Come spesso accade a Torino, quello che fino a poco prima era un polo industriale si trasforma in altro, cambia natura e scopo, si trasforma in qualcos’altro. È stato così per moltissimi posti della città, ed è così anche per il PAV, il Parco Arte Vivente di Torino.
Come per altri luoghi cittadini interessanti, non si trova vicino al centro, ma in zona Lingotto, poco distante da Piazza Carducci. Vi racconto perché una visita al PAV è da non perdere, nonostante questo luogo sia sconosciuto ai più, anche ai torinesi.
Visita al PAV Parco Arte Vivente
Informazioni utili per la visita
Il PAV – Parco Arte Vivente è aperto, come orario estivo, il mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 12 alle 19. Per quanto riguarda l’orario invernale è aperto il venerdì dalle 15 alle 18, il sabato e la domenica dalle 12 alle 19.
Il costo del biglietto per adulto è di 6 euro e include l’accesso alla collezione permanente e alle mostre temporanee; per chi lo desidera è inclusa anche la visita guidata senza obbligo di prenotazione.
I bambini sotto i 10 anni entrano gratis, così come i possessori della tessera Abbonamento Musei Piemonte. L’ultima domenica del mese l’ingresso alle mostre è gratuito per tutti.
Il PAV è raggiungibile comodamente con i mezzi pubblici e con la metro ( fermata CARDUCCI ) e in auto. All’esterno è presente un ampio parcheggio gratuito.
Tra mostre e parco, considerate almeno un’ora e mezza di permanenza al suo interno.
Se avete intenzione di visitare il Parco Arte Vivente con i bambini sappiate che nel parco non ci sono sentieri e quindi vi sconsiglio il passeggino. È presente una grande area giochi per bambini più grandicelli.
La storia del PAV
Da polo industriale a centro sperimentale d’arte
Su un ex sito industriale dismesso della FRAMTEK, società che produceva per FIAT componenti per automobili, nasce un luogo che con le auto non ha più niente a che fare.
Dopo un primo progetto che risale al 2002, ideato da Piero Gilardi ed elaborato da Gianluca Cosmacini, dopo un lungo lavoro di restauro e trasformazione, il PAV viene realizzato dagli architetti Gianluca Cosmacini e Alessandro Fassi e inaugurato nel 2008. Da lì inizia un nuovo capitolo della storia.
Le due anime del Parco Arte Vivente
Oggi il PAV copre una superficie di circa 23.500 metri quadrati, di cui 750 sono destinati a servizi, aule e laboratori didattici. Il Parco Arte Vivente è costituito da una parte interna, con un piccolo museo e dal parco esterno.
Il piccolo museo interattivo propone numerose esperienze rivolte ad avvicinare ai temi dell’arte, della natura e dell’ecologia. Il museo è interessante e sorprendente, soprattutto per i più piccoli.
Lo spazio esterno è invece occupato dal parco, nel quale sono presenti opere temporanee e permanenti.
Il progetto del parco non è stato concepito con un’idea definitiva, ma per essere in continuo divenire, pronto e ricettivo a cambiamenti e trasformazioni: nasce così un luogo senza una struttura definitiva, ma in continua evoluzione, in costante work in progress. Uno spazio in cui è fondamentale la relazione tra uomo, che agisce in prima persona, ma anche alla natura che è predominante sull’ambiente.
Ecco che allora, camminando all’interno del PAV, vi sembrerà di essere alla scoperta di un cantiere a cielo aperto, mai finito, mai uguale a se stesso grazie anche all’alternarsi delle stagioni che colorano il parco, lo spogliano e lo vestono. Io sono stata in primavera ed è stato bellissimo trovarlo verdissimo e colmo di margherite.




Un luogo in cui arte e natura comunicano tra loro
All’interno di questo spazio, trovano così accoglienza e protezione le opere di numerosi artisti, che forniscono una fitta programmazione di manifestazioni temporanee e installazioni permanenti.
Ma anche in questo caso, il PAV non va visto come un museo che contiene opere, o come uno spazio che ospita mostre, ma piu come un centro d’arte sperimentale in cui le più disparate forme d’arte possono comunicare tra loro e trovare uno spazio per realizzarsi.
Attualmente nel parco sono presenti ventuno opere, che potrete scoprire attraverso la mappa sul sito.
Insomma, non aspettatevi un luogo convenzionale e neppure semplice da decifrare, ma davvero unico!





