Questo è un articolo dedicato all’epoca vittoriana, in ogni suo nodo di intrecci. Contiene cinque spunti per cogliere la sconfitta morale della nuova classe borghese, la demagogia dei primi sindacalisti, la riscoperta della natura come antidoto al grigiore triste delle città industriali e la nascita di figure femminili fiere e indomite. È l’epoca in cui il popolo ripiega sulla fantasia per ripararsi dallo sfruttamento, mentre la creatività e la satira sono gli strumenti degli scrittori per la denuncia sociale. L’amore, nella seconda metà dell’Ottocento, viene narrato diversamente, condizionato da nuovi turbolenti e violenti fenomeni sociali. Ecco 5 romanzi inglesi ambientati in epoca vittoriana.
L’epoca vittoriana in 5 romanzi inglesi
Nord e Sud di Elisabeth Gaskell
Dopo le sorelle Brontë, George Eliot e Jane Austen, pensavo che le mie possibilità di innamorarmi di scrittrici inglesi dell’Ottocento si fossero esaurite. Poi ho scoperto Elizabeth Gaskell, amica delle Brontë, scrittura delicata e dirompente, parole misurate ancillari a ragionamenti dilaganti e chiari richiami alla poesia del Seicento.
Questo è il suo romanzo più bello, dove si incontrano la campagna inglese nella sua altezzosa amenità e la città industriale di Milton, rumorosa, plumbea, mordente e rude. È una storia d’amore diversa da tutte le altre perché immersa in una realtà corrosa ma pregna di voglia di riscatto. Mi piace perché i personaggi sono troppo fuori dagli schemi per essere ricondotti a stereotipi. Lui è un ricco industriale, rappresentante della nuova classe borghese, ma non è scontato che la forza del suo intelletto lo salvi fino alla fine. Lei è una fiera giovane del Sud che non raggiunge il suo status sociale grazie alle sterline dell’amato. Esce di scena il patrimonio ed entra in gioco un sentimento autentico di affinità tra anime belle e spavalde.
È riduttivo parlare in questi termini di Nord e Sud, considerando che è un concentrato di tematiche intensissime per l’epoca, come l’abbandono della fede, l’amicizia disinteressata, gli scioperi violenti degli operai, la fame, la perdita di senno e la solitudine estrema. In un libro solo Gaskell rappresenta gli orrori vittoriani e, al contempo, la consapevolezza che, industriali o operai, borghesi o nobili, ignoranti o istruiti, “abbiamo tutti un unico cuore”.
Nord e Sud è stato amore a prima pagina. Con Gaskell ho vissuto vite di duecento anni fa, come se fossi anch’io lì, a innamorarmi di qualcuno di impensabile per me, mentre tutto viene risucchiato dal vortice di un’Inghilterra assediata da classi in conflitto.

L’epoca vittoriana in 5 romanzi inglesi
Cime tempestose di Emily Brontë
Heathcliff e Catherine sono come il diavolo e l’acqua santa. Sono il sole e la luna, come una rosa e le sue spine. L’uno senza l’altra è perduto. Sono una cosa sola, eppure si odiano e si disprezzano in modo speculare. Si amano così intensamente, eppure sono troppo orgogliosi per dirselo, al punto da sposare persone che non amano per puro dispetto. Sono anime che si rincorrono per tutta la vita senza perdersi mai, e senza mai vivere a pieno il loro inconfessabile amore eterno.
Questa è la più struggente storia d’amore mai scritta, racchiusa nelle tenebre di una dimensione gotica e oscura che non consente il dispiegarsi di un lieto fine janeausteniano. Stavolta l’orgoglio è esso stesso passione. È veleno, follia, rabbia, ragion d’essere dello stesso amore.
Emily Brontë ha scritto un romanzo per se stessa: per rappresentare le tempeste del suo cuore indomabile e ribelle, eppure così introverso.

L’epoca vittoriana in 5 romanzi inglesi
Tempi difficili di Charles Dickens
Dickens è l’incontrastato fotografo dell’Inghilterra vittoriana. La sua penna sarcastica ha dato contorni grotteschi a una realtà amorale, alla miseria e alla brutalità dei bassifondi, senza mai smettere di denunciare l’ipocrisia e i vizi dei nuovi ricchi borghesi. La deformazione di cui è divenuto maestro è il motivo del successo dei suoi libri, tutti nati da storie di perdizione, prostituzione, ingiustizie e corruzione.
E mentre la sua penna scivola rapace sulla carta, incontenibile e inesauribilmente satirica, mentre le pagine disegnano volti feroci e corpi storpiati dalla bruttezza, chi legge non sa più dove finisce la deformazione fisica e dove inizia quella della realtà, alterata, smarginata (per prendere in prestito la smarginatura che Elena Ferrante ha introdotto per rappresentare la distorsione).
Tempi Difficili ridicolizza con ironia feroce la filosofia utilitaristica del politico Harthouse e dell’educatore Mr Gradgrind. Tante storie quasi fiabesche cui sentirsi legati leggendo un unico romanzo. Incontrerete la superficialità del sindacalista Skackbridge, l’accanimento della vita nei confronti dell’operaio Blackpool, ingiustamente accusato di furto ma macchiato da una moglie corrotta. Vi imbatterete nella passività di una donna educata con la freddezza dei numeri, per questo destinata all’infelicità. Infine nel regno della fantasia, della creatività, della magia di Sissy Jupe, unico frammento di speranza nella grigia, offuscata città di Coketown.

L’epoca vittoriana in 5 romanzi inglesi
Natale a Thompson Hall e altri racconti di Anthony Trollope
Tutti sanno che Dickens ha inventato la magia del Natale quando ha tratteggiato la commozione di Scrooge in Canto di Natale. Ci ha fatto un dono incommensurabile.
Non tutti sanno invece che è proprio nell’epoca vittoriana che nascono le più briose tradizioni natalizie. Pare che la Regina Vittoria abbia acquisito dal suo marito tedesco, Alberto di Sassonia della dinastia Coburgo Gotha, la ricercatezza delle decorazioni natalizie e la tradizione di impreziosire un abete.
E questa raffinatezza leziosa di addobbare la casa a dicembre entrò nello spirito della vita inglese nella seconda metà dell’Ottocento. Ecco perché ogni scrittore vittoriano che si rispetti ha ambientato almeno uno dei suoi racconti nel Natale inglese.
Stavolta parliamo di Anthony Trollope, amato dai britannici per la pignoleria delle sue descrizioni della vita quotidiana dell’epoca. Con questi racconti potrete vivere festività a base di dolciumi inglesi e agrifoglio, pudding ed equivoci divertenti (come quello della Signora Brown che scambia un uomo per suo marito spalmando un unguento a base di senape sul suo collo). La sorpresa è nei piccoli dettagli della vita di coppia, nei ghiribizzi e nelle stramberie delle famiglie borghesi, nella difficile condizione femminile nell’epoca vittoriana. Tutto dipinto con autentico british humor.

L’epoca vittoriana in 5 romanzi inglesi
Via dalla pazza folla di Thomas Hardy
Campagna inglese nella metà dell’Ottocento. Cottage, prati in fiore, fattorie, amabili contadini, una tranquillità eterna, una comunità immobile senza spirito combattivo. Una quiete fatta a pezzi da un’ereditiera. Ecco come Thomas Hardy ci restituisce il ritratto di una donna con un fascino nuovo: quello della sua indipendenza economica. Bathsheba Everdene è la ragione di questa frattura, elemento trascinante del romanzo, essenza di una passione dirompente, l’obiettivo ultimo di tre uomini (un uomo di chiesa, un soldato e un fattore) che si contendono il suo amore.
Questo romanzo dalla struttura elementare è stato paragonato a una ballata popolare, e in effetti in esso sono vivi i colori e i rumori, i canti e le sfumature delle popolazioni rurali. La natura domina su tutto, come luogo prediletto di nascita dei sentimenti più puri, via dalla pazza folla.


Scritto da Carmela Cordova
Nata a Napoli, ha lasciato tre quarti di cuore sul sedile della carrozza che porta al castello di Neuschwanstein e un altro pezzetto è rimasto sugli scaffali dell’Atlantis Books di Santorini. Divisa tra il diventare avvocato e abbandonarsi alla lettura e scrittura, probabilmente in una vita precedente era una bibliotecaria.