Celleno, il borgo fantasma da visitare vicino Viterbo

Nel cuore di quella porzione meravigliosa di Lazio che è la Tuscia, è presente Celleno: un borgo fantasma che è ancora possibile visitare, nonostante sia ormai disabitato da diverso tempo.

Pronti a lasciarvi coinvolgere dalla sua atmosfera rarefatta e malinconica?

Come raggiungere Celleno

Celleno è comodamente raggiungibile in auto, che può essere parcheggiata nei pressi dell’ingresso del borgo antico per poterlo visitare a piedi.

Prima di raggiungere il borgo antico troverete un bar con alcuni tavolini esterni nella bella stagione, in cui fare una pausa e mangiare qualcosa di veloce prima o dopo la visita e la Bottega Fantasma, che vende libri usati e prodotti artigianali, oltre che souvenir per ripartire con un ricordo della vostra visita a Celleno.

Celleno si trova a metà strada tra Orvieto, da cui dista una quarantina di minuti di auto e Viterbo da cui dista una ventina di minuti. Non può infatti mancare tra le tappe di un itinerario in Tuscia, che tocca le altre mete vicinissime e imperdibili: Civita di Bagnoregio e il Sacro Bosco di Bomarzo per esempio, ma anche in una piccola gita per chi proviene dall’Umbria.

Visitare Celleno, il borgo fantasma

La storia del borgo di Celleno

Celleno ha origini etrusche e si trova su uno sperone di tufo, come molti borghi del territorio, tra due torrenti che sfociano verso il Tevere.

L’etimologia del nome è probabilmente collegata al latino e fa riferimento all’esistenza di numerose grotte, celle, che sono state scavate lungo le pareti di tufo dello sperone roccioso.

Feudo degli Orsini a partire dal 1500, famiglia dalla quale il castello prende ancora il nome, verso la fine del XVI secolo la Chiesa inglobò il borgo nei suoi possedimenti fino all’Unità d’Italia.

La sorte del borgo sembrava già segnata agli albori della sua costruzione: l’abitato di Celleno è stato spesso sconvolto da terremoti e frane, che ne hanno pesantemente compromesso la struttura. Già nello Statuto del 1457 è riportato il divieto di effettuare nuovi scavi lungo le rupi e si raccomandava agli abitanti di occuparsi della manutenzione delle strutture sotterranee per evitare infiltrazioni e possibili cause di smottamenti del terreno.

Nonostante questo, nella storia del borgo sono riportati ingenti terremoti e frane, come quelli del 1593 o del 1695 che provocarono importanti danni.

Nei primi anni Trenta del Novecento una serie di scosse danneggiarono il versante nord del borgo e il recupero della parte antica di Celleno venne sospesa; in concomitanza il borgo a poco a poco si spopolò.

Per l’instabilità del terreno e per il timore di nuove scosse e quindi nuovi crolli, il borgo venne completamente abbandonato intorno agli anni Cinquanta del Novecento.

Oggi è un borgo fantasma, circondato da un meraviglioso panorama e visitabile in sicurezza a ricordo di quello che è stato in passato.

Il Castello Orsini e l’artista Enrico Castellani

Castello Orsini è stato per lungo tempo sede dei signori feudali di Celleno, la famiglia Orsini. Successivamente è stata sede dei funzionari pontifici e ancora dopo dell’amministrazione comunale che ne ha fatto diversi utilizzi a seconda delle necessità: prima uffici, poi ambulatorio e infine addirittura una scuola.

Nel 1973 l’artista Enrico Castellani decide di acquistare e restaurare il castello, scegliendo di viverci fino alla sua morte nel 2017.

Il recupero di alcuni spazi e il racconto della vita del borgo

La vita del borgo procedeva bucolica e lenta, come nella maggior parte dei borghetti disseminati per la Penisola.

La vita si concentrava intorno alla piazza principale del nucleo di Celleno Vecchio, che costituiva il fulcro dell’abitato. Proprio sulla piazza si affacciavano alcuni edifici importanti come la chiesa parrocchiale di San Donato che risale al XIII secolo, l’ex chiesa di San Carlo del XVII secolo e il Castello Orsini, di cui giàvi ho parlato.

Alla piazza si accede salendo via del Ponte, che sembra traghettare il visitatore in un altro tempo, dove si viveva con lo scorrere lento delle stagioni.

Nei vecchi edifici definitivamente abbandonati dagli abitanti dopo il Decreto del Presidente della Repubblica del 1951, sono stati ricreati alcuni ambienti significativi della vita del borgo.

Cosa vedere nei dintorni di Celleno

Nei dintorni di Celleno non potete non visitare prima di tutto Civita di Bagnoregio, che è legata allo stesso destino di Celleno, dato che il banco di tufo che la costituisce poggia su di un instabile e pericolante strato di argilla.

Altra tappa imperdibile è il vicinissimo borgo di Sant’Angelo di Roccalvecce, che con i suoi giganteschi e meravigliosi 21 murales a tema Disney, è considerato il borgo delle fiabe.

Da non perdere ci sono anche il Sacro Borco dei Mostri di Bomarzo e Villa Lante a Bagnaia.

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