La mostra di Vivian Maier a Torino | La mostra Inedita

Inedita. Ecco il nome scelto per la mostra di Vivian Maier, dagli inizi di Febbraio e fino all’inizio dell’estate visitabile a Torino, nelle Sale Chiablese dei Musei Reali, diventate punto di riferimento per le mostre della città sabauda.

E inedito è anche lo sguardo che si posa su Vivian Maier, a partire dalle foto che lei stessa si scatta ( accettiamolo, non li abbiamo inventati noi i selfie ) nelle vetrine dei negozi o sulle superficie specchiate di casa o che trova in giro per la città. E appare uno sguardo triste, forse molto calzante per la sua vita, per niente semplice. La storia di una baby sitter e badante, oggi diventata una vera icona di fotografia, una delle più importanti del XX secolo.

Pochi cenni biografici alla vita di Vivian Maier

La Mostra Inedita a Torino

Una vita non semplicissima, dicevamo.

Vivian nasce a New York nel 1926 e la mostra riproduce circa 250 delle sue numerosissime fotografie, scattate tra il 1950 e gli anni Ottanta, tra Stati Uniti, Asia, Africa ed Europa.

Una vita semplice, senza tanti soldi, trascorsa a lavorare come bambinaia e badante. Ma un occhio attento, instancabile, trafugatore di istanti e attimi che, se non fermati, sfuggirebbero subito via.

La mostra si apre con numerose fotografie che la stessa Maier ha scattato a se stessa. Uno sguardo vacuo, forse triste, nessuna vanità. Fotografie scattate in superficie specchiate, nelle vetrine dei negozi di New York, forse come mero esercizio fotografico.

Uno degli autoritratti più celebri di Vivian Maier

Si prosegue poi nella sezione dedicata alla street photography, forse la mia preferita. La città diventa un grande palcoscenico e gli estranei che vi ci vivono, gli attori: un’occasione imperdibile per l’animo fotografico di Vivian, che agli sconosciuti scatta migliaia di fotografie.

Così come la sezione dedicata ai gesti nascosti. Attimi di vita sociale, abbracci, attese, momenti di noia e riflessioni: sono i gesti inconsueti e le tipicità delle persone che non sfuggono alla sua macchina fotografica. Anche questa sezione mi ha emozionato molto.

Passiamo poi a una serie di scatti inediti davvero, mostrati qui per la primissima volta.

In questa mostra ci sono, infatti, alcuni scatti inediti di due città italiane, Genova e Torino, frutto di un lungo viaggio in solitaria che la Maier ha compiuto a partire dalla primavera del 1959 e che l’ha portata a viaggiare tra Asia, Africa e Europa.

Nell’estate del 1959 il suo viaggio l’ha portata a Torino e tanti dei suoi scatti, come del Campanile del Duomo e di Palazzo Reale, sono stati fatti proprio a pochi metri da dove oggi, sessant’anni dopo, è ospitata la mostra a lei dedicata.

Una sezione intera è poi dedicata alle fotografie dei bambini, dei momenti di gioco e capriccio. Vivian Maier, che per gran parte della sua vita ha fatto la bambinaia, trascorreva parecchie ore in loro compagnia e amava immortalarli.

Una delle sezioni è dedicata ai bambini che Vivian guardava come bambinaia

Una delle ultime parti della mostra è dedicata alle fotografie a colori, Vivian le ha scattate utilizzando una Leica 35 mm.

Molto contrastante rispetto alle tantissime fotografie in bianco e nero, è la piccola sezione finale dedicata alla fotografia a colori

Mostra di Vivian Maier dove

Nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino. Se è una bella giornata vi consiglio di approfittare della vicinanza per una passeggiata o una tappa rilassante ai Giardini Reali, aperti recentemente dopo lunghi lavori di ristrutturazione e una piccola oasi in centro città.

Mostra di Vivian Maier da quando

Dal 9 Febbraio 2022

Mostra di Vivian Maier fino a quando

Fino al 26 Giugno 2022

Non conoscete Vivian Maier o volete saperne di più sulla sua vita? Vi consiglio, oltre alla mostra, di ascoltare il podcast di Racconti di Luce, che si occupa di fotografia e dei suoi protagonisti. C’è un podcast proprio su Vivian Maier.

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