Un piccolo borgo arroccato, con il Castello Imperiale che sovrasta e controlla la Puglia che non ci si aspetta, quella che percorre le colline, i boschi e i borghi dei Monti Dauni: Sant’Agata di Puglia non a caso viene chiamato lo “Spione delle Puglie” o la “Loggia delle Puglie”. Dalla torre del suo castello, stupendamente ristrutturato e ancora in corso di restauro, ci si trova a 810 metri di altitudine con un panorama meraviglioso di fronte: nelle giornate di sole e cielo sereno, è possibile che lo sguardo raggiunga il Golfo di Manfredonia e i confini con Basilicata, Campania e Molise. Visitare Sant’Agata di Puglia, in un itinerario alla scoperta del Monti Dauni, è un’esperienza da fare, soprattutto in inverno, quando la neve rende Sant’Agata un meraviglioso Presepe.

Se cercate relax, buona cucina, natura rigogliosa, un viaggio tra i Monti Dauni è quello che fa per voi. Un itinerario che potrebbe includere numerosi altri borghi nei dintorni, giornate trascorse all’aperto a contatto con la natura, tappe gastronomiche saporite e sorprendenti.

Poco più di 1800 abitanti sulla carta ma molti meno in effettivo e principalmente anziani, Sant’Agata di Puglia è un piccolissimo borgo della Daunia che rischia di rimanere disabitato, come gli altri della zona, premiato con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Premiato per il suo centro storico ben conservato e il suo Castello Imperiale, letteralmente inespugnabile.

Sant’Agata di Puglia: dove dormire
Un piccolo comune che però offre diverse sistemazioni di alloggio, perlopiù B&B e affittacamere, per un totale di circa 50 posti letto. Per rimanere nel centro storico, a pochi passi dal centro del borgo e dal Castello Imperiale di Sant’Agata, vi consiglio di alloggiare al B&B Villa di Miscio, una grande villa antica, con pavimenti incantevoli, grandi camini intorno ai quali riunirsi, stanze finemente arredate.

Un’altra struttura che vi consiglio, in cui soggiornare a Sant’Agata di Puglia, è il B&B Antico Monastero. In stile shabby chic, si trova all’interno dell’ ex monastero dei verginiani, dove sorgeva un tempo l’hotel albergo la Cisterna. Nel 2018 è stato completamente restaurato e riaperto al pubblico.
Sant’Agata di Puglia: dove mangiare
Una premessa è d’obbligo: quando mettete piede in Puglia, sappiate che tornerete con qualche chiletto in più! Non tanto per la quantità dei singoli piatti, ma per la varietà dei piatti che vi verranno proposti: una sfilza di antipasti tra salumi, formaggi, lampascioni ( sapete cosa sono?), pan cotto, fave e cicerchie. E da bere? Passiamo dai bianchi ai rossi: Falanghina, Aglianico, Greco e Nero di Troia, sono solo alcuni dei vini tipici più famosi. Non dimenticando che Sant’Agata di Puglia è inserita nella Strada dell’olio extravergine d’oliva DOP.
Ma la vera scoperta di questo viaggio tra i Monti Dauni sono stati, senza dubbio, i cavajuoli: ravioli ripieni di ricotta e zucchero, conditi con salsa di pomodoro e basilico. Il dolce dello zucchero si sposa alla perfezione con l’acido del pomodoro e il gusto è sublime: o li si ama o li si odia. Io li ho amati, tanto da rifarli a casa una volta tornata.

Dove andare a mangiare quindi? Stando sicuri che qualsiasi sia il posto in cui andrete, mangerete cibi di qualità?
Per un pranzo veloce, un luogo semplice, ma con piatti abbondanti e saporiti, vi consiglio il Clio Bistrot.
Indirizzo: Viale XXIV Maggio, 95/96
Per una cena in coppia, magari un po’ speciale, vi consiglio invece La Cantina della Canonica, un ristorante intimo, con prodotti ottimi e possibilità di fare degustazione di vini. Antipasti, primi, secondi, dolci, ho avuto la fortuna di mangiare qui due volte, e tutto era davvero ottimo!
Indirizzo: Via Volpe e Nova, 28

Sant’Agata di Puglia a Natale, per vedere le luminarie
Capitare a Sant’Agata di Puglia nel periodo natalizio è stata davvero una magia: sotto grandi e leggeri fiocchi di neve, il borgo storico sembrava un meraviglioso Presepe. Con le luci della sera poi, le luminarie, e le canzoni natalizie suonate dalle campane varie volte durante la giornata, è stato ancora più magico.

Tappa indiscutibile, il Belvedere, di fronte al palazzo del Municipio. Da questo panorama potrete vedere la parte più bassa del borgo, con le sue casette accrocchiate una all’altra e, oltre, il panorama sulla Daunia. Le vedete tutte quelle pale eoliche? Pensate che nel territorio di Sant’Agata di Puglia ne sono presenti 240 in totale. Gli abitanti della Daunia ci hanno messo un po’ ad abituarsi al nuovo panorama, ma ora si sono inglobate nel paesaggio circostante, tanto da sembrare lì da sempre.
Se capitate in visita al borgo durante le feste natalizie, inoltre, potreste assistere a uno dei tanti concerti che vengono organizzati durante le festività. Sono quasi sempre a ingresso gratuito e molto coinvolgenti.
Visitare il borgo Sant’Agata di Puglia: le cose da non perdere
Sono essenzialmente due le cose da non perdere in una visita approfondita di Sant’Agata di Puglia, il vecchio forno a paglia e il frantoio appartenuto alla Famiglia Nova, presumibilmente costruito intorno al 1500-1600.
L’antico frantoio, costituito da un macchinario utilizzato per spremere le olive ed estrarre prima il più pregiato olio extravergine di oliva, è stato in funzione fino al 1927. Successivamente venne chiuso e rimase per lungo tempo abbandonato, fino a quando venne ripreso dal Comune e dal 2014 è stato adibito a museo.
L’antico forno a paglia è uno degli ultimi rimasti in paese. Fino al 1957, se ne contavano in totale sei. Questo, appartenuto a Don Claudio del Buono è probabilmente il più antico ed è conosciuto come il forno del castello, perché con tutta probabilità, non trovandosi distante dal Castello Imperiale, era ad esso collegato tramite una serie di cunicoli.
Visita al Castello Imperiale di Sant’Agata di Puglia
Inespugnabile, arroccato sul monte, imponente, dallo Spione delle Puglie si può ammirare davvero tutta la Daunia e il subappenino dauno. Lo sguardo si perde tra monti innevati, il mare in lontananza, boschi foltissimi, un vento freddo che non dimenticherò. Visitare il Castello Imperiale di Sant’Agata di Puglia è un obbligo morale, soprattutto se amate le fortezze inconquistabili, soprattutto se avete almeno una volta nella vita fantasticato su come doveva essere vivere in un Castello.
Costruito probabilmente sulle rovine del vecchio tempio romano Artemisium, era prima di tutto una roccaforte militare. Dopo un periodo in cui regnò la casata di Svevia, il castello, sotto Alfonso d’Aragona, appartenne agli Orsini, che apportarono le prime modifiche per trasformare la fortezza in residenza ducale, per venderla poi, nel 1576, dagli Orsini ai Loffredo.

Da roccaforte inespugnabile a castello privato in cui dare grandi feste, la rocca si trasformò in una residenza abitativa e rimase tale fino alla fine dell’Ottocento. Abbandonato e lasciato cadere poco per volta, il Comune di Sant’Agata lo acquistò nel 2000 per 800.000 euro.
Da allora, per il Castello Imperiale è iniziato un lento recupero con lavori di restauro attuati grazie all’utilizzo dei fondi europei. Lavori di ristrutturazione, tuttora in corso, soprattutto ai piani superiori, le stanze in cui presumibilmente vivevano i proprietari, che verranno trasformate in una Biblioteca. Le stanze al piano terreno sono invece quasi completamente sistemate, sono state ricostruite le vecchie stalle e i capanni per gli attrezzi e i carri, ed è stata restaurata una cappella, al momento sconsacrata.

Non rinunciate a salire sulle due torri, quella est e quella ovest. Avete una vista quasi a 360 gradi sui territori intorno e sul borgo storico. Da quell’altezza, ci troviamo a 810 metri, è chiaro quanto il castello fosse inattacabile.
Il castello di Sant’Agata di Puglia giorni e orari: è visitabile tutti i giorni nel periodo estivo e solo la domenica nel periodo invernale.
L’accesso è gratuito per tutti, adulti e bambini.
Sant’Agata di Puglia, gli eventi estivi: sul Palco delle Puglie
Se capitate qui in estate, vi consiglio invece di esplorare Bosco Paduli o Bosco Macchione, con alberi secolari, frasche, pungitopo, ghiande, bacche, scoiattoli, ma anche cascate e scorci meravigliosi. È presente un piccolo chiosco e un’area attrezzata per fare picnic. Perfetto per le famiglie e per chi ama fare passeggiate all’aria aperta.
Ma il mese di Agosto è anche il periodo che il paese di Sant’Agata di Puglia attende con più ansia. Intorno al 18 di Agosto infatti prende vita Sul palco delle Puglie, il cartellone estivo con numerosi concerti e artisti che si esibiscono nel borgo.
Ma è la rappresentazione teatrale che ripercorre la storia di Agatone ad essere il vero fiore all’occhiello della rassegna estiva. La rappresentazione medievale, con un attore di fama nazionale e più di 200 figuranti e attori vestiti con abiti storici, prende spunto dalla storia di Agatone, famoso per lo Ius Primae Noctis, l’arrogato e arrogante diritto da parte di un signore feudale che, in occasione delle nozze di uno dei suoi servi della gleba, avrebbe potuto sostituirsi al marito nella prima notte di nozze. Ma il barbiere di Agatone non ci stette e la leggenda narra che gli tagliò la gola. Il primo attore ad aver ricoperto il ruolo di Agatone fu Michele Placido. Nel 2019 è stata invece la volta di Giuseppe Zeno.
In collaborazione con Sant’Agata di Puglia