaggi dai colori più disparati. Camminerete per quasi trenta chilometri tra sentieri nel bosco, mulattiere, balconi naturali e quasi 10 chilometri di strade militari costruite più di cent’anni fa, con una maestria tutt’ora invidiabile.
Indubbiamente questa escursione di due giorni in Valle Gesso è impegnativa ma vi posso assicurare che al termine ne sarà davvero valsa la pena!
Escursione di due giorni in Valle Gesso: alcune informazioni pratiche
Questa escursione di due giorni in Valle Gesso è un giro ad anello molto lungo, nei due giorni si percorrono una trentina di chilometri con un dislivello di più di 1100 metri.
Il periodo ideale per questa escursione sono i mesi estivi di Luglio ed Agosto. Il giro è consigliato agli escursionisti, abituati a camminare con uno zaino pesante e con un po’ di allenamento alle spalle.
Il sentiero è sempre ben contrassegnato dalle tipiche tacche bianche rosse e da numerosi cartelli gialli, posizionati lungo i vari bivi. Tutto il percorso si trova all’interno del Parco naturale Alpi Marittime, la più estesa area protetta del Piemonte, pertanto consiglio di verificare sempre le norme di comportamento da adottare.
Il punto di partenza è la località Terme di Valdieri, in alta Valle Gesso a 30 chilometri da Cuneo, ed il rientro è al Gias delle Mosche, a circa 3 chilometri e mezzo da Terme. Se si è in gruppo è consigliabile utilizzare due auto e lasciarne una al Gias delle Mosche ed una in località Terme di Valdieri, dove sono presenti degli ampi parcheggi a pagamento. Se vi muovete con una sola auto potete lasciarla alle terme, ma considerate che sulla via del ritorno dovrete aggiungere altri 3km sull’asfalto.
Escursione di due giorni in Valle Gesso: il percorso
Giorno 1: dalle Terme di Valdieri al Rifugio Questa, dal Lago inferiore di Valscura e Lago del Claus
Una volta lasciata l’auto in uno dei parcheggi in località Terme di Valdieri a 1390 metri slm, bisogna raggiungere l’area di sosta sopra alla chiesa del paese. Da qui bisogna seguire le indicazioni per la Piana del Valasco. Per raggiungere la Piana del Valasco, si può scegliere tra la mulattiera, più lunga e ampia, oppure i sentieri laterali; personalmente consiglio i sentieri che oltre ad essere molto piacevoli, sono all’ombra del bosco e costeggiano il percorso del fiume.
La nostra giornata non inizia nel migliore dei modi, partiamo da località Terme con una fine pioggerellina che per fortuna ci abbandona dopo una ventina di minuti di cammino ma il cielo non sembra volersi rasserenare.
In circa un’ora e mezza raggiungerete la Piana del Valasco a 1763 metri slm e lo splendido Rifugio del Valasco. Un tempo dimora di caccia della famiglia reale dei Savoia e oggi un moderno rifugio, rinomato per la sua ottima cucina, dove consiglio di fermarsi per un buon caffè o una merenda.

Proseguite lungo l’ampia mulattiera che, in una ventina di minuti, vi permetterà di raggiungere la Piana Superiore del Valasco a 1814 metri slm, con la sua magnifica cascata. Per ammirare dall’alto la cascata troverete degli ottimi punti panoramici tra gli alberi. Da qui, nelle giornate di sole è possibile scorgere, in lontananza tra le cime, la vostra meta di oggi, il Rifugio Questa.
Superato il ponte in legno seguite la strada militare che man mano inizierà ad inerpicarsi nella pineta. Dopo circa quarantacinque minuti di salita dolce, tra abeti e scorci panoramici sulla Piana del Valasco, al cartello non svoltate a sinistra in direzione del Rifugio Questa, ma proseguite a destra in direzione del Lago inferiore di Valscura.
A questo punto del percorso la nebbia fitta che avvolge le cime proprio sopra di noi inizia ad alzarsi e, finalmente, veniamo abbracciati dal sole che splende tra l’azzurro del cielo terso.
Gli abeti passo dopo passo si faranno sempre più radi e, una volta superata la piccola cascata sulla vostra sinistra, incontrerete un cartello, molto recente, che segnala una deviazione. Sull’antica strada militare, che prosegue sulla sinistra, non sono presenti divieti di transito ma noi preferiamo seguire la nuova segnaletica.
In questo tratto la salita si fa più impegnativa e le rocce si tingono di un rosso acceso, ferroso. La deviazione riporta alla mulattiera poco dopo, facendovi saltare un tratto iconico di questo percorso, un’antica galleria scavata nella roccia.
Continuate sulla mulattiera per circa una mezz’ora, circondati dalle rocce rosse, completamente immersi in questo ambiente aspro e selvaggio. Quando sulla vostra destra incontrerete un piccolo lago sarete quasi giunti alla prima tappa della vostra giornata. Qui, in un battibaleno apparirà davanti a voi il bellissimo Lago inferiore di Valscura, con le sue acque cristalline.
Noi cerchiamo un fazzoletto d’erba sulla riva e ci godiamo il meritato pranzo davanti a questo spettacolo della natura. Ci concediamo una mezz’ora di pausa per recuperare le forze, il grosso è stato fatto, abbiamo già raggiunto i 900 metri di dislivello. Ma il vento soffia forte e la temperatura non è delle più calde, siamo pur sempre a 2274 metri sul livello del mare, quindi riprendiamo lo zaino e non indugiamo oltre.
A questo punto i camminatori più accaniti possono valutare di aggiungere al percorso una deviazione al Lago superiore di Valscura. Ma noi decidiamo di proseguire verso la nostra meta finale.
Imboccate il sentiero in salita che parte sulla destra del Lago inferiore di Valscura. Dopo alcuni tornanti, sulla sinistra della mulattiera, un piccolo sentiero esposto che conduce ad un punto panoramico dal quale si gode di una vista sul lago davvero spettacolare.

In una ventina di minuti raggiungiamo un colletto e, qui, il paesaggio attorno a noi muta. Siamo in una grande pietraia, la nebbia salendo inizia ad avvolgere le cime attorno a noi, creando un’atmosfera estremamente suggestiva e ci ritroviamo in uno dei punti più fotografati del percorso. Qui, più di cent’anni fa i soldati hanno creato un capolavoro di ingegneria. Una via lastricata a più di 2000 metri, perfetta ed incredibilmente armoniosa, creata con grandi massi dai colori scarlatti. Un’opera che forse oggigiorno non saremmo più in grado di ricreare.

Terminata la pietraia, una piccola cascata apre le porte ad un altro incredibile panorama, quello dello splendido Lago del Claus, a 2344 metri slm.
La nebbia ci accompagna e avvolge il grande lago, riusciamo a vederlo nella sua interezza per pochi minuti, ma rimaniamo incantati ad ammirarlo, completamente avvolto in questa coltre bianca.
Una volta lasciato il lago, proseguite lungo la strada, fino a raggiungere un ultimo cartello, il Rifugio Questa è a soli dieci minuti di cammino. Imboccate il sentiero che sale alle spalle del cartello. Dopo un paio di tornanti incontrerete, sulla vostra destra, un punto panoramico sul Lago del Claus, è contrassegnato da una croce bianca e rossa. Da qui in poco tempo riuscirete a scorgere il rifugio. Un’ultima discesa, seguita da una breve salita e sarete arrivati a quota 2388 metri slm al Rifugio Questa ed, alle sue spalle, al Lago delle Portette.

Escursione di due giorni in Valle Gesso: dormire al Rifugio Emilio Questa
Il Rifugio Emilio Questa è un piccolo rifugio arroccato su un dosso roccioso, che avvolge il grandissimo Lago delle Portette, circondato da vette, in un aspro ed affascinante paesaggio lunare. L’edificio viene convertito in un rifugio nel 1925, e dopo una pausa durante la seconda guerra, ritorna ad accogliere gli escursionisti dal 1950. Attualmente il rifugio, abbastanza spartano, durante la stagione estiva può ospitare al suo interno una quarantina di persone tra le varie camerate, oltre a disporre di posti tenda, una yurta ed alcune curiose star box dove ammirare i cieli stellati.
Ricordo prima di partire per l’escursione di verificare l’apertura del rifugio e la disponibilità.
Giorno 2: dal Rifugio Questa al Gias delle Mosche, passando dai Laghi Fremamorta
Sveglia presto, fuori è ancora buio, non possiamo perderci l’alba! Sono le 6.21, ci sono pochi gradi sopra lo zero, in cielo non c’è una nuvola: solo le stelle! Lentamente il sole sorge e infuoca l’orizzonte, man mano tinge di arancione le vette fino a riscaldare tutto intorno a noi, i colori del lago cambiano, sono le 7.30 ed è giorno. Ci diamo una sciacquata con l’acqua gelida, rifacciamo lo zaino, facciamo colazione e per le 8 e mezza siamo pronti a partire e salutiamo il Rifugio Questa con il suo magnifico Lago delle Portette.

Lasciate il rifugio alle vostre spalle e iniziate a scendere, al primo bivio svoltate a destra e continuate la discesa. Al bivio successivo svoltate nuovamente a destra, imboccando la strada militare che prosegue in falso piano a mezza costa. Questo tratto di strada è uno splendido balcone panoramico sulla Piana del Valasco, che al mattino presto è avvolta nella penombra.
Dopo circa mezz’ora di cammino il sentiero si restringe e prosegue tra continui sali e scendi, in un paesaggio lunare; sulla vostra destra l’aspro Passo di Prefouns, alla vostra sinistra i pendii a strapiombo sulla Piana del Valasco, intorno a voi siete circndati dalle rocce e dai pini arroccati nei luoghi più impervi. Superato questo tratto il sentiero si amplia e di nuovo vi ritroverete a camminare su uno splendido tratto di strada militare lastricata.
Dopo circa un’ora abbondante di cammino dal Rifugio Questa incontrerete la deviazione che vi condurrà ai Laghi di Fremamorta, svoltate a destra e proseguite sulla strada che sale. Proseguendo sulla sinistra, invece, il sentiero riporta alla Piana del Valasco. Questo è l’unico tratto di salita pura della giornata, l’ampia mulattiera vi condurrà in un ora ed un quarto, al Colletto del Valasco, a quota 2529 metri slm.
Una volta superato il Colletto del Valasco rimarrete ammaliati dal panorama: ai vostri piedi il primo dei quattro splendidi Laghi di Fremamorta, poco più in su il rosso Bivacco Guiglia ed in lontananza il Vallone della Valletta con tutte le sue cime. In meno di una decina di minuti raggiungerete il Lago sottano di Fremamorta, a 2359 mt slm, dalle sfumature incredibili che passano dal blu allo smeraldo.
Da qui, in una bella giornata limpida, si gode di una vista a 180° sul Vallone della Valletta con il Rifugio Bozano, ai piedi del Corno Stella e dell’Argentera, più a destra il Rifugio Remondino, a valle il Gias delle Mosche con il Rifugio Regina Elena, sovrastato dalla Cima di Mercantour e ancora le Cime Pagarí e Fremamorta. Un vero spettacolo!
Proseguite per raggiungere, in meno di dieci minuti, il Lago mediano di Fremamorta ampio, dalla forma circolare e dalle intense sfumature di blu.
Da qui potete scegliere se raggiungere il terzo lago passando dal Bivacco Guiglia oppure dalla mulattiera, il tempo di percorrenza è lo stesso: non più di dieci minuti. Ed ecco che un altro splendido lago appare davanti a voi, il Lago superiore di Fremamorta, uno smeraldo incastonato tra le cime, a mio parere il più incantevole.

Vi consiglio di fare un ultimo sforzo e raggiungere la caserma diroccata che c’è sopra al lago e curiosare all’interno, prestando attenzione, se siete fortunati qui potreste incontrare degli stambecchi. Dalla caserma potrete anche ammirare l’ultimo dei laghi, più piccolino, ma non meno bello.
Noi abbiamo scelto di pranzare al terzo lago, in uno dei tanti spiazzi erbosi, vicino alle piccole spiaggette presenti in riva al lago, per godere appieno di tutta questa bellezza!

A questo punto per rientrare potete optare per due opzioni: un sentiero, più lungo e impervio, che parte dal lago mediano e raggiunge il Gias delle Mosche passando dal Rifugio Regina Elena oppure scendendo dal sentiero del lago inferiore, che arriva all’inizio del Gias delle Mosche in direzione di Terme di Valdieri.
Noi optiamo per il sentiero più “breve” che scende dal Lago inferiore di Fremamorta, diffidate dal cartello che indica il Gias delle Mosche ad un’ora e mezza. Il sentiero, abbastanza stretto e con pietre instabili, si sposta a mezza costa per un lungo tratto, senza perdere quota. Dopo circa un’ora e un quarto di cammino dal lago si risale nuovamente per un breve tratto per poi iniziare finalmente a scendere per un’altra ora abbondante, in questo tratto il sentiero è libero da pietre ed abbastanza piacevole.
Una volta arrivati al torrente alla base del Vallone, svoltate a destra e seguite la segnaletica bianca e rossa posta su dei piccoli paletti che vi condurrà ad un ponte di legno, attraversatelo e sarete arrivati a destinazione al Gias delle Mosche.
Se avete lasciato l’auto alle Terme di Valdieri proseguite in discesa lungo la strada asfaltata, la distanza a questo punto dovrebbe essere di circa tre chilometri e mezzo.

Scritto da Ezia Peano
Torinese, ma originaria di Cuneo. Sagittario con i piedi ben saldi a terra ma la testa fra le nuvole. Vive secondo obiettivi precisi, ma che cambiano in continuazione. Per lei la serendipità è Fuerteventura.
2 pensieri riguardo “Escursione ad anello tra il Lago di Valscura, Claus, Rifugio Emilio Questa con il Lago delle Portette e Laghi Fremamorta”