Milano ogni volta che mi tocca di venire mi prendi allo stomaco mi fai morire Milano senza fortuna mi porti con te sotto terra o sulla luna Milano – Lucio Dalla

Un weekend di scoperta, di incontri, di magici incroci. Milano per me è sempre magica. Mi accende gli occhi con la sua vita che pulsa, e al contempo mi rende malinconica. E stavolta ho potuto scoprirla attraverso i suoi angoli nascosti, le botteghe degli artigiani, i capolavori artistici delle sue mura, i suoi sapori spettacolari.
#wowmilano è stata l’occasione per raccontare tutto questo, e innamorarsi della città meneghina attraverso le tappe che vanno oltre gli aperitivi, il Castello Sforzesco e le guglie del Duomo.
24 ore di piccole chicche.
24 ore di mani di artigiani.
24 ore di sapori e profumi e colori intensi.
24 ore di arte e strade che raccontano storie.
Di chi è la “colpa” di tutto questo? Decisamente di Cristiana Pedrali, che nel suo articolo su Viaggevolmente, racconta come negli anni Milano le abbia sempre parlato, gridando da viuzze e stradine, di piccole e preziose realtà che l’hanno fatta sognare. Bottegucce, artisti che inventano e creano e si sporcano le mani, opere d’arte nascoste: da qui nasce l’idea di #wowmilano, un blogtour che ha messo insieme alcune blogger (o presunte tali, come me) per un progetto by GuestToGuest, la piattaforma di scambio casa per chi cerca una vacanza diversa in perfetto mood del luogo visitato. Un weekend articolato attraverso alcune di quelle meravigliose realtà, quel tanto che basta per appagare vista, gusto e olfatto.

Milano insolita: mani a colori, i capolavori di Giassi Mosaico
La prima tappa del tour è dedicata a un raffinato e raccolto laboratorio creativo in zona Piola, dove Maria, originaria di Trieste approdata poi a Milano, crea mosaici con le sue mani. Con un perfetto connubio tra un’arte così antica e il suo stile così fresco, Giassi Mosaico fa sì che vetro, pietre, tasselli smaltati e anche cocci diano vita a nuove e straordinarie forme.

Maria è diplomata alla Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo e specializzata sia nella realizzazione di mosaico antico sia di mosaico moderno, che vede l’impiego materiali molto diversificati tra loro nella stessa opera, e l’utilizzo di tessere anche molto irregolari. I suoi mosaici rispondono alle richieste di pavimentazioni, opere ornamentali, rivestimenti e pannelli decorativi. Da Kandisky a Rothko, sino alla tecnica giapponese di lavorazione della ceramica, nei suoi racconti e descrizioni sono tanti i temi artistici che si assaporano. Che dire, trascorrere alcune ore con lei è stato decisamente stimolante, da non perdere!

Milano insolita: mani preziose, le piccole meraviglie di Le Metissage
La seconda fermata del bus di #wowmilano è una piccola oreficeria, ancora in zona Piola. Qui nel 2013 è arrivato Diala dal Senegal, seguendo sua moglie in Italia conosciuta nella sua terra natia dopo una missione umanitaria, e portando con sé un bagaglio ricco di arte e racconti. Dopo aver rilevato il negozio di un orafo, è iniziata l’avventura di Le Metissage, degna erede di una forte tradizione nell’arte orafa tramandata da suo nonno.
Diala, attraverso la sua meravigliosa attività condivisa con sua moglie e suo suocero, si propone di percorrere due strade: il riciclo dell’oro e la possibilità di far vivere un’esperienza. Oltre alla creazione e alla vendita dei suoi gioielli, infatti, Le Metissage offre ai suoi clienti mostre e reportage fotografici, la possibilità per le coppie di futuri sposi di creare le proprie fedi, e workshop creativi nel corso dei quali i clienti possono dare nuova vita a vecchi gioielli che possiedono e disegnando, con l’aiuto di Diala, forme e modelli completamente nuovi.
Tutto questo viene reso unico grazie al clima di stupore e meraviglia dello spettacolo della mani di Diala a lavoro, sapientemente immortalate dal talento fotografico di suo suocero.

Milano insolita: mani e sapori, le raffinate delizie di GaiaDì
Come completare in modo perfetto questa prima parte del tour di #wowmilano? Con una cena esaltante, naturalmente. Ma come in ogni cosa, l’occhio vuole la sua parte. E in cucina, eccome se la vuole. Dovremmo forse dire che la pretende.

E in questo GaiaDì è davvero eccellente maestra. Al nostro rientro nell’appartamento a misura di blogger procurato dal partner GuesttoGuest (e avevamo anche il giardino eh, che sogno!), abbiamo ricevuto una calda accoglienza. Fiori, zucche, bacche, castagne, un tripudio di frutta e sfumature di viola e arancio. E poi, la sfida: preparare una tavola autunnale (step alquanto obbligatorio per poter accedere alla desiderata cena!). Ci siamo sfidate dividendoci in due squadre, giocando secondo il mood tipico del lavoro della nostra Gaia: rendere una tavola speciale secondo il tema autunnale, con ciò che si ha a disposizione. Chi l’avrà spuntata secondo voi?
Ad attenderci vi era una tavola ricca di antipasti, composizioni allettanti, assaggi, piatti meravigliosi. Lo stile elegante di Gaia è il suo biglietto da visita: come event designer, è capace di trasformare ogni evento nella più elegante e curata occasione. Insomma, mettete via quei grembiuli e affidatevi a lei! Il successo è assicurato.

Milano insolita: strade, parole, visioni, un tuffo nella street art milanese
Domenica, sveglia alle 6.30, doccia a occhi chiusi e colazione con torta al cacao. Siamo pronte per la seconda parte di questa avventura.
A farci da Cicerone stavolta è Giacomo di MilanoArte, che ci ha accompagnato in un piccolo viaggio nella street art della zona di Porta Romana. Perché dietro la sua proverbiale apparenza del “milanese imbruttito”, la città meneghina nasconde un cuore che batte, sangue che pulsa, anima che grida.

Porta Romana era una zona industriale, per questa ragione molte strutture oggi adibite a hotel o locali sono in realtà ex fabbriche. Da Corso Lodi alla Fondazione Prada, muri e costruzioni sveleranno al vostro sguardo capolavori più o meno nascosti. MilanoArte crea percorsi su misura per ogni diversa esigenza, e Giacomo è stato capace non solo di sopportare il nostro incontenibile entusiasmo, ma anche di accompagnarci con calore e professionalità attraverso queste meravigliose scoperte. Da Pingotti a Pao Pao, sino alle bizzarre creature di Zed1, siamo riuscite a innamorarci di ogni angolo passo dopo passo.
Una spettacolare scoperta è stata il Madama Hostel&Bistrot, sede di un ex commissariato di polizia di cui ha conservato molti dettagli meravigliosamente rivalutati e trasformati. Nei suoi corridoi, stanze, e spazi di ritrovo, potrete lasciarvi stupire ritrovandovi opere di Zed1 e Franz Gauviniere, grandi street artists amici dei proprietari dell’ostello. Mister Thoms, Giovanni di modica, senza dimenticare una piccola scultura di Edoardo Tresoldi.

Valentina del Madama Hostel&Bistrot ci ha fatto compagnia assaggiando una fetta di torta (chi siamo noi per dire di no?) mentre ci raccontava della storia di quello che è molto più di un ostello. Aveva gli occhi accesi, e nelle sue parole le pareti di quel luogo sembravano prendere vita. Non vi resta che dedicare una tappa al Madama appena possibile, per un brunch, un aperitivo o un soggiorno davvero speciale.

Milano insolita: Dulcis in fundo, tappa alla Fondazione Prada
Sembrava finita, vero? E invece no. Infine, ma non per ultimo, il nostro sguardo raggiunge la sua vetta dorata. In tutti i sensi, potremmo dire. Perché la tappa finale del nostro tour è la Fondazione Prada, la cui torre dorata attira estimatori, turisti, nonché folli stalker di luoghi instagrammabili.
Culla dell’arte contemporanea e risultato della trasformazione di una distilleria risalente agli anni ‘10 del ‘900, la Fondazione Prada abbraccia i suoi famosi spazi espositivi in una articolata cornice estetica che combina edifici preesistenti e tre nuove costruzioni.

E, in questo giro di estasiata bellezza, come non dedicare una tappa al Bar Luce, progettato dal grande Wes Anderson? Non si può, appunto.

#wowmilano, cosa ci resta?
Cosa ci lascia questo weekend? Potremmo parlare ore del senso di appagamento per le scoperte fatte, le realtà conosciute, le emozioni assaporate. E sì, ci sta tutto. Ma quando hai l’occasione di dedicare 24 ore della tua vita a un’esperienza del genere, c’è sempre un valore che finisce per guadagnare più punti degli altri. Il tempo.
Che è un po’ ciò che ti resta dopo un viaggio speciale, o dopo il bacio più romantico della tua vita, dopo l’abbraccio di qualcuno che non vorresti lasciare mai.
Ti resta il valore di un tempo che non avresti potuto spendere in modo migliore. 24 ore si possono trascorrere lavorando ( e sì, bisogna pur farlo naturalmente), guardando film, uscendo con amici, cucinando qualcosa di buono, facendo sport, leggendo libri, poltrendo sul divano. Ogni nostra attività ha un senso, rappresenta una scelta, e andrà benissimo in qualunque modo vorremo investire quelle 24 ore. Ma, se proprio hai l’occasione di farti abbracciare e avvolgere da un’esperienza simile, dove concedi ai tuoi occhi di meravigliarsi, al tuo palato di estasiarsi, al tuo umore di farsi invadere di sorrisi speciali grazie alle speciali persone incontrate, allora beh… cosa potresti chiedere di più?
Nulla, decisamente.
Oltre la Milano dall’effetto WoW, c’è #wowmilano.
Quella che da oggi porterò per sempre con me.

Scritto da Teresa Malacario
Detta Scarola, napoletana, quasi 32enne. Dice che la sua testa è molto più simile ad un carrello della spesa che a un foglio Excel, viaggia quando può e sogna spesso, e ogni volta ne scrive. La brutta notizia – dice lei – è che stavolta vi tocca pure leggerla!
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