L’orto appartenuto alla famiglia di Giacomo Leopardi, grande fonte di ispirazione e possibilità di introspezione ma anche di sofferenza per il poeta, è oggi uno dei Beni tutelati dal FAI, l’unico nella regione Marche.
Siamo a Recanati, borgo in cui il poeta nasce nel 1798 e vive per oltre trent’anni, legato a questo luogo da un amore e odio fortissimi. Più volte prova a scappare da Recanati, ma poi inevitabilmente torna, fino al 1830, anno della partenza definitiva. Superate il cancello ed entrate in questo luogo ricco di fascino e poesia. Pronti a visitare il Colle dell’Infinito a Recanati?
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Varcato il piccolo cancello, vi sembrerà di entrare in un grande giardino segreto, affacciato su un paesaggio naturale di inestimabile bellezza, con Macerata e i Monti Sibillini dinanzi a voi. Vi troverete immersi dalla macchia mediterranea: erbe aromatiche, pergolati, ulivi, piante da frutto e un piccolo orticello con verdure.
Ed è proprio su questo colle, nel 1819, che il poeta scrisse la sua poesia più celebre, L’Infinito.

Visita Orto sul Colle dell’Infinito
La storia di questo orto inizia probabilmente all’inizio dell’Ottocento, quando venne costruito dalla famiglia di Leopardi. Verso il 1819 il poeta inizia a frequentare questo orto per le sue passeggiate in solitaria, da solo con i suoi pensieri e i versi da scrivere.
Nell’ottobre 2017 il Comune di Recanati ha affidato al FAI la valorizzazione culturale di questo luogo e dell’attinente Cento Nazionale di Studi Leopardiani. L’architetto Paolo Pejrone ha deciso di donare gratuitamente il progetto di recupero dell’orto al FAI e oggi questo luogo è aperto al pubblico e accessibile a tutti.
La struttura con i pergolati è novecentesca e l’orto è in perfetta sintonia con il paesaggio e il territorio circostante. Nell’orto vengono coltivate verdure molto semplici, ma anche tipiche della zona, come il fagiolo monachello, metà bianco e metà nero e la mela rosa dei Monti Sibillini, che è una varietà molto pregiata. Il raccolto viene donato ai Frati Cappuccini di Recanati.


L’obiettivo del FAI è stato quello di realizzare un progetto di restauro che fosse in grado di valorizzare i duplici aspetti del Colle dell’Infinito: quello paesaggistico, immerso nella campagna del borgo di Recanati e quello filosofico e poetico, legato alla figura di Leopardi.

Visita Orto sul Colle dell’Infinito
Informazioni e consigli pratici
L’ingresso per il Colle dell’Infinito si trova in Viale Colle dell’Infinito, 112 ed è nei pressi del centro Nazionale degli Studi Leopardiani, in una viuzza un po’ nascosta del borgo, non lontano dalla casa natale di Giacomo Leopardi.
La visita comincia in una piccola camera di registrazione, dove è possibile registrare la propria lettura de L’Infinito, per poi proseguire all’esterno, nel bellissimo orto dell’antico Monastero di S. Stefano.
Il percorso di visita è abbastanza breve ma il mio consiglio è quello di prendervi almeno un paio di ore per godervi la calma e il senso di appagamento che si provano in questo luogo.
Il periodo perfetto è la tarda primavera o l’estate, per godere delle fioriture e della vegetazioni, così come del paesaggio circostante. Se andate in estate il mio consiglio è quello di andare al mattino, quando non fa ancora troppo caldo, essendo tutto esposto al sole.
Nei dintorni dell’Orto FAI a Recanati
Se siete arrivati al termine della vostra visita, non disperate! E soprattutto non andate via prima di aver visitato il meraviglioso borgo di Recanati, in estate completamente avvolto e circondato da giallissimi campi di girasoli.
Poco distante dal Colle dell’Infinito potrete visitare la casa natale di Leopardi, perdervi tra le stradine del borgo e ammirare le celebri piazzette, come la Piazzuola del sabato del villaggio, che ha ispirato una delle più celebri poesie di Leopardi.
[ In collaborazione con Fondo Ambiente Italiano ]