Castello di Piovera, una fortezza da visitare nel Monferrato

Una fortezza nata per difendere il territorio, un meraviglioso castello immerso nel Monferrato, particolarissimo all’esterno e impreziosito all’interno, con veri e propri angoli nascosti e nicchie sorprendenti. Una fortezza trasformata in dimora di campagna in cui i signori amano trascorrere il tempo e vivere: ancora oggi sono presenti i segni delle diverse altezze dei piccoli di casa, che anno dopo anno aggiornavano la loro crescita.

Il proprietario del Castello di Piovera, Niccolò Calvi di Bergolo, ha il forte desiderio che il castello e il suo parco continuino a vivere: ecco perché sono tantissimi gli eventi organizzati e le visite guidate. Vi porto a scoprire questo castello monferrino, sperando di incuriosirvi al punto di andarlo a visitare voi stessi.

Castello di Piovera nel Monferrato

Informazioni utili per la visita

Il Castello di Piovera si trova a Piovera, in provincia di Alessandria, nel Monferrato a metà strada tra Torino e Milano: si trova infatti a un’ora e 15 minuti di auto da Torino ed è a qualche minuto in più di strada da Milano.

Nei pressi del Castello non è presente un vero e proprio parcheggio dedicato, ma ad esclusione di giornate in cui ci sono gli eventi, non dovreste riscontrare difficoltà nel trovare parcheggio gratuito.

I tre percorsi di visita

Il Castello di Piovera è visitabile la domenica o, su prenotazione, anche in altri momenti concordati. Le visite guidate sono dalle 15 alle 16.30 e la prenotazione è obbligatoria tramite il sito.

Il Castello è aperto per la visita libera al parco e alle collezioni dalle 15 alle 18, la biglietteria chiude un’ora prima e dopo le 17 non è più possibile acquistare il biglietto di ingresso.

Le visite guidate includono tre diversi percorsi:

  • Tra cultura e natura: accesso al parco e al museo degli Antichi Mestieri, al padiglione delle Radici e alle cantine del castello. Costo per gli adulti 5 euro, bambini dai 6 ai 12 anni 2,50 euro.
  • Viaggio nel tempo: accesso al castello e alle collezioni. Costo per gli adulti 10 euro, bambini dai 6 ai 12 anni 5 euro.
  • Raccontami il castello: visita guidata al castello e accesso a tutti gli spazi possibili. Costo per gli adulti 12 euro, bambini dai 6 ai 12 anni 6 euro.

Vi consiglio senza dubbio la visita Raccontami il castello, per poter scoprire la storia dei personaggi che lo hanno abitato, visitare gli spazi interni e le collezioni e poi concludere con una bella passeggiata nel suo parco.

Il volere dell’ultimo proprietario è che il Castello continui ad essere un luogo vissuto e frequentato, ecco perché sono organizzati numerosi eventi: Pasquetta nel parco, concerti, la festa dell’agricoltura e l’apprezzatissimo Favolare, il festival fantasy arrivato alla sua settima edizione e amatissimo dai bambini, ma anche dagli adulti. Il Castello di Piovera è inoltre disponibile per matrimoni ed eventi aziendali.

Al Castello di Piovera è anche possibile trascorrere la notte soggiornando in un apposito spazio nel parco, in una delle ampie suite dell’Orangerie, che permetteranno di immergersi in un luogo di pace, natura e relax. Gli ospiti possono scegliere tra due Suites: la suite Oro con un ampio terrazzo vista Castello oppure la Silver Junior, con un elegante letto a baldacchino e la vista sul parco.

Castello di Piovera nel Monferrato

La storia del castello

Il primo insediamento a Piovera risale a molto tempo fa, il castello nacque come fortezza per la difesa del territorio nel XIV; e questo lo dimostra il fossato che ancora oggi lo circonda interamente, il ponte che . Non ci troviamo su un luogo casuale, ma sulla linea sacra di San Michele, che collega diversi punti dell’Europa e dell’Asia, arrivando fino in Palestina. Secondo la leggenda la linea sacra di San Michele fu tracciata dopo un colpo di spada che l’Arcangelo inflisse al Demonio per rimandarlo all’inferno.

Il Castello come lo vediamo oggi, con una particolare struttura a ferro di cavallo non è nato così. Inizialmente aveva la forme di un chiostro, era infatti un insediamento religioso che venne poi abbandonato. Divenne poi un avamposto militare sotto il Ducato di Milano, usato dalle truppe per ristorarsi.

Nella seconda metà del Cinquecento, durante la dominazione spagnola, fu assegnato al generale Don Alvaro De Sande e poi successivamente, intorno al 1615, passò a Don Carlo Homodeo e nel 1650 fu venduto al nobile genovese Francesco Maria Balbi e iniziò il lungo legame tra il castello e questa famiglia di commercianti, che rimasero 300 anni suoi proprietari, per buona parte del XX secolo, fino al 1967.

Nel 1713, dopo la Guerra di successione spagnola, il feudo di Piovera fu annesso ai territori di Vittorio Amedeo II di Savoia. L’ultimo feudatario dei Savoia fu Giacomo Francesco Maria Balbi. Nel corso dei secoli in cui il Castello di Piovera e il terreno agricolo intorno appartenne ai marchesi Balbi, vennero attuate numerose opere di ristrutturazione che trasformarono il castello da fortezza a signorile dimora di campagna.

Negli anni Sessanta il castello era perlopiù abbondonato. Gli ultimi eredi lo cedettero all’attuale proprietario, il conte Niccolò Calvi di Bergolo, nel 1967. Quest’ultimo, una presenza bizzarra e carismatica, che avrete probabilmente modo di conoscere durante la visita al castello,

Le stanze del Castello

Una signorile dimora di campagna, dove i Marchesi Calvi amavano ricevere ospiti e amici. E proprio per loro all’ingresso è presente uno spazio molto moderno per l’epoca: una stanza d’attesa con accanto un bagno, a disposizione degli ospiti, in cui si potevano rinfrescare prima di salire al primo piano e venire accolti dai Marchesi.

Uno degli ambienti più ricchi e suggestivi è sicuramente la cucina, composta da tre ambienti e una cantinetta. La cucina risale ai primi decenni del Novecento, utilizzata fino agli anni Settanta da Regina, la governante del castello e la stufa risale al Settecento. Sono presenti oggetti ed elettrodomestici anche moderni, come la macchina per fare la pasta, il frullatore, lo spri-agrumi.

La cucina rimase attiva per tantissimo tempo. Venivano preparati un numero incredibile di pasti: circa 150 pasti al giorno, perché all’interno del castello era presente anche un’azienda agricola. Accanto alla cucina è presente anche la ghiacciaia, antenata del nostro frigorifero e utilizzata per la conservazione del cibo. Tramite una scala, le cucine sono collegate alla sala da pranzo del piano nobile.

Bellissime anche le stanze da letto, rigorosamente due, del Marchese e della Marchesa, con il letto originale dell’Ottocento e con una porta nascosta, dietro la quale si celava sia un passaggio segreto che portava alla camera del Marchese, per raggiungerlo lontano da occhi sospetti, sia un’uscita secondaria che portava fuori dal castello, in modo che chiunque potesse entrare e uscire in modo discreto.

Dopo il bagno privato della stanza della Marchesa è presente un altro gioiello: il boudoir, la cui moda francese si sviluppò nel Settecento. Il boudoir era una stanza attigua alla camera da letto, in questo caso appartenuta al Marchese, che serviva come una sorta di spogliatoio. Anche il bagno accanto al boudoir è particolare, perché si trova nella cosiddetta torre orrenda, chiamata in questo modo perché in tempi più antichi sul pavimento era presente una botola tramite la quale era possibile far precipitare oggetti…o persone.

Vicino alla stanza del Marchese, con anche un piccolo salotto, è presente anche la sala di rappresentanza, con un dipinto della nonna del Conte e lungo le pareti della stanza vicino al salotto tutti gli stemmi delle persone importanti che hanno stretto rapporto con la famiglia Balbi.

La stanza ottagonale è invece un crogiolo di energie perché, al di sotto di questo spazio è presente una sorgente. La stanza si chiama così per la sua forma a ottagono, che rappresenta il legame tra terreno e divino. I Balbi la trasformarono nella loro sala da pranzo, ecco perché ci sono moltissimi trofei di caccia alle pareti.

Sono ancora moltissime le stanze meravigliose di questo castello che racchiude passaggi segreti ed energie misteriose, non perdetevelo.

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