Palermo è chiassosa, disordinata, colorata, intricata, dissacrante. Una città che è difficile che lasci indifferenti: quello che ho capito io è che o la si ama, o la si odia, senza mezze misure. Accanto a luoghi meravigliosi recentemente restaurati, ce ne sono di completamente trascurati.
Palermo è un crogiolo di contraddizioni, se non l’avete ancora visitata, qui trovate una guida su cosa fare e cosa vedere a Palermo. Se la conoscete bene invece, potreste scorgere qualcosina che avevate tralasciato.



Arrivare a Palermo per raggiungere le isole
Da Palermo partono giornalmente numerose crociere e numerosi traghetti per lunghe percorrenze, in direzione della Liguria, della Sardegna e della Toscana. Non solo: Palermo è un porto strategico per raggiungere alcune delle isole più belle della Sicilia. Da Palermo, con i traghetti e gli aliscafi di Liberty Lines potrete infatti raggiungere le isole Eolie e l’isola di Ustica.
Cosa fare e cosa vedere a Palermo
Cattedrale di Palermo
La Cattedrale di Palermo è il principale luogo di culto cattolico della città. Venne costruita dall’arcivescovo Gualtiero Offamilio intorno al 1185 sull’area di una precedente antichissima chiesa. Da vedere, anche solo all’esterno di passaggio.
L’Orto Botanico di Palermo
Se non è il primo articolo che leggete sapete benissimo quanto io ami gli orti botanici, veri e propri musei a cielo aperto del mondo vegetale. Il primo seme dell’Orto Botanico di Palermo è stato messa nel 1781 con lo scopo di un orto dei semplici, ossia dedicato alla coltivazione di piante medicinali che fossero utili all’insegnamento.
Ogni volta che torno a Palermo una tappa qui, per me, è d’obbligo. L’Orto Botanico di Palermo è una meraviglia, fresco anche in estate anche se consiglio di portare con voi un antizanzare, soprattutto se viaggiate con bambini.



Considerate di trascorrere almeno un paio di ore tra piante, serre e sculture, un po’ di più se volete fermarvi per l’aperitivo. Consiglio sempre di andare all’orto nel pomeriggio inoltrato e poi fermarsi nella Caffetteria Talea, aperta per chiunque abbia il ticket di ingresso dell’orto.
Qui potrete fare aperitivo nel verde, con un bicchiere di bianco fresco e tapas. Nella bella stagione i tavolini fuori sono una meraviglia per chiacchierare con qualcuno o leggere in solitudine, quando è un po’ più fresco l’alternativa della serra è calda e romantica.


Catacombe dei Cappuccini
Durante il mio primo viaggio a Palermo questa era una delle tappe della nostra to do list. Per visitarlo ci siamo spinte in un luogo gotico e terrificante, lontano dal centro storico e dalla zona delle attrazioni della città, ma secondo me imprescindibile. Vi sto parlando delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, situate in Piazza Cappuccini presso la Chiesa di Santa Maria della Pace.
I Frati Cappuccini si stabilirono a Palermo presso la chiesa nel 1534. Avevano costruito un piccolo cimitero in cui seppellire i propri confratelli scavando una fossa comune proprio sotto l’altare di Sant’Anna. In questa fossa, ogni frate veniva avvolto in un lenzuolo e calato. In qualche anno lo spazio della fossa non fu più sufficiente a contenere tutti i corpi e i Frati decisero di iniziare lo scavo delle Catacombe sul finire del Cinquecento.
Quando i Frati spostarono le reliquie dalla prima fossa alle Catacombe, si accorsero che quarantacinque corpi erano completamente intatti. Lo interpretarono come un segno di Dio e decisero così di esporre i corpi in nicchie, lungo il corridoio delle Catacombe. Ecco che allora al visitatore appare uno spettacolo macabro e raccapricciante, che racconta gli usi e le tradizioni della società palermitana tra il XVII e il XIX secolo.
Le Catacombe di Palermo sono un patrimonio culturale unico nel suo genere che ha affascinato curiosi da tutto il mondo e che ancora oggi è da non perdere.
Cosa fare e cosa vedere a Palermo
Chiesa di San Giovanni degli Eremiti
È uno dei più importanti edifici medievali di Palermo e una tappa qui quando andrete a Palermo è d’obbligo. La Chiesa fu costruita in epoca normanna, tra il 1130 e il 1148 e la sua architettura arabeggiante salta subito all’occhio.
Il modulo costruttivo interno della chiesa è dato da una struttura cubica sormontata da una cupola. Tale modulo si ripete cinque volte: due nelle campate dell’unica navata, tre nel transetto. L’accostamento del quadrato, che rappresenta la terra, al cerchio, che rappresenta il cielo, ricorre sia nella cultura islamica fatimita sia in quella bizantina. L’interno è nudo e raccolto.
Chiostro di Santa Caterina
Varcata la soglia verrete abbracciati dal profumo di zucchero e mandorle, canditi, miele e ricotta. Vi state chiedendo perché?
Fino al 2014, prima del trasferimento dell’ultima suora rimasta, quasi nessuno aveva potuto varcate la soglia del convento di Santa Caterina, raccolto e chiuso nella regola della clausura negli ultimi 7 secoli, a partire dal 1311. Successivamente, per volontà dell’Arcidiocesi e della Soprintendenza e sotto la gestione della cooperativa Pulcherrima Res, il convento si è trasformato in un museo di arte sacra, aprendo le porte ai visitatori incuriositi dalla sua storia e dalla sua inviolabile bellezza.
Al suo interno si trova una chicca imperdibile, la dolceria, dove vengono preparati i dolci di svariati monasteri di Palermo secondo l’antica ricetta delle suore. Noi abbiamo assaggiato i cannoli e le minne di Vergine, specialità del Monastero di Montevergini.


Quattro Canti
I Quattro Canti è in realtà Piazza Vigliena, chiamata così perché i quattro palazzi che vi si affacciano l’uno sull’altro sono anche l’inizio di quattro quartiere nel tessuto cittadino. Se solleviamo gli occhi al terzo ordine di ogni facciata, possiamo ammirare le sculture di quattro donne: Santa Cristina, Santa Ninfa, Sant’Oliva e Sant’Agata, posizionate lì nel 1617 e che erano le sante patrone di Palermo prima del 27 luglio 1624, quando la patrona della città divenne Santa Rosalia.

Fontana Pretoria
A poca distanza dal Quattro Canti si trova la Fontana Pretoria, anche conosciuta, anzi forse più conosciuta con il nome di Piazza della Vergogna. La piazza in realtà prende il nome ufficiale da Palazzo Pretorio, che si affaccia sulla piazza. Ma perché Piazza della Vergogna? Semplice: tutte le statue presenti sono nude.
Esempio di Rinascimento toscano, fu realizzata nel 1554 dallo scultore toscano Francesco Camilliani. Fontana Pretoria occupa tutto il centro della Piazza, con giochi d’acqua, 37 statue e 24 teste di animali, scalinate e piccoli ponti. Non a caso è considerata una delle più belle fontane d’Italia.
Cosa fare e cosa vedere a Palermo
Mercato di Ballarò
Può un mercato essere un’istituzione turistica? A Palermo, sì. Alcuni mercati palermitani sono stati realizzati durante la dominazione araba e camminando tra i suoi odori forti, i tendaggi, i colori e alcuni banchetti improvvisati vi sembrerà davvero di camminare per il suk di qualche cittadina nordafricana. Il Mercato di Ballarò rappresenta il mercato più antico e grande della città: i suoi banchi si estendono in un dedalo di stradine da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory.
Il mio consiglio è quello di dirigersi qui verso la seconda parte della mattinata, passeggiare tra i banchi curiosando e lasciandosi ammaliare dai suoi profumi, fermarsi a mangiare dove preferite. Prima di ripartire, comprate anche qualche souvenir mangereccio da portare con voi: arancine, sacchetti di origano siciliano e capperi.

Vucciria
A me piace tanto anche la Vucciria, altro mercato famoso palermitano che si estende da via Argenteria fino alla piazza Garraffello. La parola Vucciria, o Bucceria, deriva molto probabilmente dal francese boucherie, che significa macelleria, poiché il mercato inizialmente era dedicato solo alla vendita della carne. A Palermo tale termine assunse anche il significato di baccano, sicuramente per il forte vociare che si eleva durante l’orario mercato. Oggi il mercato è aperto tutti i giorni e vende qualsiasi cosa: pesce, carne, verdura, frutta…
La spiaggia di Mondello
Dire Palermo vuole anche un po’ dire Mondello. Tutti conoscono, anche solo per sentito dire, questa spiaggia palermitana poco distante dal centro storico cittadino, famosa per la sua acqua cristallina.
La spiaggia di Mondello è la spiaggia dei palermitani, una splendida baia racchiusa tra il monte Gallo e il monte Pellegrino, entrambe riserve naturali. Purtroppo in alta stagione è quasi tutto occupato dai lidi, di certo dà il meglio di sé a cavallo tra i caotici mesi estivi.
La spiaggia di Mondello dista solo una ventina di minuti di Palermo, se alloggiate qui vi consiglio di raggiungerla con il bus. Le linee 544, 603, 806 sono tra quelle che raggiungono Mondello. Una valida alternativa può essere anche quella di raggiungerla in bicicletta.