Visita al Castello di Issogne in Valle d’Aosta | Storia, costi, visite guidate

Nel cuore del piccolo borgo di Issogne in Valle d’Aosta, a pochi chilometri dall’ingresso della Val d’Ayas, si nasconde una perla medievale di rara unicità, il Castello di Issogne.

Questo maniero di primo acchito non lascia senza parole e proprio non sbalordisce! Ma vi assicuro che al termine della visita sarà stato capace di conquistarvi, non con la sua effimera bellezza o con la sua straordinaria durezza ma, con la sua singolarità. Passo dopo passo ammirerete questa dimora famigliare, non lussuosa ma ospitale, e inizierete a chiedervi, stanza dopo stanza, che cosa racconterebbero questi muri se solo potessero parlare! 

Forse tra i castelli della Valle d’Aosta il Castello di Issogne non è molto conosciuto e, forse, un po’ sottostimato ma per me è indubbiamente da inserire nella lista di luoghi da visitare durante una fuga valdostana. 

Castello di Issogne, un po’ di storia

Dove ora sorge il Castello di Issogne un tempo vi era una casaforte del Vescovo di Aosta che, in seguito a numerose contrasti, venne ceduta al signore di Verrès dell’epoca, Ibleto di Challant, che iniziò a tramutare in un’elegante residenza in stile Gotico Cortese. Alla sua morte gli susseguí Francesco di Challant, che acquisì dalla famiglia Savoia il prestigioso titolo di Conte di Challant. 

Quello che attualmente conosciamo come Castello di Issogne, fu il risultato delle trasformazioni volute da Giorgio di Challant-Varey che, intorno al 1490,ereditò il maniero in qualità di tutore di Filiberto e Carlo di Challant, figli della Contessa Marguerite de la Chambre e discendenti del Conte di Challant. Giorgio, ecclesiastico e priore della Collegiata di Sant’Orso, tra il 1490 ed 1510 si occupò della trasformazione del castello, unendo tra loro tutti i fabbricati attorno ad un giardino all’italiana, decorando finemente i porticati e le sale istituzionali, trasformandolo a tutti gli effetti in una splendida dimora residenziale. 

Il Castello di Issogne fu il risultato delle trasformazioni volute da Giorgio di Challant-Varrey

Il castello vide nel Cinquecento il suo periodo di grande splendore e prosperità, tra queste sale infatti vi furono numerosi ospiti illustri come l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo ed il Re Carlo VIII di Francia. Raggiungendo il culmine negli anni del dominio di Renato di Challant, figlio di Filiberto. 

Successivamente, iniziò un lento declino della residenza che, per via di questioni ereditarie, nel 1802 con la morte dell’ultimo Conte di Challant toccò il suo momento più buio. Già abbandonato da anni, il Castello tra il 1802 ed il 1872, venne anche spogliato dei suoi arredi. 

Nel 1872, fu acquistato all’asta da Vittorio Avondo che dopo un’attenta campagna di restauro e riallestimento, con l’aiuto di Alfredo d’Andrade, lo riportò al suo splendore. Successivamente, nel 1907, Avondo lo donò allo Stato ed alla Regione Valle d’Aosta come testimonianza del passato fruibile al pubblico. 

Castello di Issogne, il castello ai tempi di Giorgio di Challant

Durante il ventennio della trasformazione del castello, voluta da Giorgio di Challant-Varey per Marguerite de la Chambre ed i suoi figli, i vari edifici vennero uniti tra loro, grazie ad alcuni corpi di collegamento, avvolgendo il cortile interno in una costruzione a ferro di cavallo. Inoltre, a concludere e “chiudere” la dimora venne creato,  per suo volere, uno splendido giardino all’italiana.

Il giardino del Castello di Issogne, che aveva lo scopo di “chiudere” la dimora

Lo stile architettonico scelto da Giorgio fu quello del tardo gotico e scelse di decorare finemente tutti gli ambienti della residenza. A partire dalle pareti interne del cortile che mostrano gli stemmi famigliari, le mura di cinta che un tempo raccontavano gli eroi della famiglia, i raffinati dipinti delle stanze private e delle sale di rappresentanza, come la Cappella e la Sala della Giustizia. Tra gli affreschi più incredibili ci sono quelli del loggiato del pianterreno che mostrano inaspettate scene di vita quotidiana dell’epoca. A differenza di quel che siamo abituati, qui, non si vedono nobili combattenti e sanguinose battaglie, ma si possono osservare le scene di vita quotidiana della popolazione tra bottegai a lavoro, come lo speziale, il sarto ed il fornaio, le donne al mercato ed i soldati che giocano attorno alla tavola. Queste scene mostrano che la dimora é stata decorata in un momento di grande pace e prosperità dove non si sentiva la necessità di mostrare soltanto la grandezza famigliare. 

Il loggiano al piano terreno è quello che conserva gli affreschi più incredibili

Inoltre, Giorgio regalò in segno di buon auspicio la splendida Fontana del Melograno, in occasione del matrimonio del nipote e pupillo Filiberto con Louise d’Aarberg. Una fontana in ferro battuto emblematica, infatti tra i suoi simboli vi sono la pianta di melograno, che rappresentava la fertilità, e la foglia di quercia, per sottolineare la forza, l’antichità e la solidità della famiglia.

A rendere ancora più particolare questa residenza storica ci sono le incisioni lasciate dagli ospiti del castello. Ovunque sulle pareti, sugli affreschi, negli interni e negli esterni del castello si trovano in italiano, francese e latino, date e firme, preghiere, sonetti o racconti del loro passaggio. Una pratica che oggi non sarebbe tollerata, ma che all’epoca era incoraggiata anche dagli abitanti del castello, e che oggi rappresenta una testimonianza tangibile della grande frequentazione del Castello di Issogne di quegli anni. 

Il Castello di Issogne e Vittorio Avondo

Vittorio Avondo, vissuto tra il 1836 ed il 1910, fu un pittore benestante torinese, un collezionista, un conoscitore dell’arte medievale e moderna ed il direttore del Museo Civico di Torino. 

Insieme ad Alfredo d’Andrade, con cui condivise l’amore dell’arte medievale, contribuì allo studio ed alla tutela del patrimonio artistico del Piemonte. Inoltre, curarono la costruzione del Borgo Medievale di Torino costruito nel cuore del Parco del Valentino come padiglione espositivo dell’Esposizione Generale Italiana del 1884. Un vero e proprio museo en plain air, un progetto culturale per esaltare le bellezze piemontesi e valdostane medievali attraverso la ricostruzione fedele di castelli, fortezze, chiese del territorio. E qui, nel Borgo Medievale ai piedi del castello, Vittorio Avondo fece collocare una copia identica dell’iconica Fontana del Melograno del Castello d’Issogne. 

Vittorio Avendo acquistò la dimora, per amore della storia, al fine di restituirle la sua anima medievale e di aprirla ai visitatori.

Avendo, con d’Andrade, si occuparono di un attento restauro di tutti gli ambienti del Castello d’Issogne riportandolo alla sua bellezza originale. 

Insieme si occuparono di creare un allestimento ispirato al tardo Quattrocento, acquistando tra gli antiquari ed i mercati della Val d’Aosta mobili originali dell’epoca, laddove non fu possibile ritrovare i pezzi originali, commissionarono agli artigiani locali le riproduzioni e completarono il tutto con numerosi utensili della vita domestica dell’epoca. 

La sala da pranzo del Castello di Issogne: arredi e mobili vennero riacquistati e allestiti da Avendo e d’Andrade

Inoltre, Avendo trasformò una delle sale istituzionali in una vera e propria “sala d’armi” dove collocò la sua personale collezione privata di armi ed armature medievali, tutt’ora visitabile! 

Il Castello di Issogne, la visita

La visita guidata conduce il visitatore dal pianterreno fino al secondo piano, passando dal Piano Nobile, ammirando gli ambienti della vita pubblica e privata della dimora. 

La visita inizia nel cortile interno dove si possono ammirare gli stemmi delle casate degli Challant, la splendida Fontana del Melograno in ferro battuto e, perché no, anche sbirciare nel giardino all’italiana. Successivamente, si prosegue lungo il porticato per contemplare gli affreschi che rendono unica questa dimora cinquecentesca e si continua visitando gli ambienti interni, dalla cucina alla sala da pranzo, semplici ma ben allestite. 

Dalle stanze private a quelle pubbliche, dai giardini alle cucine: il Castello di Issogne vi sorprenderà per la sua singolarità

Si sale al Piano Nobile per ammirare la magnifica Cappella del castello, dove è custodito un altare gotico in legno intagliato e dorato ed un magnifico trittico fiammingo. Le stanze private della Contessa Margherita e quella che è denominata la “Chambre de Savoie” dove Vittorio Avendo ha allestito la sua sala d’armi. 

Al secondo piano, si possono ammirare la stanza privata e l’oratorio di Giorgio di Challant-Varey, e la stanza detta “del re di Francia”. Probabilmente definita in questo modo per aver ospitato Re Carlo VIII di Francia e per via delle sue decorazioni dai gigli dorati a sfondo blu del soffitto allo scudo della dinastia francese dei Valois che si trova sul camino. Infine sempre su questo piano si trovano la sala dei “Cavalieri di San Maurizio” con il magnifico soffitto a cassettoni su cui è dipinta la croce dell’ordine.

La stanza detta dei “Re di Francia”

Si scende poi attraverso una stupenda scala a chiocciola in pietra e si raggiunge l’ultima sala, la Sala della Giustizia, finemente affrescata sulle pareti ed i soffitti e qua si possono trovare lo stemma della famiglia Challant accompagnato da un leone ed un grifone, degli splendidi paesaggi probabilmente ispirati ai viaggi di Giorgio di Challant-Varey e la scena del Giudizio di Paride. 

Castello di Issogne, alcune informazioni pratiche

Il castello è visitabile tutto l’anno ad eccezione del 25 Dicembre e del 1 Gennaio. 

È aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19 tra Aprile e Settembre. Mentre nel periodo tra Ottobre e Marzo é sempre aperto tranne il lunedì, dalle 10 e alle 13 ed il pomeriggio dalle 14 alle 17 alle 19. 

Il costo del biglietto per il Castello di Issogne è di € 5,00 per gli adulti, di € 2,00 per i ragazzi tra i 6 e 18 anni ed è gratuito per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i possessori dell’Abbonamento Musei di Piemonte e Lombardia. Sono disponibili alcune card annuali che consentono l’ingresso ai principali castelli della Val D’Aosta. 

Come per tutti i castelli della Valle d’Aosta consiglio di acquistare il biglietto con un po’ di anticipo, soprattutto nei periodi di maggiore affluenza turistica, durante le vacanza natalizie e nel mese di agosto. 

Il castello si può raggiungere in auto ed è possibile parcheggiare a pochi metri dall’ingresso del Castello in un parcheggio pubblico nel centro di Issogne.

Scritto da Ezia Peano

Torinese, ma originaria di Cuneo. Sagittario con i piedi ben saldi a terra ma la testa fra le nuvole. Vive secondo obiettivi precisi, ma che cambiano in continuazione. Per lei la serendipità è Fuerteventura.

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2 pensieri riguardo “Visita al Castello di Issogne in Valle d’Aosta | Storia, costi, visite guidate

  1. I castelli meno noti mi attirano proprio per il fatto di non aver idea di cosa aspettarmi al loro interno. L’unica certezza è che si tratta di ambienti vissuti, di luoghi storici che hanno attraversato il loro periodo di splendore.

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