Cronache di una (semi) quarantena | 60 giorni di nuova quotidianità e di conquiste

Siamo stati investiti da questa Cosa, da questo Virus, senza dubbio inaspettatamente. Ognuno di noi vive le situazioni in un modo suo, così unico, da non essere possibile replicarlo in nessun’altra circostanza con nessun altro individuo. Avevo scritto un post su Instagram proprio dicendo che in questo momento straordinario, è giusto lasciar scorrere le emozioni che proviamo, tutte quante, senza giudicarci e giudicare eccessivamente per quello che sentiamo o che sarebbe meglio sentire in questo momento. Possiamo sentirci sconfitti, tristi, frustrati, arrabbiati, ma inaspettatamente anche sereni e tranquilli. Dopo uno smarrimento fisiologico iniziale, ho deciso di vivere questo momento per quello che è: un momento unico, con complessità inedite, ma magari anche per questo con risvolti inconsueti. Eccolo qui un pezzo del mio diario delle cronache di una quarantena, ora vi spiego anche perché semi.

Parlo di semi quarantena perché in realtà sono nella piccolissima rosa di persone (s)fortunate, che hanno continuato ad uscire di casa qualche giorno alla settimana per lavoro. Se può avermi impaurito all’inizio, o in alcune circostanze specifiche, una volta diventata una routine, ho imparato ad apprezzare tantissimo la libertà che mi è concessa anche solo nel tragitto casa-lavoro e viceversa, il vestirsi e prepararsi per uscire di casa, il tempo speso fuori di casa, ma paradossalmente anche quello trascorso tra le mura domestiche. Convinta che fare, sperimentare, imparare, ascoltare sia sempre meglio di giudicare, tediare, criticare, ammorbare, ho seguito la mia strada e raggiunto nuove piccole conquiste.

Cronache di quarantena

Ho partecipato a una raccolta fondi a favore di Emergency

Quando ci si unisce tutti insieme per fare qualcosa, il risultato non può che essere importante: è capitato così per #travelbloggerperlitalia. Insieme ad altri 179 travel blogger ho preso parte a una raccolta fondi in favore di Emergency, per fronteggiare questo momento critico per l’Italia e combattere insieme il COVID-19. Fino ad ora abbiamo raccolto oltre 18.000 euro in poco più di una settimana. Una cifra già importantissima, che può fare la differenza.

E noi travel blogger, cosa abbiamo fatto? Non abbiamo solo organizzato questa raccolta fondi, relazionandoci direttamente con Emergency e creando un link apposta per le donazioni, in modo che tutti i soldi, fino all’ultimo centesimo, vadano direttamente per la causa, abbiamo fatto quello che sappiamo fare meglio: raccontare i luoghi che più amiamo. Abbiamo preso i nostri luoghi del cuore, meglio ancora se poco conosciuti, e li abbiamo raccontati.

Con ogni donazione, a offerta libera, riceverete in automatico per email l’ebook Destinazione Italia, con oltre 200 destinazioni raccontate con immagini e parole di tutte le regioni italiane, da conoscere e da cui lasciarsi ispirare.

Se volete donare, la campagna fondi termina il 10 Maggio: questo link è quello ufficiale.

Travel_Blogger_Italia
270 destinazioni in Italia, oltre 700 pagine per viaggiare tra tutte le regioni italiane

Cronache di quarantena

Ho annullato un viaggio e nel cuore altri otto

A inizio Marzo sarei dovuta partire per il Medio Oriente, in particolare per una settimana alla scoperta di Israele, in un on the road organizzato sul campo, alla scoperta di una cultura che immagino davvero affascinante. Non è stato possibile: l’emergenza era tangibile, la situazione già fuori controllo, tantissimi Paesi si chiudevano all’esterno, l’Italia era vissuta come un pericolo. Non è stato un bel momento, vedere a pochissimi giorni dalla partenza, un viaggio annullato improvvisamente, circondati da un clima di incertezza. Non è stato bello passare il compleanno in quarantena, invece che tra le dune di un deserto, sulle pendici di un borgo o sulle sponde di un lago. Non è stato neppure bello quando ho scelto, consapevolmente, di annullare tutti i miei piani di viaggio fino ad Autunno inoltrato, convinta, ora più che mai, che sarebbero stati infattibili.

Ho sperimentato in cucina

Amo cucinare da quando ho potuto accendere i fornelli senza la presenza di un adulto. Ricordi di infanzia passati a impastare, sfornare, imburrare? Assolutamente no. Mia nonna odiava cucinare e amava di gran lunga stare nei campi. A mia mamma non dispiaceva e ha sempre sfornato manicaretti incredibili, ma sospetto che ora non le interessi più di tanto.

Perché mi piace così tanto impastare, affondare le mani nel burro, aprire le uova, guardare i biscotti crescere in forno? Non lo so. Ma ho capito che era così quando mi sono resa conto che per trovare il tempo di cucinare rinunciavo felicemente ad altro, che anche nei weekend più impegnati arrivo a casa tardi, trascuro altro piuttosto, ma impasto per la colazione. Sarà perché mangiare un piatto fatto dall’inizio alla fine con le proprie mani dà soddisfazione e appaga anche il mio desiderio di fine utile, sarà perché la cucina permette di sperimentare come non mai.

Potevo non approfittare di questa quarantena, di questo tempo ritrovato in più, per mettere le mani in pasta e creare?

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Cucina per me è sinonimo di sperimentazione: crostata integrale con lemon curd

Ho dovuto rigestire il mal di testa

Soffro di mal di testa più o meno da quando ne ho memoria. Il primo mal di testa, fortissimo e spaventoso, è capitato quando ero molto piccola. Da allora, mi ha tenuto compagnia in modo costante per diversi anni, per poi sparire completamente, cambiando di intensità, ritmo, cadenza. Per chi non sa cosa significhi il mal di testa, ve lo posso spiegare come un dolore annientante, che più ti tedi per capire da dove abbia avuto origine o come superarlo, più ti si aggrappa.

Non sono nuova in famiglia: l’ho ereditato da mia mamma, che a sua volta l’ha ereditato da suo padre. Un nonno che io, non ho mai conosciuto, ma con il quale mi sento inspiegabilmente legata e con cui so di condividere questo flagello/fortuna.

Il mio mal di testa ha cause nascoste, come quello di tutti. Anche se una volta, una neurologa, durante una visita mi ha chiesto: “Qual è il tuo segno zodiacale?” E io:” Ariete, ascendente Toro”. E lei e me:”Impara a lasciare andare”. E così ho fatto. Ho preso alla lettera il suo consiglio, uno dei più azzeccati mai ricevuti, e ho lasciato andare. Prima un fidanzato che non aveva più voglia di restare, poi amiche che forse non erano mai state tali. Ho lasciato andare le critiche, l’impossibilità di cambiare persone e situazioni, i dispiaceri. Sono diventata così brava a farlo, che ora stringo a più non posso ciò che mi interessa davvero, e per cui sono disposta anche a farmi andare bene anche qualche settimana di mal di testa all’anno e lascio andare, serenamente, ciò che è giusto che vada.

Il mal di testa, negli anni, è rimasto il mio allarme volumetrico e perimetrale: mi avvisa quando sto esagerando e devo essere più indulgente con me stessa, mi avverte quando qualcuno è altamente tossico, è meglio allontanarlo o assumerne la presenza con cautela, non transige quando dico troppi sì e pochi no. Alla fine abbiamo trovato un equilibrio di coppia infallibile: ogni tanto lo lascio fare e mi abbandono a lui, altre volte lo ignoro, altre ancora non lo condivido, ma lo tengo in gran considerazione.

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Mi sono candidata per il lavoro dei sogni

Quelle cose che si fanno così, tanto per. Mi sono candidata a uno di quei lavori che ho sempre visto poeticamente impolverati, immersa nei libri, in vecchi volumi e romanzi freschi di stampa.

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Ho dato un tocco di colore nuovo alla cucina

Due anni fa abbiamo iniziato un lavoro epico: dare il bianco a tutta la casa. Che detto così, è abbastanza riduttivo. Abbiamo grattato, aperto crepe, stuccato, limato, dato il bianco, steso scotch per coprire, per tirare righe e segni su cui applicare i colori più disparati. Noi, che fino a qualche settimana prima non sapevamo nulla di smalti, stucchi, impregnanti, ci siamo dimostrati pazienti, tenaci.

La soddisfazione di vedere le forme e i colori diventare realtà e la casa assumere uno stile totalmente differente, è stato bellissimo. Ogni parete è frutto di lavoro, elucubrazioni mentali, ricerca.

Potevo, nel tempo di questa quarantena, non decidere di provvedere al restyling di un’intera parete? La prescelta è stata quella della cucina: cambio forme e cambio colore. La adoro!

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Il primo sulla destra e il dopo sulla sinistra: dalle righe ai pois

Ho comprato un biglietto aereo

Ho fatto anche questo, da non credere. No, giuro che non sono pazza. E giuro anche che non sono una sprovveduta. Anzi, penso proprio che non si viaggerà e non si dovrebbe viaggiare per ancora molto tempo. Però, in occasione dei miei trent’anni, una coppia di cari amici mi aveva regalato un buono per un volo aereo. Avevo utilizzato una parte del buono per il viaggio in Israele, che però ho dovuto annullare. Buono rimborsato ma in scadenza ad Aprile, cosa fare? Non me la sentivo di farlo scadere, così l’ultimo giorno di Marzo ho acquistato un volo per l’ultimissimo mese dell’anno, destinazione una città piccolina e non così turistica.

Cronache di quarantena

Ho letto più di quanto sia riuscita a fare negli ultimi 3 anni

Ho avuto sempre una grandissima passione per la lettura, ma negli ultimi anni, con una fetta di tempo in meno e tanti nuovi interessi maturati, la lettura era stata messa un po’ da parte. Con mio grande dispiacere, ma anche sapendo che la responsabilità era mia e solo mia. Con impegno e costanza, da questa estate ho cominciato a ritagliarmi dei momenti definiti, per leggere e aggiornarmi sulle nuove uscite, sulle case editrici emergenti e sulle imminenti pubblicazioni.

Ho ricominciato a leggere con costanza, ritrovando quella passione e dannandomi un po’ per averla trascurata così a lungo. Romanzi, saggi, racconti, libri acquistati da poco, libri da troppo tempo sul comodino. Ho riordinato la libreria, dandole nuovo aspetto: i libri da leggere saranno sempre troppi rispetto a quelli che riuscirò a leggere, ma questa è un po’ la magia che alimenta ogni lettore appassionato.

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Leggere è da sin da piccola una delle mie passioni più grandi, in questa quarantena ne ho approfittato il più possibile

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2 pensieri riguardo “Cronache di una (semi) quarantena | 60 giorni di nuova quotidianità e di conquiste

  1. Wow! Una (semi)quarantena davvero produttiva, e quella crostata e quella parete color speranza…meravigliose, ecco. Complimenti!
    e non ho dubbi che siano interessanti e originali anche le tue letture, sigh.

    A me purtroppo – come a molti, mi sa – questa pausa forzata frigge un po’ il cervello, quando si tratta di concentrarsi sulla pagina scritta. Da un lato faccio una fatica bestiale a non lasciarmi distrarre fosse anche da un gomitolo di polvere sul tappeto, dall’altro, quelle poche volte in cui riesco, immancabilmente scopro di odiare tutto ciò che leggo: le recensioni su Goodreads più bleah di sempre le ho scritte a marzo ed aprile. Ma se arrivassero suggerimenti di lettura ben ispirati, magari, chissà…;-) *

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    1. Grazie mille per tutti i complimenti! ❤

      Sono riuscita a buttarmi subito nei libri da leggere, complice una bella montagnola di libri uno più bello dell'altro, invece nei primi giorni ho fatto molta fatica a mettermi a scrivere. Scrivo principalmente di viaggi e il primo settore colpito da questa crisi forse è stato proprio quello turistico, non sapevo come muovermi, un viaggio saltato all'ultimo non mi ha predisposto alla scrittura. Poi ho cercato di rilanciare il tutto: ora ho come obiettivo quello di scrivere di tutti i posti di cui non ho ancora parlato ( e sono moltissimi! ). Ti auguro di riuscire a trovare il modo di uscire da questo momento difficile!

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