Oh il Salento! Lu sule lu mare lu ientu sono spiagge bellissime che affacciano su un mare con tutte le sfumature d’azzurro possibile, cale indimenticabili e paesini in cui il tempo si ferma appena messo piede. Ma il Salento, soprattutto durante i periodi di alta stagione mostra anche un’altra faccia della stessa medaglia: veri e propri formicai di persone che affollano qualsiasi angolo di questa terra magnifica, soprattutto negli ultimi anni, da quando qui il turismo è letteralmente esploso. Positivo sicuramente, ma il mio consiglio è sempre lo stesso: se potete, se per voi non è fondamentale andarci in estate, scegliete il Salento fuori stagione ( il bagno si può fare comunque! ) e godrete di questa terra meravigliosa nel mood giusto. Ecco il mio itinerario salentino fuori stagione, per la precisione a ottobre!
Salento: perché fuori stagione?
Se la vostra idea di viaggio in Salento sono le notti passate a ballare fino all’alba sulle spiagge di Gallipoli, questo articolo non fa decisamente per voi. Se cercate indicazioni per un on the road in ogni angolo salentino, tra buona cucina, mare, spiagge deserte e meravigliosamente – ancora – calde, leggete fino alla fine, scaldatevi e stupitevi con me!

Perché fuori stagione? Merita o l’estate rimane comunque il periodo ideale per visitarlo? Sono stata in Salento per una toccata e fuga estiva, in piena alt(issim)a stagione, a metà Agosto. No, no e poi no. O almeno, no per me. Per l’idea che ho io di viaggio, di scoperta, di spostamento. Perché vivo in una grande città e combatto quotidianamente con il traffico, la difficoltà a parcheggiare, le code dal fruttivendolo, in posta, al semaforo. E quando viaggio non mi accontento di visitare un posto giusto per poter dire : ” Io ci sono stata “, voglio scoprirlo, viverlo nella sua essenza e nella sua verità. Se non potete fare diversamente, andate comunque in Salento, è un luogo meraviglioso che ha tanto da offrire, ma se potete scegliere, partite fuori stagione: settembre e ottobre, ma anche maggio sono mesi perfetti!

Salento fuori stagione: dove dormire
Decisi ad andare in Salento, per circa 10 giorni a Ottobre, è partita la ricerca di una casa in cui soggiornare. Premessa: siamo partiti da Torino con volo fino a Bari e, una volta arrivati, abbiamo noleggiato un’auto direttamente in aeroporto. In qualsiasi periodo andrete, se non avete a disposizione una macchina, può essere complicato spostarsi, soprattutto se avete intenzione di fare un on the road.
Per quanto riguarda la sistemazione, ci siamo affidati al sempre fedele Airbnb e abbiamo alloggiato nella casa nella Pineta, nel villaggio di Conca Specchiulla, un luogo davvero incantevole, a pochi chilometri da Otranto. La casa, caratteristica e che profumava di mare, era davvero mozzafiato e ve la consiglio con il cuore! Quante cene, quanti bicchieri di vino con solo la musica e le candele accese, uno dei luoghi più emozionanti in cui mi sia capitato di alloggiare. Neanche a dirlo: eravamo i soli ad essere nel villaggio!

Conca Specchiulla mi è sembrata la base ideale da cui partire per visitare tutti i luoghi di mare, Otranto, il Faro di Capo d’Otranto e Porto Selvaggio per citarne alcuni, ma anche le città come Gallipoli e Lecce.
Salento fuori stagione: i luoghi da visitare
Il Salento ha davvero tantissimo da offrire: partendo dalla buona cucina, un imperativo da queste parti, arrivando ai tramonti sul mare che, da soli, dovrebbero essere Patrimonio UNESCO. Essendo Ottobre, abbiamo potuto visitare tutti i luoghi con maggiore calma, lontano dal caos e dalla confusione. Ecco i luoghi da non perdere:
Conca Specchiulla, l’acqua cristallina
Conca Specchiulla è stato per me serendipità: abbiamo sentito in lontananza il rumore del mare provenire da oltre la pineta. Non sapevamo assolutamente come fosse, non ci aspettavamo nulla. Abbiamo camminato, oltrepassando la pineta, fino a raggiungere l’alta scogliera, solo noi, nessun altro intorno e un mare calmissimo e l’odore di salsedine.
In quel preciso momento, il Salento mi è entrato sotto pelle e mi ha fatto, semplicemente e irrimediabilmente strabuzzare gli occhi e accendere il cuore.

E se ve lo state chiedendo, sì, il bagno di può fare anche ad Ottobre.
Otranto, la perla dell’Adriatico
Di sera, così come di giorno, Otranto è davvero un incanto. Un centro storico serratissimo, interamente circondato dalle mura che arrivano al mare, Otranto è una cittadina di mare con poco più di 5000 abitanti, in cui passeggiare, comprare qualche souvenir, mangiare pesce freschissimo.
Cosa non perdere? La Basilica e il Castello, ma anche una passeggiata sul suo lungomare sul far della sera.

Faro di Capo d’Otranto, il punto più a est d’Italia
Basta andare a sud del centro abitato ( impossibile raggiungerlo senza auto ), per trovarvi di fronte al Faro di Capo d’Otranto, punto più a est della Penisola. Su questa zona, un tempo conosciuta come Punta Palascia, sorge un romantico faro, costruito nel 1867. Dopo un lungo periodo di abbandono è stato restaurato e oggi ospita il Museo e Osservatorio sull’Ecologia e salute degli ecostistemi mediterranei.
La passeggiata fino al faro è facile e molto piacevole, di fronte le correnti del mar Adriatico e del Mar Ionio che si incontrano e lontano lontano, ma neanche così tanto, le coste di Grecia e Albania.

Baia dei Turchi, il set dei film di Ozpetek
Avete presente il bellissimo film di Ferzan Ozpetek Mine Vaganti? Alcune scene al mare, sì, in quel mare cristallino sono ambientate proprio qui! Noi siamo stati verso l’ora del tramonto, quindi non sarebbe stato l’ideale fare il bagno ma nel pomeriggio è perfetto, anche fuori stagione!
Torre Sant’Andrea, i faraglioni che mozzano il fiato
Conca Specchiulla, dove abbiamo preso la casa noi, era vicinissima a Torre Sant’Andrea. Per questo motivo, appena arrivati, nonostante stesse arrivando la sera, siamo andati ad ammirare i faraglioni di cui avevo sentito molto parlare, a due passi da Meledugno, piccolo borgo di pescatori. Lo spettacolo è davvero da mozzare il fiato: scogliere bianche e il mare che sbatte contro e poi si ritira, natura incontaminata e semplicemente perfetta.
Siamo tornati anche di giorno e tramite una scaletta sulla roccia, si può raggiungere una piccola spiaggia di roccia in cui distendersi e tuffarsi in un’acqua cristallina e profonda!

Laghi Alimini, a contatto con la natura
A pochi chilometri da Torre Sant’Andrea, troverete i Laghi Alimini collegati alla zona dei Faraglioni da un’enorme pineta. A nord di Otranto, sorge infatti questa oasi naturale, bella paesaggisticamente e ricchissima da un punto di vista faunistico e botanico. I due laghi, Grande Alimini e Piccolo Alimini, sono due bacini naturali che si sono formati circa 1500 anni fa, a causa dell’erosione del mare e degli agenti atmosferici.
Una curiosità? Il Grande Alimini è salato, perché in contatto diretto con il mare, mentre il Piccolo Alimini è di acqua dolce, alimentato da sorgenti sotterranee.
Una località da non perdere nei pressi dei laghi Alimini è Torre Fiumicelli, i resti di un’antica torre di segnalazione, costruita per avvistare le navi dei pirati turchi.
Grotta della Poesia, il tuffo del Salento
Se siete appassionati di tuffi, questa tappa è per voi! La Grotta della Poesia a Roca Vecchia è tra le dieci piscine naturali più belle al mondo, idillio per tutti gli appassionati di tuffi che gareggiano tra loro durante le estati salentine. Sembra che il nome derivi da una bellissima principessa e che questa piscina naturale, oggi di acqua salata, in passato ricevesse l’acqua dolce di correnti sotterranee. Quello che è certo è che guardarla dall’alto mette le vertigini e tuffarsi di testa, in un’acqua che più cristallina non si può, è il modo migliore per vivere appieno questa terra ricca di bellezze.

Pescoluse, le Maldive del Salento
Da sempre conosciuta come le Maldive del Salento, la spiaggia di Pescoluse ricorda le spiagge paradisiache, sabbia bianca e finissima protetta da splendide dune. Purtroppo, a differenza delle quasi deserte Maldive, la spiaggia di Pescoluse è presa d’assalto durante tutta l’estate. Fuori stagione è l’ideale per bagni lunghi in (quasi) solitudine e lunghe e piacevole passeggiate.
Santa Maria di Leuca, alla fine dello Stivale
Nell’estremo lembo del Salento, tra Punta Ristola e Punta Meliso, dove il Mar Adriatico e il Mar Ionio si incontrano, si fa spazio Santa Maria di Leuca, famosissima ormai, sebbene sia solo una frazione di Castrignano e conti meno di 1000 abitanti. Si parla di Santa Maria di Leuca come del tacco d’Italia, perché è il posto presente alla fine dello Stivale della nostra bella Penisola.
Che cosa non perdere? La vista dal faro, punto panoramico su un mare cristallino e sul piccolo porto, ma anche la cascata monumentale che conduce al faro ed è il punto terminale dell’acquedotto pugliese e, di sera, è illuminata e un’uscita in barca alle grotte. La Grotta del Diavolo, chiamata così perché si pensava che i rumori che provenivano dall’interno fossero dello stesso Satana, ma anche la Porcinara e la Grotta delle Tre Porte.

Gallipoli, la movida del Salento ( non ad Ottobre, però )
Un bel po’ di righe fa, vi avevo scritto che se per voi Salento avesse rappresentato notti pazze a Gallipoli, questo articolo non faceva per voi. Le discoteche e la musica che non finisce mai, lascia spazio a serate placide e fresche e a un mare calmissimo durante la bassa stagione, pochi ristoranti aperti e pochissimi a passeggio per il suo centro storico.

Porto e attività commerciali l’hanno resa, sin dall’antichità, preda succulenta per Romani, Barbari, Bizantini, Greci, Normanni, Francesi, Spagnoli e molti altri e ancora oggi è meta ambita di giovanissimi perché Gallipoli è il cuore pulsante dell’estate salentina.
Siete voi a poter scegliere tra la sua anima più festosa, estiva, o quella più riflessiva, autunnale. L’ho scoperta ad Ottobre e me ne sono innamorata, sul suo porticciolo nel centro storico, della difesa del Castello Angioino, dei suoi timidi e caldi tramonti sul mare.

È qui, che abbiamo mangiato nel luogo che ci è piaciuto di più e di cui vi parlerò tra pochissimo!
Porto Cesareo, l’ideale per le famiglie
Spiagge e fondali bassi e sabbiosi rendono Porto Cesareo una meta perfetta per le vacanze in famiglia, soprattutto se avete dei bimbi piccoli. Affaccia sui due isolotti, l’Isola Grande, anche conosciuta come Isola dei Conigli e sulla ancora più piccola Isola della Testa, chiamata così per la conformazione particolare di alcune rocce.
Torre Pali e la leggenda dell’isola della fanciulla
Torre Pali, frazione di Salve, è una piccola località balneare e anche qui il mare, neanche a dirlo, è da cartolina.
A un centinaio di metri dalla spiaggia, fiancheggiata da piccole e basse casette, sorge il piccolo isolotto della fanciulla. Il nome, come spesso accade, deriva da una leggenda che si tramanda di pescatore in pescatore. La leggenda narra che i corsari, giunti sulle nostre coste e respinti con ira e ferocia, saccheggiarono il villaggio e rapirono una fanciulla di umili origini. Dopo che la fanciulla si rifiutò di rinnegare la sua fede e la sua gente, venne uccisa e abbandonata su quell’isolotto. Solo dopo qualche giorno il mare restituì il corpo e poté avere una degna sepoltura.
Ancora oggi, i pescatori più anziani raccontano che nelle mattine nebbiose, si possa osservare la sagoma della fanciulla che vaga sull’isolotto.

Lecce, l’esplosione del barocco
Lecce, quanto aspettavo di vederla e scoprirla in ogni suo angolo barocco! A differenza di tutto il resto del tuor salentino, perlopiù balneare, Lecce è una grande città, con una popolazione di oltre 90.000 abitanti e numerosi turisti, anche e soprattutto in autunno.
Per questo motivo, se arrivate qui in macchina, il mio consiglio è di cercare un parcheggio al di fuori del centro storico, che è precluso al traffico. Attenti a dove parcheggiate e soprattutto a ricordarvi dove l’avete lasciata!
Dopo l’impiccio della macchina, siete pronti a immergervi tra un caffè leccese, con latte di mandorla e ghiaccio, passeggiare per le stradine ciottolate e ammirare piazza del Duomo, il trionfo del barocco.

Un tempo ero abbonato a una rivista che parlava di viaggi, itinerari e popoli. Si intitolava Atlante e ne ho conservato con cura tutti i numeri, nonostante siano passati almeno 20 anni dalla chiusura della testata (in realtà sostituita da rivista analoga, però più improntata alla promozione turistica in senso meramente commerciale; ignoro se esista ancora). Ricordo con piacere alcuni reportage quasi minimalisti ma solo all’apparenza semplici, in realtà curati nei dettagli, sentiti, sinceri, che in me che leggevo suscitavano il senso di una condivisione intima, da compagnia di amici raccolti intorno a un falò sulla spiaggia, intenti a raccontarsi impressioni ed emozioni di viaggio. C’era qualcosa di familiare, di rassicurante, di bello in modo gentile, in quei reportage.
Dopo tanto tempo, trascorso da quelle giovanili letture, ritrovo sensazioni analoghe qui sul tuo blog. E ne sono lieto 🙂
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“Di bello in modo gentile “, le parole che mi hanno colpito di più. Grazie, davvero. Dal cuore ❤ Vedere apprezzate le mie parole, in cui trasmetto davvero una parte di me, è bello e fa bene. E ispirarti sensazioni analoghe a quelle di una testata così è un piacere e un onore.
Grazie grazie grazie 🙂
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My pleasure 🙂
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Sono andata in vacanza in Puglia varie volte con la mia famiglia, in macchina. Nel giro di cinque anni siamo riusciti a girarla un po’ tutta e non mi ha mai stancato. Sono stata in quasi tutti i posti che hai citato e mi sono tornati in mente molti ricordi. Concordo nel prenotare questo genere di vacanze fuori stagione. Quest’anno sono stata in Sicilia a fine settembre/inizio ottobre, in tanti luoghi si respirava una pace indescrivibile. Complimenti per l’articolo e i bellissimi scatti :). Ciao!
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Ahhhh la Sicilia ❤ Un pezzo del mio cuore è indubbiamente lì! Sono luoghi magici che però vengono letteralmente presi d'assalto durante l'estate. Per chi può, fuori stagione è l'ideale!
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