È stata la città a cui ho deciso di dedicare la partenza del mio Cammino di Santiago. Eppure non ero ancora una pellegrina, ma non ero già più una turista. Ero una viaggiatrice, di quelle zaino e ostello, come piace a me. Porto, in soli 3 giorni mi ha regalato un dolce anticipo di ciò che quel viaggio avrebbe rappresentato per me. Vi parlo del mio viaggio a Porto da sola e di cosa fare in 2 giorni.

Perché Porto: 5 motivi per sceglierla per un weekend
Perché non Lisbona? Lisbona sì, quando volete. Non ci sono motivi per non vederla. Cerchiamo di capire, piuttosto, perché Porto.
Lo sguardo da Trinidade
Trinidade è la fermata principale delle linee metropolitane della città, lo snodo centrale. Ed è da li, muovendomi dall’aereoporto, che è partito il mio colpo di fulmine. Salivo dalla scala mobile e venivo letteralmente catapultata all’esterno. Ho visto il blu, ho visto gli Azulejos, ho visto le chiese affascinanti e decadenti. E ho capito che quella città poteva commuovermi.
Il vino, le cantine, il profumo
Sedersi in un piccolo bar in una delle caratteristiche stradine, o ancor meglio sul Rio Douro, e lasciarsi avvolgere dal sapore del Vinho Verde, del Porto o del Douro.
Piccola, ma…
Porto è una città relativamente piccola, si fa girare, si fa osservare con facilità. E con facilità vi permette di innamorarvene. O di innamorarti perché, sì, è un’altra città in cui dovresti andare da sola.
Il tramonto sul Rio Douro
Gustave Eiffel è “passato di qua” e ad ammirare il famoso ponte che sovrasta il fiume di Porto, ve ne accorgerete. E poi la luce che si riflette sulle acque piane, le mura un po’ decadenti e un po’ affascinanti, le scale, tante. E il magico vociare e sorridere di chi si gode quell’attimo di eterno spettacolo.

La sua decadente bellezza
Ultimo, ma in fondo è proprio il primo motivo per cui dovreste concedervi di assaggiare la bellezza di questa città. L’anima di Porto trova la sua massima espressione nel quartiere Ribeira, sulla riva del fiume, dove decadenza e romanticismo trovano un affascinante punto di incontro. E ne resti conquistato, completamente.

Porto da sola, dove dormire
Ostelli. Ho già detto ostelli? Ripetiamolo, suvvia. Belli, puliti, funzionali. Perfetto incrocio tra diverse culture europee.
Ho cominciato così il mio viaggio, dal Tattva Design Hostel. Il mio lettino aveva persino la tendina che mi garantiva un po’ di privacy, e tutta un serie di accortezze che hanno reso il soggiorno in ostello più pratico e comodo. Ed è proprio chiacchierando con persone a caso a un tavolino del bar, facendo colazione, che ho scelto il mio percorso del Cammino di Santiago. Pollice in su anche per il Bluesock Hostels Porto.
Ma Porto è piena di soluzioni economiche, come gli appartamenti MyStay Porto Bolhão e Inpatio Guest House o, per chi proprio non vuole rinunciare ad alcuni servizi, l’Hotel da Mùsica. Se facciamo un paragone con altre città europee, gli appartamenti vanno certamente per la maggiore rispetto agli hotel. E per una città come questa sono senz’altro una soluzione perfetta.
Cosa mangiare a Porto? Luoghi e sapori da non perdere
Ehm, qualcuno ha detto baccalà? Sì, io. E non lo amo eh, mia madre non ha gradito sapere che sono andata a cena fuori (da sola) e ho ordinato del tipico bacalhau . Quindi siete pregati di mantenere il riserbo.
Ecco alcuni posti da non perdere:
- Cervejaria Gazela, posto molto alla buona, dove si cena a un bancone affollato pieno di gente del posto e con pochissimi turisti. Ne vale davvero la pena!
- Mercearia das Flores, in pieno centro e nelle vicinanze della stazione dei treni Sao Bento. Un posticino dove concedersi una pausa o un pranzo veloce, davvero irresistibile.
- Grelhador da Boavista, con piatti abbondanti e tradizionali, e prezzi nella media, vi coccolerà come la nonna al pranzo della domenica.
- Fogo de chao, churrascaria brasiliana assolutamente da non perdere!
- Bacchus Vini, sulla riva del Douro, dove regalarsi una splendida degustazione di vini e formaggi.
Ma le stradine, i vicoli, le sponde del fiume, vi offriranno mille scelte, mille assaggi, mille sapori per concedersi un’esperienza di gusto e meraviglia che non dimenticherete mai.
Cosa fare in due giorni a Porto
Dunque, come li passiamo questi due giorni? Anche tre, a dire il vero: chi sono io per dire di no?
- La Ribeira: sì, lo abbiamo già detto. Casette colorate, barchette ormeggiate, scale e romantiche facciate. La mia intenzione non era creare poetiche rime ma, come spesso mi piace fare, invitarvi a un volo pindarico.

- Il Ponte Dom Luis I, progettato dall’allievo di Gustave Eiffel, la cui influenza si vede tutta. È un ponte a due piani e una passeggiata sul piano superiore non può mancare se volete godervi una vista d’elite.
Ponte Dom Luis I, quando Eiffel ci mette lo zampino… - Il Mercado do Bolhão: in una città che pullula di vita e tradizione, come perdersi una visita al mercato? Cibi freschi, prodotti tipici e specialità del posto. Preparate occhi e papille.
- La Stazione di Sao Bento: per vostra fortuna sarà proprio il primo luogo in cui metterete piede probabilmente, e di stazioni così non vi capiterà spesso di vederne. Oltre ventimila azulejos bianchi e azzurri vi terranno con il naso all’insù rischiando seriamente di farvi perdere il treno.
- La Cattedrale di Porto: un incrocio tra elementi romanici e barocchi ma anche il punto perfetto per godere di una meravigliosa vista sul fiume e sui tetti della città.
No, non è tutto qui. La Casa della Musica, il Palazzo della Borsa, la Chiesa di San Francesco. E, come ogni viaggio che si rispetti, le piccole scoperte.
Immaginare, e aver voglia di partire. Perché è solo nel saliscendi di quegli infiniti gradini, nella perdizione di angoli apparentemente distrutti, degli azulejos colorati e dei fiori alla finestre, che i vostri occhi si riempiranno tanto da voler lasciare la fotocamera nello zaino e concedere tutto a un unico sguardo.

Porto è un piccolo diamante grezzo. E resta meraviglioso così, senza alcun bisogno di rifinitura.
Teresa Malacario
Detta Scarola, napoletana, quasi 32enne. Dice che la sua testa è molto più simile ad un carrello della spesa che a un foglio Excel, viaggia quando può e sogna spesso, e ogni volta ne scrive. La brutta notizia – dice lei – è che stavolta vi tocca pure leggerla!
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