Corsica a Maggio e Settembre | Itinerario in Corsica 6 giorni fuori stagione

La Corsica è una di quelle mete di cui si sente parlare sempre troppo poco, lo pensavo già prima di partire ed ora ne sono sempre proprio convinta. Selvaggia, aspra e autentica è una di quelle terre che non hanno perso la loro anima. Rustica al punto giusto, meglio di un diamante grezzo perché non ha bisogno di essere lavorata per essere amata. La Corsica ed il Cap Corse sono una di quelle terre che ami o che odi, qui non ci sono mezze misure.

Per me è stato amore, complici la tranquillità di maggio ed una compagna di viaggio speciale, la mia mamma! Un viaggio intenso tra il Cap Corse e la costa nord della Corsica ecco qui il mio itinerario in Corsica 6 giorni fuori stagione.

Itinerario in Corsica 6 giorni fuori stagione

Giorno 1: la costa est del Cap Corse

Dopo una notte di traversata approdiamo a Bastia su un traghetto della Corsica Ferries, è mattina presto, ad accoglierci c’è un sole pallido ed una fresca brezza. Non potevamo aspettarci niente di meglio. Usciamo dal porto e ci dirigiamo verso nord lungo la costa alla scoperta del Cap Corse.

Percorriamo tutta la costa orientale del Cap Corse fino a Macinaggio; decidiamo di fare una piccola deviazione per la strada panoramica che porta a Castello, di visitare il caratteristico villaggio di pescatori di Erbalunga e centinaia di micro soste fotografiche ad ogni torre, spiaggia e villaggio che incrociamo. Una volta fatto il check in nel nostro hotel e fatto un break per il pranzo decidiamo di partire alla scoperta del Nord del Cap Corse scendendo fino a Barcaggio ed al Mulin Mattei.

G1 - Erbalunga (1)
Il villaggio di pescatori di Erbalunga

Giorno 2: Il Sentier des Douanier

Durante il secondo giorno raggiungiamo Barcaggio in barca con una “Promenade sur la mer” della compagnia San Paulu e rientriamo a piedi lungo il Sentier des Douanier, un magnifico trekking lungo la costa che ci tiene impegnate per tutta la giornata.

G2 Sentier de Douaniers
Il Sentier des Douanier, trekking che ci ha impegnato tutta la giornata

Itinerario in Corsica 6 giorni fuori stagione

Giorno 3: il Cap Corse e la costa ovest

Il terzo giorno partiamo presto al mattino e ci dirigiamo al Col de Santa Lucia dove saliamo a piedi lungo un sentiero di ciclamini selvatici per una mezz’oretta fino alla Tour de Sénèque, la torre genovese più alta del Cap Corse. Ripartiamo verso sud, in direzione di Calvì, lungo la costa occidentale su una magnifica strada panoramica più bella del nord della costa. Raggiungiamo Nonza dove ci fermiamo per una pausa per salire fino alla torre genovese, uno dei miei angoli preferiti della Corsica del Nord.

Ripartiamo verso sud, superiamo Saint Florant e costeggiamo il Desert des Agriates, una maestosa distesa rocciosa disabitata, per una quarantina di chilometri. Ritorniamo lungo la costa e incontriamo la Plage de Lozari, l’Ile Rousse, e raggiungiamo Calvì. Ci fermeremo una notte qui e dopo una bella doccia in hotel, usciremo in paese.

Ceniamo al U Casanu un piccolo ristorante corso nel centro storico di Calvi, l’ambiente è molto carino internamente tutto decorato in pietra con tavoli in legno. Pochi coperti ed un ambiente rilassato. Non è particolarmente economico e le porzioni sono giuste ma i piatti sono deliziosi!

Itinerario in Corsica 6 giorni fuori stagione

Giorno 4: Calvì e la costa verso sud

Usciamo presto per visitare la Cittadella di Calvì in mattinata, riusciamo ad arrivare prima dei gruppi di turisti e godercela al massimo. La Cittadella è stata costruita dai genovesi alla fine del XV secolo ed è un vero e proprio quartiere a sé. Iniziamo facendo il giro delle mura, da cui si gode una magnifica vista dall’alto su Calvì ed il suo golfo. Ci inoltriamo per le stradine che ricordano i carruggi liguri, visitiamo la Cathédrale Saint Jean-Baptiste, che con la sua cupola sovrasta tutta la cittadella, e l’Oratoire de la Confrérie de Saint-Antoine, che consiglio vivamente di vedere per via dei bellissimi affreschi al suo interno. In tutti i punti di interesse si possono trovare dei piccoli cartelli che grazie alle loro spiegazioni permettono di scoprirla, senza dover ricorrere ad una guida.

G4 - Calvi
Il borgo di Calvì è davvero deliziosi, se riuscite concedetegli un paio di notti

Scendiamo in paese e passeggiamo tra i negozietti di souvenir, tra cappelli di paglia, frutta, borse e costumi e ci tuffiamo tra i turisti nel cuore del paese. Sfortunatamente abbiamo i tempi un po’ stretti, e un po’ a malincuore, nel primo pomeriggio risaliamo in auto e partiamo verso sud. Consiglio di dedicare a Calvì un po’ più di tempo, io mi sarei fermata volentieri una seconda notte.

Imbocchiamo la D81 in direzione di Porto, la strada non è molto ampia ma percorre tutta la costa fino a Galeria, ed è un susseguirsi di panorami, golfi, spiagge, calette tutto incorniciato dal bellissimo maquis. Il percorso è lento, ma ne vale davvero la pena!

Dopo aver incontrato la spiaggia di Galeria ci si immerge nell’entroterra e si percorre un bellissima strada interna, tra colline ricoperte di vigne e colli a ridosso del mare. Lungo questo percorso si incontra un bellissimo punto panoramico al Col de Palmarella dal quale si inizia ad intravedere in lontananza la Réserve de Scandola ed il Golfo di Girolata, dove le montagne rosse si tuffano in mare. Percorriamo ancora per una mezz’ora il tratto di strada che collega il Col de Palmarella e Porto, in uno dei tratti più belli di questa strada.

Arriviamo a Porto e facciamo il check in nel nostro albergo, e dopo esserci riposate un po’ guardando il mare dalla nostra camera, usciamo per fare una passeggiata nel piccolo paese prima di cena. Porto è un villaggio arroccato su una parete di una montagna a ridosso di in un’insenatura del golfo, separato dalla sua spiaggia dal fiume che dalle montagne scende fino al mare. Una massiccia torre genovese quadrata a vegliare sul mare. Costruito in una posizione strategica, nascosto agli occhi indiscreti di chi proviene dal mare, è un vero e proprio gioiellino!

G4 - Porto
Porto è un villaggio arroccato nascosto dagli scogli e non visibile da chi arriva dal mare

Raggiungiamo la spiaggia di ciottoli, attraversando la passerella che la collega al villaggio, superando le piante di eucalipto che sono state piantate per mitigare il caldo per i bagnanti nel periodo estivo. Ci sediamo sui ciottoli ad ascoltare le onde infrangersi sulla spiaggia ed a goderci la tranquillità. Ceniamo al ristorante La Marine, un ristorante abbastanza turistico, dove ho mangiato degli ottimi calamari alla corsa. Rientrando al nostro hotel assistiamo ad uno dei tramonti più belli di sempre, e la Corsica ci fa un altro splendido regalo!

Giorno 5: le Calanques de Piana e la Réserve de Scandola

Oggi ce la prendiamo con un po’ più di calma, il programma è un po’ meno  serrato. Facciamo colazione sul terrazzo del nostro hotel per poi prendere l’auto in direzione Calanques de Piana, a meno di dieci minuti da Ota. Le Calanques sono delle spettacolari conformazioni rocciose naturali di colore rosso, modellate dal vento e dalla pioggia. Dal mare si estendono per più di 400 metri e sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La strada che le attraversa è molto stretta e trafficata, consiglio di parcheggiare alla tete-de-chien, la roccia a forma di cane, e fare una bella passeggiata per non doversi preoccupare di trovare un parcheggio e godersi lo spettacolo a 360 gradi! Se si ha a disposizione un po’ più di tempo ci sono alcuni sentieri perfetti per chi ama l’escursionismo.

Dopo aver scattato centinaia di fotografie rientriamo a Porto per un pranzo veloce e scendiamo al porticciolo turistico. Questa mattina abbiamo acquistato un tour di 4 ore in barca tra la Réserve de Scandola e Calanques de Piana con le promenade Via Mare.

Partiamo verso nord e navighiamo per un paio d’ore tra le splendide rocce rosse della Réserve de Scandola, ammiriamo lo spettacolo della natura mentre una guida in francese ci spiega la formazione della riserva. La riserva è stata proclamata Patrimonio dell’UNESCO nel 1975 e da allora è stata preservata, infatti si può raggiungere praticamente solo via mare ed in numerose zone è vietato l’ormeggio. Tra le cose più interessanti della riserva è che si trovano conformazioni vulcaniche presenti in due posti al mondo: qui ed in Islanda. Rientrando verso Porto facciamo una sosta di 45 minuti nello splendido paesino di Girolata, che si affaccia su una baia dalle acque cristalline, il paese è raggiungibile o via mare o percorrendo un piccolo sentiero.

G5 Calanques
Le famose Calanques di Piana, Patrimonio UNESCO dal 1975

Rientriamo in porto per poi ripartire verso le Calanques de Piana, ci ritroviamo ai piedi del parco naturale e con la barca attraversiamo e ci infiliamo tra gli scogli e nelle piccole insenature. Man mano che passa il tempo il sole inizia a scendere e a infuocare le rocce, come per magia ci ritroviamo al tramonto ai piedi delle calanques, uno spettacolo indescrivibile!

Rientriamo a Porto con gli occhi colmi di bellezza e concludiamo con un’abbondante cena corsa a la Tour Génoise, un ristorantino vicino al nostro hotel con una grande terrazza. Scegliamo un menu fisso dove assaggiamo alcune specialità corse.

Dove dormire a Porto? All’Hotel Brise de Mer, un hotel semplicissimo ma ristrutturato da poco, a conduzione familiare. Vi consiglio di prendere una stanza vista mare per svegliarvi con il suono delle onde. L’unica pecca è che non hanno un parcheggio. Porto è un villaggio molto tranquillo fuori stagione, ma qui i parcheggi sono tutti a pagamento sette giorni su sette, quindi se ci si ferma in paese per più giorni consiglio di valutare un hotel con parcheggio.

Itinerario in Corsica 6 giorni fuori stagione

Giorno 6: il rientro

Ci svegliamo presto anche questa mattina e saliamo in auto dopo una colazione veloce, dobbiamo rientrare a Bastia per le 19,00 e abbiamo deciso di rientrare attraverso l’entroterra. I chilometri non sono molti, ma le stradine di montagna e qualche nuovo amico qua e là ci faranno perdere un po’ di tempo!

Da Porto iniziamo a salire sulle montagne alle sue spalle, lasciamo il mare e ci avviciniamo alle montagne, superiamo i paesi di Ota ed Eivisa e continuiamo a salire. Oggi non splende il sole, ma il cielo grigio avvolge le cime delle montagne. Continuiamo a salire e incontriamo la Foret d’Aitone dove iniziamo a incrociare i primi cinghiali, che abituati al passaggio delle auto pascolano sul ciglio della strada. Qui ci inoltriamo nella pace della foresta e quasi in silenzio ci godiamo la foresta che ci circonda.

G6 - foresta
La Foret d’Aitone è un luogo di pace, in cui ammirare tantissimi animali in libertà

Raggiungiamo il Col del Vergio dal quale si gode una vista magnifica, il mare alle nostre spalle è un lontano lenzuolo azzurro, sulla nostra sinistra il Monte Cinto, il più alto di tutta l’isola, ci scruta avvolto dalle nuvole e di fronte a noi, ai nostri piedi la Corsica: quella rurale, centrale, fatta di rocce, laghi e correnti d’acqua e ci rendiamo conto di quanta bellezza ci sia anche nell’entroterra. Iniziamo la nostra discesa verso Bastia e ci inoltriamo nella Valle du Niello, superiamo la maestosa Foret de Valdu Niellu di pini e larici e ci fermiamo all’ingresso di Albertacce per ammirare l’antico ponte genovese che notiamo quasi per caso.

G6 Albertacce
Albertacce, l’antico ponte genovese che scopriamo quasi per caso

Nonostante la voglia di fermarci ogni dieci metri, proseguiamo e attraversiamo uno dopo l’altro i paesini nella valle per poi inoltrarci dopo Castirla nella spettacolare Scala di Santa Regina. Delle gole, profonde anche 500 metri, che si tuffano a strapiombo sul corso del fiume Golo, la si attraversa percorrendo una strada stretta e tortuosa, arroccata tra le gole e spesso a strapiombo sul fiume. Spettacolare! Scegliamo di fermarci qui per pranzo, in una piazzola mangiamo il nostro pranzo al sacco ed ammiriamo questo paesaggio meraviglioso. Nel cuore un po’ di amarezza di non aver sufficiente tempo per poterlo godere appieno.

Risaliamo in auto ed in un paio di ore arriviamo a Bastia, è ormai tardo pomeriggio. Lasciamo la macchina al porto e ci facciamo un giro nelle caotiche vie dello shopping, fino a che non vediamo arrivare il nostro traghetto giallo e decidiamo di tornare al porto ed aspettare l’imbarco. Al tramonto, stanche e soddisfatte di questo on the road che è stato più un tour de force salutiamo la Corsica con un arrivederci, perché siamo certe che torneremo presto!

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Scritto da Ezia Peano

Torinese, ma originaria di Cuneo. Sagittario con i piedi ben saldi a terra ma la testa fra le nuvole. Vive secondo obiettivi precisi, ma che cambiano in continuazione. Per lei la serendipità è Fuerteventura.

 

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