Ricordo ancora benissimo con un po’ di malinconia e nostalgia, un bellissimo viaggio nella più settentrionale delle Valli di Lanzo,Val Grande, poco distante da Lanzo Torinese e anche vicinissima a Torino, il che la rende, a mio parere, una meta davvero imperdibile per chi ama la montagna autentica e ancora genuina.
Ci sono due borghi alpini, Vrù e Lities che sono certa vi ruberanno il cuore come è successo a me, grazie alla capacità di mantenere la loro essenza ma essere anche appetibili da un punto di vista turistico.
I due borghi di Vrù e Lities sono uniti tra loro da una mulattiera da percorrere in circa 35 minuti, che fa parte di un percorso ad anello ben più lungo che parte da Cantoira. Entrambe sono comunque raggiungibili in auto.
I borghi di Vrù e Lities nella Valli di Lanzo
Visitare il borgo di Vrù
A poco più di un’ora di auto da Torino, a quota 1.030 metri di altitudine, il borgo di Vrù è una frazione del comune di Cantoira.
Appena arrivati, vi ritroverete circondati da un borgo alpino che è riuscito nell’impresa di mantenere intatto il suo fascino anticheggiante. La maggior parte delle case sono state accuratamente restaurate e sono le seconde case di molte persone che trascorrono qui i giorni di vacanza. Il borgo di Vrù conta infatti solo un paio di abitanti che vivono in modo continuativo tutto l’anno, ma nonostante questo soprattutto durante i weekend estivi incontrerete parecchio viavai.
Le origini del borgo sono molto antiche, si pensa infatti che i primi insediamenti risalgano all’Alto Medioevo. La popolazione per molti secoli ha vissuto principalmente di artigianato, agricoltura e pastorizia, fino all’inizio del secolo scorso quando iniziarono a fruttare i giacimenti di talco, come la miniera di talco dell’Alpe Brunetta, dove negli anni Quaranta lavoravano circa 12 minatori e che oggi si è trasformato nell’Ecomuseo della Brunetta ed è visitabile.
Oggi visitare questo borgo permette di entrare in punta di piedi in un angolino di montagna incredibilmente autentico ma vivacissimo, grazie soprattutto all’Associazione Culturale Francesco Berta e ai suoi abitanti, che ogni anno per rendere il borgo ancora più bello decidono un tema e poi si organizzano per allestire le case e gli ambienti in comune.



Cosa vedere a Vrù
Il borgo di Vrù deve tantissimo della sua notorietà a Francesco Berta, conosciuto ai più come Cichin, che ha realizzato alcune opere che rendono la visita di Vrù ancora più interessante.
A Vrù infatti non potete perdervi lo storico presepe meccanico, frutto dell’ingegno e della passione di Cichin che con dovizia e precisione ha saputo riprodurre fedelmente la vita di montagna di un tempo. Il presepe è infatti costruito con tipiche baite di montagna realizzate in pietra e personaggi di legno dipinti a mano che indossano abiti di stoffa. L’intento di Cichin era quello di costruire qualcosa che potesse intrattenere i suoi figli e ha iniziato a progettarlo negli anni Sessanta.

Oggi sono i figli e i nipoti a sostituire e ad abbellire il presepe meccanico continuando ad occuparsi della sua manutenzione. Il presepe meccanico si trova all’interno di uno degli edifici di Vrù, proprio accanto alla Chiesa della Madonna delle Nevi.
Al termine di Vrù, proseguendo seguendo le indicazioni potrete raggiungere in circa 15 minuti la borgata Rivirin. Qui si possono ammirare le bellissime sculture in pietra della Torre di Pisa e della Mole Antonelliana, anche queste opera di Cichin. Non vi lasciate ingannare dalle fotografie, le sculture sono alte tra i 3 e i 4 metri!


Visitare il borgo di Lities
Poco distante dalla borgata di Vrù meno di dieci minuti di macchina vi condurranno nella vicina borgata di Lities a quota 1.143 metri di altitudine.
Lities fino agli anni Cinquanta era molto popolata e poi a poco a poco si è svuotata di abitanti e vita, tanto che oggi ci vivono solo tre persone.
Cosa vedere a Lities
Anche qui per fortuna c’è l’Associazione Amici di Lities, nata nel 2017 e che oggi conta diverse persone. L’Associazione si è preoccupata e occupata di allestire un vero e proprio Museo Diffuso per le vie della borgata, con lo scopo di raccogliere la memoria storica del territorio: tradizioni, usanze e costumi.



Il Museo Diffuso si conclude poi nella Casa Museo all’interno della quale sono contenuti 1600 pezzi tra documenti, oggetti di arredo, strumenti da lavoro, fotografie, per la maggior parte donati dagli abitanti di Lities.



