Un giorno a Teglio, dove mangiare e cosa fare nella patria del pizzocchero

Un luogo perfetto dove trascorrere tanto le vacanze estive quanto quelle invernali, a contatto con la natura, con vista sulle Alpi Orobie e il silenzio ad avvolgere i pensieri che non vedono l’ora di spegnersi. Ci troviamo a Teglio, borgo con un clima piacevole e fresco anche in piena estate grazie ai suoi 850 metri di altitudine e la sua cornice paesaggistica montana.

Siamo solamente a 25 minuti di auto da Sondrio, base dalla quale siamo partiti noi per esplorare i dintorni e organizzare il nostro itinerario della Valtellina. Teglio è imperdibile se amate i borghi, i palazzi rinascimentali e la cucina valtellinese.

Cose sparse su Teglio

Meta ambita anche in inverno, il comprensorio sciistico Alpe Teglio – Prato Valentino offre agli appassionati di sci e snowboard ben 9 km di piste e 2 impianti di risalita. In estate potrete invece fare passeggiate, rilassarvi, godervi la pace di un borgo lontano dal turismo di massa e assaggiare i prodotti locali.

Da dove è nato quella goduria di primo piatto che risponde al nome pizzocchero? Da Teglio. E infatti se capitate qui in estate, sappiate che l’ultimo weekend di luglio si festeggia e celebra il primo piatto con la Sagra dei Pizzoccheri.

Ma pare che Teglio sia anche il luogo dal quale deriva il nome Valtellina. Gli studiosi, infatti, ritengono che il nome Valtellina derivi dal latino Vallis Tellina, che significa Valle di Teglio. Teglio, infatti, fu un centro molto importante in valle e per questo le è stato attribuito questo nome per l’area che delimita.

A Teglio troverete facilmente parcheggio gratuito, soprattutto in estate, e diverse soluzioni per dormire, come appartamenti e b&b con prezzi piuttosto vantaggiosi. Se invece che nel contesto cittadino, preferite alloggiare immersi nel paesaggio montano per la vostra esplorazione della Valtellina, vi consiglio senza dubbio Teglio come base.

Cosa vedere a Teglio

Palazzo Besta

Sono rimasta completamente incantata da due cose in particolare di Palazzo Besta: i meravigliosi affreschi dei piani superiori, perfettamente conservati, che raccontano le gesta dei poemi epici ma anche delle donne che a Palazzo Besta hanno abitato, e il panorama sulle Alpi Orobie, in cui gli occhi si perdono tra il verde e il silenzio.

Il palazzo prende il nome dalla famiglia Besta, che ne ha commissionato la costruzione verso la seconda metà del Quattrocento e lo ha abitato per quasi tre secoli. Fu edificato per volere di Azzo I Besta che morì prima di vederlo ultimato, ma sono le donne della famiglia Ippolita, Agnese, Anna e Alba che hanno commissionato le decorazioni interne e gli affreschi che oggi sono la vera meraviglia del palazzo.

Teglio, dove sono nati i pizzoccheri

Le numerose ricerche sul piatto dei pizzoccheri, per comprendere da dove provenissero, portano tutte al territorio di Teglio.

Un primo piatto squisito e ricco a base di un ingrediente insostituibile, la farina di grano saraceno, fondamentale anche per la preparazione di altri piatti valtellinesi tipici, come sciàt, polenta taragna e chisciöi.

L’origine del piatto dei pizzoccheri non è testimoniata da un avvenimento preciso, ma da diversi riferimenti bibliografici riportati in diverse opere.

Dove mangiare i pizzoccheri, ma non solo, a Teglio

Non vi so dire se siano i pizzoccheri più buoni di Teglio, o addirittura i pizzoccheri più buoni della Valtellina, quello che è certo è che al Ristorante La Galeda si sta davvero bene. Le specialità che portano in tavola sono tutte valtellinesi, come i pizzoccheri e gli sciatt da accompagnare ai salumi delicatissimi. Anche il dolce, una torta di grano saraceno con marmellata di mirtilli è stata una bella scoperta!

L’interno del ristorante è molto scenografico con arredi in tipico stile montano e la pietra che si alterna al legno. Con la bella stagione si può mangiare nel dehor dove si sta all’ombra e freschi. Noi ci siamo fermati a pranzo e ve lo consiglio senza dubbio. Ho sentito solo cose bellissime anche del Ristorante San Pietro, se dovessi tornare lo proverei senz’altro.

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