Viaggio in Argentina | Consigli per organizzare un viaggio nella Terra del Fuoco fai da te

Nonna carissima, nemmeno quest’anno ci sarò per Natale. Carissima nonna, parto per la Patagonia con Luis domenica prossima. Andiamo a vedere le balene. Camminare, arrivare in vetta alle montagne, entrare nel fondo dei boschi, sedere in riva all’oceano mi fa sentire felice. Molto piccola e in pace.

Concita De Gregorio, Mi sa che fuori è primavera

Attraversare l’oceano e fare un viaggio in Argentina significa avere il coraggio di dire di no a qualunque cosa importante stia accadendo nella nostra vita in quel momento e partire. Mettere da parte affetti, impegni, investire un discreto budget per vedere almeno una volta nella vita Lei, la Terra del Fuoco.

foto terra del fuoco argentina-min
Terra del Fuoco, fare un viaggio qui vuol dire prendersi una pausa dalla vita, per poter godere tutto appieno

Io non avevo Luis come la protagonista del romanzo di Concita De Gregorio, ma avevo le mie tre amiche Sara, Chiara e Martina e festeggiavamo ( in anticipo perché sì, siamo inguaribili ottimiste) la nostra laurea. Direi che non mi potevo lamentare affatto. Viaggiare in Argentina non è difficile: una volta lì vi innamorerete dei luoghi, delle persone e vi lascerete trasportare, mandando a monte la maggior parte dei vostri piani.

Vi sono però alcune cose da non trascurare prima della partenza così da potersi godere il viaggio e cercare di contenere il budget, che sarà comunque inevitabilmente medio alto per il costo del volo, e alto se deciderete di visitare la Patagonia, che ha tariffe molto meno contenute rispetto al resto dell’Argentina, sia come costo della vita sia a livello di escursioni. Per questo ho scelto di partire con un articolo sui consigli pratici per organizzare il viaggio, e quali sono le cose ( poche ma secondo me fondamentali) da fare prima della partenza. 

Viaggio in Argentina: quando andare?

Noi siamo partite ad ottobre e il viaggio è durato 23 giorni compreso di voli. Il nostro itinerario ha compreso la Patagonia Argentina, la zona di Mendoza, le Cascate dell’Iguazù e Buenos Aires.

Per quanto riguarda il periodo da scegliere, quello a cavallo tra ottobre e novembre è perfetto per visitare la Patagonia dove troverete un clima invernale ma non gelido, mentre nel resto dell’Argentina c’è una temperatura primaverile. Calcolando che le stagioni vanno al contrario, il periodo di alta stagione per visitare l’Argentina è l’equivalente del nostro inverno.

Viaggio in Argentina: i voli

Le prime cose da organizzare per la partenza, oltre ovviamente ad avere un passaporto valido, sono i voli e il periodo. Per i cittadini italiani non serve alcun visto.
Il volo è molto lungo qualunque tratta voi facciate, e abbastanza costoso, di conseguenza per ammortizzare il tutto secondo me si dovrebbero avere almeno due settimane a disposizione. Abbiamo prenotato abbastanza tardi perciò riguardo al volo ci siamo dovute accontentare di un lunghissimo scalo a New York con partenza da Milano Malpensa e arrivo a Buenos Aires il tutto pagato 700 euro. Se avrete modo di organizzarvi per tempo riuscirete a risparmiare al massimo un paio di centinaia di euro rispetto a quanto abbiamo speso noi, ma soprattutto avrete il vantaggio di fare un volo senza uno scalo così scomodo. Detto questo, il viaggio è lungo di per sé: l’opzione più veloce è quella di partire da Roma Fiumicino, unica città italiana per ora da cui partono voli diretti, e in questo modo avrete comunque 13 o 14 ore di volo.

Se il vostro viaggio si articolerà unicamente in Patagonia potreste anche atterrare a Santiago del Cile, da cui si possono raggiungere vari punti della Patagonia sia cilena che Argentina abbastanza facilmente. Noi abbiamo scartato questa opzione perché volevamo visitare anche il nord dell’Argentina quindi ci avrebbe fatto comodo il ritorno su Buenos Aires, inoltre l’opzione di comprare andata e ritorno su due città diverse era molto cara nel momento in cui abbiamo acquistato i biglietti.

Viaggio in Argentina: cambio valuta

Riguardo al cambio valuta, è abbastanza facile farlo una volta arrivati in Buenos Aires. Noi abbiamo fatto in questo modo perché il transfer dall’aereoporto era organizzato dall’ostello in cui alloggiavamo, di conseguenza abbiamo avuto il tempo di fare il cambio valuta e di pagare la quota del transfer insieme al pernottamento. Non dappertutto accettano i pagamenti con carta quindi conviene avere sempre dei contanti con sé. In Argentina esistono molte persone che propongono un cambio non ufficiale, che solitamente è più conveniente di quello che potreste fare nei posti ufficiali o prelevando dal bancomat. Questo tipologia di cambio non è legale ma è molto diffusa e tutto sommato abbastanza tollerata. Se decidete di percorrere questa opzione siate però consapevoli che state compiendo un atto non legale, ed evitate di affidarvi alle persone che vi chiamano per la strada perché rischiate di essere truffati, piuttosto chiedete indicazioni alla struttura ospitante.

Viaggio in Argentina: è una meta sicura?

Solitamente nei miei consigli di viaggio non apro mai la parentesi “sicurezza del luogo” poiché do abbastanza per scontato che viaggiando in posti che non si conoscono si faccia molta attenzione ai propri documenti, macchina fotografica e non si vada in giro a passeggio con più contanti del necessario, e che ci si informi bene sui quartieri delle città in cui è opportuno prestare attenzione. Detto questo è risaputo che l’America latina ha un tasso di criminalità molto elevato. L’Argentina è per la media del sud America un posto abbastanza tranquillo e noi non abbiamo avuto alcun tipo di problema, ma è opportuno prestare maggiore attenzione rispetto a quando si viaggia in altri luoghi, soprattutto se vi sposterete in autobus.

Viaggio in Argentina: cosa mettere nel bagaglio?

Scegliere la composizione del bagaglio non sarà facile considerando che se farete un tour dell’Argentina dovrete portare sia abiti invernali sia estivi. Anche se vi limitaste alla sola Patagonia ci sono zone più calde di questa regione, come la Penisola Valdes, dove dovrete indossare abiti leggeri, così come per il pre e post atterraggio da Buenos Aires o Santiago.

Gli immancabili? Scarponcini da montagna, una giacca impermeabile dal peso medio e che ripari dal vento, sotto alla quale potrete stratificare maglie tecniche e pile per le zone più fredde e maglie leggere per le altre zone, sciarpa, cappello e guanti per ripararsi dal vento (più che dal freddo) e occhiali da sole.

Viaggio in Argentina: dove dormire

Solitamente io sono sostenitrice dei viaggi poco organizzati così da avere la libertà di scegliere fino all’ultimo momento l’itinerario del viaggio, e gli imprevisti non mi spaventano, altrimenti non sarei una “Serendipitosa”, ma in Patagonia dati i prezzi e la scarsa presenza di strutture conviene prenotare il pernottamento già dall’Italia.
Noi abbiamo prenotato la prima notte a Buenos Aires a San Telmo, che è un quartiere molto suggestivo ottimo, per alloggiare.

Una giornata libera per svolgere le varie incombenze quali perfezionamento dell’itinerario, cambio valuta, e soprattutto per rimettersi in forze dopo un viaggio che dura in media 20 ore con sei ore di fuso orario, è stata provvidenziale.
Ci ha permesso anche di fare una passeggiata piacevole nel nostro quartiere dove abbiamo individuato un baretto molto carino che ci ha cucinato dei piatti vegetariani e leggeri fondamentali per riprendersi dal jet lag e di passeggiare per le vie centrali vicine al nostro quartiere. Così da entrare nel viaggio in una modalità “slow”.

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Nel quartiere San Telmo per riprendersi dal viaggio e dal jet lag

Non appena metterete piede in terra latino americana vi renderete infatti conto che qualunque cosa che precedentemente alla partenza vi avrebbe preoccupato, in realtà non è un vero problema ma un’occasione da abbracciare. In Argentina tutto scorre lento e fluido e nell’ottica del no pasa nadaottica che sarete restii ad abbandonare anche una volta tornati dal vostro viaggio.

Il giorno dopo abbiamo preso un volo interno della compagnia argentina Lan, anche esso prenotato dall’Italia, diretto a El Calafate, ottima come base per visitare il ghiacciaio Perrito Moreno e punto di partenza per vari trekking ed escursioni.

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Ghiacciaio Perrito Moreno, un’escursione da non perdere

Purtroppo nella parte fredda della Patagonia è molto difficile organizzare escursioni in modo “indipendente” poiché è necessario abbattere i costi delle navi che possono navigare nel ghiaccio, e allo stesso modo non è opportuno avventurarsi per trekking su ghiacciai se non si ha l’attrezzatura e la giusta esperienza. Non è necessario prenotare queste escursioni dall’Italia (anche se le varie strutture ospitanti ve lo proporranno) ma conviene valutare tutto in loco, poiché almeno nel periodo in cui siamo andate noi i posti abbondavano e abbiamo avuto modo di valutare la scelta della giusta escursione in base al meteo e ai nostri desideri in quel momento.

L’unica cosa che abbiamo prenotato è il pernottamento all’ostello America del Sur, dove abbiamo trovato una camera da 4 con bagno interno. È l’unico ostello che vi consiglio poiché davvero ottimo su tutto ed esteticamente molto accogliente.Per noi due giorni a El Calafate sono stati sufficienti e ci siamo spostate in autobus e traghetto verso Ushuaia.

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Traghetto per Ushuaia

Viaggio in Argentina: come muoversi

Gli autobus sono un ottimo mezzo per spostarsi in America Latina, dove invece praticamente non ci sono treni. Sono un mezzo economico, che si può prenotare all’ultimo momento e sono molto più confortevoli rispetto a quelli italiani: è molto comodo passarci la notte perché i sedili si allungano totalmente e inoltre vengono serviti anche i pasti a bordo compresi nel prezzo. Noi abbiamo infatti preso un solo volo interno, per il resto abbiamo sfruttato i bus. In questo modo abbiamo abbattuto notevolmente i costi di viaggio e inoltre risparmiato il pagamento del pernottamento in hotel e dei pasti, quindi li consigliamo assolutamente. Di certo la scelta degli spostamenti va ponderata in base al tempo a disposizione per gli spostamenti e al costo dei voli interni. Per noi che abbiamo prenotato all’ultimo momento, modificato l’itinerario step by step e avevamo parecchi giorni, la scelta si è rivelata ottimale.
Da Ushuaia in poi ci siamo mosse sempre prenotando bus, pernottamenti ed escursioni di giorno in giorno, e ci siamo fatte trasportare dalla “buena onda” latino americana. Abbiamo così visitato nell’ordine la Terra del Fuoco, la Penisola Valdes, la città di Mendoza e i suoi dintorni, le Cascate dell’Iguazù e infine Buenos Aires.

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Cascate Iguazù, Argentina

Nei prossimi articoli mi dedicherò a degli approfondimenti sull’itinerario, su cosa fare vedere e ovviamente mangiare!

 

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Scritto da Giorgia Finiguerra

Torinese, 29 anni, psicologa. Per lei il viaggio è il brivido lungo la schiena quando sa di averne prenotato un altro, è far rinascere tutti e cinque i sensi. Tornare in posti cari ed esplorarne di nuovi.

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