In alta Val Pellice, a meno di un’ora e mezza da Torino, a 1723 metri slm si nasconde un luogo incantevole, forse tra i più belli visti fino ad ora, uno splendido altopiano circondato da vette, la Conca del Prà.
Per me una vera e propria scoperta, da inserire tra le mete più affascinanti del Piemonte. La Conca del Prà è una sorta di palcoscenico naturale dove ammirare la natura in tutto il suo splendore. Là dove un tempo sorgeva il Lago del Prà ora, all’inizio dell’estate si può ammirare la fioritura delle viole, un manto blu e viola ricopre interamente l’altopiano ondeggiando in balia del vento.
La Conca del Prà in Val Pellice, una delle tre valli Valdesi, fa parte delle Alpi Cozie e la sua flora e fauna sono protette dall’Oasi faunistica del Barant. È la meta perfetta per una giornata a contatto con la natura. Ideale per una passeggiata in famiglia, per una piacevole escursione tra boschi e cascate o come punto di partenza per raggiungere le vette tutt’intorno.
La Conca del Prà: come raggiungerla
La Conca del Prà si può raggiungere a piedi grazie a due percorsi di diversa difficoltà che partono entrambi da Villanova, piccola borgata di Bobbio Pellice.
Per chi non si vuole affaticare troppo è possibile fare una passeggiata molto piacevole lungo l’antica mulattiera, è perfetta anche per le famiglie. Mentre per gli amanti del trekking è possibile raggiungerla con una splendida escursione ad anello su un sentiero estremamente panoramico.
Oppure nei mesi estivi è possibile raggiungere la Conca del Prà in auto, lungo la strada carrozzabile sterrata. L’accesso è garantito in fasce orarie dedicate ad un numero limitato di auto, previo acquisto dell’eco pass. Per le informazioni dettagliate è possibile consultare il sito del comune e di Bobbio Pellice.

Camminata ad anello alla Conca del Prà in Val Pellice
La camminata ad anello alla Conca del Prà è una piacevolissima escursione panoramica immersa tra i freschissimi boschi di conifere, grotte nascoste, cascate imponenti ed una miriade di fiori.
Camminata ad anello alla Conca del Prà in Val Pellice: alcune informazioni pratiche
Il sentiero è ben segnalato, da cartelli e dalle classiche tacche bianche e rosse, ed è a tratti impegnativo ma mai pericoloso o banale.
Per l’anello bisogna considerare un tempo di percorrenza totale di almeno 4 ore, considerando un dislivello di più di 500 metri. È necessario l’uso di scarponi da trekking, poiché sul sentiero si incontrano numerosi corsi d’acqua ed una lunga pietraia.
È una splendida escursione per l’estate, all’inizio si può ammirare la fioritura delle viole alla Conca del Prà e nei mesi successivi lungo tutto il sentiero la fioritura dei rododendri. Se si sceglie una giornata calda e soleggiata consiglio di partire molto presto al mattino, poiché ci sono lunghi tratti in salita senza alberi.
È possibile lasciare l’auto a Villanova, data l’alta frequentazione della conca il parcheggio è a pagamento, per l’intera giornata ha un costo di 3 euro.

Camminata ad anello alla Conca del Prà in Val Pellice: il sentiero
Una volta lasciata l’auto nel parcheggio all’ingresso di Villanova, nel comune di Bobbio Pellice, superate il ponte accanto alla cascata ed entrate nel paese, proseguite tra le case fino ad uscire dalla borgata. In meno di cinque minuti raggiungerete un bivio, sulla vostra destra la mulattiera adatta per chi vuole fare un’escursione più leggera, qui proseguite sulla sinistra, seguendo le indicazioni per il sentiero.
Una volta superato il ponte, la strada diventa un sentiero e si inerpica dapprima tra i prati fioriti, regalandovi degli splendidi scorci su Villanova, e poi su per il bosco senza mai abbandonare il fiume.
Il sentiero, che continua a salire, dopo circa una mezz’ora di cammino vi catapulterà in un paesaggio incantevole. Attorno a voi le rocce squarciano il terreno e, tra loro, i pini si fanno spazio crescendo, qua e là, immersi in una vera e propria distesa di rododendri. Questo tratto nei mesi estivi dev’essere un tripudio di colore.
All’improvviso alla vostra destra una cascata interrompe il silenzio del bosco e fa capolino tra i rami dei pini. Il sentiero continua a salire facendosi spazio tra le rocce sporgenti in un paesaggio quasi surreale. Mentre sul versante opposto, la mulattiera si adagia sinuosa lungo la montagna. Camminando lungo questo tratto ombroso a volte percepirete delle correnti d’aria gelida, provengono dalle grotte nascoste tra le rocce.
Tutto d’un tratto il sentiero si fa pianeggiante e si immerge in una piccola radura, tra l’erba verdissima, proprio accanto al letto del Pellice. Proprio sul fiume incontrerete un piccolo ponte sospeso, particolarmente malconcio, che un tempo permetteva di attraversare il fiume e raggiungere la carrozzabile. Proseguite attraversando il ruscello sulla destra del masso che conduce al ponticello. Lungo questo tratto potrete ammirare, sulla vostra destra, dall’altro versante l’incantevole Pian dei Morti ed alle sue spalle l’imponente Cascata del Pis.

Ed ancora una volta vi ritroverete, quasi per magia in un luogo che sembra fatato. Davanti a voi due piccoli ponti in legno attraversano, tra la vegetazione, alcuni ruscelli, insomma un paesaggio da cartolina.
A questo punto, oltrepassata la metà del percorso, il sentiero riprende a salire insistentemente attraverso una pietraia, dal fascino lunare, tra i rododendri e le anemoni. Nell’ultimo tratto il sentiero è nuovamente all’ombra dei pini. In lontananza inizierete a scorgerete la sterrata che, dall’altro versante, sale su per la montagna fino al grande ponte.
Da qui, in poco tempo, vi ricongiungerete con la carrozzabile ed in meno di cinque minuti arriverete a destinazione. Davanti a voi un’immensa distesa di fiori, incorniciata tutt’intorno dalle vette e attraversata dal fiume Pellice, ecco la Conca del Prà in tutta la sua bellezza. Quando l’estate è alle porte, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, una distesa di violette e di non ti scordar di me ondeggia dolcemente al vento e tinge completamente la conca viola, un vero spettacolo della natura!
In posizione strategica, all’inizio della conca, vegliano sull’altopiano il Rifugio Willy Jervis e la Ciabota del Prà. Personalmente, vi consiglio di pranzare al rifugio, con un eccezionale piatto di polenta, magari sulla terrazza, ammirando il paesaggio. Se volete pranzare all’interno assicuratevi di prenotare con anticipo, mentre all’esterno sono disponibili alcuni tavoli per l’asporto.

Quando vi sentirete pronti ad abbandonare questo luogo incredibile rientrate sui vostri passi e scendete lungo la carrozzabile, attraversate il ponte e proseguite lungo la strada sterrata. Attorno a voi la strada ed il bosco sono talmente perfetti che sembreranno dipinti. Lungo la strada si incontrano alcuni interessanti pannelli informativi che raccontano la fauna di queste montagne.
Scendete per una mezz’ora, fino a che il fragore dell’acqua non vi sorprenderà. Davanti a voi la Cascata del Pis si getta con forza lungo la parete rocciosa. In inverno la cascata ghiacciata si trasforma in una vera e propria palestra per gli scalatori. Consiglio di fare una piccolissima deviazione alla base della cascata per ammirarla in tutto il suo splendore e, perché no, lasciarvi rinfrescare dall’acqua che viene naturalmente nebulizzata.

Continuate a scendere lungo la strada ammirando l’intera Valle Pellice ai vostri piedi, qui ad un certo punto potrete imboccare sulla destra una deviazione per Villanova rientrando lungo la mulattiera oppure proseguire lungo la carrozzabile, in entrambi i casi in circa mezz’ora dovreste raggiungere agilmente parcheggio di Villanova, dove avete lasciato l’auto.

Scritto da Ezia Peano
Torinese, ma originaria di Cuneo. Sagittario con i piedi ben saldi a terra ma la testa fra le nuvole. Vive secondo obiettivi precisi, ma che cambiano in continuazione. Per lei la serendipità è Fuerteventura.
Che sensazione di pace
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Incredibile, te lo posso assicurare! 😊
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