Villa dei Vescovi: bene FAI sui Colli Euganei, in Veneto

Una villa che doveva essere bella da vedere, ma anche bella per vedere: un luogo raffinato che doveva apparire un tutt’uno con la natura intorno e il paesaggio meravigliosamente spiazzante dei Colli Euganei.

Villa dei Vescovi è una villa cinquecentesca che si ispira ai temi della classicità ed è avvolta dal paesaggio dei Colli Euganei, con il quale, dentro e fuori, sembra voler comunicare. La villa appartiene al FAI, che dopo un lento lavoro di recupero, l’ha riaperta al pubblico. Oggi è un gioiello da non perdere.

Si protegge ciò che si ama, si ama ciò che si conosce

Visita a Villa dei Vescovi

Informazioni utili

Villa dei Vescovi si trova in Via dei Vescovi 4 a Luvigliano di Torreglia, nel Parco regionale dei Colli Euganei. La villa si trova a 20 km da Padova, 60 km da Venezia, 40 km da Rovigo, 30 km da Vicenza. E potrei continuare all’infinito, questo per dire che si trova in un pezzetto di territorio ricco di città d’arte meravigliose e ricche di cultura, che potete associare tra loro in un luogo viaggio.

Nei pressi di Villa dei Vescovi è presente un parcheggio indicato dalla segnaletica dove potrete lasciare la vostra auto senza problemi. Si trova in via Roberto Ferruzzi, di fronte al cimitero di Luvigliano, a circa 5 minuti a piedi dall’ingresso della Villa.

Se terminata la visita si è fatta l’ora di pranzo, a pochi metri vi consiglio di fermarvi a mangiare da Trattoria Pizzeria Liviana, un posto in cui il menu spazia dai salumi ai primi fatti a mano, fino ai dolci fatti in casa. In alternativa, presso Villa dei Vescovi, potete trovare il Bistrò Villa dei Vescovi e l’Enoteca Strada del Vino. È anche possibile richiedere la preparazione di cestini pic nic che poi possono essere consumati nel parco.

E se vi dicessi che è possibile sentirvi i padroni di Villa dei Vescovi e vivere un’esperienza unica e suggestiva? A Villa dei Vescovi è possibile soggiornare per una o più notti; sono infatti disponibili due appartamenti: la Mansarda del Vigneto e la Mansarda del Frutteto. Ciascun appartamento può ospitare fino a quattro persone e ha a disposizione due camere da letto. Per svegliarsi in una dimora di charme…

Visita a Villa dei Vescovi

Le ville palladiane non sono il paesaggio ma vivono nel paesaggio, che si modifica e viene modificato continuamente, dall’uomo certo, ma anche dalla natura stessa, in un unicum di equilibrio armonioso.

Villa dei Vescovi è come se avesse anticipato il gusto e lo stile delle ville palladiane. Sorge su un poggio e spicca da una valle che sembra appiattirsi per farla emergere. Incanta, estranea, avvolge. Da quando il FAI nel 2005 l’ha acquisita in seguito a una donazione, come spesso accade, e l’ha ristrutturata riaprendola e donandola a tutti, ha anche preso sotto le sue ali tutto il territorio dei Colli Euganei, che nasconde e custodisce tesori inaspettati e che sono stati tutelati dal 1989 grazie a una legge regionale.

Questo poggio era anticamente chiamato Livianum e ritenuto il luogo scelto dallo storico latino Tito Livio per costruire la sua residenza di campagna. Questo luogo, proprietà dei vescovi di Padova fin dall’XI secolo, ospitò una casa dominicale sin dal 1474.

La storia di Villa dei Vescovi

Fu il vescovo Francesco Pisani il committente di Villa dei Vescovi. Nel Cinquecento il fenomeno della pittura in cui appaiono paesaggi è sempre più diffuso. Nei paesaggi dipinti appaiono sempre più spesso i Colli Euganei, in quell’epoca una zona più che altro paludosa.

Alvise Cornaro, nobile umanista, studia diritto ma non si laurea. È lui che spinge per la bonifica di questi terreni perché crede nell’agricoltura e fu proprio a lui che venne destinata la direzione dei lavori per la costruzione di Villa dei Vescovi: esperto di idraulica e architettura, incarna il ricco intellettuale al servizio. L’opera fu iniziata dall’architetto veronese Giovanni Maria Falconetto e dopo la sua morte proseguita dal suo allievo Andrea Da Valle; un ruolo importante venne svolto anche dall’architetto dei Gonzaga, signori di Mantova, Giulio Romano.

I lavori di Villa dei Vescovi cominciano nel 1535 e sotto il controllo di Cornaro la villa viene così costruita, la sua struttura poggia su un basamento quadrato che ricorda le fondamenta delle ville romane. Il cuore della casa era il cortile, con una cisterna per l’acqua, le logge imitavamo i panoramici portici come quelli degli antichi e anche i capitelli dorici avevano lo scopo di narrare maestosità e perfezione.

L’interno della villa, il piano nobile è costituito dalla Sala delle figure all’antica, Sala del Putto, Sala da Pranzo e le stanze private del vescovo.

È Lambert Sustris il pittore fiammingo che si occupa degli affreschi di Villa dei Vescovi, realizzati tra il 1542 e il 1543. Soprattutto il Salone di Villa dei Vescovi dona l’illusione di trovarsi in una sala in cui gli affreschi prendono vita e anche le logge sono maestose: sembra di stare in un portico che affaccia su mondi reali e immaginari. Una delle parti della villa che ho più amato sono infatti le due logge a belvedere continue, presenti sia sul lato orientale sia sul lato occidentale. Anche le logge, come gli interni della villa, sono finemente affrescate.

Villa dei Vescovi viene concepita come casa di campagna pensata per la villeggiatura , come luogo di incontro per intellettuali e letterati, dediti al confronto, allo studio, all’ozio.

Poco si sa delle vicende che interessarono la villa nel corso dell’Ottocento. All’inizio del Novecento il vescovo Luigi Pellizzo decise di privarsi della villa e di affittarla a un privato, che si fece carico di alcuni lavori e restauri. Successivamente, durante la seconda guerra mondiale venne utilizzata come luogo di rifugio per gli sfollati e nel dopoguerra divenne “Villa San Domenico Savio”, sede degli esercizi spirituali per i giovani di Azione Cattolica.

La villa rimase proprietà della curia padovana fino al 1962, quando venne ceduta a Vittorio e alla moglie Giuliana Olcese che attuarono il primo restauro della struttura architettonica e degli interni proprio in quegli anni.

Nel 2005 Villa dei Vescovi venne donata al FAI da Maria Teresa Valoti Olcese, seconda moglie di Vittorio Olcese e dal figlio Pierpaolo. Dal 2007 furono avviati i lavori di restauro che si conclusero con la riapertura del bene al pubblico, nel 2011.

Al restauro della villa è seguito anche il recupero di tutto il giardino e il terreno agricolo che circondano la villa, oggi utilizzati anche per diversi eventi: la vite è tornata al suo passato splendore, sono presenti numerosi alberi da frutto e sono state piantate centinaia di piante poco diffuse, tanto che il giardino sembra quello del Cinquecento.

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