Nel cuore delle Dolomiti, a pochi chilometri da Brunico e dalla Val Pusteria, un castello medievale arroccato veglia da moltissimi anni sul piccolo borgo di Campo Tures, si tratta dello splendido Castel Taufers.
Tra storie d’altri tempi, leggende ed un pizzico di contemporaneità il Castel Taufers, o Burg Taufers, è un’attrazione da non perdere. La visita guidata è veloce, piacevole, curiosa è non banale. Riuscirà a mantenere alta l’attenzione di grandi e piccini. Davvero una bella scoperta!
Castel Taufers, un po’ di storia
I fondatori del castello erano i Signori di Taufers, che in queste vallate, hanno abitato sin dai tempi antichi. Si ipotizza che il loro primo castello sia stato eretto nel VII secolo nei pressi della località di Riva. A Campo Tures invece vi sono scritti che parlano di loro a partire dal dodicesimo secolo. Poco dopo, agli inizi del XIII secolo, iniziarono a costruire i primi edifici del Castello di Taufers, arroccati sulla montagna, che ancora oggi sono presenti nel castello.
All’epoca il castello sorgeva in una posizione strategica, ovvero sull’unico punto d’accesso tra la valle e l’Austria. Pertanto chi voleva passare da qui, dai viandanti ai nobili, doveva pagare un dazio d’accesso e proprio grazie a questi pedaggi il castello divenne sempre più grande e fiorente. I signori di Taufers lo trasformarono da un piccolo maniero difensivo ad una vera e propria residenza sontuosa intorno al quindicesimo secolo. E con il tempo il castello entrò a far parte anche dei possedimenti degli Asburgo, rimanendo sempre un feudo nelle mani dei signori del luogo.
Il castello rimase abitato fino al 1720 quando, per via di alcuni crolli che interessano i tetti dell’edificio, i signori dell’epoca decisero di trasferirsi più a valle, in un palazzo nel cuore del paese. Nel 1902 il castello da tempo in disuso venne definitivamente venduto a dei privati, che però lo lasciarono in uno stato di degrado. Dopo la seconda guerra mondiale venne acquistato e restaurato dall’abate benedettino Gassner, che lo ha riportato alla sua originale bellezza.
Infine dal 1977 fa parte del Südtiroler Burgeninstitut, un’associazione che si occupa della conservazione e valorizzazione dei castelli della zona.
Castel Taufers, la visita guidata
La visita guidata accompagna i visitatori per circa un’ora tra venti delle sessanta stanze del castello, che mantengono intatti lo stile e gli arredi originali.
La visita inizia al primo piano tra i saloni della vita pubblica degli antichi signori di Taufers.
I salotti all’epoca erano anche gli ambienti dove il Signore svolgeva il suo lavoro di giudice, il primo tra tutti il Salone del Giudizio. Qui si possono ammirare gli antichi arredi originali in legno, tra questi gli stupendi bow window dove il Signore poteva godere di una maggior luce per lavorare.

Nel suo lavoro di giudice dell’Alta Corte, vi erano due sentenze plausibili, quella di vita o quella di morte. Ma per poterle emanare i criminali dell’epoca dovevano confessare e, per farli confessare, venivano portati nella camera della tortura. Una stanza semplice accanto al salone del giudizio, priva di tetto ed esposta alle intemperie, sole, pioggia e neve, dove i criminali, o presunti tali, venivano legati alla gogna e torturati per settimane.
Proprio accanto alla sala delle torture sono ancora presenti le prigioni, che potevano contenere fino a 50 persone, e alcuni attrezzi comunemente usati dai boia.
A questo punto la visita prosegue al piano superiore della torre residenziale, la zona più importante per i nobili.
Qui sorge una piccola cappella con uno splendido affresco gotico di Friedrich Pacher, risalente al 1400. Nell’affresco è presente una rara rappresentazione del Cristo con barba e capelli bianchi durante il giudizio universale.
Nel salone accanto, collegato da una finestrella alla cappella, si trova l’infermeria: un ampio salone dove venivano lasciati i malati in quarantena. Siccome i medicinali ancora non esistevano, la finestra sulla cappella permetteva di pregare ed assistere alle messe, per l’epoca era l’unica fonte di speranza per il malato. Nel 1600 Beatrix von Finger, signora del castello, trasformò la stanza in una scuola d’avanguardia per il tempo, perché? Lo scoprirete durante la visita!

Si continua poi nel salone dove i cavalieri festeggiavano e bevevano, qui è custodito, lontano dalle intemperie un affascinante orologio a pendolo, che in precedenza era nel cortile. Nella sala è presente un particolare affresco religioso, commissionato nel 1967 all’artista moderna Lydia Roppolt dall’abate Gassner come suo personale lascito al castello.
Qui ci si sposta nella stanza dei fantasmi, dove si narra che allo scoccare della mezzanotte si sentano il lamento e le urla della Signora del castello, Margarete von Taufers, morta suicida per amore dopo anni di triste agonia. Nella stanza è presente una splendida stufa in maiolica proveniente da Delft, una perfetta rappresentazione della forza economica e del potere di questa famiglia.
Successivamente incontrerete a mio parere una delle stanze più affascinanti del castello, la biblioteca. Conserva ancora più di quattromila volumi in differenti lingue, tra queste oltre alle comuni lingue europee anche alcuni volumi in latino ed in russo. Oltre ai classici libri di giurisprudenza, sono presenti nella collezione anche le riviste femminili del tempo che già all’epoca trattavano di gossip, di moda, di ricette ma soprattutto di diari di viaggi. Anche in questo ambiente è degna di nota la splendida stufa in maiolica del 1680, la più antica del castello, che celebrava la sconfitta dei turchi da parte dei cristiani. Inoltre, per non rovinare i volumi della biblioteca, con fuliggine o incendi, la stufa venne installata con la carica da una stanza differente.
Si passa poi nell’armeria, piccola ma estremamente rifornita tra armature, spade, fucili da caccia per gli ospiti, alabarde e catapulte, utilizzate anche per le prime guerre biologiche.

Al termine della visita si ammirano le stanze per gli ospiti. Tra le più belle la stanza di Napoleone, che non ha mai ospitato l’imperatore ma che ha ospitato a lungo il sergente francese Lefèvre, con la sua magnifica mappa dell’Europa e lo splendido speziale.
E la stanza del Cardinale Tisseron che, dal Vaticano, è stato ospite dell’abate per un’intera estate al Castello di Taufers e grazie ad una sua generosa donazione venne ricostruita la torre del castello. Riportandola alla sua altezza originale di 42 metri.
La visita guidata termina qui ma si può prosegue in autonomia sulle merlature del castello, per passare nel granaio e poi visitare la torre. Non perdetevi il piccolo giardino sotto alla Camera di Margarete.
Castello di Taufers: alcune informazioni pratiche
Il castello è aperto alle visite tutto l’anno, fatta eccezione del 25 dicembre.
Durante l’estate le visite guidate sono molto frequenti, in alta stagione sono almeno una all’ora e in alcuni giorni sono disponibili tour serali. In inverno le visite si riducono e sono solo una o due al giorno, a seconda del periodo. Consiglio di verificare sul sito gli orari delle visite.
L’ingresso del castello è a pagamento, il costo senza la visita guidata è di € 7 per gli adulti e da la possibilità di visitare il cortile interno del maniero, il piccolo giardino, la ghiacciaia e la torre con le mostre temporanee.
Mentre la visita guidata, che consiglio vivamente, è fatta in lingua italiana ed ha una durata di circa un’ora. Per gli adulti il costo è di € 12,00, per i bambini € 6,00 e sono presenti delle promozioni per le famiglie. La prenotazione, anche per le visite guidate, non è necessaria. Durante la visita guidata le fotografie sono consentite solo in alcuni locali, la guida vi informerà la dove è possibile farle.
Nel castello è presente il Ritterschänke, l’Osteria dei Cavalieri dove è possibile mangiare, oppure godersi un buon caffè nel cortile interno del castello.

Accanto al castello è disponibile un parcheggio, molto affollato nel periodo estivo. Personalmente consiglio di lasciare l’auto in paese e raggiungere il castello con una breve passeggiata in un sentiero nel bosco.

Scritto da Ezia Peano
Torinese, ma originaria di Cuneo. Sagittario con i piedi ben saldi a terra ma la testa fra le nuvole. Vive secondo obiettivi precisi, ma che cambiano in continuazione. Per lei la serendipità è Fuerteventura.
Splendido. Confermo! 🙂
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Io l’ho davvero amato! 😍🥰
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