Da tempo sognavo di visitare Tresigallo, la capitale del razionalismo italiano, per immergermi nelle sue strade e tra le sue architetture, in un tour tra utopia e sogno. Quasi sicuramente vi sarete imbattuti almeno una volta in una fotografia con una casetta color azzurro pastello, che dal vivo assicuro essere ancora più piccola di quella che appariva in foto, con la scritta SOGNI sulla facciata. E non posso credere che non abbia attirato la vostra curiosità almeno un po’. Ecco che allora mi ri-immergo volentieri, insieme a voi, nella mia giornata a Tresigallo.
A una manciata di chilometri da quella meraviglia che è la città di Ferrara, che va per forza visitata e vissuta anche dal punto di vista enogastronomico e dalle Valli di Comacchio, dopo aver guidato tra casette e campagna della pianura ferrarese si arriva a Tresigallo e in tutta franchezza si rimane da subito un po’ spiazzati. La cittadina, piuttosto piccola, appare silenziosa, deserta, geometrica, rimpicciolita.
Come visitare Tresigallo, informazioni utili
Ci sono varie modalità tra le quali scegliere per poter visitare Tresigallo e non perdersi nulla. Si può fare in autonomia, con accompagnatore o con visita guidata in compagnia di una guida turistica.
La primissima cosa che vi consiglio di fare, qualsiasi sia la modalità che sceglierete, è di scaricare la cartina di Tresigallo con una mappa nella quale orientarsi e una breve descrizione di tutti i monumenti che incontrerete via via nella vostra passeggiata.
Avendo altre tappe da fare successivamente alla visita di Tresigallo e preferendo organizzarci con i nostri tempi, noi abbiamo optato per il lasciare la macchina in un grande parcheggio di fronte al centro sportivo cominciando la nostra passeggiata in autonomia con l’aiuto della cartina e della utilissima audioguida, che potrete trovare a questo link.
Qualche raccomandazione di cui tenere conto: Tresigallo può essere visitato come un grande museo a cielo aperto ma è prima di tutto un luogo pubblico abitato, per questo è doveroso rispettare la quiete e il silenzio, soprattutto durante gli orari dei pasti e la sera. Tresigallo è infatti visitabile in qualsiasi orario e in ogni momento dell’anno.
Per visitare Tresigallo prendetevi circa tre ore a disposizione, per immergervi appieno nella sua atmosfera: può essere una gita durante una permanenza più lunga a Ferrara, da cui dista solo una ventina di minuti di auto o a Comacchio, da cui dista circa una mezz’oretta.




Visitare Tresigallo
Le origini di Tresigallo
L’origine di Tresigallo è medioevale, quando quello che era poco più di un villaggio era anche uno strategico punto di confine fra l’esarcato di Ravenna e il regno longobardo. I territori in cui ora sorge Tresigallo e i paesini della pianura in passano erano paludosi e insalubri, fino a quando gli Estensi avviarono delle attività di bonifica durante il Cinquecento, che furono finalmente ultimate nel corso dell’Ottocento.
Tresigallo vive indubbiamente il suo periodo più importante a partire dai primi anni Trenta del Novecento, quando viene iniziata la costruzione di una strada per accorciare le distanze da Ferrara. Sono gli anni successivi, precisamente dal 1935 che Tresigallo vive un sostanziale cambiamento per volere di un nativo della città, Edmondo Rossoni che è stato giornalista, politico e
ministro dell’Agricoltura e Foreste in quegli anni. È da quel momento che vengono costruite le strade, le piazze, i centri sportivi, educativi e sanitari.
Inizia la costruzione di una città utopica: seguendo i principi dell’architettura razionalista, vennero costruiti in poco tempo case, scuole, ospedali, fabbriche e luoghi ricreativi. Le costruzioni erano tutte una ripetizione simmetrica di forme geometriche semplici, come il cubo, il parallelepipedo, il triangolo e il cilindro, assolutamente senza decorazioni e abbellimenti particolari all’esterno.
A lavori avviati, diventa un cantiere a cielo aperto e in soli cinque anni di lavori, ai quali parteciparono anche gli abitanti, Tresigallo si trasformò da piccolo borgo rurale a cittadina di 9000 abitanti.
Tresigallo, per essere considerata la capitale italiana del razionalismo ha ottenuto il riconoscimento di “Città d’arte” e in poco tempo è diventata meta turistica molto apprezzata.
Cosa non perdere a Tresigallo
L’edificio SOGNI
L’edificio forse più iconico di Tresigallo, adiacente alla ex Casa della G.I.L. era nato come spogliatoi e bagni per i giovani che venivano formati dal regime e venne utilizzato così per un paio di anni. Successivamente l’edificio viene usato per ospitare gli sfollati durante la seconda guerra mondiale. Nel 2010 è stato ristrutturato, recuperando anche il colore originale. Oggi è l’Urban Center della città.

Casa della Cultura
L’edificio, che oggi prende il nome di Casa della Cultura, precedentemente era denominato Casa del Balilla e poi Casa della Gioventù Italiana, era il luogo in cui venivano formati i giovani del regime, sia da un punto di vista fisico sia ideologico. Nel 2006 è stato restaurato e oggi è la Casa della Cultura, sede della Biblioteca di Tresigallo.

Teatro
Il teatro di Tresigallo venne costruito tra il 1933 e il 1939. Fu Edmondo Rossoni, l’uomo da cui tutto partì che decise di portare in sala la grande opera lirica, ospitando anche l’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Mario Mascagni. L’edifico è stato restaurato tra il 2002 e il 2005 ed attualmente è la sede dell’Associazione Musicale Arianna Alberighi.

Campo Sportivo
Il campo sportivo è imponente e monumentale: il Regime teneva in particolar modo all’aspetto ridondante e classicheggiante degli edifici e il campo sportivo è frutto di questa idea. Al suo interno era anche presente l’appartamento del custode del campo sportivo.
Sono ancora tantissime, oltre a queste, le aree e gli edifici da visitare a Tresigallo. Io ho riportato solo quelli che mi hanno colpito di più, ma con cartina alla mano non avrete difficoltà a incontrarli lungo il vostro percorso e a scoprirne funzioni e curiosità.


