Rocchetta Mattei in Emilia Romagna, un luogo come non ne esistono altri

Già quando lo si scorge da lontano, tra i tornanti dell’Emilia Romagna, si fa subito strada l’idea che Rocchetta Mattei no, non sia un posto come un altro. Simile solo a se stesso, diverso da qualsiasi altro, come proveniente da un’altra epoca e da un altro anfratto geografico. Non è solo un castello, una rocca, una dimora, un forte: è un luogo unico al mondo creato dal genio del Conte Cesare Mattei, tra i fondatori della Cassa di Risparmio in Bologna, uomo eclettico e tormentato, sofferente ma geniale.

Siamo in Emilia Romagna, a metà strada tra Bologna, Pistoia e Firenze, in un territorio verdissimo e con poche abitazioni, perlopiù punteggiato da campi e colline, tornanti e natura intorno, qualche borghetto sparpagliato qua e là e semi inaccessibile e le città distanti. Precisamente Rocchetta Mattei si trova a Grizzana Morandi, in provincia di Bologna.

Il Conte Cesare Mattei, uomo tormentato e geniale

L’11 gennaio 1809 nasce a Bologna Cesare Mattei da una famiglia benestante proprietaria di beni immobili e fondiari e dotata di parecchio prestigio nella zona. Cesare Mattei a distanza di pochi anni perde entrambi i genitori e la morte della madre, soprattutto, renderanno molto sofferenti gli anni successivi della sua vita. Il padre Luigi Mattei muore infatti nel 1827 e la madre nel 1830 per carcinoma alla mammella.

Seguendo la scia della morte della madre, anche in seguito ad alcune controversie con i medici che la avevano in cura, Cesare Mattei si avvicina allo studio della medicina e nasce in lui l’esigenza di affidarsi a una medicina alternativa rispetto a quella tradizionale. Inizia a studiare e a praticare fino a inventare un nuovo tipo di medicina, l’Elettromiopatia.

Un altro intoppo nella vita del Conte si presenta: nel 1873 rimane coinvolto in un incidente ferroviario nel quale muoiono diverse persone e numerose rimangono ferite. La psiche del Conte, già fragile e travagliata, lo spingono a chiudersi sempre di più all’interno delle mura della Rocchetta e a temere per la sua vita.

È il 1880 quando decide di affidare il suo patrimonio al nipote Luigi, figlio del fratello Giuseppe. Nel frattempo la produzione e il commercio di rimedi elettromeopatici si espande su larga scala, arrivando fino all’estero: Belgio, Stati Uniti, Cina. Nonostante questo, alcuni investimenti e scelte finanziarie del nipote Luigi causano ingenti problemi economici alle tasche della famiglia e il Conte, sempre più paranoico, decide di diseredare il nipote e di intestare tutto a Mario Venturoli, già contabile e collaboratore di Mattei.

Nel 1889 Mattei diviene padre all’età di 80 anni: nasce la figlia Maria, avuta con la giovane governante di Rocchetta Mattei. Nonostante questo il Conte lascia come suo erede l’amico e il figlio adottivo Mario Venturoli che si sposa con la sua benedizione. Il Conte Mattei sempre più trincerato nel suo castello e sempre più intimorito dal mondo fuori, nel 1895 caccia Mario Venturoli e la moglie dal castello, diserendandoli, convinto che lo vogliano avvelenare. Passa l’ultimo anno della sua vita quasi in completa solitudine, tra le mura del castello che aveva a lungo sognato e desiderato e muore nel 1896 all’età di 87 anni.

Rocchetta Mattei in Emilia Romagna

È il 1850 quando il Conte Mattei acquista dalla famiglia Donati i terreni dove sorgono le rovine dell’antica rocca di Savignano, un castello medioevale risalente all’anno 1000. Nello stesso anno inizia la costruzione del nuovo castello che avrebbe preso il nome di Rocchetta. Il desiderio del Conte era costruire un castello in stile moresco, inedito in quegli anni in Italia, e simile al Castello di Sammezzano in provincia di Firenze.

Dopo nove anni di lavori per costruire un imponente castello in stile arabo, Rocchetta Mattei è abitabile e il Conte Mattei si trasferisce al suo interno, nonostante i lavori proseguano per altri 30 anni: torri, scalette, scaloni, volte e un labirinto di stanze, una ricerca di perfezione e bellezza senza mai fine. All’interno del castello, inoltre, venivano prodotti i rimedi elettromeopatici che poi venivano distribuiti alle varie aziende.

Dopo anni di battaglie legali per l’eredità, Mario Venturoli, che era stato diseredato dal Conte insieme alla moglie, riuscì a impossessarsi di Rocchetta Mattei nel 1904. Con la seconda guerra mondiale il castello incontrò forse il suo periodo più buio: venne occupato dalle SS e trafugato delle sue bellezze. Nel dopoguerra il castello era piuttosto trasandato e Venturoli decise di venderlo. Passato di mano in mano e da proprietari decisamente discutibili, finalmente Rocchetta Mattei nel 2005 viene acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna.

Visita Rocchetta Mattei in Emilia Romagna

Varcata la soglia del castello, non scorgerete bene Rocchetta Mattei, nascosta dalla posizione strategica e dalla vegetazione che sembra custodirla, ma riuscirete già a sentirvi immersi nel suo magnetismo. La struttura e le decorazioni di Rocchetta Mattei sono realizzate con materiali locali come marmo, gesso, cemento, mattoni e legno.

I primi passi saranno attraverso lo scalone di ingresso in stile moresco, che vi condurrà direttamente nel cortile interno, da cui inizierà la visita.

Lo scalone di ingresso di Rocchetta Mattei, che vi condurrà direttamente nel cortile interno

Una delle prime sale, oggi trasformata nella stanza in cui si attende prima della visita guidata è Sala Novecento, chiamata così perché qui Mattei avrebbe voluto festeggiare i suoi novant’anni con ottantanove novantenni. Non a caso la vetrata ovale raffigura l’immagine di Mattei con la sua data di nascita. Inizialmente il Conte l’aveva concepita come mausoleo dedicato alla Regina Vittoria, e successivamente venne trasformata in sala da ballo dal figlio adottivo ed erede ( poi diseredato che però ha ereditato Rocchetta Mattei all’inizio del Novecento ) Mario Venturoli.

Prese le scale, una delle stanze più incredibili e suggestive, ma come le altre un gioco di prospettive e finzioni, ammirerete la cappella: uno spazio che unisce elementi arabo islamici e medievali italiani. Ci sono gli archi ispirati a quelli della Mezquita di Cordova, con altri della tradizione architettonica medievale italiana, come il matroneo e l’abside.

La cappella di Rocchetta Mattei, con elementi islamici e medievali italiani

Un altro spazio incredibile della Rocchetta è il Cortile dei Leoni è ispirato al ben più ampio cortile dell’Alhambra di Granada. Anche qui un insieme di più stili, tra l’eclettico e il moresco, sempre con l’utilizzo di materiali locali e facilmente reperibili sul territorio.

Al centro del cortile si trova la fontana con quattro leoni, circondata da uno splendido portico ricco di stucchi, che un tempo devono essere stati policromi. Le pareti sotto il portico ricoperte da piastrelle sivigliane di grande pregio e meravigliose.

Il cortile dei leoni, ispirato all’Alhambra di Granada

Potrete ancora ammirare la sala della musica, la sala della pace, la monumentale tomba del Conte Mattei che dalla Rocchetta non uscì mai; la tomba è stata realizzata dalle Ceramiche Minghetti all’inizio del Novecento, su volontà di Mario Venturoli che seguì le indicazioni testamentarie di Mattei.

Ma ancora la sala dell’oblio, lo studio del Conte, corridoi e scaloni che sembrano più labirinti. Una visita che lascia curiosi, stimolati e innamorati.

Rocchetta Mattei è una struttura monumentale e composta da più edifici, stili, visioni

Rocchetta Mattei in Emilia Romagna, consigli utili

Rocchetta Mattei può essere visitata solo con guida, non è possibile visitarla autonomamente. Per questo motivo è necessario prenotare l’ingresso, la prenotazione è infatti obbligatoria. Qualora la visita ricada in un periodo di vacanza o di ponti o durante il fine settimana, vi consiglio di prenotare la visita con larghissimo anticipo.

Non è possibile accedere con i cani e con i passeggini. La visita è adatta anche ai bambini, considerate però diverse scale da fare e dura circa un’ora.

Non è presente un apposito parcheggio, almeno al momento della mia visita. Si possono lasciare le auto lungo la strada.

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