Il più grande labirinto esistente, composto interamente di sole piante di bambù appartenenti a venti specie diverse, si trova a Parma, precisamente a Fontanellato.
Il suo creatore è stato Franco Maria Ricci e la costruzione del labirinto rappresenta il sogno di una vita: uomo eclettico e instancabile, graphic designer, editore, collezionista d’arte, appassionato bibliofilo nel 2015 ha concluso forse la sua opera più grande, la costruzione del labirinto di bambù più grande al mondo nei suoi terreni. Aperto e visitabile, è un’opera monumentale e unica da visitare!
Mettere piede in un labirinto significa inoltrarsi in un percorso in cui natura e ignoto si fondono in un tutt’uno, donando al visitatore un’esperienza immersiva e totalizzante. Quanto è bello camminare, lasciandosi portare solo dalle proprie sensazioni?
Tutto comincia dal labirinto cretese e da quello romano
Nell’Antica Roma i labirinti erano quasi sempre rappresentati nei mosaici delle ville romane. Di solito si trovavano all’ingresso e avevano lo scopo di fungere da protezione alla casa e alla famiglia che la abitava.
Chi non conosce il mito del Minotauro?
Labirinto della Masone dove si trova
Il labirinto di bambù più grande al mondo si trova proprio in Italia, ci credete?
Siamo nei pressi di Parma, precisamente a Fontanellato, un piccolo e grazioso borgo che vi consiglio di visitare prima di ripartire.
Ѐ proprio qui, nei terreni che circondavano la casa di campagna di Franco Maria Ricci, che lui stesso decise di costruire il suo gigantesco e monumentale labirinto.

Labirinto della Masone come raggiungerlo e dove dormire
Se Fontanellato e il labirinto non sono comodissimi per una gita in giornata potete decidere di soggiornare nella piccola e caratteristica Fontanellato, o a Parma. Se però vi muovete in auto considerate che Parma può essere scomoda da raggiungere, con il poco parcheggio e il centro storico chiuso alle macchine. Noi abbiamo scelto di dedicare un weekend intero a questa zona: mezza giornata al Labirinto della Masone, mezza giornata a Fontanellato e il giorno successivo a Parma, che è davvero un gioiellino.
Arrivando in auto e per i motivi sopra riportati, abbiamo scelto di dormire a Fontanellato, presso la Casa di Tino, una struttura con camere molto gradevoli e curate e una semplice colazione inclusa. La posizione comodissima permette di raggiungere il piccolo centro storico di Fontanellato a piedi.
Labirinto della Masone: la sua storia
Ma chi è l’ideatore del Labirinto della Masone? L’eclettico Franco Maria Ricci, designer, editore, collezionista. Il sogno di un labirinto nasce in lui trent’anni prima della sua effettiva costruzione, nel periodo in cui spesso ospitava lo scrittore argentino Jorge Luis Borges nella sua casa di campagna vicino a Parma. Tema molto caro allo scrittore, il labirinto iniziò a insinuarsi nei pensieri di Franco Maria Ricci. Ma come costruirlo? In che modo?
Progetto dopo progetto il labirinto ha aperto al pubblico nel 2015 ed è a oggi il più grande labirinto esistente, composto interamente di piante di bambù. In totale sono circa 200 mila, alte tra i 30 centimetri e i 15 metri, appartenenti a venti specie diverse.

Labirinto della Masone: perché con le piante di bambù?
Perché non le piante di bosso, piante che di solito si trovano nei labirinti e la scelta delle piante di bambù? Anni prima della costruzione del labirinto di Fontanellato, Franco Maria Ricci si trovava in Francia, precisamente alla Bambouseraie d’Anduze, un vivaio fondato a metà dell’Ottocento, che ospita centinaia di specie diversi di bambù.
Decise di iniziare a coltivarlo a Fontanellato, nelle terre che circondavano la sua casa di campagna e si rese conto che le piante crescevano velocemente e sane. Fino a quel momento la pianta di bambù non aveva alcun legame con il progetto del labirinto, ma all’improvviso Franco Maria Ricci ebbe una folgorazione: il bambù avrebbe potuto essere la materia prima della sua più grande creazione.
Il bambù cresce infatti veloce, si ammala raramente e non perde le sue foglie ed è in grado di assorbire grandi quantità di anidride carbonica e rilasciare ossigeno. Inoltre il bambù è una pianta sempreverde, elegante e flessuosa. Con un leggero venticello i vostri passi saranno disturbati solo da un suono dolcissimo di foglie che si accarezzano e tronchi che si toccano.

Accanto al Labirinto è sorto un Museo, con l’intera collezione di opere d’arte che Franco Maria Ricci ha raccolto nell’arco di 50 anni e una Biblioteca, con tutti i libri che ha pubblicato la casa editrice. Ѐ anche presente uno spazio per mostre temporanee.
Labirinto della Masone il percorso
Siamo in un labirinto, l’unica cosa da fare per esplorarlo al meglio è cercare di orientarsi, ma anche perdersi, confondersi, ritrovare la strada. Good to known è il nome del percorso a tappe che, attraverso alcuni pannelli posizionati in diversi punti del labirinto, raccontano i suoi segreti, la sua creazione e il mito del labirinto, simbolo millenario che da Arianna e Teseo ha superato i secoli fino a noi e che, nonostante il tempo trascorso, continua a suggestionare.
Siete assolutamente privi di senso dell’orientamento e temete di perdervi? Nessun problema! All’ingresso della visita vi verrà dato un braccialetto con scritto un numero di telefono che potrete contattare nel caso in cui vi perdeste.
Labirinto della Masone informazioni pratiche
Nei pressi del Labirinto è presente un grande e gratuito parcheggio per le auto e le moto.
Il Labirinto della Masone è aperto tutto l’anno tutti i giorni, compresi i festivi. Il giorno di chiusura è il martedì. Dal 1 novembre al 31 marzo segue l’orario invernale e dal 1 aprile al 31 ottobre segue invece l’orario estivo. La biglietteria è aperta fino a un’ora e mezza prima dell’orario di chiusura.
Si può acquistare l’ingresso al labirinto alla biglietteria al momento della visita o prima, tramite la biglietteria online. Sono possibili anche abbonamenti annuali al labirinto, alla tariffa di 50 euro.
La visita non ha limite di tempo, ma per riuscire a vedere il labirinto di bambù, le gallerie e le mostre temporanee vi consiglio di calcolare almeno un’ora e mezza, due ore.
[ Post in collaborazione ]